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Autore: The_Lock    30/05/2017    0 recensioni
Tyler, Sydney, Kyle, Lydia e Skylar sono i nuovi prescelti per difendere Kandrakar e l'equilibrio dell'universo. Nove sono le missioni che dovranno affrontare, e nove saranno i temibili nemici che minacceranno la Pace e le loro vite; sì perché questi nuovi nemici sono più sanguinari di qualsiasi altro nemico mai affrontato e, per cominciare in bellezza, i ragazzi saranno costretti ad andare alla ricerca del Cuore di Kandrakar
Genere: Avventura, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Hay Lin, Wilhelmina (Will) Vandom
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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5.8

 

Le grida e le urla erano insopportabili. Sydney camminava reggendosi alla parete e con passo spedito, cercando una via d'uscita da quel labirinto infernale dove Azeban l'aveva condotto, ma ogni corridoio sembrava senza uscita, ed ogni porta era chiusa.

“Le senti le urla, Sydney?” domandò il demone, inseguendo il biondo con la lentezza del gatto che sa già di aver intrappolato il topo. “Cosa ti stanno dicendo? Ti stanno urlando il nome di chi morirà?” chiese, seguendolo.

“Cosa vuoi da me?” ringhiò il biondo, accelerando il passo dopo aver visto una porta, ma constatando dopo poco che era chiusa a chiave anche quella. Come se non bastasse, Sydney si trovava in un luogo senza fonte d'acqua vicina che poteva comandare per proteggersi.

“Sai cosa è successo qui?” domandò Azeban con voce profonda. “Sai perché ti ho portato qui?” domandò ancora, avvicinandosi pericolosamente al biondo che, trovandosi in un vicolo cieco e stordito, non avrebbe potuto far altro che aspettare la sua fine. Azeban l'aveva portato all'acciaieria dove una settimana prima lui e Kyle avevano trovato Skylar dopo l'episodio di sonnambulismo che l'aveva fatto sparire da casa per qualche ora.

“Gusto per il macabro?” domandò il biondo, affannato.

“No.” sorrise sbuffando, per poi avvicinarsi all'orecchio del biondo e soffiare, fermandolo con una presa ferma sul collo “Ascolta bene quello che ti stanno dicendo.”

“Sei stato tu...” mormorò Sydney, spalancando gli occhi “Hai ucciso tu tutta questa gente...” aggiunse, incredulo, mentre Azeban rideva.

“Esatto! Ed ero a tanto così da riuscire a resuscitare. Ma è arrivata Ophelia ed ha fatto la guasta feste.” mormorò, dispiaciuto come un bambino. “Sai quante anime sono? Saranno un'ottantina scarsa...”

“E dove le troverai le altre venti?” domandò Sydney, non riuscendo ad impedirsi di tremare.

“No. no. Basta stragi...” spiegò “Mi accontenterò di un anima che ne vale mille.” sorrise, ora mettendosi difronte a lui e fissarlo con i suoi occhi completamente neri.

“Cosa vuoi da me?” domandò il biondo, mentre una lacrima scendeva sulla guancia pallida.

“Voglio che tu urli.” ringhiò, spingendolo contro la parete.

 

Lydia e Tyler tornarono a casa della ragazza, e si diressero entrambi verso Kyle che, dormiente, sembrava estraneo a tutto quel dramma.

“Potremmo offrire ad Azeban un'anima che vale cento, gli diamo un corpo, lascia Skylar, lo uccidiamo e torniamo alle nostre dannate vite.” sussurrò Lydia e Tyler la guardò adirato.

“Sei seria?” domandò, ma Lydia non rispose. “Skylar stesso ce lo impedirebbe.” fu il suo commento, sapendo bene che all'idea di un sacrificio per garantirsi da vivere Skylar stesso avrebbe rifiutato.

“Non voglio perderlo...” pianse Lydia, nascondendosi il volto tra le mani.

“Non lo perderemo!” rispose Tyler, abbracciandola e baciandole i capelli folti. “Farò tutto ciò che è in mio potere per portare Skylar indietro!” disse, guardandola negli occhi “Te lo giuro!” aggiunse, e Lydia annuì, abbozzando un sorrisetto. Il cuore di Kandrakar si attivò da solo e colpì con un raggio Kyle che, immediatamente, spalancò gli occhi e si mise a sedere sul divano.
“Syd? L'avete visto?” domandò, alzandosi in piedi e camminando furiosamente per casa della ragazza.

