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Autore: _ Angel _    27/05/2017    2 recensioni
[Beast Boy&Raven]
E' notte fonda ed alla Teen Tower due ragazzi si ritrovano ad essere sinceri l'un l'altra come mai prima d'ora.
Parlano della loro vita, di eventi tristi ed anche di promesse che riempiono il cuore.
Dal testo:
Si avvicina ulteriormente a lei, quasi a poggiare la testa sulla sua spalla. «Non credermi se vuoi, pensa pure che sarà impossibile e pensa anche ad ogni singolo modo per tenermi lontano dal sacrificarmi o fare tutto ciò che è in mio potere per salvarti, ma sappi che non rinuncerò mai a lasciarti andare. Ho già perso le due persone più importanti della mia vita quando ero appena un bambino, non intendo perdere anche te.»
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Raven
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A silent night.

Al mio Garfield.

E’ notte fonda e alla Titans Tower nessun rumore è percettibile all’orecchio umano.
Tutto è fermo, tutti dormono.
Raven siede composta sul divano della sala comune dei Titans; come spesso accade, è impossibilitata a dormire per via dei cruenti incubi che incorrono nel suo riposo.
Essere un mezzo-demone la svuota di ogni singola percezione positiva del mondo, in particolar modo proprio quando, durante la notte, i suoi sogni non sono altro che continue visioni riguardanti le innumerevoli uccisioni che suo padre continua a compiere quotidianamente per placare la sua sete quotidiana di morte e di crudele divertimento.
Lo stesso baratro malvagio di cui sogna prova a trascinarla verso sé e per quanto ella provi a combattere contro la sua medesima natura, sa che il giorno della sua rinuncia arriverà e che si lascerà andare.
L’unica cosa che spera è che in quel giorno non le siano vicine le uniche persone a cui tiene nella sua vita, per timore di ferirle in qualsiasi modo.
Attira le ginocchia a sé e poi vi poggia la testa sospirando.
Durante la notte preferisce indossare un abbigliamento più consono al riposo (per quel poco in cui riesce effettivamente a riposarsi) e di conseguenza è senza il suo abituale mantello, cosa che la destabilizza alquanto. Detesta non avere quella sorta di protezione verso il mondo esterno.
«Ehi Rae.» si sente chiamare da un tono di voce tanto conosciuto quanto basso, come se questo non volesse spezzare la quiete creatasi nell’edificio.
Raven alza la testa piano e grazie alla sua vista abituata alle tenebre, individua facilmente la figura di Beast Boy. «Ehi.» ricambia il saluto guardandolo. Si accorge che come lei anch’egli sta cambiando, lasciando i suoi tratti di fanciullo che l’hanno sempre diversificato dagli altri al passato; adesso egli possiede dei tratti più adulti, che mantengono però ancora di un poco la loro vecchia docilità.
«Ti va una tazza di the?» le chiede il ragazzo. Lei annuisce quasi impercettibilmente. «Ritorno fra un attimo allora, non sparire nel tuo baratro inespugnabile, Rae
Nuovamente sola, Raven si ritrova a pensare a quanto Garfield riesca sempre ad avere un occhio di riguardo verso tutti, dando però sempre più attenzione a lei. Essendo empatica, ella è già a conoscenza dei sentimenti che il ragazzo nutre per lei e neanche il suo cuore filtrante di una malvagità che non ha mai desiderato non può che provare un lieve calore dato dalla gratitudine verso questi e da un sentimento che non ha ancora afferrato in pieno.
«Sono felice che tu non sia sparita come fai di solito.» torna affermando Beast Boy porgendole una delle due tazze colme di the caldo. «Sveglia da molto?»
«Mh-mh.» risponde apaticamente la ragazza ancora immersa nei suoi pensieri mentre porta la tazza alle labbra e bevendo un piccolo sorso della bevanda.
«Anche io, sai?» continua imperterrito il ragazzo; nonostante solitamente il comportamento chiuso di Raven abbia provato ad allontanarlo, egli non ha mai smesso di provare a capirla, di starle accanto. La guarda, poi continua: «Sai, oggi è l’anniversario della morte dei miei genitori.» ammette.
