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Autore: lorian    20/05/2017    4 recensioni
Un inusuale e travagliata storia d'amore tra due delle persone più lontane una dall'altra.
Nonostante regole, credenze e differenze sociali li vedano assolutamente separati, la lotta per stare uniti diventa imperiosa.
Un viaggio fatto tra i ricordi di questa storia che settimana dopo settimana, vi conquisterà.
Draco rivivrà ogni singola emozione per condividerla con tutti voi.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ciao ragazze, eccoci giunte all'ultimo capitolo di questa storia.

Oggi ho deciso che visto che questo è l'epilogo, voglio cambiare il tempo verbale del racconto portandolo al presente e faremo parlare Hermione in prima persona.

Lei stessa vi racconterà cosa è avvenuto nelle loro vite.

Vi lascio alla lettura, ringraziandovi di cuore per il vostro affetto.

Vi ricordo che da sabato prossimo, inizierò a postare la nuova storia e mi auguro che la seguiate e commentiate in tante.

Baci Lorian

 

Capitolo 18 - Epilogo

 

POV HERMIONE

 

Dal giorno della fine della scuola, sono trascorsi oramai sei anni e tante cose sono avvenute.

Nel bene o nel male, nelle nostre vite si sono avvicendati tanti avvenimenti che ora cercherò di narrarvi, per farvi capire cosa ne è stato di noi.

 

Inizio flashback

 

Quando tutti abbiamo detto addio a Hogwarts, ci siamo diretti verso la stazione e avevamo un magone che ci bloccava il respiro.

Non fraintendetemi, eravamo contenti di aver superato brillantemente la scuola ma i ricordi di ciò che avevamo condiviso in quel castello, buoni o cattivi che fossero bruciavano con tutta la loro potenza.

Una volta saliti sul treno, avevamo cercato uno scompartimento solo per noi e dopo averlo trovato, ci eravamo entrati, chiudendoci la porta alle spalle e abbassando le tende.

Gli sguardi degli studenti non erano diminuiti con il tempo e ancora vedere me e Draco o Blaise e Luna insieme, scatenava una ridda di pettegolezzi e noi desideravamo fare semplicemente un viaggio tranquilli.

Sapevamo che quando saremmo arrivati alla stazione di King cross e saremmo scesi dall'espresso, attraversando la barriera del binario 9 e 3/4, sarebbe iniziata la vera vita e lì avremmo poi dovuto prendere le decisioni migliori per noi.

Tutti e sei avevamo deciso di prenderci un anno sabbatico, per poterci rilassare e provare a vivere finalmente da adolescenti, anche se ormai non lo eravamo quasi più.

Draco mi aveva chiesto di fare un viaggio, per poter vedere tutte quelle cose che tanto sognava e io avevo acconsentito.

A noi si erano aggiunti anche gli altri; quindi presto saremmo partiti e la prima tappa scelta era l'Italia.

Blaise aveva dei parenti nella Maremma toscana e ne aveva detto meraviglie, scatenando la nostra curiosità.

Giunti alla stazione, sotto gli occhi curiosi di tutti sia adulti che giovani, avevamo attraversato la barriera e ci eravamo trovati nella Londra babbana.

Draco, Ginny e Luna erano un po' nervosi mentre Blaise in parte abituato ad entrambi i mondi, si muoveva un po' più sicuro, facendo lo slalom tra i viaggiatori carichi di valigie.

Io e Harry invece eravamo sereni, perché quello era il nostro mondo e sapevamo a cosa andavamo

incontro.

Eravamo andati a casa Zabini, tranne Harry e Ginny che ci avrebbero raggiunti lì dopo circa una settimana, perché volevano andare alla Tana a salutare Molly e gli altri.

Kathrine la madre di Blaise, era in viaggio con il suo settimo o ottavo marito e la magione era a nostra completa disposizione.

Luna non si era fatta problemi a seguirci, dato che suo padre era partito per la Papuasia alla ricerca di animali mitologici e probabilmente inesistenti.

Tre giorni dopo, inaspettatamente gli altri due erano arrivati e negli occhi di Ginny avevo visto tanta rabbia e molta tristezza.

Quando le avevamo chiesto cosa fosse successo, lei aveva risposto: " Queste giornate alla Tana sono state un vero e proprio inferno.

Ronald non la finiva più di rompere, chiamandoci traditori, ipocriti e falsi.

