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Autore: _Maeve_    31/05/2017    1 recensioni
"Le poesie dell'altr'anno avevano un qualcosa di bello"
Cosa succede quando si dubita dell'Investitura poetica. O di quello su cui si investe, o che ci investe. Una sorta di poesia di bilancio, un po' in deficit - e quando mai.
(Tematiche Delicate perché una mia amica dice che nelle mie cose tendo a essere leggermente morbosa)
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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what the w
What the Winter gave me




Le poesie dell'altr'anno avevano un qualcosa di bello.
Maggio, l'altr'anno, s'aranciava di propositi pomeriggeschi, dietro le tende da sole.
Come ho fatto a dimenticare
quanto all'epoca volessi morire?!
Sì, sì, era proprio quell'arancione;
quando adesso sembra
un mellifluo stato onirico nei toni del seppia,
gravido di nulla, fuorchè ciò che par si perda;
un lauto apparire
che ha dietro l'invisibile,
e le notti
-retorica degli stessi, immancabili tòpoi.
Ieri alle due mi sarei ammazzata, fuor d'allegoria:
la retrovia non sa di incenso,
non dà alcuna legittimazione,
il primo abituccio senza spalline, oggi,
sapeva della donna che non sarò mai
-chissà se te lo porti dietro come una zavorra, se non te lo fai dire dagli altri perchè tanto già lo sai;
chissà se io e te ci siamo incontrati
tra il bisogno e il visibilio;
rimane sempre
che darei il mio cuore in pasto a Cerbero,
ma a livello escatologico,
il senso di questa commedia non è che ridicolo.




Previously, on Maeve:
mi piacerebbe che ciò che scrivo e pubblico avesse una certa, petrarchesca continuità. Ma ahimè io Petrarca non sono, ho ponderato a lungo se pubblicare o meno ciò che scrivevo, per diverse ragioni (difformità di stile, toni, messaggi, tutto nella mia testa as usual, insomma), e alla fine m'è sembrato giusto venirmene fuori con questa mia ultima, che è proprio di qualche minuto fa, e credo anche si connetta bene con L'Amore giovane,se qualcuno l'ha letta, che è di Gennaio. Quindi, insomma, il giusto compromesso fra 404 Not Found e profluvi di Cataloghi delle Navi un po' troppo felici, che vi ho risparmiato. Però ecco, ci sono stati. Ci sono sempre, in realtà, e io e le mie poesie e il mio petrarchismo ci auguriamo che continueranno ad esserci. Però ecco, questo è un po' un momento da Favola D'Orfeo, o, come lo chiama il mio manuale per l'imminente esame, "il poema del dubbio". Quindi prendetelo così, come il Poema del Dubbio - che ad ogni modo finisce con le Baccanti che sbranano Orfeo, e, sia che si vada poeticamente e pragramaticamente avanti o dietro, verso le retrovie o verso l'incenso, credo proprio possa fare al caso mio.
Grazie di essere arrivati fin qui. Come dissi l'anno scorso di questi tempi, buona estate.

p.s : Spero non risulti eccessivamente banale il riferimento a Dante. Però ecco, ci stava (ci stava bene, nella mia testa, alle sei di questo pomeriggio) e mi auguro si capisca il perchè.
   
 
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