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Autore: Voglioungufo    22/05/2017    7 recensioni
NaruSasu | KakaSaku | Post-699
Naruto non riesce più a distinguere cosa sia vero e falso. Sasuke non crede di essere in grado di aiutarlo. Ma Sakura non smetterà mai di avere fiducia nei suoi testoni: sa che come le calamite si ritroveranno sempre.
“E’ questo quello che è successo? Hanno preso i ricordi di Naruto su Sasuke e li hanno resi terrificanti?”
Shikamaru annuisce. “Sì, li hanno resi così terrificanti che lui lo vede come una minaccia alla sua incolumità e lo odia, potrebbe esserne così spaventato da tentare di ucciderlo. Questa è la nostra teoria”
Genere: Angst, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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VERO


Naruto guarda il cielo: è azzurro, interrotto solo da piccoli cirri bianchi spinti da un vento leggero. Sta bene disteso sul prato a non preoccuparsi di niente. Socchiude gli occhi e volta il capo a guardare la bambina vicino a lui che dispone ordinatamente dei fiori in un mazzetto.
“Perché li raccogli sempre?” le domanda, anche se non sa bene da quanto duri questo sempre e nemmeno quando sia iniziato.
La bimba acciglia lo sguardo, ha ancora le palpebre cucite. “I fiori sono belli. Appassiscono velocemente ma nonostante questo non smettono di essere meno belli e profumati. Proprio come te”
Naruto si alza colpito e la guarda. “Stai dicendo che sono un fiore delicato?” scherza.
Si ritrova una margherita gettata sulla faccia. “Sei un buffone!” ride la bimba, poi si alza “Forse dovremmo riprendere a camminare”
Naruto si getta sulla schiena chiudendo gli occhi. “No dai, sono stanco. Restiamo altri cinque minuti”
La bambina gli prende per mano. “Ma devi svegliarti, il tuo fidanzato ti aspetta”
Ma sono già sveglio, pensa e poi
 