Ha inscenato delle assurde diatribe e ha reso impossibile la convivenza a tutti, tanto che alla fine mia madre l'ha relegato nella sua stanza.

Poi abbiamo parlato con gli altri e devo dire che sono stati comprensivi ma alla fine abbiamo scelto di venire qui, perché non sopportavamo più la situazione!".

Blaise scuotendo la testa per il comportamento di quell'idiota, li aveva accolti dando loro una stanza e alla sera tutti insieme avevamo stilato una tabella di marcia per il nostro viaggio.

Come ho detto poco fa, la prima tappa sarebbe stata l'Italia.

Ginny voleva vedere Roma, la costa smeralda e la costiera amalfitana, perché ne aveva tanto sentito parlare da Fleur che ci era andata in viaggio di nozze con Bill, dopo che era finita la guerra.

Io volevo andare a vedere la Francia con i suoi castelli della Loira e la tour Eiffel a Parigi.

Draco invece voleva visitare la Spagna e Madrid in primis mentre Luna sognava di andare in Egitto tra cammelli e piramidi.

Blaise desiderava andare in Austria e in Svizzera mentre Harry voleva vedere la Germania.

Viste le mete completamente disparate, avevamo concordato di muoverci con la magia e prima di partire, io e Blaise avevamo prenotato tutti gli alberghi che ci servivano, controllando che nelle vicinanze ci fosse un posto un po' isolato dove smaterializzarci.

Il nostro viaggio era iniziato e con il passare dei mesi, avevamo vissuto e fatto delle cose impensabili.

Draco aveva visto le sue prime albe e tramonti, avevamo fatto il falò in spiaggia con immancabile bagno a mezzanotte nelle limpide acque di Positano.

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Avevamo ammirato la grotta azzurra, ci eravamo innamorati dell'arcipelago della Maddalena e avevamo spalancato la bocca davanti alla splendida vista che si vedeva dalla terrazza del Pincio a Roma.

Io avevo lasciato il cuore nei castelli di Sully-sur-Loire e Chamont e avevo sentito il cuore battere frenetico in cima alla Tour Eiffel.

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Quando era arrivato il mese di settembre, noi eravamo a Madrid e Ginny tramite George, aveva saputo che Ron era stato mandato in Romania da suo fratello Charlie.

Anche se quello significava che non avrebbe completato gli studi, non doveva essere visto come un premio.

Siccome continuava a comportarsi male, Molly aveva voluto punirlo chiedendo al secondogenito di metterlo sotto a lavorare con i draghi.

Nel frattempo io avevo fatto da Cicerone a Draco nella visita del Museo del Prado, spiegandogli tutte le opere che erano esposte in quel magnifico posto.

Avevamo camminato per chilometri durante la visita al fantastico palazzo Reale di Madrid, che  secondo la guida che non toglieva gli occhi di dosso dal mio ragazzo, risaliva al 1764.

Poi avevamo preso un aperitivo seduti ai tavolini di un bar posto nella Plaza Mayor.

Draco era strabiliato e in ogni posto che visitavamo, potevo vedere i suoi occhi luccicare felici e la sua bocca spalancarsi estasiata.

Sembrava un bambino al quale avevano finalmente dato il regalo tanto agognato e io ero felice di vederlo così sereno.

Dopo la Spagna eravamo andati in Egitto per accontentare Luna e nonostante il caldo soffocante, ci eravamo divertiti a viaggiare sui cammelli, a visitare mercati e a mangiare cibi del posto.

Grazie alla crociera sul Nilo che avevo deciso di fare, avevamo visto la natura del luogo e le sue meraviglie.

Avevamo fatto incetta di souvenir come vecchi papiri delicatissimi, miniature dei monumenti e spezie del luogo, che secondo Draco erano ottime per le pozioni.

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Il mio ragazzo era rimasto strabiliato di fronte alla Sfinge e aveva spalancato gli occhi, quando gli avevo detto quanti secoli aveva la piramide di Cheope.

Con tristezza ci eravamo lasciati alle spalle quel paradiso antico e ci eravamo smaterializzati in Austria, meta scelta da Blaise.

Lì avevamo visitato le città di Vienna, Salisburgo e Innsbruck.

Nella prima ci aveva particolarmente colpito l'imponenza del palazzo Schonbrunn che di sera con le sue luci, acquistava un che di magico.