“No... Kyle che succede?” chiese Tyler, subito allarmato.

“Syd mi ha dato il sonnifero e... ho visto Azeban dietro di lui prima di addormentarmi...” spiegò, per poi chiamare a gran voce il biondo per casa.

“Perché avrebbe fatto una roba del genere?” domandò Tyler, non riuscendo a concepire una teoria per cui Sydney si sarebbe concesso ad Azeban senza neanche lottare.

“Ragazzi...” urlò Lydia, richiamando gli amici in salotto dove mostrò ai due un foglio di carta dove vi era scritto un semplice concetto con la calligrafia ferma e morbida di Sydney.

“Syd...” miagolò Kyle, leggendo la scritta NON CERCATEMI.

 

Kyle ricostruì gli ultimi momenti che si ricordava con Sydney. Spiegò del grammofono, del momento di estraneazione del biondo e del successivo colpo basso del sonnifero; ma i ragazzi non riuscirono a trovare una spiegazione logica.

“Deve aver sentito qualcosa di importante...” mormorò Lydia. “Non credo Azeban voglia sacrificarlo... Sydney avrebbe lottato...” continuò, passeggiando per la stanza e mordendosi l'unghia del pollice ormai completamente senza smalto.

“Non capisco...” ammise Tyler.

“Azeban ha preso Sydney per un motivo, per il suo potere, supponiamo. Ma se Sydney non vuole farsi salvare, c'è solo una spiegazione.” disse.

“Vuole proteggere qualcuno.” concluse Kyle.

“Sydney sa chi morirà.” spiegò Lydia.

 

Un gesto della mano, il polso lievemente flesso e Sydney si ritrovò a volare contro una vetrata. La telecinesi di Azeban diventava sempre più potente e il biondo non poteva fare altro che cercare di resistere senza potersi opporre, nonostante le voci che sentiva gli davano piccoli incoraggiamenti, pregando il biondo di non cedere.

Il dolore, però, quando Sydney rotolò nel cortile interno subito riempito di vetri fece vacillare la sua resistenza. Il biondo si ritrovò a piangere, provò a mettersi in piedi ma cadde nuovamente tra le schegge di vetro, e allora si voltò, inorridendo nel vedere due grossi pezzi di vetro uno conficcato al polpaccio, l'altro al fianco. Stringendo i denti, il biondo estrasse la prima scheggia ed un piccolo fiotto di sangue zampillò dalla ferita, mentre il liquido rosso e caldo andava ad inzuppare il resto della gamba. Poi passò al secondo, molto più doloroso del primo, e con decisione di chi toglie i cerotti di colpo, estrasse la piccola lama e la lanciò lontana, ma il dolore questa volta fu tale che Sydney sbatté un pugno per terra ed urlò, per poi ritrovarsi a strisciare in cerca di un posto sicuro.

“Chissà cosa ti hanno detto del tuo potere. Quali cose inutili e stupide.” disse Azeban, storcendo il naso e osservando con attenzione il ragazzo strisciare. “Ti hanno detto che parli con gli spiriti? Non è vero. Sono solo che parlano con te, e loro sanno tante cose. Tu al massimo urli. E ti hanno spiegato perché urli quando le voci sono troppe, Sydney?”

“No...” mormorò il biondo.

“Perché così riesci a sovrastare ogni altro suono e sentire solo loro. Sai, quel fischietto nelle orecchie dopo l'urlo? È il canale che si apre tra te e loro. Per questo mi serve che tu urli. Devi comunicare con loro... te lo chiedo come un favore personale.” sorrise, alzandogli il volto, ora inondato di lacrime e sudore.

“Scordatelo.” ringhiò il biondo. Azeban volse gli occhi al cielo e lasciò la presa sul volto, per poi camminare verso i cocci di vetro e prendere il più lungo che trovò. “Mi serve sapere quando sono vicino alla morte, Sydney. Cioè quando verranno i Trickster con Ophelia. Non voglio farmi trovare impreparato e voglio contare sul fattore sorpresa.” sorrise, giocherellando con il pezzo di vetro.

