Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: dibiria    28/05/2017    0 recensioni
Bene o male è tutta una questione di punti di vista ed è difficile capire le tantissime sfumature che gli separano.
Vita o morte bastano pochi secondi per passare dall'uno all'altro.
***
Violetta questo lo sa ed è disposta ad immergersi nelle tenebre più oscure per poter trovare i segreti nei ricordi che ha perduto.
Incomincerà un viaggio pericoloso per salvare un mondo di cui la mente ha dimenticato l'esistenza.
La sua unica alleata è l'oscurità perché di essa lei è fatta.
Chi sono i nemici e chi gli amici dovrà scoprire, di nessuno si può fidare completamente, soltanto di se stessa.
***
Ma ora dormi giovane Violetta perché il tuo diciottesimo compleanno ancora non è arrivato e soltanto allora potrai sapere la verità, per ora dormi ignara del tuo passato e dei morti che ti porti dietro.
Genere: Guerra, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Atto Primo
il Diario Nero

 
 

PROLOGO
 

<< Il mio nome è Violetta Kirina Mechtat’Angela, il mio destino era scritto ancora prima d’iniziare.

Questa è la mia storia e di come ho combattuto per essere libera da un destino che non volevo, per essere libera di volare nel cielo. >> 

 

 

 

Lui/Lei

 

30/05/2001, h 02.45 a.m., Mondo Astrale, Palazzo di Corallo

 

Il sovrano si aggira furioso tra le immense sale del suo palazzo.

I capelli corvini sono sfuggiti dalla lunga coda e gli occhi scuri sembrano voler inghiottire tutto ciò su cui si posano.

E’ in collera con se stesso.

Non ci riesce, non riesce a trovare la maledetta donna che ha rovinato tutto, tutti i suoi piani andati in fumo per colpa di quell’infame traditrice.

Il giorno in cui era nata, aveva percepito tutte le disgrazie che gli avrebbe portato.

Quale imprudenza fidarsi di quella donna con gli stessi occhi di chi già una volta l’aveva portato alla rovina.

Ma non c’era riuscito, non era riuscito a resistere al piacevole aroma di potere che scorreva nelle vene di quella che era stata una ragazzina dolce e piena di vita.

Quando la rivide dopo tanto tempo non poteva concepire la semplice idea che quella fosse la stessa bambina che il suo Creatore aveva stretto tra le braccia.

Una scarica, leggera, lungo tutta la spina dorsale, lo pervase e lui seppe.

Seppe dove cercare.

Finalmente ha percepito quella piccola scarica, che gli annunciò la sua nascita.

Il corpo poteva cambiare, i suoi ricordi distrutti e i suoi poteri soppressi ma la sua anima, quella non poteva mutare, può nascerne una nuova o si può distruggere, ma essa andando avanti nei millenni, di corpo in corpo, rimane sempre quella, rimane immutata.

Da quella scarica ne scaturisce un orgoglio disumano per il suo unico figlio.

Quale ingegno ebbe il suo adorato discendente quando marchiò quell’anima incontaminata da alcun male.

Quale gioia sapere che l’astuto inganno fosse riuscito.

Lei stessa si era posta quel marchio color carminio.

Il colore di chi ha peccato.

Il più ignobile tra essi, perché chi ha perso la vita da un’arma divina è costretto a portare nell’anima il segno carminio del suo peccato.

Il sovrano, ora non più adirato, esulta sapendo che l’anima non cambia mai.

Esulta sapendo che non importava più quante volte lei fosse morta, lui l’avrebbe trovata sempre. 

Le avrebbe dato la caccia finché la sua vendetta non si fosse consumata.

Con un cenno secco chiama una delle sue preziose creature.

Il cappuccio scuro nasconde i capelli rossi come gli occhi tinti di sangue.

Il giovane si prostra in un profondo inchino e il sovrano ghigna maligno a quel gesto.

<< Trova Vittoria, fai che si fidi nuovamente di noi, conto su di te Ghinionist. >>

 

 

22/05/2019, h 07.15 a.m., Terra, Villa McAllister

 

Buio.

Di nuovo è tutto buio.

Come ogni volta mi ritrovo immersa nel buio più totale.

Poi vedo una luce brillante che mi attira a sé. In mezzo alla luce, un’ombra.

Man mano che mi avvicino a essa, si distingue una figura.

Un ragazzo di spalle, con i capelli ricci color della pece come le ali d’angelo sulle sue spalle.

Quel ragazzo mi ricorda qualcuno, ma non riesco a ricordare chi!

Poi come sempre la luce e il ragazzo scompaiono in uno spazio divenuto tutto rosso.

 

Mi alzo dal letto tutta sudata, con la bocca aperta in un grido muto.

Ho rifatto quel sogno. Inizio a preoccuparmi, visto che rifaccio sempre lo stesso sogno ultimamente. A proposito di sempre, che ore saranno?

Nel formularmi la domanda guardo l’orologio sul comodino vicino il mio letto.

<< Cavolo! E’ tardissimo, sono già le 07.15! Devo sbrigarmi! >>

 

 

 

Lui/Lei

 

<< Guarda la neve che si scioglie al sole,

i fiori sbocciano sui prati e sugl’alberi,

ascolta quel ruscello che ora non è più ghiaccio,

ecco qui da noi è arrivata Primavera.

Aspetta un po’ e il sole in alto brillerà,

i fiori in frutti si trasformeranno,

l’acqua non sarà più fredda,

ecco qui da noi arriverà Estate.

Aspetta un po’ e il sole lentamente calerà,

le foglie scenderanno dagl’alberi,

l’acqua di nuovo fredda sarà,

ecco qui da noi arriverà Autunno.

Aspetta un po’ e la neve scenderà,

gli alberi andranno a dormire,

e l’acqua di nuovo ghiaccio sarà,

ecco qui da noi tornerà Inverno.

Aspetta un po’ e il ciclo ricomincerà, 

perché questa è la ninna nanna di Tempo e Stagioni.

Guarda la neve che…

A quanto pare è arrivato il momento. Figlio mio ormai manca poco e potrai ricongiungerti alla tua adorata sorella.

A presto figlia mia. >>

Sul viso della donna si forma un dolce sorriso mentre sussurra quelle ultime parole alla leggera brezza primaverile. 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: dibiria