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Autore: lallipumbaa    19/05/2017    1 recensioni
Los Angeles, City of Angels. "Galeotto fu quel matrimonio" così scriveva Dante... più o meno. (Dante, perdonami)
Indovinello. Cos'hanno in comune una paleontologa e un batterista? Nulla. Se non Jared Leto in questo particolare caso, che messosi in testa il fatto di essere il cupido della situazione, farà entrare in contatto due persone e due mondi apparentemente inconciliabili.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1
“How I love the way you move/And the sparkle in your eyes/There's a color deep inside themLike a blue suburban sky”

 

Febbraio 2017, MacArthur, Los Angeles.

Jared stava in piedi davanti ai due sposi.
I capelli sistemati, un filo di barba. Prima di uscire di casa si era guardato più volte allo specchio apprezzando ciò che vedeva. Col completo grigio azzurro stava proprio bene. Suo fratello l’aveva preso per il culo per tutto il tempo.
Dietro gli sposi stavano i 200 invitati.
Li guardò e pronunciò la sua frase preferita, quella che stava aspettando di dire da tutta la cerimonia: “E col potere conferitomi dallo Stato della California, io vi dichiaro marito e moglie! Dateci sotto ragazzi!”
Emma guardò Tom sorridente, mentre lui reggendola, le faceva fare un casquè, dandole il primo bacio da sposati.

Mentre gli sposi sparirono per le foto, tutti gli invitati furono liberi di girare per la location, tra l’aperitivo a buffet e il giardino immenso. Nonostante fosse il 10 Febbraio c’erano 20 gradi.
Tomo abbracciava Vicki “Non ci credo… anche la nostra Emma si è sposata!”
“La nostra bimba è diventata grande! Ma se lo scorda che la farò lavorare di meno.” Decretò Jared, il bicchiere di analcolico in mano.
“Sempre il solito. Intanto dovrai fare a meno di lei per le prossime 3 settimane. Se solo osi chiamarla in viaggio di nozze ti eviro.” Lo minacciò Vicki puntandogli conto lo stecchino di bamboo sul quale fino a poco prima c’era un pezzo di pesce.
“Bro, io farei come dice. Mi sembra parecchio agguerrita!” commentò Shannon ridendo.
“Uno non può nemmeno scherzare!”
“Certo, tu scherzi sempre quando si tratta di lavoro!”
Jared alzò gli occhi al cielo fingendo – nemmeno troppo – di essere scocciato, quando con lo sguardo intravide una figura.
In una nuvola di seta e organza lilla passava poco lontana da lì una sua conoscenza.
“Lo sapevo che sarebbe venuta!! Ragazzi, vado a prenderla e ve la porto qui!” esclamò l’uomo. Aveva in mente un piano e nessuno gliel’avrebbe mai tolto dalla testa.

La ragazza stava aspettando che il cameriere le servisse un bicchiere di vino bianco, quando sentì due dita pizzicarle i fianchi. Sobbalzò girandosi “Oddio! Mi hai fatto prendere un dannato colpo!” gli disse mettendosi una mano sul petto. Odiava quelle cose: le facevano andare il cuore in gola.
“Esagerata, lo so che sono bello, ma addirittura farsi venire un colpo!”
“Ma se sei scemo!” gli rispose ridendo, abbracciandolo poi. “Ciao Jared! Devo dire che quando Emma mi ha detto che saresti stato tu il cerimoniere mi sono messa a ridere, ma potevi farlo solo tu! Com’è stato?”
“Oddio… strano! Per il mio ego è stata manna dal cielo, ma sono stato bravo, non ho rubato la scena a nessuno. Dai, vieni! Ci sono i ragazzi che non vedranno l’ora di vederti! E poi voglio presentarti qualcuno!”
Lei alzò gli occhi al cielo. “Ci speri sempre, vero?”
“Senti, sai che quando mi metto in testa una cosa non mollo mai. Quattro parole. Poi puoi ignorarlo per l’intera giornata!”

