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Autore: Hikaruneco    25/05/2017    0 recensioni
il cuore le batteva a mille, sapeva cos’era… era l’amore quel sentimento tanto letto sui libri e che non era mai riuscita a comprendere..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Storico
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Casa Roix era in pieno fermento, poiché quella sera Leopold Roix avrebbe dato una festa in onore della figlia Michelle per il suo debutto in società, era così nervoso da sgridare in continuazione la povera Linette, la cameriera della casa che correva per tutta la casa intenta da esaudire ogni richiesta del padrone, ma sapeva quanto questo giorno fosse importante per lui, in fondo la piccola Michelle meritava il meglio, l’aveva vista crescere e diventare una donna per cui quel giorno avrebbe fatto di tutto per rendere la festa speciale.
I primi invitati cominciarono ad arrivare e Michelle in attesa di poter scendere si osservava davanti allo specchio, indossava un vestito di seta dorata con dei lustrini verde smeraldo, gli orecchini e un favoloso collier verde smeraldo che si intonavano alla perfezione, i capelli raccolti in un’acconciatura piena di boccoli, che odiava, lei era abituata a stare con i capelli sciolti, le davano un senso di libertà. Più si guardava più non si riconosceva; le sembrava tutto troppo vistoso e questo le creava agitazione; prese a camminar avanti ed indietro per la stanza, di colpo le venne in mente che un modo per smorzare tutta quella tensione c’era; corse verso l’armadio e trovò quella vecchia bambola di pezza che la madre le aveva regalato per il suo undicesimo compleanno; purtroppo l’anno successivo la madre si ammalò e morì dopo qualche mese,  l’avrebbe tanto voluta al suo fianco in quel giorno così importante, lei avrebbe saputo cosa dire per calmarla probabilmente avrebbero preso in giro alcuni degli invitati, e avrebbero riso finché non avessero avuto più forze, ma la vita così crudele le aveva negato questa gioia; ma aveva quella bambola che le ricordava giorni felici ed era come se sua madre non fosse mai andata via.
 Anche suo padre sentiva la mancanza della moglie, ma era bravo a nasconderlo e questo Michelle lo aveva compreso, lo aveva visto di nascosto più volte nel suo studio a piangere con una foto della moglie tra le mani, gli sentiva dire:
– o tesoro mio perché mi hai lasciato solo?- e i singhiozzi diventavano più forti ma quando usciva da quello studio si mostrava calmo e sicuro di se come se niente fosse successo, ammirava suo padre per il grande coraggio era un buon padre e un brav’uomo.
Mentre era persa nei ricordi felici e tristi degli ultimi anni della sua vita , trasalì quando sentì bussare alla porta, era Linette che l’avvertiva che gli invitati erano arrivati e pronti per festeggiare, fece un respiro profondo, ripose la bambola con cura nell’armadio e uscì dalla stanza.
 
 
Era pronta.. non amava le feste poiché come ballerina non era un granché, ma per quella sera doveva fare un’eccezione. Stretta al braccio del padre cominciò a scendere le scale che l’avrebbero portata ad una serata di chiacchere con persone sconosciute.
Una volta entrata rimase basita vide la sala addobbata come non mai, c’erano festoni che richiamavano il colore del suo abito, il tavolo del banchetto posto in fondo alla sala era ricco di mille pietanze ed al centro vi era una meravigliosa torta decorata con rose rosse, i suoi fiori preferiti, e fiori di zucchero di cui lei andava matta.
Tutta l’attenzione degli invitati erano su di lei e sentiva che le ginocchia le tremavano, ma fece uno sforzo e riuscì ad arrivare in fondo alle scale; da subito si presentarono molti invitati per congratularsi con lei per essere diventata una donna splendida.
Finito di riceve tutti quei complimenti si avvicinò al tavolo per ammirare le pietanze; si accorse che intorno alla torta c’erano tre bambini intenti ad assaporare con gli occhi il dolce, la misero così di buon umore che le venne la folle idea di rubare tre fiori di zucchero più piccoli per darli a loro; i bambini furono subito contenti, e dopo essersi impiastricciati le mani con lo zucchero corsero via per tutta la sala a giocare; non poteva smettere di ridere forse questa serata non sarebbe stata poi così noiosa.
I camerieri porgevano i vassoi con coppe colme di champagne, Michelle ne prese una; Leopold attirò l’attenzione degli invitati per fare  il suo discorso in onore della figlia, cercando di rimanere composto ma era impossibile non notare quanto fosse emozionato e commosso; -cari amici stasera la mia unica figlia, il grande amore della mia vita è diventata una donna prima che potessi accorgermene, vi chiedo di alzare i calici e brindare con me a mia figlia-; tutti gli invitati alzarono i calici pronunciando il nome di Michelle –spero amici miei che la festa sia di vostro gradimento grazie- gli ospiti conclusero con un applauso per Leopold, che fatto un cenno con la mano all’orchestra riprese a suonare.