 
Apre gli occhi, appena posa lo sguardo sul soffitto bianco tutti gli altri sensi si accendono simultaneamente. Avverte un gusto dolciastro e disgustoso in bocca, un materasso morbido sotto di sé, delle coperte ruvide, un ago infilato sull’avambraccio e dei tubi infilati su per il setto nasale; sente l’odore di disinfettante e il rumore ritmico e assordante di un elettrocardiogramma. Non è più nel giardino, ma in quella che ha l’aspetto di una stanza d’ospedale.
Naruto ruota con fatica la testa sbattendo le palpebre, le luce gli sembra troppo forte e fatica a distinguere i contorni delle figure, ma vede chiaramente Sasuke, una macchia nera, addormentato su una sedia. Il bip ritmico del cardiogramma accelera simultaneamente e in quel modo si rende conto che la macchina è collegata al proprio cuore.
Che cazzo è successo, ‘tebayo?!
Come se lo avesse detto ad alta voce, Uchiha sussulta sulla sedia svegliandosi e aprendo immediatamente gli occhi con lo sharingan e il rinnegan attivi e brillanti. Naruto avverte istintivamente il proprio corpo contrarsi per la paura, ma poi la stanchezza prende il soppravvento facendogli abbandonare la sensazione di difesa. Sasuke lo guarda con l’occhio rosso che diventa progressivamente onice come se non riuscisse a comprendere la situazione e quegli occhi azzurri fissi su di lui.
Quando sembra realizzare si alza di scatto dalla sedia rovesciandola. “Naruto!” sbotta e il suo volto sembra riempirsi di sollievo.
Uzumaki sbatte le palpebre confuso, il volto inespressivo. Alla fine chiede esitante:
“…chi sei?”
L’espressione di Sasuke si cristallizza davanti a quella domanda detta in un soffio, una fitta al petto gli blocca il respiro e gli sembra che il mondo abbia cominciato a sgretolarsi sotto i suoi piedi.
Chi sei? Non ha abbastanza fiato per rispondere.
Dura un secondo solo perché immediatamente il rumore dell’elettrocardiogramma viene soffocato dal fragore di una risata. Naruto ride con la bocca spalancata e gli occhi socchiusi, ride tra un colpo di tosse e ride di cuore, come se si stesse sciogliendo in quella risata.
“La tua faccia. La tua faccia!” sente fra una risata e l’altra come se stesse soffocando “Dovevi vedere la tua faccia, Sas’ke!” e riprende a ridere più forte.
Per Sasuke è come riprendere a respirare, l’ossigeno lo aggredisce non appena capisce che quel dobe gli ha fatto uno scherzo.
“Io ti ammazzo, Us’ratonkachi!” sbotta ma il sollievo è così forte che, senza potersi controllare, scoppia anche lui in una risata nervosa e liberatoria. Ride e si sente ridicolo nel farlo, ma, kami, credeva di essere vicino all’infarto.
Naruto ride ancora più forte condizionato dalla risata di Sasuke contagiandolo a sua volta e così continuano a ridere per mezz’ora, con la pancia che fa male e il respiro che non è sufficiente, ridono finché la porta della stanza bianca non si apre e Sakura, con i capelli spettinati e il camice aperto sulla divisa, fa irruzione con sguardo allarmato.
“SASUKE! NARUTO!” grida istintivamente pronta al peggio prima di vederli piegati in due dalla ridarella, con le lacrime agli occhi e completamente scossi dai singhiozzi incontrollati.
Li guarda un secondo e gli occhi le si inumidiscono dalle lacrime di sollievo che stanno per scendere, immediatamente scoppia a ridere anche lei in maniera incontrollata e quasi isterica. Continuano a ridere, incapaci di smettere, anche se i polmoni protestano per la mancanza d’aria e la pancia fa male per i crampi.
