1.L'OMICIDIO DI MARIE
Julian Nikhal ha 25 anni. Si trasferisce in un appartamento nel centro di Londra. Viene adottato da bambino dalla famiglia Nikhal finché sua madre Marie non sposa Vincent Lermontov. Essendo Indiano è mulatto con gli occhi e i capelli neri, ricci così lucidi che sembrano unti. Sono le 11.30 Julian si sta preparando per andare a trovare Marie. Guida fino ai camper, sua madre vive là. Bussa alla porta.”ENTRA! JULIAN SONO IMPEGNATA A CUCINARE!”grida indaffarata lei dalla finestra della cucina. Julian entra nel camper. Marie corre ad abbracciare suo figlio contenta.”Ciao mamma! Scusa se non sono più venuto a trovarti! Essere il Governatore della prigione è faticoso...”
siedono sulle sedie. Suona l'allarme.“Sono molto contenta per te! In quale prigione sei?”domanda curiosa prendendo le ciambelle dal forno.
“A Whitecross. Oh... hai fatto le ciambelle. Sei gentile.”dice sorridendo dolce.
“So quanto ti piacciono. Vincent me la detto.”quella frase lo irrita.
“Gliel'hai dovuto chiedere perché mi hai abbandonato da lui!”
“Non ti ho abbandonato, lo fatto perché volevo che crescessi in una casa vera!”spiega disperata. Ha lasciato suo figlio da Vincent, perché vivendo in un camper pensava di non poterlo crescere nel modo giusto.”Essere stato abbandonato due volte mi ha cambiato.”sussurra freddo.
“Guardami! Vivo in un camper! Non volevo farti vivere così: senza casa e il continuare a cambiare città!”spiega piangendo.
“La verità è che ho una sorellastra: Evie. Tu preferisci lei a me...”lo interrompe.
“Questo è ingiusto! Ho sempre chiesto a Vincent di te!”
“Perché
i Braccialetti Della Fortuna ce li ha solo Evie?! Ho trovato un libro
a casa di Vincent che ne parla...”da quella frase capisce che a suo
figlio interessano solo i soldi e il potere.
“Perché tu lo
useresti solo per il tuo interesse...”lui quindi si alza dalla
sedia, prende dei guanti dal mobile e camminando lentamente va
davanti alla finestra, abbassa la tapparella poi ritorna a sedersi.
Lei lo guarda confusa. Julian svelto prende sua madre per un braccio
dopodiché la stende sulla moquette; mette le mani intorno alla gola
di Marie, vuole soffocarla.”Se non mi dici dove sono i Braccialetti
ti strozzo. Ho le mani sulla gola.”sentendo che stringe terrificata
risponde.”Ce... li ha... lei... Evie... mia figlia... non se ne
separa mai...”suo figlio invece di togliere le mani la uccide!
L'ultima cosa che Marie vede è quello sguardo psicopatico! Julian
sfila i guanti poi li mette in tasca. Sale sull'auto. Tornato a casa
lava i guanti successivamente li appoggia sul lavandino. Evie bussa
alla porta del camper, poiché Marie non risponde prende una chiave
dalla borsetta. Entra e trova sua madre morta! Telefona alla
polizia.”Ho trovato... mamma morta... potete venire?”
“Sì. Mi può dare l'indirizzo e il suo nome?”domanda la voce al telefono.
“E' al 78 di Dermil Street. Mi chiamo Evie Nikhal...”dice piangendo. Spegne la chiamata. Dopo 30 minuti arriva l'auto della polizia. Si ferma davanti al camper. Spegne poi scende dall'auto. Arriva un uomo alto, con i capelli e gli occhi castani.”Buongiorno. Sono Harry Clayton. È lei Evie Nikhal?”domanda tranquillo avvicinandosi a Evie. Lo guarda: ha la camicia bianca, scarpe nere, cintura marrone e pantaloni blu.”Sì. Ho trovato mia madre morta. Non c'è molto da dire...”spiega triste.
“Resti qui. Vado a parlare con i vicini. Forse hanno sentito qualcosa.”ordina mentre cammina verso un altro camper. Bussa. Una donna gli apre.”C'è stato l'omicidio di Marie Nikhal. Avete visto o sentito qualcosa?”
“Ero in viaggio. No... la mia
amica... è morta... i suoi figli lo sanno?”a quella domanda
l'investigatore sembra confuso.”Quanti figli ha e come si
chiamano?”
“Tre. Evie, Isabella e Julian. Lui quando non lavora andava a
trovarla. È un mese che non viene.”
“Sono Harry Clayton. Le
sue informazioni sono state utili!”dice mentre le da un bigliettino
con scritto il suo numero.”Oh. Grazie. Rose Smith.”chiude la
porta. Harry quindi torna da Evie, lei però se ne è andata! L'uomo
va a casa.