Nella seconda avevamo passeggiato per le vie del centro storico, che era davvero caratteristico mentre a Innsbruck avevamo spalancato la bocca di fronte alle montagne innevate che confinavano con la Svizzera.

L'ultima tappa scelta era quella di Harry e cioè la Germania.

Le città scelte per il nostro viaggio erano quelle di Berlino, Dusseldorf e Bonn e io avevo spiegato a Draco che proprio da quei luoghi era partita la tragedia del nazismo creato da Hitler.

Per fargli capire di che parlavo, avevamo fatto un'ultima tappa e cioè quella nel campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia.

Visitare quei luoghi tristi e suggestivi, aveva fatto comprendere al mio ragazzo cosa volessi dire quando lo incitavo a non arrendersi.

Il nostro rientro a Londra era avvenuto a marzo e complessivamente eravamo stati in giro quasi nove mesi.

Draco mi aveva portato al Manor, perché voleva presentarmi ufficialmente sua madre.

Devo ammettere che ero davvero nervosa ma incredibilmente, lei mi aveva accolto con un sorriso e io mi ero tranquillizzata.

Avevo rivisto con gioia Andromeda e Teddy e con loro avevamo passato dei bei pomeriggi.

A metà maggio, avevo affittato una casa vicino a Diagon alley e dopo una settimana, Draco si era trasferito da me.

Avevamo iniziato la nostra convivenza e devo dire che ero davvero felice.

A settembre avevamo iniziato i nostri studi: io, il mio ragazzo e Blaise eravamo andati nella stessa scuola.

Come già detto in precedenza, loro avevano scelto il corso di pozionisti mentre io studiavo per diventare Medimaga.

Harry invece spronato da Shacklebolt, aveva iniziato il corso di Auror e anche se era faticoso, ne diceva meraviglie.

Ginny si era immersa nello studio delle norme complicate per diventare una bravissima Spezzaincantesimi e Luna per ultima, era andata a Diagon alley nella nuova scuola creata per studiare le creature magiche.

A gennaio dell'anno successivo, Draco mi aveva chiamata per parlare ed estremamente nervoso, aveva mormorato: " Herm, il professor Solinas mi ha detto che è particolarmente soddisfatto del mio rendimento.

Dice che il mio livello di apprendimento è molto elevato e che sono davvero portato per questa materia!".

Io avevo sorriso, estremamente orgogliosa delle sue parole ma pian piano la mia gioia si era attenuata quando lui aveva continuato, dicendo: " Mi ha offerto di seguire un Master speciale che si tiene nella scuola di Dresda e ha detto che pochissimi sono quelli ammessi.

Lui è convinto che mi servirà assolutamente e io sono propenso ad accettare!".

Il cuore mi si era fermato nel petto ma esteriormente avevo sorriso, perché anche se soffrivo nel sapere che non lo avrei visto per diverso tempo, lui aveva già preso la sua decisione e non volevo essere io a mettergli i bastoni tra le ruote.

A febbraio con mio profondo dolore lo avevo visto partire e solo Ginny e Luna sapevano quanto questo mi aveva fatto stare male, perché avevano raccolto le mie lacrime.

Blaise aveva avuto una brutta litigata con Draco, perché diceva che stava sbagliando ad andarsene e non era venuto neppure a salutarlo.

Harry invece era rimasto in silenzio ma aveva perfettamente compreso il mio stato d'animo.

Per i primi due mesi Draco mi scriveva tutti i giorni e io facevo lo stesso poi però pian piano i nostri contatti si erano diradati.

Io stavo male, anche se non volevo ammetterlo con nessuno e davanti ai miei amici, sfoggiavo la mia maschera di tranquillità ma quando ero sola, il dolore esplodeva forte come non mai e nel letto la sera, mi scioglievo in lacrime.

Il mio rendimento scolastico era notevolmente calato ed ero dimagrita tantissimo.

I miei amici erano davvero preoccupati e Blaise furioso, a mia insaputa era andato a Dresda per parlare con Draco.

Non so cosa fosse successo lì ma al suo rientro, era davvero adirato.

Gli avevo chiesto cosa avesse ma lui mi aveva detto che aveva litigato con sua madre e che era stanco e nervoso.

I contatti con quello che definivo ancora il mio ragazzo, si erano interrotti del tutto a fine giugno.