Quando si calmano hanno il respiro affannoso e le ciglia completamente umide.
“Ne è valsa la pena” ansima Naruto.
“Non sarai dello stesse parere quando ti decapiterò con kusanagi”
“Ragazzi, vi prego!” alza gli occhi al cielo Sakura “Si è appena ripreso e subito cominciate a minacciarvi”
Naruto cercò di alzarsi dal letto mettendosi in posizione semi-seduta, si sentiva ridicolo con quei tubicini infilati su per il naso. “Che cos’è successo?”
A quella domanda Sakura assume immediatamente un’espressione professionale e controlla il monitor accanto a lui. “Tu come stai? Hai… hai riacquistato i ricordi? I tuoi veri ricordi?” esita spiandolo. Sasuke lo guarda attento.
Naruto abbassa lo sguardo e scuote la testa. “No, io… io continuo a ricordare le cose sbagliate” li spia di soppiatto per controllare le loro espressioni, non sono affatto sorprese o deluse “Sbaglio o conoscevate già la risposta?”
Sakura prende un lungo respiro, poi annuisce. “Sì, noi… ecco, è un po’ complicato” accenna un sorriso sistemandosi una ciocca rosa dietro l’orecchio e lancia uno sguardo a Sasuke in cerca di aiuto “Siamo riusciti a decifrare tutto il rotolo dei Chinoike. Ci ha aiutato la figlia di En Oyashiro”
Naruto spalanca gli occhi. “Chino?” scuote la testa cercando di riacquistare le idee “Che è successo dopo che sono svenuto? Perché sono collegato a delle macchine? Quanto tempo è passato?”
“Forse dovremmo chiamare Kakashi” considera Sakura.
“Cinque giorni” risponde invece Sasuke.
“Che cosa?”
“Sei stato cinque giorni in coma” specifica lugubre “Le macchine hanno impedito al tuo cuore di fermarsi”
Naruto aspetta qualche secondo convito che Sasuke stia scherzando – una sorta di vendetta per lo scherzetto bastardo che ha fatto lui – ma Uchiha continua a guardarlo con espressione seria. Mortalmente seria.
“Questo è impossibile. Sono un jinchuurike,  c’è un biju dentro di me! Anche se la lama fosse stata avvelenata non avrebbe potuto… è ridicolo… ”
“Naruto” lo interrompe Sakura “Qual è l’ultima cosa che ricordi?”
Abbassa lo sguardo, i suoi ultimi ricordi sono il viso sporco di sangue di Sasuke e la disperata sensazione di star morendo.  “Non lo so, è tutto confuso”
Sakura si siede sul bordo del letto e gli sposta maternamente una ciocca bionda dalla fronte. “Sono arrivata che tu eri svenuto già da qualche minuto. Ho tentato di curarti lì, ma non ci riuscivo, qualcosa impediva al mio chakra di espandersi: la lama che ti aveva trafitto aveva un veleno particolare che non avevo mai visto, bloccava l’attivarsi sia del tuo chakra, che quello di Kurama, che il mio. Non potevo usare i ninjutsu per curarti”
“Era lo stesso veleno sulla freccia che mi aveva colpito” aggiunge Sasuke “Solo che quello sul pugnale era più denso e stava completamente soffocando il tuo chakra”
“Ti abbiamo portato qui il più velocemente possibile, ma non sapevamo cosa fare. Tu stavi morendo e nessuna delle nostre tecniche funzionava” gli prende la mano e stringe “Ho usato la medicina tradizionale, ma non c’era nessuna certezza che funzionasse. A volte il tuo cuore smetteva di battere per minuti interi” una lacrima rotola dagli occhi verdi “Ad un certo punto ho creduto davvero che tu fossi morto, temevo di essere arrivata troppo tardi” tira su con il naso.
“Sei arrivata sufficientemente presto da salvarlo” replica Sasuke duro “E adesso smettila di piangere, lo hai fatto anche troppo in questi giorni”
