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Autore: Nina Ninetta    27/05/2017    7 recensioni
Lord Voldemort ha vinto, i suoi nemici sono costretti a vivere nell'ombra. Harry è scomparso, Ron è stato fatto prigioniero a Hogwarts, Hermione è sotto tortura a Villa Malfoy. Tuttavia, Draco e i suoi non se la passano meglio. L'unica speranza - per tutti - è allearsi con i "vecchi" nemici.
Genere: Avventura, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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15.

 
Come faceva a Villa Malfoy, dove la lasciava sul pavimento duro e freddo della sua prigione, così il Licantropo la mollò sul terreno ispido ai bordi del lago. Qui una vita fa Viktor Krum l'aveva salvata durante la seconda prova del Torneo Tremaghi.
Appena toccò terra voltò la faccia di lato, lacrime copiose bagnarono il suolo arido. Greyback le stava intimando di fare la brava, di stare buona e di non sprecare fiato: nessuno sarebbe corso in suo aiuto. La voce roca del mostro le arrivava ovattata, gli occhi erano fissi davanti a sé, incollati sul nulla. Pensò a Harry e a Ron. Pensò a Draco e al suo profumo confortante. Attraverso la vista annebbiata notò un riverbero dorato, una sagoma avanzare verso di loro. Fenrir le aveva afferrato la maglia con gli artigli e fece per strappargliela via, quando quella figura parlò.
«Greyback, non fai proprio nessuna distinzione tu, eh?»
Il Lupo si voltò, un ghigno di risentimento prese il posto dell'espressione depravata.
«Proprio come tuo figlio, Lucius»
Hermione ebbe un sussulto.
«Avada Kedavra!»
Il Mannaro fece un balzo all'indietro, un lampo di luce verde passò a qualche millimetro dal corpo supino di Hermione, alla quale sembrò di tornare a respirare. Lucius Malfoy le sfilò davanti senza degnarla di uno sguardo, né di disgusto, né di compassione. Era già un grande passo avanti, si disse la ragazza.
Ne seguì una lunga lotta. Malgrado la sua stazza il Lupo si dimostrò alquanto rapido nei movimenti, riuscendo ad evitare ogni attacco. Dal canto suo Lucius Malfoy pareva non scomporsi nel suo abito scuro, i capelli biondi seguivano ogni movimento, era abile e scaltro, sul viso teneva dipinto un sorriso trionfo.
Hermione Granger si rimise in piedi, cercando una via di fuga, una qualunque, l'importante era andare lontano dal mostro. Prese a correre, ma sentì dei passi alle sue spalle. Greyback la stava inseguendo. Dietro di lui Lucius urlava qualcosa su quanto fosse stata stupida quella mossa, stolta ragazzina, e non poteva dargli torto. Fenrir le fu nuovamente addosso, l'attanagliò con un braccio intorno alla gola e un altro intorno alla vita, usandola come scudo umano. Lucius Malfoy avanzò piano, lo sguardo imperscrutabile, teneva la bacchetta levata contro di loro.
«Avanti grand'uomo, fammi vedere quello che sai fare» sghignazzò il Mannaro «Attento a non colpire la fidanzatina di tuo figlio però» rise, mentre il volto di Lucius andava distendendosi in un sorriso beffardo.
L'avrebbe ammazzata, Hermione ne era certa. Così avrebbe preso due piccioni con una fava. L'avrebbe fatta fuori senza scrupoli. Una Sanguesporco in meno. E a Draco avrebbe sempre potuto dire che era stato Greyback ad ucciderla.
Invece alle sue spalle si levò una irrisoria voce femminile.
«Tanti saluti al caro Signore Oscuro, Lupacchiotto».
Il Licantropo si voltò, il ghigno gli morì sulle labbra quando Narcissa lo uccise con la Maledizione Senza Perdono. Hermione avvertì la stretta allentarsi, intanto che il corpo di Greyback stramazzava al suolo. Era circondata dai coniugi Malfoy, tenevano entrambi la bacchetta levata contro di lei, seri in volto.
«Così siamo pari Sanguesporco» decretò Lucius, poi in contemporanea con la moglie abbassò l'arma e si Smaterializzarono.
 