“Che ne dici di questo?” domandò il biondo, e dal suo palmo partirono dei piccoli proiettili di lacrime congelate che colpirono Azeban. Uno al petto, uno al braccio, un altro ruppe il coccio di vetro, un altro ancora gli graffiò lo zigomo. Ma nessuno dei proiettili era abbastanza grande da infliggere grandi danni, e subito Azeban si infuriò e piantò un pezzo di vetro nella schiena del ragazzo che, questa volta, urlò di dolore.

“Che dici, quando ci mettiamo a romperti la spina dorsale?” domandò, iniziando a far girare il pezzo di vetro nella carne.

“Sky! Ti prego!” disse Sydney a denti stretti, mentre si consumava le unghie sul pavimento del cortile. “SKY!” urlò, e Azeban si toccò la testa, accusando un forte dolore, e poi perse coscienza.

 

“Maledizione! Maledizione! Maledizione!” urlò Tyler, piantando un pugno contro il muro ad ogni sillaba, tanta era la rabbia e la frustrazione di quella situazione.

“Ty, smettila! Ti fai male!” lo rimproverò Lydia, ma il rosso appoggiò la fronte alla parete e diede un ultimo pugno.

“Che leader incapace...” sbuffò, mentre qualche lacrima iniziava a scendergli sul volto arrossato dall'ira. “Skylar è posseduto... Sydney in balia di un demone psicopatico...” singhiozzò, asciugandosi le lacrime ma continuando a tenere la faccia vicino al muro. “Dovrei essere in grado di proteggervi...” sussurrò.

“L'hai sempre fatto. Tyler, quante volte ci sentivano sconfitti e poi siamo riusciti a ribaltare la situazione?” intervenne Kyle.

“Kyle ha ragione! Se siamo arrivati fin qui è solo merito tuo, quindi non ti abbattere. Siamo una squadra, lo siamo sempre stati e continueremo ad esserlo.” disse Lydia, prendendogli la mano ferita e chiudendola tra le sue, per poi guarirla in pochi secondi.

“Mi spiace...” mormorò il rosso, asciugandosi le lacrime, ma il momento di comunione tra gli amici fu rotto quando comparve in mezzo a loro la figura di Skylar. Era Skylar, Lydia e gli altri lo riconobbero dalla prima occhiata, ma il bruno era semitrasparente, a significare che aveva finalmente imparato ad utilizzare la proiezione astrale.
“Ragazzi dovete aiutare Sydney! Non so quanto resisterà ancora!” spiegò, mentre cominciava a svanire completamente.

“Dove? Dove vi trovate?”
“Alla vecchia acciaieria.” spiegò. “È sempre bello vedervi.” sorrise, prima di scomparire completamente.

“Andiamo.” disse Kyle.

“Aspetta. Ci serve aiuto.” spiegò Tyler, tirando fuori il cuore di Kandrakar il quale sparò due piccoli raggi: uno viola ed uno giallo.

 

Azeban riaprì gli occhi e prese aria, rimettendosi in piedi a fatica e tossendo, stordito da quell'esperienza a cui l'aveva costretto la dislocazione astrale di Skylar.

Il demone si rimise in piedi e vide Sydney che ancora ansimava, stordito dal dolore, steso a pancia in giù sul pavimento e con il coccio di vetro sempre conficcato nella schiena. Aveva perso molto sangue, e Azeban capì di aver esagerato con lui: a cosa gli serviva da svenuto o morto?

“Senti, biondino. Non costringermi a torturarti ancora. Fai ciò che ti chiedo e prometto che ucciderò tutti i tuoi amici velocemente.” sorrise, avvicinandosi a lui.

“Sei tu quello che morirà...” spiegò Sydney.

“Che hai detto?” domandò irritato il demone.

“Sei tu quello che morirà...” ripeté il biondo.

“Allora tanto vale che ti porti con me, no?” propose, ringhiando e puntandogli un altro coccio di vetro alla gola. Sydney fece per rispondere, ma qualcosa lo distrasse: una voce che lo avvisava dell'imminente battaglia.

