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Autore: yolima90    27/05/2017    1 recensioni
Una nuova avventura attende la Perla Nera e la sua ciurma.
Una Regina da incontrare, leggi da rispettare per avere quello che tanto si desidera.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elizabeth Swann, Hector Barbossa, Jack Sparrow
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il patto era così ben delineato: gli avrebbe “sposati” tutti e tre. E insieme sarebbero sbarcati sulle coste dell’Isola della Regina Josephine.
Vedendola arrivare con una nave e con tre mariti a seguito, sicuramente le avrebbe lasciato il passo.
Elizabeth all’inizio non era molto d’accordo, perché non poteva presentarsi come capitano della Perla Nera e basta? Dopotutto se la Perla era ritornata a loro era solo grazie a lei.
Non era stata Elizabeth a salvare tutti anche questa volta?
Aveva trovato Jack e gli altri due appesi come polli, la cosa l’aveva fatta ridere parecchio ma poi li aveva aiutati.
I “tre grandi uomini” si erano avviati verso un’avventura con una fine amara. Lo sapevano. Ma volevano lo stesso provarci. Il vincitore avrebbe avuto la Perla Nera per l’eternità.
La ragazza sospirò nel sonno.
Will era al timone mentre loro tre erano distesi su un letto di paglia.  Alla sua sinistra c’era Barbossa, l’uomo si era sfilato il cappello e ora dormiva serenamente su un fianco. Jack, alla sua destra, aveva un russare lieve ma udibile. Sembrava il suono di una papera che si era persa. La cosa era molto buffa. Jack Sparrow che russa come una papera. La ragazza soffocò una risata prima di chiudere nuovamente gli occhi.
Barbossa aveva fatto qualcosa di diverso dagli altri due, le aveva regalato due delle sue navi. Elizabeth era rimasta sorpresa quando l’uomo nel pronunciare la promessa aveva aggiunto anche questo piccolo dettaglio. Ricordava bene il guizzo di divertimento che era corso negli occhi di lui vedendo lo stupore sul volto di lei, Jack e Will si erano guardati per un attimo prima di sollevare gli occhi al cielo.
Involontariamente si avvicinò al pirata che le dava le spalle.
Gli stivali e la giacca rossa erano appoggiati sulla sedia in mal modo, una bottiglia di rum vuota vagava per tutta la stanza,  il suono che emetteva era quello di una spada che strusciava per terra,  Jacks borbottò nel sonno prima di tornare a russare. Le voci degli uomini erano echi per le sue orecchie,  sapeva che fuori il mare era calmo e il sole era alto per via del profumo che entrava dalla finestra. Non ci sarebbero state più tempeste per un po’, il vento era a loro favore, sarebbero giunti a destinazione senza troppi problemi.
Nessuno li inseguiva. Nessuno gli dava la caccia.
Per una volta navigavano per il gusto di farlo.
Tre mariti e tutti e tre così diversi. L’onore, la promessa, l’amicizia.
Senza accorgersi si ritrovò con il piede destro che sfiorava quello di Jack, e le braccia che stringevano delicatamente il corpo di Barbossa.
Arrossì poi il suo corpo si rilassò, non stava facendo nulla di male.
Barbossa odorava di rum e di mare. L’uomo non si mosse quando lei l’aveva stretto a sé come un amante, era rimasto immobile, il suo respiro regolare si era momentaneamente interrotto ma poi aveva ripreso il suo solito tram tram.
Jack si era girato e le aveva imprigionato quel piede a lui tanto caro.
Barbossa si girò lentamente stando attento a non schiacciarla, quella ragazza era tanto magra e lunga, sentiva il suo odore che andava a mescolarsi con il suo, profumava di arance appena raccolte, pensò prima di ricambiare la stretta, la sua testa finì contro il suo petto cosicché lui potesse appoggiare il mento sopra la sua chioma bionda.
Da quella posizione poteva vedere Jack parlare nel sonno, non era la prima volta, era sonnambulo il ragazzo.
Vide che aveva catturato il piede di Elizabeth e ora se ne stava a un palmo da lei.
Master Turner era fuori che urlava alla ciurma, aveva una bella voce squillante, se la sarebbe cavata, pensò il pirata, l’aveva istruito bene e poi se fosse successo qualcosa sapeva dove trovarli.
Poi un urlo.
La nave stava rallentando così il soffiare del vento.
Passi frenetici sopra di loro preannunciavano l’arrivo all’Isola della Principessa Josephine.
Barbossa con dispiacere si staccò dall’abbraccio della moglie e corse su.
L’isola era a pochi metri da loro, gli uomini stavano gettando le ancore, Turner urlava di preparare le scialuppe e di prepararsi a scendere a terra.
 
“ Capitano siamo arrivati!”
gridò il ragazzo dal Timone. Barbossa sorrise, sulla spiaggia si stava radunando le guardie della Regina, chissà se Josephine gli avrebbe lasciati passare o li avrebbe uccisi. Tutto dipendeva da Elizabeth Swann e dal modo con cui si sarebbe presentata a sua Maestà.
Si voltò per vedere Jack e moglie sbucare anche loro dai piani inferiori, Elizabeth corse da William prima di guardare con curiosità l’isola di fronte a loro.
Nell’aria c’era aria d’avventura.
I quattro si riunirono mentre l’equipaggio gettava in acqua l’ultima scialuppa. Le spade erano state ben lucidate e ora brillavano come diamanti sotto i raggi del sole, Elizabeth sorrise e fu la prima a scendere a terra.
Jack, Barbossa e William giunsero dopo, come legge dettava.
La principessa Josephine li guardò arrivare dall’alto del suo trono.
Sapeva il loro motivo della loro visita, ma prima si sarebbe divertita a giocare con loro. Quella donna dall’aria fiera la incuriosiva non poco.
Inoltre era rimasta leggermente stupita nel vedere i tre uomini che aveva scelto come mariti.
Che dovesse temere quel quartetto?
Sorrise e addentò un'altra ciliegia, certo che no, erano solo quattro mortali, mentre lei…
 
 
 
 
 
   
 
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