Sakura annuisce  passandosi una mano fra le ciglia umide e Naruto le stringe l’altra cercando di confortarla. “Non volevo farti preoccupare”
“Voi non smetterete mai di farmi preoccupare” risponde Sakura accennando un sorriso “Anche a novant’anni, con i capelli bianchi e il bastone, mi farai impazzire”
“E tu sarai la nonna con i cerotti” garantisce il biondo cercando di strapparle un sorriso “Sasuke invece sarà il vecchio burbero che ripete in continuazione ‘ai miei tempi…’”
“Idiota” commenta sdegnato il futuro vecchio burbero in questione e Sakura scoppia in una risata tremante.
“Cos’è successo a Chino?” domanda Naruto dopo un attimo di esitazione.
“E’ qui, a Konoha” risponde Sakura mentre il volto di Sasuke si oscura “Ha collaborato con noi, mi ha aiutato a tenerti in vita e ci ha anche tradotto tutto il rotolo. Non ha… fatto resistenza”
Uzumaki pensa un attimo al proprio sogno. “Così ora sappiamo come farmi tornare a ricordare correttamente?”
Le espressioni amare sul volto dei suoi compagni sono una risposta evidente, ma sente comunque una fitta al cuore quando Sakura scuote la testa.
“No, non è un processo che si può revocare, si rischia solo di danneggiare ulteriormente la mente. Si può solo sperare che con il tempo la tecnica si indebolisca”
“Quali sono i tuoi ricordi, esattamente?” la interrompe Sasuke.
Naruto lo guarda un attimo spaesato. “E’… difficile. Io continuo a ricordare quelle cose, ma so che sono sbagliate. Che alcune non sono vere. Riesco a distinguerle, ora riesco a capire cosa sia vero o falso ma…” ha gli occhi chiarissimi e tristi “Non avrò mai più i miei ricordi, è questo che cercate di dirmi? Nulla potrà farmi ricordare i momenti belli con Sas’ke?”
“Non necessariamente” ribatte vivacemente Sakura “Chino ha detto che la tua mente è forte, secondo lei alcuni ricordi – i più importanti – potrebbero tornare. Non dobbiamo perdere la speranza, Naruto”
“La Chinoike ha anche detto che è ancora nella tua testa” la voce gelida di Sasuke taglia l’aria, ha un’espressione corrucciata.
Naruto annuisce. “Sì, io… sì, penso di sì” continua a pensare al sogno “E’ come se ci fosse un collegamento empatico”
Sakura alza gli occhi al cielo. “Sasuke non si fida di Chino” spiega “Ed è convinto che tutto questo sia un suo piano malvagio”
“E’ la figlia di En Oyashiro”
“E lo ha ucciso, ha letteralmente fatto a pezzi il suo corpo. Ha salvato la vita di Naruto e la tua”
“E’ stata lei a comprometterlo e a manipolarlo” replica furioso “E’ la causa di tutto questo e voi non fate nulla a riguardo”
“Ma alla fine ha fatto la scelta giusta” sbotta Sakura, ha il tono di chi ha tenuto quella conversazione per ore intere “E’ una bambina di sette anni, santo cielo,  ed è anche rimasta traumatizzata da questa storia. L’unica persona da biasimare è En Oyashiro”
“Voglio parlarle”
Entrambe le teste si voltano verso di lui.
“Cosa?” chiede Sakura.
“E’ fuori discussione!” sbotta invece Sasuke.
“Voglio parlare con Chino” ripete cocciuto “Devo capire alcune cose e solo lei può spiegarmele”
Sakura si gratta nervosamente una guancia. “E’ Kakashi quello che devi convincere, non me. Adesso vado da lui, devo avvertirlo che ti sei svegliato e sicuramente vorrà sapere come sono andate le cose dal tuo punto di vista…” lascia un attimo in sospeso la frase, poi sorridere socchiudendo gli occhi e si sporge verso di lui per baciargli i capelli biondi “Che sollievo riaverti qui”
Naruto solleva gli angoli della bocca verso l’alto. “Che sollievo essere qui”
 
