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Autore: fulmineo    26/05/2017    1 recensioni
I pensieri di Julia al funerale di Rachel. Ed un sogno permetterà ad entrambe di dirsi addio.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sono qui, in piedi a pochi metri dalla fossa nella quale gli addetti delle pompe funebri caleranno presto la bara che contiene il tuo corpo. Se solo qualcuno di noi fosse stato lì...

È inutile piangere sul latte versato, andava fatto qualcosa prima, mentre tu eri andata a cercare il nostro obiettivo da sola. Ma eri troppo cocciuta per fermarti ed ascoltarci.

Avresti potuto sopravvivere ed io ti avrei certamente aperto il mio cuore, perché tu mi piacevi. E tanto.

Resto sorpresa quando vedo arrivare una donna con un bambino e capisco che lei è tua madre, perché ti somiglia, ma il ragazzino ha tutto, di te. I tratti del viso, il naso, il taglio e colore degli occhi... È la tua copia, fisicamente e, di certo, anche come carattere.

Quando si gira e mi vede, mi sorride e faccio lo stesso, istintivamente. Accidenti, anche il sorriso è uguale. Quel giovanotto è proprio tuo figlio.

A cerimonia finita, stringo ai tuoi due famigliari presenti e poi me ne vado con la mia auto per tornare alla mia stanza nella base della Sezione Venti. Non voglio voltarmi indietro, fa troppo male.

Non esiste addestramento che aiuti a superare la perdita di una persona a cui si teneva molto.

Quando arrivo alla base, evito chiunque mi si pari davanti, entro nella mia stanza e mi chiudo dentro. Tolgo il tailleur giacca-gonna che, assieme a scarpe col tacco e calze a rete, finiscono a caso sul mobile innanzi allo specchio e metto i più comodi pantaloni e maglietta mimetici.

Mi stendo sul letto e chiudo gli occhi, lasciando che la mia mente riviva i ricordi che ho di te. Pochi ma intensi, perché tu hai creduto in me più di chiunque altro.

"Dovresti essere al lavoro, Richmond..."

"Rac... Ehm... Maggiore! Ma...?"

Julia era senza parole, proprio non riusciva a capire come potesse essere lì a parlare con Rachel "Ti stai chiedendo come faccio ad essere qui?"

"Come ha fatto?"

Rachel sorrise appena "Io ti leggo come un libro aperto, Richmond... Abbiamo lavorato assieme, spesso a stretto contatto... E ho imparato a conoscerti ed apprezzarti."

"Per me è stato un onore lavorare con lei, Maggiore. Ha creduto in me come mai nessuno aveva fatto..."

"Perché io riconosco un soldato, una donna in gamba, quando la vedo!" Ammise decisa.

Julia era commossa, non sapeva cosa dire "Grazie!" Disse, mettendosi sull'attenti.

"Non essere formale, ora non siamo più Maggiore e Sergente, ma solo Rachel e Julia."

"Ok... Come vuoi." Sorrise, tornando a guardarla "Non sapevo che avessi un figlio..."

"Anthony è il mio più grande orgoglio. Sono molto fiera, di lui..."

"È un bel nome." Rispose Julia, poi una luce alle spalle di Rachel attirò la sua attenzione.

"Devo andare. È giunto il momento!"

"No! Ti prego... Non andare. Ho bisogno di te..."

Rachel avanzò e la strinse forte a sé, con Julia che fece altrettanto "Non hai bisogno di me, perché sei come me. Cercami nel tuo cuore, se avrai bisogno... Resterò lì per sempre."

"Lo farò. Non sparirai mai dal mio cuore, lo prometto!"

"Vivi, ama, combatti per il tuo Paese con la tua solita dedizione. Rialzati se cadi, vivi ogni attimo intensamente come se fosse l'ultimo e sii spietata in battaglia." Iniziò seria Rachel "Non permettere mai a nulla e nessuno di cambiarti. Sii sempre come ti ho conosciuta."

"Lo prometto... Lo prometto!" Rispose Julia, in lacrime.

"Bene." Sorrise soddisfatta Rachel, dando sfogo a timide lacrime "Addio, Julia. Avrei voluto dirti tante cose e farne altrettante... Perdonami."

"Certo... Ho anch'io i tuoi stessi rimpianti."

"Ti aspetterò sempre." Riuscì a dire Rachel, prima che la luce l'inghiottisse.

Julia aprì gli occhi e riconobbe la sua stanza. Doveva essersi addormentata ed aveva incontrato Rachel nel suo sogno o nel suo cuore.

Guardò l'ora e si mise seduta. Aveva un lavoro da fare e Rachel l'avrebbe voluta alla sua postazione piuttosto che nella sua stanza a piangersi addosso.

Lasciò la stanza decisa a mantenere la promessa fatta a Rachel in sogno, in attesa del giorno in cui forse si sarebbero riunite.

  
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