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Autore: Vera_D_Winters    21/05/2017    2 recensioni
...Stava giusto uscendo da una lezione di diritto, la tracolla colma di libri e quaderni, quando la sentì arrivare. Come poteva essere altrimenti?
All'occhio risultava anche bella con quel suo visino delicato, il passo leggiadro come se danzasse costantemente, il portamento elegante e il corpo esile ma proporzionato. I suoi grandi occhioni chiari scrutavano il mondo con aspettativa e ingenuità, e i suoi lunghi capelli di soffici boccoli rosa sembravano zucchero filato.
Poi sfortunatamente apriva bocca e la magia finiva...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Drakul Mihawk, Perona, Sabo, Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Odiava profondamente il ceto da cui proveniva, lo odiava tanto da essersi costruito una vita alternativa e nascosta, lontano dai fasti e dall'apparenza del suo mondo. Se lo avessero visto fare il "pezzente" ai suoi genitori sarebbe venuto un collasso nervoso, ma a lui non importava granché. Amava aiutare le persone meno fortunate, faceva volontariato presso alcuni centri per i senza tetto, e ogni volta che i suoi genitori gli regalavano dei soldi per un qualche stupido ed inutile corso, lui li devolveva a qualche associazione benefica. Lavorava anche presso una scuola di un sobborgo un po' malfamato quando poteva, e invece che farsi pagare, faceva si che la scuola desse il suo stipendio per comprare quaderni, libri, o anche solo per la manutenzione del posto.
Nessuno sapeva che era un ricco ereditiere di una famiglia di imprenditori, importantissima e altolocata, e nessuno doveva saperlo.
Da una sola cosa però non era riuscito a fuggire il biondo dallo spirito ribelle: la scuola privata. Quella gli era toccata in sorte senza se e senza ma.
La Revolutonary High School era un posto pieno di figli di papà o quasi, a parte i pochi ragazzi che vi accedevano con una borsa di studio, atta a creare tanti piccoli stron... tanti piccoli geni della finanza, dell'informatica, della medicina, e di ogni materia possibile e immaginabile, purchè fosse di prestigio.
Sabo aveva scelto perlomeno una branchia che gli interessava, ovvero il corso di giurisprudenza per diventare avvocato. Il suo piano ovviamente era di lavorare pro bono e aiutare i meno abbienti, ma questo era il suo segreto. Sua madre lo avrebbe voluto agente di borsa, suo padre chirurgo, ma nessuno dei due si era lamentato, poichè lo preferivano avvocato piuttosto che poliziotto, la prima vera aspirazione del giovane. Se almeno avesse proposto una carriera militare... ma no Sabo voleva proprio fare l'agente in centrale, al servizio della comunità, e no questo i suoi non lo avevano mai accettato. Avvocato era stato comunque un buon compromesso.
Stava giusto uscendo da una lezione di diritto penale, la tracolla colma di libri e quaderni, quando la sentì arrivare. Come poteva essere altrimenti?
All'occhio risultava anche bella con quel suo visino delicato, il passo leggiadro come se danzasse costantemente, il portamento elegante e il corpo esile ma proporzionato. I suoi grandi occhioni chiari scrutavano il mondo con aspettativa e ingenuità, e i suoi lunghi capelli di soffici boccoli rosa sembravano zucchero filato.
Poi sfortunatamente apriva bocca e la magia finiva.
"Sabooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo."
L'istituto intero probabilmente aveva sentito quell'urlo stridulo spacca timpani. 
Sabo e Perona erano amici d'infanzia, i loro padri erano soci d'affari e avevano probabilmente preparato il loro fidanzamento da tempo, sebbene la ragazza fosse più grande di lui di qualche anno, e il biondo continuava a pregare che non accadesse mai una fatalità simile perchè nessuno poteva volere in moglie una ragazzina fastidiosa come lei.
La giovane era la figlia perfetta del loro mondo, tutto ciò che Sabo odiava nella nobiltà e nelle persone ricche in genere: viziata fino all'inverso simile, incapace di fare qualcosa da sola, abituata al lusso, frivola.
Però sapeva anche che non era colpa sua, ma del modo in cui era stata cresciuta, unica figlia femmina con un padre senza moglie, più capriccio della ragazzina stessa.
No decisamente il giovane non apprezzava Mihawk, ma voleva bene a Perona. Si, erano più le volte che voleva strangolarla, ma in tutti quegli anni passati assieme era stato impossibile non affezionarsi a lei e aveva un certo istinto di protezione nei suoi confronti.