Raven ha un sussulto. Non si aspettava che Garfield fosse così aperto nel parlare di un argomento che da anni a questa parte ha deciso di seppellire nel suo cuore per via del dolore troppo grande da affrontare.
«Non sei costretto a parlarne se non te la senti.» prova a dirgli alzando il capo e guardandolo con lieve apprensione.
Beast Boy le sorride. «Non preoccuparti.» la tranquillizza. «Ho capito che se non mi deciderò ad affrontarlo, non riuscirò mai a vivere in pace con me stesso.»
La ragazza lo guarda ora con più curiosità. Non lo aveva mai sentito pronunciare delle parole così serie riguardo ciò che era meglio per lui.
Era già consapevole del fatto che spesso egli nascondesse tutta la sua intelligenza e spesso molti eventi tristi dietro quotidiane battute e scherzi, ma averne una testimonianza così diretta è per lei causa di grande confusione.
«Era il venticinque maggio di undici anni da, eppure lo ricordo come se fosse appena accaduto.» comincia. «Nonostante sia passato tutto questo tempo, nonostante tutti mi abbiano sempre detto che non è stata colpa mia, non posso fare a meno di pensare che avrei potuto fare qualcosa per loro, qualcosa per salvarli.»
Raven abbassa lo sguardo. Ha notato come la voce del ragazzo abbia  iniziato a rompersi mentre andava avanti con il breve racconto e di conseguenza decide di avvicinarvici. Dopo aver poggiato la sua tazza sul tavolino ed anche quella del ragazzo presa dalle sue mani tremanti, si lascia andare all’impulso e lo abbraccia. E’ un abbraccio goffo, dovuto al fatto che ella non mostra mai i suoi sentimenti, ma è tutto ciò che le è venuto in mente, seppur questo vada completamente contro se stessa.
Beast Boy sussulta per un secondo per via del gesto della ragazza, ma poi si riprende velocemente e con un lieve sorriso intriso da una lacrima che scende solitaria lungo la sua guancia, ricambia il gesto di affetto. Sa quanto per Raven sia difficile mostrare i propri sentimenti e non può non esserle, per questo motivo, più che riconoscente.
«Come ben sai, mio padre è Trigon, un demone, mentre mia madre, Arella, una semplice umana.» parla con voce pacata Raven. «Per questo motivo sono quella che sono, uno scherzo amaro del destino. Riconosco che non sarei mai dovuta venire al mondo: sono una creatura oscura e per tal motivo il mondo stesso ha fatto sì che sia la piaga più grande contro cui i miei stessi amici, le medesime persone che ho imparato a volere bene,  un giorno dovranno combattere.»
«Non–» prova a parlare Beast Boy, ma la ragazza lo induce al silenzio.
«Fammi finire.» comincia riprendendo il discorso. «So cosa starai pensando… Che non è così, che sono diversa da mio padre e così via. So di esserlo, lo so, fortunatamente. Ma so anche con certezza, attraverso i miei poteri e ai miei sogni, che questo accadrà. So perfettamente che un giorno dovrò morire per salvare l’umanità da mio padre e da me medesima. Lo so ed è per tal motivo che provo a tenermi il più lontana possibile da ogni tipologia di sentimento, da ogni tipo di relazione possibile.» conclude allontanandosi lievemente dal ragazzo e sciogliendo l’abbraccio per guardarlo negli occhi.
«Perché?» chiede Beast Boy con una voce ancora spezzata e abbassando lo sguardo. «Perché dici questo?». «Perché come te adesso, io ho imparato già da un po’ ad accettare ciò che mi è accaduto e ciò che mi accadrà.» rivela Raven.
Garfield poggia una mano su quella della ragazza e rialza lo sguardo verso di lei.
«Non lo permetterò.» afferma sicuro.
La mezzo-demone lo guarda con apprensione. Sapeva già che non avrebbe demorso affatto.