Dopo che Sakura se ne è andata, Sasuke raccoglie la sedia che era caduta e si risiede sopra. Lo guarda senza dire niente e questo mette in imbarazzo Naruto. Lo sguardo nero lo sta letteralmente studiando, è come se lo vivisezionasse.
“Be’, che hai da guardare?” chiede alla fine “Sono tanto ridicolo con questi?” e indica i tubicini su per il naso.
“Sei sempre ridicolo” gli assicura “Sto solo cercando di capire”
“Che hai? Paura che mi ritrasformi in una macchina assassina di nuovo?”
“Sì” replica “Anche se non la chiamerei paura”
Quella risposta affermativa ferisce un poco Naruto. “E come la chiameresti?”
“Non lo so” sospira “Ma nella radura mi hai distrutto nel mio unico punto debole. Hai giocato con la mia fiducia in maniera fin troppo facile: tu mentivi, ma io ti credevo”
Vorrebbe abbassare lo sguardo perché quello di Sasuke è ustionante, ma lo continua a guardare a negli occhi. “Non stavo sempre mentendo, alcuni momenti erano reali”
“E come posso saperlo?” Stringe le labbra “Ecco, in questo momento mi trovo nella tua stessa situazione: non so distinguere quali momenti fossero veri o falsi”
“Puoi chiedere, come facevo io” si morde le labbra “Ma prima voglio farti una domanda”
 Vede il volto di Sasuke cambiare velocemente molte espressioni, poi abbassa le spalle abbandonando la posa rigida e cede. “Sarebbe?”
“Eri sincero? Voglio dire… quello che hai detto prima che io svenissi, che mi farai ricordare tutto, hai davvero intenzione di non arrenderti?”
“Naturale, dobe” replica spazientito “So essere più cocciuto di te, l’ho già detto”
Naruto si sente genuinamente confortato da quelle parole e fatica a trattenere un sorriso perché, nonostante quello che Sasuke ha detto prima – ovvero, che non si fida del tutto –, non ha intenzione di rinunciare a lui.
“Ok. Adesso tocca a te”
Sasuke distoglie un attimo lo sguardo, sembra a disagio e i suoi zigomi si sono anche leggermente arrossati. “Hai detto che ti sei innamorato di me una seconda volta. Vero o falso?”
Naruto scoppia a ridere, cerca di trattenersi ma quella faccia imbarazzata sul volto solitamente impassibile di Uchiha è esilarante, sembra un bambino che si dichiara alla sua prima cotta. Per un pelo riesce a evitare uno shuriken lanciato da Uchiha che gli vola sopra la testa.
“Cazzo, sei impazzito!” impreca smettendo immediatamente di ridere.
“E tu non ridere!” abbaia Sasuke cercando di ricomporsi “Allora? Vero o falso?”
Naruto lo guarda furbetto, per quanto la risposta sia scontata e palese adora vederlo in quella incertezza impacciata.
“Vieni qui” gli propone facendogli cenno di infilarsi nel lettino accanto a lui.
Sasuke sbuffa “Baka” ma poi eseguisce e, rischiando di buttare per terra qualche macchinario, si infila sotto le coperte vicino a lui. Uzumaki si accoccola, stando ben attento ai tubicini, e poi sospira soddisfatto.
“Io sto aspettando, eh” borbotta Sasuke incapace di trattenersi dallo stringergli una mano calda.
“Neh, mi sono dimenticato la domanda” bercia spensierato strofinando il viso contro il suo “Potresti rifarmela? E magari anche nel modo giusto, ‘tebayo”
Sasuke lo incenerisce con lo sguardo e medita di prendere a pugni quel sorriso canzonatorio. Invece non fa niente del genere, si limita a far combaciare in maniera del tutto naturale e spontanea i loro visi per baciarlo. È strano farlo con quei tubicini ma non ci bada molto, è troppo concentrato sul fiato caldo sulle proprie labbra.
“Mi ami, vero o falso?” bisbiglia.
“Vero, dattebayo!” poi riprende a baciarlo, e il bip dell’elettrocardiogramma accelera in maniera preoccupante.
 