Nel frattempo Tomo e Shannon stavano disquisendo su chi fosse la persona con cui stava parlando Jared.
“Per me è una che si è fatto e stasera spera di replicare.” Commentò il fratello maggiore.
“Nah. E’ troppo in confidenza.” Decretò Tomo, grattandosi la barba sul mento.
Vicki alzò gli occhi al cielo. “Siete due pettegoli. Ma fatevi i fatti vostri, no?”
Videro i due avvicinarsi. Da quella distanza non riuscivano a riconoscerla, ma quando arrivarono a pochi metri le due ragazze si riconobbero e si corsero incontro, abbracciandosi.
“Ecco chi è! Savannah!!” esclamò Tomo battendosi il palmo della mano in faccia
“Savannah?” chiese Shannon, squadrandola da capo a piedi.
Non tanto alta, le curve al posto giusto. Lunghi capelli biondo miele acconciati in onde morbide con riga in mezzo. Labbra carnose al punto giusto, leggere fossette e due occhi grigio/azzurri che sorridevano allegri.
Iniziava a sentire la sua bussola personale puntare a Nord.
“Non so se te la ricordi, ma è venuta un paio di volte al MarsLab. E’ amica di Emma e di Vicky!”
“Ehm… no. Se proprio devo confessartelo non me la ricordo.”
Jared si avvicinò al fratello “Non te la ricordi perché quando è venuta al MarsLab non era così in tiro! E normalmente porta gli occhiali!”
Una lampadina si accese nel cervello del batterista “Ora me la ricordo!! Però è da un po’ che non viene!”
Tomo si allontanò dai due, andando ad abbracciare la ragazza, stritolandola con uno dei suoi enormi abbracci.
“Sì, ma io da bravo galantuomo ho mantenuto i contatti.”
“Te la-” inizò Shannon prendendo fiato, venendo interrotto subito dal fratello “No, non me la sono fatta! Non che non ci abbia provato ai tempi, ma per lei sono sempre stato un no categorico.”
“Mh. Ok. Se ci provassi io?” La bussola puntava DECISAMENTE a Nord.
“Potrebbe essere un’idea!” rispose gongolando. Il suo piano si stava svolgendo nel migliore dei modi. Internamente la sua coscienza rideva maleficamente.
Tomo si avvicinò ai fratelli col braccio sulla testa di Savannah “Shan, te la ricordi?”
“Ciao Shannon.” Lo salutò lei sorridendo. Notò che l’espressione nei confronti di lui era leggermente diversa rispetto a quella che rivolgeva agli altri.
“Certo! Ciao Savannah!” la salutò sorridendo malizioso. Era al meglio di sé: indossava completo e camicia nera. L’unica cosa bianca era il fazzoletto nel taschino della giacca. Poteva giocarsela bene oggi.
 “E’ strano vedervi tutti in completo, però devo dire che è un gran bel vedere! Scusa Vicki!”
“Scusa di cosa? Che mio marito sia un figo a prescindere è la pura e sola verità!” rispose la ragazza dando un colpo d’anca al marito che, arrossendo leggermente, fece spallucce assumendo un’espressione da “E cosa ci posso fare?”.

Emma e Tom tornarono dopo poco più di un’ora e, dopo qualche minuto, fecero accomodare tutti gli ospiti nella sala principale per la cena vera e propria.
I ragazzi erano seduti ad un tavolo loro, mentre Savannah, seduta da un’altra parte, aveva trovato un’amica con cui chiacchierare.
Ogni tanto Shannon le lanciava un’occhiata. Come aveva fatto a lasciarsela sfuggire non lo concepiva.
Sicuramente ogni persona ad un matrimonio da il meglio di sé, ma così… da come se la ricordava, era un cambiamento epocale.
Nell’attesa tra la fine del secondo e il taglio della torta una band di amici dello sposo iniziò a suonare, quando, per enorme stupore della sposa, Savannah salì sul palco salutando il frontman.
Si schiarì la voce e si avvicinò al microfono.
“Ehm… salve a tutti! Io sono Savannah, un’amica della sposa! Scusate l’imbarazzo ma non sono abituata a parlare in pubblico! Lo so Emma, ti starai chiedendo che diamine ci faccio sul palco, ma questa è tutta colpa di Tom!!” disse puntando il dito, facendo ridere molti dei presenti.
Uno dei musicisti le diede una chitarra acustica e si sentì un grido eccitato di Emma che si alzò in piedi “NON CI CREDO!!!”
“Tom, tienila ferma prima che mi salti addosso! Oh… già, ci sono anche i tuoi genitori! Salve Signori Ludbrook!” li salutò scuotendo la mano generando altre risate (soprattutto dai diretti interessati).
Shannon se la rideva. Oltre ad essere un bel faccino aveva anche una bella parlantina.
Quando la chitarra fu sistemata, Savannah si fece più seria.
“A voi due. Vi voglio bene.”
Iniziò a pizzicare le corde della chitarra, creando la melodia di “More than words” iniziando poi a cantare.
“Saying I love you
Is not the words I want to hear from you
It's not that I want you
Not to say, but if you only knew
How easy it would be to show me how you feel
More than words is all you have to do to make it real
Then you wouldn't have to say that you love me
'Cause I'd already know”

Emma prese per mano Tom e si diressero davanti al palco. Mandò un bacio all’amica che le sorrise di rimando dolcemente.
Il frontman della band si avvicinò a lei mentre cambiava melodia.
“How I love the way you move
And the sparkle in your eyes
There's a color deep inside them
Like a blue suburban sky
I don't need to be the king of the world...”