“Sono già qui...” mormorò, guardandosi attorno. “E non c'è bisogno che io urli per sapere che morirai.” sorrise, e poco dopo ecco comparire il Corvo e la Volpe.

“Ottimo...” sorrise Azeban, lasciando perdere Sydney e scomparendo, iniziando un gioco con i due spiriti.

 

Ophelia era ferma all'entrata della vecchia acciaieria, speranzosa che i due Trickster da soli si sarebbero rivelati in grado di fermare Azeban, benché poco prima aveva dimostrato di essere in grado di affrontarne due contemporaneamente e questo riduceva drasticamente la possibilità di un eventuale successo. In caso, però, Ophelia sarebbe entrata in gioco e allora avrebbe concluso lei l'affare, rispedendo Azeban nel mondo astrale.

La strega sentì dei passi e alzò lo sguardo, vedendo arrivare cinque guardiani. Vi erano Tyler, Kyle e Lydia ma altri due che lei non aveva mai visto: un ragazzo dai capelli corvini con la tuta a richiami viola ed una ragazza dai capelli biondi con la divisa a richiami gialli.

“Avete chiamato i rinforzi?” domandò la strega.

“Siamo qui per salvare i nostri amici, e tu non ce lo puoi impedire.” ringhiò il rosso, facendo crepitare un fulmine nel suo pugno chiuso.

“Non c'è più speranza per il vostro amico. Azeban lo sta consumando dall'interno.” spiegò Ophelia.

“E noi lo consumeremo prendendolo a calci nel sedere.” spiegò Tyler, facendosi strada senza degnare Ophelia di un secondo sguardo.

“Non potete salvarlo!” urlò la strega, ma i ragazzi la ignorarono e si avvicinarono all'entrata. La porta era chiusa da un lucchetto pesante, ma Vyvyen lo disintegrò con un proiettile di luce ed i cinque ragazzi entrarono senza abbassare la guardia.

“Kyle, Lydia. Andate a cercare Sydney... Vyvyen, Dylan noi cerceremo di mettere k.o. Azeban. Vi va?” domandò.

“Non vedevo l'ora di prendere a calci qualcuno.” spiegò la bionda.

“Nessun problema.” ghignò Dylan.

 

Il gruppo si divise, Tyler, Vyvyen e Dylan corsero seguendo il rosso che stava bruciando molti metri i pochi secondi, quando dovette frenare bruscamente in scivolata poiché i cinque Trickster erano comparsi difronte a loro.

“Che succede?” domandò Dylan, assumendo una posizione d'attacco.

“C'è stato un colpo di stato.” mormorò Azeban, facendosi strada tra i Trickster. Era ferito, perdeva sangue dal braccio destro e dal fianco, ma non sembrava per nulla turbato da quelle ferite poiché sorrideva con il suo solito sguardo assassino.

“Uh, hai chiamato i rinforzi?” domandò, osservando Dylan e Vyvyen. “Uccideteli!” disse ed i Trickster partirono all'attacco, ma ecco che una barriera azzurra comparve all'improvviso per proteggere i guardiani, lampeggiando come fosse costituita interamente di elettricità. I ragazzi si voltarono e videro Ophelia col braccio teso.

“Posso chiederti come hai fatto?” domandò, camminando con fierezza verso Azeban.

“Li ho uccisi tutti... poi ho aggiustato gli anelli, ed ora appartengono a me.” ghignò Azeban, ed Ophelia annuì.

“Pensi davvero che cinque spiritelli possano spaventare me e loro?” sibilò poco dopo, ed i Trickster scomparvero per comparire oltre la barriera.

“Scopriamolo subito.” ghignò.

 

Kyle e Lydia stavano correndo ormai da un quarto d'ora quando, quasi per un colpo di fortuna, Lydia intravide un corpo steso nel cortile interno. La rossa spalancò il muro e saltò giù dal secondo piano, subito imitata da Kyle, per poi riprendere a correre e inginocchiarsi vicino all'amico.

“Syd...” miagolò Kyle, vedendolo coperto di ferite.

“È svenuto.” lo rassicurò Lydia, curando prima la ferita del polpaccio e poi quella del fianco.