Da subito Michelle ricevette inviti per ballare da una decina di giovani uomini di cui lei accettò l’invito solo di tre vista l’insistenza, finito il terzo ballo sentì il bisogno di sedersi, Dio se ballava male! Aveva pestato i piedi a tutti e tre i suoi cavalieri.
Presa dalla noia si mise a sorseggiare una seconda coppa di champagne guardandosi un po' in giro, gli inviati per lo più erano amici del padre con figli in cerca di moglie, possibilmente con una buona dote, i suoi occhi però si soffermarono su un ragazzo, dai capelli dorati se ne stava li appoggiato ad una colonna adornata da un drappo, quasi nascosto, era chiaro che si stesse annoiando quanto lei.
Senza rendersene conto si era avvicinata a lui, si prese di coraggio e gli parlò: -vi state per caso annoiando?- ; lui ebbe un sussulto non si era nemmeno reso conto della sua presenza. –Bè a giudicare da dove vi trovate direi che anche voi non siate  entusiasta della festa, per venire a parlare con l’unico invitato che non è molto interessato- Lei rimase basita, non si era accorta guardandolo da lontano che avesse uno sguardo così penetrante, occhi scuri, intensi, rise alla sua battuta –beccata-; lui la osservò per qualche instante poi le disse: -non andate a ballare con qualche vostro pretendente?- Michelle scoppiò a ridere –per carità!, ho già pestato fin troppi piedi per stasera- anche lui rise e lei rimase abbagliata, Dio c’era qualcosa che in questo ragazzo non l’affascinasse? –sapete da piccola, molti istruttori hanno rinunciato, sono una vera frana nel ballo non risparmio nemmeno un piede- risero entrambi  lui le porse la mano – correrò questo rischio, se voi me darete l’onore- lei senza pensarci poggiò la sua mano sulla sua e si avvicinarono al centro della sala rimase stupita nell’accorgersi che ballare con lui era piacevole per la prima volta riuscì a ballare divertendosi; scoprì che il suo nome era Kylian shey, ed ogni argomento era interessante. Rimasero tutta la sera a chiacchierare e per la prima volta dopo tanti anni Michelle non si sentiva più da sola.
Finita la festa tornò in camera sua, si buttò sul letto sorridendo adesso era felice di aver organizzato la festa e sperava di rivederlo ancora.
Stava per chiamare Linette per farsi aiutare a togliere il vestito quando sentì un rumore provenire dalla finestra, si avvicinò e vide lui in tutto il suo splendore, il cuore le si fermò per un attimo, lui le faceva segno di scendere, e lei in preda all’agitazione corse subito per le scale, finalmente aveva trovato qualcuno con cui chiacchierare allegramente, e non parlare sempre di discorsi barbosi come la borsa e corse di cavalli, con lui tutto le sembrava più semplice ed interessante.
Arrivata giù vide Linette intenta a rassettare, si portò l’indice alla bocca e Linette che durante la festa aveva osservato tutto le sorrise.
Appena uscita la brezza della notte le accarezzò il viso, ma non trovava Kylian lo cercava intorno a se, si sentì immobilizzare da due grandi braccia che la prendevano da dietro –o la borsa, o la vita-; -smettetela di fare lo sbruffone- scoppiarono a ridere, entrarono nel giardino, titubante lei prese coraggio –cosa ci fate qui?-;- non avevo niente di meglio da fare- ; - avete pochi svaghi allora siete una persona noiosa dopotutto- ridacchiò; .voi non siete ancora andata a letto, mi stavate forse aspettando?- calò il silenzio per qualche secondo, i suoi occhi avevano l’abilità di toglierle tutte le parole e non era cosa facile, era vero sapeva di sperare di rivederlo il prima possibile, dentro di lei sentiva crescere una sensazione mai sentita. – avete l’espressione di chi attende di essere baciata- si guardavano sempre più intensamente e infine senza rendersene conto lei rispose – forse è davvero cosi..-; tanto bastò per far scattare in lui quello che tratteneva da tutta la sera, l’attirò a se e la baciò, con passione, era qualcosa di sconosciuto, di prepotente. Una volta staccatosi , Michelle era come una statua di pietra; era confusa lui era solo un ragazzo ma aveva quello sguardo da uomo e non riusciva a fermare quei sentimenti ma doveva riuscire a controllarsi; -forse è meglio che torni dentro se mio padre si accorgesse che sono qui passerei dei guai- ; stava per andare quando lui le strinse la mano, la guardò intensamente e la lasciò andare, lei corse dentro casa, il cuore le batteva a mille, sapeva cos’era… era l’amore quel sentimento tanto letto sui libri e che non era mai riuscita a comprendere.
Quella notte non dormì, poteva solo pensare alle sensazioni provate qualche ora prima, a quel viso, a quegli occhi.. Dio quegli occhi…, riuscì a riposare solo alle prime lucie dell’alba pensando a quel viso diabolicamente dolce.
   
 
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