E insieme cantarono “As long as I'm the hero of this little girl”
Jared rimase a bocca aperta: e chi se lo sarebbe mai aspettato che la piccola Savannah avesse una voce del genere? Si voltò verso suo fratello che guardava impalato la ragazza mentre suonava e cantava. Il suo piano stava andando avanti con le proprie gambe, senza nemmeno che lui facesse troppi sforzi.

“’Cause I’d already… know…”
“Saying I love you…”

Esplosero gli applausi e quando la ragazza scese dal palco Emma l’abbracciò stretta, gli occhi lucidi.

La festa stava andando avanti da ore. Savannah per sopravvivenza si era messa un po’ in disparte. Avevano acceso qualche torcia in giardino e lei ci si era seduta vicino su una panchina in marmo. Il DJ stava dando il meglio di sé e tutti stavano ballando. Non che a lei non piacesse, ma dopo un po’ aveva bisogno di escludere tutto e tutti, cercando il silenzio. Chiuse gli occhi e per qualche minuto si godette il rumore delle fronde che frusciavano, del fuoco scoppiettante.
“Posso farti compagnia?” le chiese una voce maschile.
Savannah aprì gli occhi trovandosi Shannon a pochi metri da lei. Tutto vestito di nero, oramai non era più completamente a posto come dopo la cerimonia, si era tolto la cravatta e si era slacciato i primi bottoni della camicia. Gli sorrise, facendogli segno di sedersi sulla panca con lei “Certo! … Di’ la verità: prima non mi avevi riconosciuta.”
Fu preso in contropiede. Era inutile dire bugie. “Sinceramente no: sembri completamente un’altra persona.”
“Cosa riescono a fare un po’ di trucco, una gita dal parrucchiere e un vestito!” commentò ridendo.
“Ehi, e gli occhiali?”
“Ho fatto l’operazione qualche mese fa! Questa te la posso concedere come scusa!”
“Hai fatto l’operazione? Oddio, e come hanno fatto?” le chiese tra l’affascinato e il disgustato.
“Praticamente sei talmente anestetizzato e sotto calmanti che non senti nulla. Sei sotto una macchina. Vedi un laser. Non puoi sbattere gli occhi perché proprio non riesci. 30 secondi per occhio et voilà! Vista d’aquila tornata!” rispose presa nella spiegazione. Poi ci pensò un attimo. “Giuro. La cosa dei 30 secondi non era voluta.”
L’uomo scoppiò a ridere.
“Non me n’ero nemmeno accorto! Comunque… cosa ci fa una ragazza tutta sola in giardino mentre la festa si scatena in salone?” sfoderò il suo miglior sorriso esplodi-ovaie. Funzionava sempre.
La vide socchiudere gli occhi. Stava intuendo il suo gioco e una scintilla di malizia le percorse lo sguardo.
“Per far sì che un affascinante batterista ci provi più facilmente con me.” Gli rispose civettuola.
“Ah davvero?”
“No.”
“No, non mi trovi affascinante?”
“No. No, non ci starò.”
“Aaaah! Allora mi reputi affascinante!”
“Shannon, te l’ho detto, ho fatto l’operazione, non sono mica cieca!” rise lei alzandosi. “E comunque grazie per l’invito, ma sono le 2 del mattino passate e oggettivamente pensavo di andarmene a letto.”
“Posso dare una mano… anche due?” Oramai il perno della conversazione era andato sulla Shanaconda.
“Ci vediamo, Leto!” lo liquidò sorridendo, andando verso il salone.
Shannon la guardò allontanarsi. Piegò la testa godendosi lo spettacolo. Il vestito era sì largo, ma ondeggiava ad ogni passo facendogli partire l’immaginazione… e l’ormone.


***************************Angolino del disagio****************************
Beeeeeeene. La bomba è stata sganciata.
Salve a tutti :D questa è la prima storia che scrivo sui 30 Seconds To Mars, quindi molte cose possono essere assolutamente inesatte/non coerenti/non-qualsiasialtracosapossibile e ho un filo d'ansia a pubblicarla. Quindi per favore capitemi. XD
Comunque: storia incentrata su Shannon. Che Jared è sì un gran bell'uomo, ma Shannon mi fa un sangue... (LAURA RIPIGLIATI!!!!!)

Bava a parte, spero che come primo capitolo vi possa piacere.
Se qualsiasi cosa non vi piace, qualcosa vi ha fatto ridere, che abbiate commenti positivi o negativi fatemeli sapere!
Spero davvero di leggere qualche vostro commento <3
Un bacione e al prossimo capitolo, Lalli :3 PS: il vestito di Savannah lo immaginavo così http://s1.ibtimes.com/sites/www.ibtimes.com/files/styles/embed/public/2011/07/10/128002-catherine-duchess-of-cambridge.jpg
 

   
 
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