Film > King Arthur
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Autore: Moon_Wolf    27/05/2017    0 recensioni
In un universo alternativo, Arthur non è mai stato disperso, e né è stato cresciuto a Londinium, bensì a corte. Si tratta di vari scatti sulle vicende di questo AU, e su come abbia influenzato in modo significativo il corso degli eventi.
Warning: La raccolta si inspira al film “King Arthur: the power of the sword”, uscito al cinema nel 2017. Se non lo avete ancora visto, non entrate. Contiene spoiler sulla trama.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Artù
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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You should have killed me before



Osservò per qualche istante, sgomento, diventare Uther di pietra e sprofondare nelle acque torbide, trascinando con sé Excalibur. L’adrenalina che ancora gli scorreva nelle vene, insieme alla magia, e le labbra serrate in una linea dura sul viso sudato, la stanchezza che avvertiva nelle ossa, nonostante non lo lasciasse vedere. Infine la realizzazione.

Il trono era suo. Era il re.

E rise, rise follemente. Aveva aspettato tanto- troppo tempo- per questo momento, trascorrendo tutta la vita all’ombra di suo fratello, non degno del potere che aveva ereditato, di ciò che sarebbe dovuto essere suo e ora lo era finalmente.

Poi lo notò, il figlio di Uther, che in una pelliccia d’orso si allontanava cullato dalla corrente. Invertì il moto delle acque con un gesto secco della mano, un trucchetto elementare che insegnavano ai novizi della magia ma poteva essere molto utile, modificando il corso della risacca e facendo sì, che si avvicinasse di nuovo. Suo fratello, stolto e codardo idiota, aveva creduto di poter salvare la sua famiglia preferendo non combattere per il popolo "che amava" e per il regno, sempre al secondo posto. Aveva scelto di fuggire allo scontro diretto, ed è per questo che lui aveva trionfato, non esitava a sacrificare ogni cosa per ciò che bramava, a pagare il prezzo, nonostante il dolore che avesse provato nel pugnalare sua moglie. Non aveva potuto fare altrimenti, se Uther fosse sopravvissuto allo scontro, quel gregge di pecore che era il popolo non si sarebbe arreso, chinato sotto al suo comando, ma avrebbe continuato a lottare per un re che li aveva abbandonati.   

E Vortigern sapeva sempre cosa fare per raggiungere i suoi obbiettivi, anche ora. Doveva uccidere quel bambino, là sulla sponda, e lasciare che il fiume ne accogliesse il cadavere per far compagnia al padre e alla madre sul fondale.

Avrebbe dovuto, ma così non fu.

Non negava la natura meschina che lo contraddistingueva nemmeno a sé stesso, anzi amava vantarsene, e pertanto dire che non avrebbe ucciso il bambino a sangue freddo, sarebbe stato da ipocrita. Così facile sarebbe stato affondare il pugnale nel collo niveo, lacerare la tenera pelle di quel marmocchio e veder la vita scivolare via fra le sue mani.

E la sua intenzione era proprio quella, quando lo prese in braccio dalla barca, di dargli una morte veloce, indolore. Dal compiere tale azione non seppe mai cosa lo fermò. Forse i suoi occhi della medesima sfumatura del cielo, che privi della malizia e del lerciume che infestavano il mondo, sembravano voler scrutare il vuoto che c’era al posto della sua anima. Poi il nipote si aggrappò alla sua veste, il capo sul petto, lasciando che le lacrime solcassero le sue guance.

Sfiorò i capelli dorati, quasi in maniera distratta e assente, mentre la mente lavorava sulle varie possibilità. Non c’era scelta. Lo doveva uccidere o sarebbe stato la sua fine, gridava la logica. Cresciuto sarebbe diventato come lui, come Uther, aggiungeva poi motivandolo.

Ma ciò che proferì fu- Ci sono io, Arthur… non piangere, non è degno di un Pendragon-

Quella notte aveva compiuto delitti, e molti di più ne erano stati compiuti in suo nome. Ma non riusciva a prendere la vita di quella creatura indifesa, che ora stringeva tra le braccia, non sapeva bene nemmeno lui perché la ragione, nonostante sapesse di star commettendo un errore.

Domani, si disse, domani all’alba avrebbe compiuto ciò che va fatto.
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autrice
Salve cari lettori.
​Non so a voi, infatti ho sentito che hanno criticato questo film per non essere abbastanza storico, ma a me piaciuto un botto l'ambientazione fantasy, in special modo proprio Arthur e Vortigern e come hanno sviluppato i loro personaggi nel corso della storia. Pertanto uscita dal cinema ho deciso di andare a cercare qualcosa sul web e siti vari, ma vedendo che non c'è quasi niente a parte poche fanart, probabilmente perchè è estremamente recente ho deciso di iniziare io per una volta. E così eccomi qui, a rovinare un fandom che ancora non esiste. xD 
Spero che la lettura di questo breve pezzo vi sia piaciuto, anche perché non l'ho revisionato abbastanza essendo scritto di getto. Ho intenzione come avrete capito se avete letto la descrizione, di farne una serie di capitoli di lunga o breve ampiezza della vita di Arthur, e non sempre dal suo punto di vista, come in questo caso.
​Non ho molto altro da aggiungere, così alla prossima.

   
 
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