 «Anche a costo della mia stessa vita, Rae, ti giuro che non lo permetterò.».
Si avvicina ulteriormente a lei, quasi a poggiare la testa sulla sua spalla. «Non credermi se vuoi, pensa pure che sarà impossibile e pensa anche ad ogni singolo modo per tenermi lontano dal sacrificarmi o fare tutto ciò che è in mio potere per salvarti, ma sappi che non rinuncerò mai a lasciarti andare. Ho già perso le due persone più importanti della mia vita quando ero appena un bambino, non intendo perdere anche te.»
Ritorna nel cuore di Raven il calore che aveva provato prima, quando aveva visto per la prima volta quella notte il ragazzo; chiude gli occhi e ripete il suo mantra per calmare le emozioni che stanno crescendo dentro di sé prima di perdere il controllo dei suoi poteri.
Dopo pochi minuti di silenzio, Beast Boy ricambia il gesto della giovane e la abbaraccia a sua volta.
«Non è né il momento e né il luogo, me ne rendo conto.» comincia egli. «Ma Raven, sappi che per me non sei un demone. Non lo eri, non lo sei e non lo sarai mai, perché giorno dopo giorno ho imparato a conoscerti e seppur poco alla volta, ho imparato a vedere la tua vera natura. So che non sei malvagia e non lo sarai mai, così come sono certo che ti amo.»
Raven in un primo momento non trova alcuna parola da poter dire.
Non la trova veramente neanche quando prova a sussurrare qualcosa, ecco perché riesce a malapena a sussurrare un «Io.. Io non–».
Raven non vuole questo. Non lo voleva prima e continua a non volerlo affatto.
Ella ha sempre provato a distaccarsi in tutti i modi possibili dal ragazzo per non farlo soffrire (anche se riflettendoci, la scelta era stata dovuta anche ad un certo egoismo, poiché anche lei stessa ne avrebbe sofferto molto) quando sarebbe stato il momento, eppure eccoli qui a dichiararle il contrario per il quale lei aveva lavorato tanto a lungo.
Gli aveva raccontato ciò solo per renderlo più forte, per dargli la convinzione che non era solo, che lei lo capiva in quel brutto momento. Gli aveva parlato con sincerità perché voleva essere più umana per una volta, ma la cosa le si è ritorta contro.
Come sempre, del resto.” avrebbe pensato  Raven se solo i suoi pensieri non fossero stati così confusi come lo sono adesso.
«Ti prego, Raven.» riprende ancora una volta il ragazzo. «Permettimi di salvarti quando sarà il momento e.. fino ad allora, permettimi di starti accanto. Non posso vederti in questo stato. Voglio che tu sia felice. Te ne prego.»
Senza neanche più rendersene conto, Raven annuisce lievemente con gli occhi che esprimono tanta più incredulità di quanto ella abbia mai provato nella sua vita e con poca energia a disposizione, prova a fermare i suoi poteri prima che le emozioni prendano totalmente il controllo di lei e distruggano la Torre.
Chiude poi le sue palpebre e ripete il suo mantra, ma è solo quando Beast Boy l’attira a sé in un altro abbraccio che si rende conto che quel ragazzo riesce a calmarla come mai nessuno prima d’ora.
«Grazie.» sussurra prima di scivolare in un sonno oramai privo di incubi, cullata dalle braccia del ragazzo che ha deciso di non lasciarla mai andare.
Pochi minuti dopo, anche Garfield si addormenta nel tepore dell’abbraccio.
Ringrazia i suoi genitori per averlo salvato, di avergli dato quegli assurdi poteri che gli permettono adesso di poter a sua volta salvare chiunque ne abbia di bisogno e di poter soprattutto salvare la donna che ama.
Infine, promette loro di vivere felicemente e di ricordarli con amore e non più con tristezza.

Nel frattempo, nel blu scuro della notte, due stelle comete tracciano il loro percorso cristallino, quasi a sugellare la promessa fatta dal ragazzo.

  
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