Credevo davvero che finita la scuola rientrasse a casa ma nell'ultima lettera che aveva scritto, mi aveva freddamente comunicato che sarebbe rimasto lì per studiare approfonditamente alcuni argomenti.

Neppure Narcissa, con la quale avevo mantenuto i contatti, sapeva più nulla del figlio e i primi di luglio furiosa, avevo deciso di andare a Dresda per capire che diamine stava succedendo.

Blaise aveva cercato di convincermi a non partire ma io testarda, avevo voluto farlo.

Giunta nella scuola di pozionisti, avevo chiesto in giro dove fosse Draco e un ragazzo mi aveva indicato gli alloggi degli studenti.

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Quando ero arrivata davanti alla sua porta, avevo bussato ma con mio profondo dolore, ad aprirmi non era stato lui ma una ragazza con i capelli rossi e gli occhi azzurri.

Non era stato però il suo aspetto a colpirmi, bensì il suo abbigliamento o forse avrei dovuto dire non abbigliamento, dato che era coperta semplicemente da uno striminzito asciugamano.

Lei mi aveva chiesto cosa volessi e io le avevo chiesto di Draco.

La sua risposta era stata: " Il mio fidanzato è sotto la doccia, se puoi dire a me riferirò il tuo messaggio!".

Un dolore atroce mi era esploso nel petto e a fatica, avevo ingoiato la saliva poi gelida avevo detto: " Si, puoi riferire a Malfoy che le sue cose saranno consegnate al Manor, dato che a casa mia non le voglio più!" poi mi ero girata e con la morte nel cuore mi ero smaterializzata a Londra.

Al mio arrivo a casa, avevo trovato i miei amici ad attendermi e tra le braccia di Ginny e Luna ero scoppiata a piangere.

Loro mi avevano chiesto cosa fosse successo e io a fatica glielo avevo detto.

Blaise incazzato e incredulo, si era smaterializzato e dopo un'ora era rientrato dicendo che quello che avevo visto non era vero e che quella ragazza aveva mentito ma io non volevo più saperne nulla.

Draco aveva cercato di contattarmi tante volte e nelle sue lettere, mi aveva scritto che quella era una pazza che lo stava tampinando da diversi mesi.

Aveva asserito che lei si era intrufolata nella sua stanza mentre faceva la doccia ed era ignaro di tutto ma io non riuscivo più ad avere fiducia e mi ero limitata a scrivergli un biglietto, dove gli dicevo addio e lo invitavo a non cercarmi più.

I miei amici non erano d'accordo ma alla fine non si erano più immischiati, quando avevano visto che lui mi aveva preso in parola.

Draco era uscito dalla mia vita, con la stessa velocità di come ci era entrato.

Narcissa era addolorata per ciò che era accaduto e anche lei aveva scritto una lettera al figlio, nella quale si era definita estremamente delusa del suo comportamento.

I mesi erano passati e a fatica ero riuscita a riprendermi dal dolore e a settembre c'era stato il matrimonio tra Ginny e Harry.

Alla Tana avevo rivisto per mia sfortuna Ronald che, una volta saputo della fine della mia relazione con Draco, non aveva esitato a prendermi in giro con cattiveria tanto da guadagnarsi un pugno in faccia da suo fratello George.

Mi sentivo come anestetizzata e tutto quello che accadeva attorno a me, mi scivolava addosso.

Esteriormente cercavo di apparire serena ma dentro morivo ogni giorno di più.

Di lui si erano completamente perse le tracce e neppure sua madre ne sapeva più niente; questo mi era stato riferito da Luna che a sua volta lo aveva saputo da Blaise, perché io per mia scelta avevo chiesto a Narcissa di non cercarmi più, quando era venuta a casa mia a prendersi le cose del figlio.

Quando glielo avevo detto, avevo visto nei suoi occhi tanto dolore ma anche se mi dispiaceva, avevo bisogno di tagliare i ponti con tutto quello che mi legava a lui, nonostante sapessi che questo non sarebbe mai stato possibile dato i miei amici era anche i suoi.

In realtà neppure loro sapevano più nulla di lui ma la cosa non mi riguardava per niente e con il tacito assenso di tutti, il nome di Draco Malfoy era stato bandito, almeno in mia presenza.

Un altro anno era passato e a fine luglio, Blaise e Luna si erano uniti in matrimonio.