 
**
“Sei proprio sicuro di volerle parlare?”
È passata una settimana da quando Naruto si è svegliato, fatica ancora ad usare il chakra, ma si è ripreso completamente grazie alle conoscenze di Sakura e ormai riesce a passare intere ore fuori dal lettino. Appena le sue condizioni sono state più stabile, si è trovato Kakashi e Tsunade al suo capezzale a fargli domande su domande. Erano soprattutto interessati alla faccenda del legame empatico con Chino ed era stato difficile spiegare come funzionasse.
“No, no. Non ci leggiamo nella mente, ma riesco a percepirla. No, non come con Kurama, è più lieve. A volte sparisce completamente, altre volte semplicemente… c’è. Sì, riesco a sentire le sue emozioni, è una cosa molto visiva”
“Nel senso che la vedi? Vedi Chino?”
“Solo quando dormo. Quando ero sotto il suo controllo mi… mi suggeriva dei ricordi. Mi mostrava i ricordi falsi”
Sasuke è andato a trovarlo tutti i giorni, ovviamente. Una mattina, svegliandosi, Naruto ha trovato il proprio coprifronte sul comodino. Indossandolo gli è sembrato che tutto tornasse al posto giusto, ma gli è rimasta una sola cosa da fare.
“Sicurissimo” risponde alla domanda di Kakashi.
Chino Chinoike non è considerata una nemica dopo tutto l’aiuto che ha dato, ma non le è permesso girare liberamente per Konoha. Non è propriamente in prigione, ma la tengono in un’ala del palazzo dell’Hokage da cui non può uscire ed è tenuta sotto controllo da una coppia di ANBU.
“E’tanto importante?” domanda invece Sakura.
Sono proprio davanti alla porta della stanza di Chino, nonostante tutto l’Hokage non ha protestato alla richiesta di Naruto e, appena è stato meglio, lo hanno portato dove Chino è chiusa.
“Ci sono delle cose che voglio capire. Lo so che ha già detto tutto quello che sapeva e che non potrò riavere i miei ricordi, ma voglio vederla dal vivo”
Sasuke non è d’accordo, fosse per lui la Chinoike si sarebbe trovata a miglia di distanza da Konoha e Naruto (soprattutto da Naruto). Almeno verrà con lui, su questo è stato irremovibile.
“Prenditi pure tutto il tempo che ti serve” gli assicura Kakashi, poi lo lascia entrare.
La stanza di Chino è completamente diversa da come se la immaginava, lui aveva pensato a una stanza bianca di ospedale con pochissimi mobili e senza finestre. Invece sembra un piccolo giardino, è piena di fiori. Chino è accucciata fra i vasi e appena chiudono la porta ruota la testa verso di loro. Indossa un abito primaverile molto semplice e le sue mani sono sporche di terra scura.
Chino è proprio come nei suoi sogni, solo che le palpebre non sono cucite e mostra due bellissimi occhi azzurri.
“Certo che ti piacciono davvero tanto i fiori, ‘tebayo” è il primo commento che gli viene in mente, poi si volta verso Sasuke “Sei allergico al polline, vero o falso?”
“Falso!” lo guarda oltraggiato “Come può venirti un dubbio così stupido?” poi scuote la testa,effettivamente non poteva aspettarsi nulla di diverso da una tale testa quadra.
Chino li spia senza dire una parola, poi si alza pulendosi le mani sul vestito. “Perché sei qui?” chiede a bruciapelo.
“Sinceramente? Per nessun motivo particolare” risponde.
Sasuke spalanca gli occhi. “Hai detto che dovevi chiederle qualcosa!”
“Certo, altrimenti Kakashi-sensi non mi avrebbe lasciato venire” lo fissa con fare saputo “Sono furbo, vero?”
“Dobe è più appropriato. Anzi, nella definizione di Usuratonkachi c’è il tuo nome”
Naruto ignora l’ultima uscita e si avvicina a Chino, poi si accuccia per arrivare con il viso alla sua altezza.
“Sono felice di riuscire a vedere i tuoi occhi, finalmente. Sono molto belli, ‘tebayo”
Chino arrossisce, ma resta impassibile. “G-grazie”
Lo sguardo di Naruto si fa più serio. “Sei stata tu ad abbandonare il controllo su di me, non io a vincerlo, vero?”
“Sì” poi abbassa lo sguardo “Tu sei una persona troppo buona”
Naruto sbatte le palpebre. “Cosa?”
“Io nei tuoi ricordi ho visto tanta sofferenza, così tanta da essere insostenibile. Eppure c’era anche tanta gioia, tanta fiducia. Come puoi essere così buono dopo tutto quello che hai passato?”
“Dici così perché sei ancora piccolina, crescendo impari a perdonare e a reagire positivamente” le assicura un po’ a disagio.
Chino corruccia la fronte. “Sarò piccolina, ma io ho visto molte persone subire la metà delle cose che hai passato tu e diventare come papà” appena lo dice distoglie lo sguardo “Il mio papà non era cattivo, te lo giuro. Era solo molto triste e arrabbiato, stavo solo cercando di essere utile. Mi dispiace” gli occhi le si riempiono di lacrime “Non volevo comprometterti, non volevo succedesse tutto questo. Io non volevo uccidere papà, volevo solo che tutto tornasse come prima”
“Ehi, ehi” Naruto appoggia le mani sulle piccole spalle cercando di confortarla “Va tutto bene, non piangere”
“Tuo padre ha avuto la fine che meritava” sentenzia invece Sasuke.
Naruto gli lancia un’occhiataccia, Chino invece lo guarda apertamente ostile.
“Non mi fido di te, Uchiha” dice e sembra un gatto che arruffa il pelo “Però sei  una persona importante per Naruto-san, quindi non ti farò niente”