“Kyle, estrai il pezzo di vetro dalla sua schiena.” disse, e il moro obbedì, estraendo il coccio di vetro e risvegliando così, Sydney.

“Che... che ci fate qui?” domandò, stordito, per poi mettere a fuoco e riconoscere Lydia e Kyle, e quindi impallidire ulteriormente. “N-non sareste dovuti venire! Non avete letto il mio messaggio?” domandò.

“Sydney... che sta succedendo?” domandò Lydia.

“Chi altri c'è qui?” chiese allora il biondo con le lacrime agli occhi.

“Ma...”
“CHI ALTRI?” sbottò.

“Tutti...” spiegò la rossa.

“Vai, Lydia! Avranno bisogno di te!” la pregò, spingendola leggermente via con il braccio indebolito.

“Devo ancora guarirti la schiena.”
“VAI!” urlò, scoppiando il lacrime. Lydia e Kyle si scambiarono uno sguardo preoccupato e il moro annuì, così Lydia si alzò in piedi e corse via, mentre Kyle prendeva in braccio un inconsolabile Sydney che continuava a ripetere “Non sareste dovuti venire”.

 

“Come si fermano questi cosi?” domandò Vyvyen, respingendo il Corvo con un getto di luce abbastanza potente da bruciargli la divisa.

“Non potete!” urlò Ophelia, che nel frattempo teneva testa a due Trickster contemporaneamente: il Camaleonte e la Lepre. Dylan, invece, era occupato a tener testa alla Scimmia, mentre Tyler cercava di sconfiggere la Volpe.

“Che bello spettacolino!” ghignò Azeban, sedendosi su una scrivania marcescente per osservare meglio la situazione. Tyler era esasperato: vedeva Vyvyen e Dylan combattere già in difensiva, mentre Ophelia avrebbe presto perso contro almeno uno dei due spiriti a cui teneva testa, ed anche lui era stanco. Sentiva i muscoli intorpidirsi e il sudore gli colava sugli occhi, appannandogli la vista, mentre il respiro si faceva sempre più affannato; allora Tyler capì che c'era bisogno di un colpo che ribaltasse la situazione, ma quale? Cosa? Quei Trickster sembravano invincibili ed erano per definizione instancabili. Allora pensò a quando, poco prima, Azeban aveva ucciso il Camaleonte e la Scimmia: aveva trapassato il loro petto con un pugno, ma non un pugno normale, bensì un pugno carico di potere... e forse valeva la pena tentare. Deciso a puntare il tutto per tutto, Tyler si abbassò, tirò un calcio alle ginocchia della Volpe che cedettero, facendo cadere il Trickster a terra, e poi caricò tutto l'avambraccio di energia elettrica, per poi aspettare che lo spirito si rialzasse e lo colpì, quindi, al petto con tutta la forza che aveva in corpo. Il Trickste sussultò e Tyler ritirò immediatamente il braccio, trovando chiuso nel palmo l'anello rotto, mentre la Volpe si disintegrava in una nube nera.

“Tyler, l'anello!” urlò Ophelia, ed il ragazzo lanciò i due pezzi dell'anello che la strega prese al volo, ma ecco che un suono metallico che trapassava della carne e dei tessuti interruppe l'atmosfera di acquistato vantaggio.

 

Il corridoio era troppo stretto affinché Kyle potesse passare con Sydney in braccio, quindi il moro fece camminare il biondo davanti a sé- aiutandolo e prendendolo ogni tanto per i fianchi -ma la ferita al polpaccio si era riaperta ed il ragazzo cadde a carponi, respirando affannosamente.

“Tranquillo.” disse Kyle, piegandosi per aiutarlo, ma quando riuscì quasi a sollevarlo da terra, ecco che Sydney si irrigidì. Sentì il colpo metallico, vide il sangue, capì che ciò che gli spiriti gli avevano cercato di dire da tempo si era avverato, che era un destino ineludibile, che così sarebbe andata e così stava andando. Allora il biondo afferrò la mano di Kyle, prese fiato e, piangendo, urlò come vai in vita sua il nome del guerriero caduto:

“TYLEEER!”

 

 

  
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