Quando Hermione Granger raggiunse l'entrata del castello la battaglia era cessata. Notò i suoi alleati riuniti in cerchio, si fece largo scansando adesso Lee, adesso Bill, pregando che quell'entusiasmo fosse per ciò che sperava. Harry Potter era al centro dell'allegro gruppo, impolverato e acciaccato, ma vivo e vegeto. Spiegava velocemente cosa fosse accaduto contro l'acerrimo nemico, era stata una questione di bacchette e di padroni non riconosciuti. Ron gli stava dando pacche sulla spalla, evidentemente commosso come Molly, Ginny e Fleur. Hermione si buttò nella mischia, stringendo in un solo abbraccio i suoi grandi amici, piangendo e urlando di gioia. Non le importava se Lord Voldemort fosse morto o meno, erano tutti vivi e questo le bastava più di ogni altra cosa.
Dalla Sala Grande ne uscirono Blaise Zabini e Pansy Parkinson che si unirono all'abbraccio collettivo, dietro di loro la famiglia Malfoy al gran completo. Lucius e Narcissa tennero il capo alto e la schiena dritta, senza degnare nessuno di un solo sguardo, con la loro innata superbia passarono oltre la festante comitiva.
Draco camminava al fianco della madre, eretto e baldanzoso alla pari dei genitori, ma a differenza loro mosse gli occhi chiarissimi per incontrare quelli di Hermione, abbarbicata ai suoi amici che, come tutti, si erano fermati ad osservarli. La ragazza si staccò da Harry e Ron - quest'ultimo ci rimase malissimo - avanzò di qualche passo e fece per dire qualcosa, tuttavia il giovane Malfoy distolse lo sguardo e proseguì. Hermione provò una fitta al cuore.
Era già tornato tutto normale?
Aveva già dimenticato ciò che avevano passato insieme?
 
Draco seguì i genitori, spalla contro spalla con Narcissa, nella mente l'immagine di quegli occhi imploranti di darle solo un minuto in più, un attimo soltanto. Sapeva benissimo che se si fosse Smaterializzato adesso non avrebbe avuto una seconda occasione per... affrontarla. Il gruppo di Harry Potter era tornato festoso, poteva sentirli ridere e scherzare da lì. Si fermò, lo sguardo basso, sua madre e suo padre si voltarono a guardarlo, quest'ultimo tornò indietro e lo afferrò per un braccio:
«Draco, per la barba di Merlino, non essere ridicolo!» lo tirò per farlo camminare, ma Narcissa sciolse con dolcezza la stretta del marito dal braccio del figlio. Draco la sentì dire di lasciarlo in pace, tenendo le mani di Lucius nella proprie, forse timorosa che potesse prendere la bacchetta per affatturarlo.
Il giovane Serpeverde percorse a ritroso la strada fatta fino a quel momento, fermandosi a qualche metro di distanza dai maghi in festa, alla sua sinistra c'erano i Mangiamorte schiantati e legati con corde magiche. Si schiarì la gola per annunciare la sua presenza, ma le voci erano troppo alte, allora tossì, ma nessuno sembrò sentirlo.
«Granger» ancora niente, riusciva a malapena a vederla in mezzo a quella ressa «Ehi, Granger» nulla, che fossero diventati tutti sordi? Draco cominciava ad infastidirsi «Dannazione Hermione!» urlò e questa volta il gran vocio tacque. Si voltarono nella sua direzione, qualcuno a bocca aperta, altri seccati che fosse ancora lì, Ron sull'orlo delle lacrime.
Hermione Granger sentì le guance in fiamme, gli occhi dei suoi amici erano puntati su di lei che in automatico si avvicinò a Draco. Proprio lì, pensò, dove per la prima volta l'aveva insultata e offesa. Lui la stava attendendo con un sorriso ironico, le mani infilate nella tasche, la camicia con un solo bottone allacciato al centro dell'addome metteva in risalto il petto dal colorito cereo.
«Sempre gentilissimo, eh Malfoy?» lo punzecchiò per nascondere l'imbarazzo, si arrestò a distanza di sicurezza.
Perché adesso le sembrava tanto più alto di lei?
Poiché il Serpeverde non rispose e si ostinava a fissarla, Hermione decise di continuare il suo personale monologo.
«La guerra è finita» disse la prima cosa che le passò per la mente
«Complimenti Granger, che lungimiranza»
La Grifondoro si sentì presa in giro, se l'aveva chiamata solo per farsi beffe di lei non gli avrebbe concesso quella soddisfazione.
«Cosa farai ora?» quella domanda la prese alla sprovvista, non aveva mai avuto una conversazione "normale" con Draco Malfoy.
«Andrò in Australia, dai miei genitori».
Il ragazzo sfilò la mano destra dalla tasca e la lasciò scivolare alla base della nuca della Grifondoro, i folti riccioli gli solleticarono il dorso. Hermione s'irrigidì a quel contatto, cominciò a maciullarsi le dita e a balbettare, evitando di guardarlo dritto negli occhi. Erano del colore del ghiaccio che sembrava fare da scudo a ogni suo pensiero, eppure magnetici.
«Che-che fai?»
«Quello che mi pare» Draco accorciò la distanza fra loro
«Ci guardano tutti» ed era vero, non c'era mago intorno ai due ragazzi che non li stesse fissando.
«Lo so» continuò il giovane Serpeverde, ormai i loro corpi si toccavano, non la ricordava così minuta.
«Credo che a tuo padre stia per venire un infarto» Hermione provò a sorridere, la sua voleva essere una battuta, ma evidentemente non le riuscì.
«Perché non hai visto le facce dei Weasley» Ron in particolare piagnucolava il nome dell'amica, Harry non poté fare altro che dargli un paio di pacche sulla schiena.
«Attento Malfoy, io sono una Sanguesporco, potrei contaminarti»
«Sta' zitta».
Hermione sentì anche l'altra mano sul viso, poi le labbra di Draco che si posavano sulle sue. Erano morbide e delicate, non come il bacio davanti a Villa Malfoy. Il ragazzo avvertì la tensione scemare dalla giovane Grifondoro, la sua bocca schiudersi contro la propria, lo stava attendendo, lo stava aspettando.
Da quando, Hermione?
Si chiese.
Quando è successo?
La Granger si alzò sulle punte dei piedi e gli passò le braccia dietro al collo, quelle di Draco scesero fino alla base della schiena, stringendola più che poteva. Sentiva il tocco delicato delle sue dita nei capelli biondi, mentre le bocche si cercavano fameliche, le lingue s'intrecciavano in una danza di cui conoscevano a memoria i passi.
Quando?
 