Sasuke la guarda sbalordito. “Mocciosa, tu non hai capito con chi hai a che fare”
“Sì, va bene, ritira gli artigli, teme” interviene Naruto, poi torna a rivolgersi a Chino “Cos’hai intenzione di fare, adesso?” le domanda.
Scuote la testa. “Non lo so, sono rimasta sola” esita brevemente “Io vorrei diventare come te”
Naruto si sente riscaldato da quella confessione. “L’importante è non arrendersi mai, dattebayo!” assicura pulendole il viso dalle lacrime. Una parte di lui sa che dovrebbe essere arrabbiatissimo con lei, è colpa sua se è in questa situazione, ma non può farlo. Non può perché riesce a capirla, così come ha scoperto di capire Sasuke. E se capisci qualcuno, se capisci il suo dolore, non puoi odiarlo.
“C’è un modo per rompere il legame empatico?” chiede Sasuke intromettendosi.
Chino annuisce guardandolo in cagnesco. “Sì, ma non lo farò”
“Cosa?!” si altera subito Sasuke “E perché?”
“Perché Naruto-san è caldo e rassicurante, mi fa sentire meno sola” nel dirlo abbraccia possessivamente il biondo come se fosse un orsacchiotto “Però sono disposta a dividerlo con te. Sei il suo fidanzato, no?”
Sasuke la guarda incredulo mentre Naruto scoppia a ridere di cuore.
“Hai ragione, Chino-chan, Sasuke è il mio fidanzato” conferma gongolando.
Restano con lei per un’altra oretta, non fanno nulla di particolare; Naruto gioca con lei e i fiori, si fa raccontare qualcosa della sua vita e nei ricordi di Chino En Oyashiro appare come un papà buono, solo leggermente burbero e impegnato.
“Papà era l’ultimo del Clan Chinoike, tutti gli altri erano discendenti misti e nessuno possedeva il gekkai di famiglia. Poi sono arrivata io, quando i miei occhi si sono sviluppati papà era molto fiero di me. Mi ha regalato lui l’arco”
Chino parla del suo addestramento, della morte della madre, della follia sempre più evidente nel padre e di tutto quello che le viene in mente. Man mano che parla, Sasuke vede sempre di più una somiglianza con al propria infanzia. Per quanto cerchi di restare distaccato non può fare a meno di accorgersi di quanto siano simili.
Quando escono Naruto parla immediatamente con Kakashi.
“Cosa ne farete di lei?”
L’Hokage si scambia uno sguardo con Sakura. “Non possiamo trattarla come un prigioniero per sempre, presto la lasceremo  andare per farla integrare a Konoha”
“Diventerà quindi una kunoichi della Foglia?”
 Annuisce. “Ne ho già parlato con gli altri Kage, sono d’accordo con noi. Il problema è che non possiamo mandarla in un orfanotrofio: ha troppo chakra e l’addestramento di un ninja adulto, non è adatta a vivere in un ambiente borghese”
“Quindi?”
“Fortunatamente è sufficientemente grande da poter vivere da sola. Le daremo una casa e ogni tanto qualche shinobi andrà a controllarla”
Naruto abbassa lo sguardo. “Come è successo con me” riflette ad alta voce “Crescerà da sola, senza una famiglia”
“Non ci sono molte alternative, purtroppo. Ma starà bene, me ne assicurerò personalmente” cerca di rassicurarlo Sakura.
“Alternative…” ripete, poi si volta verso Sasuke “Tu la odi?”
“Una parte di me, sì” ammette quello “Ma mi sono rivisto troppo in lei per volerla ancora morta”
“Quindi potresti sopportarla?”
Sasuke stringe gli occhi. “Che idea dobica ti è venuta?”
“Kakashi-sensei” lo ignora tornando a rivolgersi all’altro uomo “E se diventassi il suo tutore? Vivrebbe con me, così non sarebbe sola. Me ne prenderei cura io”
“Al momento vivi in una stanza dell’ospedale” obbietta sensatamente Sakura “E vivere vicino a quella che potrebbe trasformarti in una macchina assassina non è la migliore delle idee”
“Dovresti aspettare qualche anno per farlo, effettivamente, ma l’idea non è male” considera Kakashi.
Sia Sakura che Sasuke si voltano verso di lui. “Cosa?!” sbottano.
Naruto sorride apertamente. “Posso aspettare, per allora andrò a trovarla tutti i giorni”
“Aspetta, non state scherzando?” si premura di chiedere Sasuke “Davvero ti va bene una cosa del genere?”
“Per quali motivi non dovrebbe essere una buona idea?” domanda ironico Naruto.
“Per quelli citati da Sakura, tanto per cominciare” replica “E per il fatto che non sai nemmeno badare a te stesso senza fare danni”
“Infatti mi aiuterai anche tu”
“C-cosa?!”
“Vivremo tutti insieme a Villa Uchiha” sorride Naruto estasiato.
“Proprio un’ottima idea” fa sarcastico “Kakashi, fallo ragionare!”
“Sasuke” inizia l’Hokage “Naruto e Chino condividono già un legame empatico, penso sia del tutto inutile cercare di dividerli. L’unica cosa che possiamo fare è rendere Konoha la nuova casa di Chino”
“In ogni caso, decidere adesso è prematuro” interviene Sakura. “Naruto, tu dovrai stare ancora molto tempo sotto osservazione, lo capisci vero? Ora che abbiamo le informazioni del rotolo possiamo fare davvero tutto il possibile per aiutarti, non riusciremo a farti tornare la memoria, ma forse possiamo eliminare i ricordi falsi”
“Lo capisco” ammette Naruto.
“Andrà tutto bene” dice Sakura fra sé e sé “Tornerà tutto come prima”
 
