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Autore: apollo41    31/05/2017    0 recensioni
Prompt: immagine (all'interno della storia).
Dal testo:
Aveva sempre saputo che un giorno sarebbe arrivato il tempo in cui non ci sarebbe stato nulla da accogliere, in cui la vita avrebbe smesso di respirare, in cui l’universo avrebbe smesso di espandersi, in cui la luce avrebbe smesso di brillare; tuttavia non si era mai resa conto che avrebbe significato accogliere tra le sue braccia per un’ultima volta anche il suo stesso Fratello.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa one shot è stata scritta per la prima edizione dell'oca EFPiana versione scrittura sul gruppo EFP famiglia: recensioni, consigli e discussioni (link:https://www.facebook.com/groups/751269538242732/).
Ho anche avuto il tempo di rileggere e correggere, ma potrebbero esserci cavolate varie perché sono scema; al massimo segnalatele in un commento.
Vi lascio alla lettura! Baci, Elisa.

PS: come al solito per questo genere di cose non sono previsti seguiti. (Ma se avete dei prompt da proporre anche per vecchie drabble/flash/one-shot, lasciateli nelle recensioni che potrei prendere in considerazione di scriverci altre sciocchezzuole brevi. Però non chiedete solo di continuare, lasciate un vero e proprio prompt se volete che provi a scriverci qualcosa, please.)
 



PROMPT (Casella 20, prompt immagine 7):


(https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/18519478_727346204114050_6274684956530345844_n.jpg?oh=45fa9ece8308d090b0ed890ba34b3941&oe=59AFC0DF)

NOTE: non sono una persona religiosa e spero questa storia non offenda nessuna persona religiosa.
 

Genesis

 

Era sempre stata gelosa di suo Fratello, di come il Creato intero lo amasse per aver dato vita al Tutto, mentre odiasse o temesse Lei e la sua distruzione. A vederla, chiunque avrebbe capito quanto desiderasse fare qualsiasi altra cosa nella sua esistenza, ma nessuno poteva vederla, nessuno poteva capirla e non poteva fare nulla per cambiare il proprio destino. Quindi, che Lei lo volesse o meno, avrebbe accolto fino alla Fine tra le sue braccia ogni cosa che col tempo avrebbe concluso il suo ciclo, come era suo destino fare.

Aveva sempre saputo che un giorno sarebbe arrivato il tempo in cui non ci sarebbe stato nulla da accogliere, in cui la vita avrebbe smesso di respirare, in cui l’universo avrebbe smesso di espandersi, in cui la luce avrebbe smesso di brillare; tuttavia non si era mai resa conto che avrebbe significato accogliere tra le sue braccia per un’ultima volta anche il suo stesso Fratello.

Ora che la fine era vicina, ora che era rimasto poco o nulla del Creato, ora che l’universo iniziava a spegnersi e morire, la consapevolezza che sarebbe stata presto sola le spezzava il cuore, le faceva dimenticare la gelosia che aveva provato per suo Fratello e le faceva desiderare come non aveva mai fatto di poter cambiare il proprio destino.

Strinse a sé il Creato che era diventato parte di Lei, cullandolo a occhi chiusi come una madre avrebbe fatto con un figlio, in ascolto delle voci di ogni essere giunto alla fine del suo ciclo, mentre il poco che era rimasto si avvicinava per essere accolto a sua volta tra le sue braccia.

Era come se il Creato stesse cercando di consolarla, come se volesse dirle qualcosa, eppure non riusciva ancora a capire. Era sicura che la risposta fosse vicina, tuttavia aveva la sensazione che l’avrebbe trovata troppo tardi, quando ormai sarebbe già stata sola.

Rimase stretta al Creato, ignara e allo stesso tempo conscia che la Fine fosse vicina, che mancassero pochi istanti perché il ciclo arrivasse alla sua conclusione. Percepì il momento preciso in cui perfino suo Fratello le si avvicinò e la strinse in un abbraccio, consapevole del suo destino mentre si lasciava andare contro di Lei e veniva assorbito con lentezza dalla Sorella.

Ci fu un ultimo abbagliante spiraglio di luce e poi il Tutto divenne Nulla e rimase sola, il Tutto che pulsava dentro di Lei quasi a rassicurarla che non fosse davvero sola. E poi, all’improvviso, capì e lasciò la presa. E il Nulla fu di nuovo Tutto.

   
 
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