Harry e Ginny erano i testimoni dello sposo mentre io ero quella della sposa e accanto a me era stato messo un suo cugino, che arrivava dall'Islanda.

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Si chiamava Sven, aveva la mia stessa età ed era davvero simpatico e gentile, oltre che un bel ragazzo.

Lui aveva deciso di provare a corteggiarmi e anche se non ero del tutto convinta, lo avevo lasciato fare.

Mentre ballavamo, mi aveva raccontato un pò di se dicendomi che era uno studioso degli ambienti naturali e antropizzati.

Erano molto interessanti le sue teorie e lui me le spiegava con passione e cognizione.

Stavo davvero iniziando a sciogliermi e a rilassarmi, quando all'improvviso nel salone della festa aveva fatto la sua comparsa, Draco.

Tutti si erano fermati, compresa l'orchestra e io avevo sentito il cuore esplodermi nel petto.

Dall'espressione di Blaise e Luna, avevo compreso che loro erano del tutto all'oscuro di quella visita e la stessa cosa valeva per la maggior parte delle persone.

Mentre lui camminava verso gli sposi, non mi toglieva gli occhi di dosso e a me sembrava davvero di bruciare dentro.

Dietro un cenno della madre di Blaise, l'orchestra aveva ripreso a suonare e io e Sven avevamo continuato a ballare, anche se mi sentivo come se fossi diventata un pezzo di legno.

All'improvviso mentre ballavamo un lento, la sua voce mi era giunta vicinissima quando aveva detto: " Scusami, potrei avere l'onore di ballare con la tua dama?".

Sven ignaro della storia che ci aveva legati, aveva annuito e io per evitare di dare scandalo, non avevo detto nulla.

Quando Draco mi aveva preso tra le sue braccia, mi ero sentita morire e la convinzione che mai lo avrei dimenticato, era esplosa in me.

Lui mi aveva stretta a se e mentre ballavamo, con la voce roca mi aveva detto: " Perdonami Hermione!

So di averti fatto molto male ma davvero non mi sono reso conto di ciò che facevo.

Come ti ho ribadito, quella non era nulla per me e non sapevo neppure che fosse nella mia stanza.

Ovviamente si era ben guardata dal dirmi del tuo arrivo e se non fosse stato per Blaise, non l'avrei mai scoperto.

Quando sono uscito dal bagno e lo trovata lì svestita, l'ho cacciata ma in quel momento è apparso

Blaise, che mi ha urlato davvero di tutto.

Non appena mi ha detto che tu eri venuta e che lei ti aveva aperto la porta, mi sono sentito morire.

Ma questo non mi giustifica, perché avevo già sbagliato nei tuoi confronti.

Aveva ragione il mio amico, quando mi aveva detto che non sarei dovuto partire per Dresda ma in quel momento, ero offuscato dall'orgoglio di sapere di essere stato scelto tra tanti.

Non mi rendevo conto che ti stavo dando un dolore e egoisticamente, ho pensato solo a me stesso.

Sono perfettamente cosciente che non ho scusanti e non ne cerco, perché non me le merito però voglio che tu sappia una cosa.

Io non ti ho mai tradita; sei sempre stata l'unica per me, anche dopo che ci siamo lasciati e sono pronto a giurartelo su qualunque cosa tu voglia.

Per i primi mesi dopo la nostra rottura, mi sono fatto dominare dalla rabbia e se il mio cuore mi urlava di correre da te per chiarire, il cervello mi obbligava a rimanere dov'ero.

Mi giustificavo dicendo che il fatto che non mi avevi creduto, era grave ma sapevo che l'unico in torto ero io.

Il mese scorso sono partito e ho fatto nuovamente il giro dei posti che avevamo visto tre anni fa e

sono venuto dolorosamente a patti, con il fatto che se allora li avevo trovati magici, era perché

c'eri tu al mio fianco.

Io non riesco a dimenticarti e neppure voglio farlo, perché sei l'unica di cui mi sia innamorato.

Ho finito la scuola e sono tornato per restare; ti prego Hermione, dammi un'altra possibilità.

Dalla a noi e al nostro amore, perché so che possiamo farcela e nulla può distruggere ciò che ci lega.

Io ti amo come e più del primo giorno e voglio creare con te un futuro meraviglioso.

Voglio sposarti, desidero avere dei figli che giochino al Manor nel parco giochi che avevo creato per Teddy.