Istinto che si accese immediatamente non appena nel corridoio affollato comparve anche quello spilungone di Trafalgar Law, uno dei ragazzi più popolari dell'istituto che tirava su i suoi piccoli geni dalla materna all'università. Figlio di medici da generazioni, il giovane vantava la mente più brillante che la scuola avesse mai visto negli ultimi dieci anni. Specializzando in neurochirurgia aveva uno stuolo di oche starnazzanti che gli correvano dietro, nonostante lui sembrasse sentirsi superiore a chiunque, e purtroppo Perona era tra quelle.
Qualsiasi cosa avesse voluto dire la ragazza a lui, sembrava essere passata in secondo piano non appena il moro era entrato nel campo visivo dei due amici.
Ovviamente quando passò loro accanto non degnò nessuno dei due di un solo singolo sguardo, ma questo non fece desistere la giovane che schiarendosi la voce per farla apparire meno infantile, provò a salutarlo.
"Buongiorno Trafalgar, stai andando a lezione?"
Law si girò allora, dato che per lo meno rispondeva se veniva interpellato direttamente, e con un ghigno che diceva chiaramente quanto fosse falso, fece un segno d'assenso con il capo.
"Si dori-ya, e sono anche in ritardo, perciò scusatemi ma non posso fermarmi a chiacchierare."
Con la mano libera fece un cenno di saluto e si dileguò nella folla, lasciando Perona a sospirare languidamente.
Dori-ya significava bambolina, e lei lo prendeva come vezzeggiativo, ma tutti quanti sapevano che Law lo faceva per prenderla in giro, approfittando della sua ingenuità e della cotta che lei aveva per lui. Le avrebbe spezzato il cuore, e Sabo questo non lo desiderava affatto.
Certo una delusione amorosa avrebbe forse temprato la giovane, che aveva decisamente bisogno di essere scossa e fatta crescere, ma che fosse dannato se avesse lasciato che fosse Law a impartirle quella lezione.
"Perona volevi dirmi qualcosa?"
Interruppe un po' brusco i sospiri della giovane donna che però si voltò a guardarlo con fare inebetito.
Niente, quando vedeva Law non capiva più nulla.
Il biondo sbuffò un po' spazientito, e perse un po' del tatto e della pacatezza che di solito lo contraddistinguevano.
"E' mai possibile che devi rimbecillirti ogni volta che lo vedi? Dannazione Perona! Quando capirai che quello nemmeno ti vede e ti sta solo prendendo in giro?"
La ragazza a quelle parole perse un po' del colorito rosato che le aveva acceso le guance di dolce imbarazzo al saluto di Law, e lo guardò come se fosse impazzito.
"Non... non  vero che mi prende in giro. Mi ha anche dato un nomignolo, lui che non da confidenza a nessuno!"
Ribattè con vocina stridula, stringendo i piccoli pugni contro i fianchi.
"Lo fa per prendersi gioco di te! Tutta la scuola ti ride dietro, svegliati Perona!"
Esclamò allora il giovane, pentendosi però il secondo dopo.
Voleva aiutarla, ma l'espressione ferita che ora lei gli mostrava, lo stava facendo sentire in colpa.
Si Perona aveva ventiquattro anni, ma non era matura come tutte le ragazze della sua età, e questo Sabo spesso finiva col dimenticarlo.
La ragazza sembrava prossima alle lacrime.
"Sei cattivo! E sei solo geloso!"
Nulla di più sbagliato ovviamente, ma il biondo non fece in tempo a controbattere, poichè lei gli aveva già voltato le spalle e stava correndo via.
Si passò una mano dietro la nuca sospirando, guardandola correre via, mentre un paio di ragazze che avevano assistito alla scena lo additavano ridacchiando.
Stupide oche.
Voleva gridar loro dietro ma era troppo educato per farlo, nonostante certi atteggiamenti gli facessero saltare i nervi.
Alla fine comunque si allontanò da quel corridoio per andare alla sua ultima lezione della giornata. Dopo quella si sarebbe fermato in un negozio di dolci, avrebbe comprato dei cioccolatini all'amica dai capelli rosa, e le avrebbe chiesto scusa.
Nel mentre si sarebbe anche  inventato un discorso più delicato per farle capire che doveva stare lontana da Trafalgar Law.
E no non perchè lui ne fosse geloso, ma perchè quel tipo non gli piaceva a pelle e non gli avrebbe permesso di farle del male...
E se avesse parlato con lui invece che fare quel discorso a lei?
Quella pensata geniale lo fece bloccare sul posto. Come aveva fatto a non pensarci prima???Che stupido era stato, bastava distruggere il problema alla radice!
Così mandò al diavolo la sua ultima lezione e corse verso l'ala dell'istituto in cui si trovavano i laboratori di medicina. Oh si, lui e il futuro chirurgo si sarebbero fatti una bella chiacchierata, che al moro piacesse oppure no.

- To be Continued-
-Posh 2 - Law -

   
 
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