**
 
 
 
Due anni dopo

Sasuke si sveglia di sobbalzo e avverte il raschiare di una pala. La luce entra pallida nella stanza – deve essere mattina presto –  e il rumore è talmente fastidioso che sembra stiano scavando direttamente nel suo cervello.
Esce dalla porta principale velocemente intenzionato a far smettere quel rumore, fa  il giro della casa raggiungendo il giardino, ma quando lo vede si blocca di colpo.
Ha il volto arrossato per lo sforzo e la maniche della maglia arrotolate fino all’avambraccio.
“Che ci fai sveglio a quest’ora?” domanda infastidito.
Naruto alza lo sguardo smettendo di zappare il terreno accorgendosi di lui, i suoi occhi sono calmi e sereni, non più tormentati e confusi “Colpa di Chino, non aveva più sonno e mi ha svegliato. Voleva piantare altri fiori”
Sasuke alza lo sguardo al cielo. “State trasformando la mia casa in un orto botanico”
“Almeno smette di essere triste e cupa” replica sfacciata la bambina, seduta dentro una carriola verde. In due anni è cresciuta molto e i capelli bianchi si sono fatto più lunghi, ma una cosa non è cambiata: il suo atteggiamento irriverente nei confronti di Uchiha. Anche se hanno imparato a volersi bene continuano beccarsi come cane e gatto. Chino è una peste con lui e un angelo con Naruto e da quando vive con loro si è impegnata a riempire ogni singolo angolo della vecchia Villa Uchiha con dei fiori. È strano avere qualcuno così piccolo e vivace che scorrazza per casa, però non può dire che la sua presenza sia nociva. Sembra rendere tutto più sereno.
Naruto non ha ancora recuperato la memoria, ma sta facendo progressi. È stata Sakura a suggerirgli di tenere un quaderno dove segnare tutti i ricordi che gli vengono in mente e in due anni le pagine si sono infittite di momenti di vita. Non ci scrive solo Naruto, ma anche Sasuke ha iniziato a vergare quelle pagine con la propria grafia elegante. E lo stesso ha fatto Chino non appena ha imparato a scrivere.
In due anni hanno imparato a convivere con quello che è successo e Sasuke ha smesso di chiedersi se rischierà mai di svegliarsi un giorno con le mani di Naruto strette attorno al collo. Il villaggio si è rialzato completamente dalla Quarta Grande Guerra e dallo scontro con l’ultimo dei Chinoike, finalmente sembra si respiri una pace vera e tutti hanno l’illusione che possa durare.
Sasuke non ci crede, perché dopotutto il loro è il mondo dei ninja e aspetta rassegnato che un giorno si presenti qualche altro folle cattivo. Ma per ora si gode la pace come tutti gli altri.
“Ti vedo pensieroso” lo distrae Naruto mentre Chino riprende a scavare al suo posto gettando terra dappertutto “A cosa pensi?”
Scrolla le spalle. “Niente di particolare”
Naruto molla la pala e lo raggiunge, gli passa una mano dietro il collo e lo avvicina per un bacio casto e veloce. Le cose stanno andando davvero bene, anche se ci sono momenti in cui Naruto si ferma a fissare il vuoto e stringe i pugni finché il flashback non sparisce, o volte in cui Sasuke si sveglia gridando dopo aver sognato Itachi e la guerra. Però loro sono proprio come i fiori che pianta ovunque Chino: per quanto sia breve la loro vita, continuano ad essere colorati e a profumare l’aria. Così vanno avanti, imparando a compiere gesti di una quotidianità che non hanno mai potuto avere davvero e tutti quei fiori non fanno altro che ricordare che la vita può essere davvero bella. Sono una sorta di promessa, Chino fa davvero bene a sparpagliarli per casa. Naruto sarà pure il vento che mantiene viva la fiamma, ma spesso questa deve smettere di bruciare per lasciare che la terra possa colorarsi.
Così, quando Naruto smette di baciarlo per chiedergli: “Sei felice, vero o falso?” risponde: “Vero”
 
 

The end.








 
Ditemi che state piangendo, perché io mentre scrivevo “due anni” dopo sono scoppiata a piangere. Non lo so, mi sono commossa perché era così che doveva finire il manga: con loro felici, non con uno a zonzo per i boschi e l’altro a spaccarsi al lavoro. FELICI! I miei bimbi devono essere felici T_T e Chino è una piccola margherita.
 
Questo è davvero l’ultimo capitolo e spero vi sia piaciuto, che abbia chiuso in modo degno la long (perché alla fine è diventata una long hahaha) e insomma, sì. Aw. Perché quando finisco le storie la mia capacità espressiva diventa pari a zero? T_T
In ogni caso ci saranno tre special: uno è un prequel rispetto ai fatti della long, uno è su Chino e uno è una PWP.
Approvate? Anche se non so quando potrò postarli xD
 
Ultima cosa: voglio ringraziare tutte le persone che hanno recensito (vi amo, un giorno vi abbraccerò tutte) o anche solo letto e fare gli auguri ad Ahyrin perché oggi è il suo compleanno c:
 
Ok, vi lascio –piange – ora mi prendo una piccola pausa da EFP e ci rivedremo a Luglio!
A presto,
Hatta
   
 
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