Voglio vederli crescere e diventare delle persone speciali, perché sono certo che lo diventerebbero con una madre come te.

Desidero invecchiare insieme a te e vedere i nostri nipoti, divertirsi nello stesso parco giochi.

Non mandarmi via, ti prego! Per favore... non rinunciare a noi".

Mentre continuavamo a ballare le lacrime scendevano veloci sulle mie guance e a fatica vedevo i nostri amici che ci guardavano.

Accanto a loro c'era Sven che mi fissava curioso e io avevo provato ad immaginarmi con lui ma davvero non ci ero riuscita.

Lentamente avevo alzato gli occhi su Draco e ingoiando il magone che mi stringeva la gola, avevo detto: " Se ragionassi con la testa ti caccerei via ma... il mio cuore ti appartiene e sarà per sempre tuo.

Voglio dare una possibilità a noi ma sta attento Draco, perché sarà davvero l'ultima!".

Lui aveva annuito rivolgendomi un sorriso dolcissimo poi mi aveva chiesto: " Hermione, posso... posso baciarti?".

Io avevo annuito con il cuore in gola e quando le nostre labbra si erano toccate, tutto era come scomparso.

Tutte le lacrime, il dolore e la rabbia erano svanite al sole e mi era sembrato di essere tornata indietro di tre anni.

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Mentre ci guardavamo negli occhi, la voce di Blaise aveva detto: " Quel bacio significa che non devo spaccare la faccia al mio amico?".

Io avevo ridacchiato poi mi ero girata verso di lui e gli altri e avevo detto: " Significa solo che devi tenerlo d'occhio.

Gli ho dato l'ultima possibilità ma se sgarrerà di nuovo, sarà completamente tuo!".

Draco aveva scosso la testa sorridendo e tutti eravamo scoppiati a ridere.

Devo ammettere che in effetti si era comportato meravigliosamente, accettando anche il fatto che non volevo fare l'amore con lui e dopo sei mesi dal nostro ritorno insieme, ci eravamo sposati.

Le nostre nozze si erano tenute al Manor e di comune accordo, entrambi avevamo voluto un matrimonio semplice e senza troppi fronzoli.

Narcissa mi aveva abbracciata e tra le lacrime mi aveva ringraziata di non aver rinunciato a suo figlio poi mi aveva chiesto di venire a vivere al Manor e io, con profonda sorpresa di Draco avevo accettato.

Il nostro viaggio di nozze era stato fatto in Francia e fare l'amore con lui da sposati, era stato davvero magico.

Era stata una comunione di anime e mi ero sentita davvero fortunata di averlo al mio fianco.

Al nostro ritorno Draco aveva aperto uno studio da pozionista ed era entrato in società con Blaise mentre io ero stata assunta al San Mungo nel reparto lesioni da incantesimi.

Da quello che avevo saputo da Ginny, Ronald era stato mandato in pianta stabile in Ploiești una città rumena, capoluogo del distretto di Prahova nella regione storica della Muntenia.

Lì grazie a Charlie, era stato assunto come guardiano nella riserva speciale dei draghi.

La mia amica mi aveva anche detto che prima della sua partenza, alla Tana era arrivata Lavanda che gli aveva dichiarato tutto il suo appassionato amore ma lui l'aveva umiliata, dicendole che di lei non gliene fregava nulla e la ragazza se ne era andata con la coda tra le gambe e con la faccia devastata dalle lacrime.

In realtà un pò mi era dispiaciuto per Lavanda ma poi avevo ripensato al suo comportamento ad Hogwarts e avevo detto a me stessa, che in fondo se l'era meritato.

Harry e Ginny erano stati i primi ad avere un bambino, seguiti a ruota da Blaise e Luna.

Ai primi era nato James Sirius mentre i secondi avevano avuto una femmina alla quale avevano imposto il nome di Cordelia Kathrine.

E ora a due anni dal nostro matrimonio, anche io sono incinta.

Draco ancora non lo sa, dato che l'ho scoperto stamattina ma sono tranquilla, perché so che lui lo desidera davvero tanto.

Mi sento pronta a vivere la vita che mi ha promesso mio marito.

Ho aperto il mio cuore, dimenticando tutto il dolore subito e ora posso dire di essere davvero felice.

Sento una gioia tale che mi sembra di poter volare senza magia e sarà ancora più completa, quando stasera dividerò questa felicità con lui.

  
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