Alle loro spalle Lucius Malfoy impallidì, borbottando qualcosa che la moglie Narcissa finse d'ignorare. Dal lato opposto i maschi della famiglia Weasley non se la stavano passando meglio, Arthur seguitava a dire che era intollerabile! Quello era alto tradimento!
Blaise Zabini si portò due dita alla bocca e fischiò, ululando e battendo le mani, incitando il suo amico e compagno Serpeverde, preso dall'impeto baciò Pansy al suo fianco, chissà perché aveva l'aria contrariata. Minerva McGranitt applaudì forte, affermando ai suoi ex studenti che quello era il vero spirito di Hogwarts, Scuola di Magia e Stregoneria. Silente sarebbe stato soddisfatto di quel lungo e appassionato bacio fra due maghi appartenenti a Case tanto rivali quali Grifondoro e Serpeverde. Ron tratteneva a stento le lacrime, a causa dello sforzo le orecchie gli erano diventate rosso fuoco.
Come una dolce melodia va diminuendo d'intensità, così il bacio fra Hermione e Draco si spense. Piano, calando di veemenza. La ragazza si lasciò sfuggire un risolino, fra l'imbarazzo e l'intontimento, regalandogli un sorriso sincero che riservava solo a pochi amici. Forse due.
Malfoy adagiò la fronte contro quella di lei.
«Tornerai?» le chiese
«Non lo so»
«Passa a trovarmi se mai dovessi tornare» nessuna risposta, sapevano entrambi che non sarebbe mai accaduto.
No che non fosse tornata un giorno, questo era palese...
Draco Malfoy indietreggiò, senza smettere di osservarla, le mani tornarono nelle tasche, il volto e gli occhi ripresero la loro consueta aria di alterigia tipica della sua famiglia.
«Buon viaggio, Hermione»
«Buona vita, Draco».
Un'ultima increspatura agli angoli della bocca.
Un ultimo cenno di assenso.
L'ultimo addio sussurrato nell'intimo.
Poi si voltarono di spalle e i loro occhi smisero di vedersi.
 

Fine


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NdA
Ciao a tutte ^_^ Prima di lasciarvi a qualche nota doverosa per spiegare alcune mie scelte, vorrei ringraziarvi per aver letto fino all'ultima parola questa FF: chi ha lasciato una recensione, chi mi ha mandato messaggi in privato e chi l'ha semplicemente letta. Grazie!

Note:
  • ho usato il termine Sanguesporco invece di Mezzosangue perché secondo me esprime meglio l'insulto e il ribrezzo che i Purosangue provano verso Hermione o quelli come lei;
  • mi sono presa qualche libertà per quanto riguarda il potere del Patronus, mi piace pensare che all'esigenza possa diventare un vera arma da battaglia, trasformandosi in questo caso in uno scudo protettivo;
  • ho lasciato volutamente il finale in sospeso perché chissà che non ci sia un sequel in futuro ... he he
 
Questo è quanto. Alla prossima ;)
Nina
  
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