[Takano/Onodera]
E’ strano svegliarsi con qualcuno al proprio fianco, ma è una novità a cui è stato facile abituarsi.
Non ricordo nemmeno più cosa voglia dire aprire gli occhi e non sentire le sue gambe intrecciate con le mie o la sua mano appoggiata sul mio costato. Il letto è più caldo da quando ha cominciato a passare le notti avvinghiato a me, a farmi sudare tra le lenzuola, a sussurrare il mio nome tra sospiri marcati e gemiti strozzati.
C’è poco spazio per me, eppure la cosa non mi disturba come invece dovrebbe. Non mi chiedo per quale motivo però, almeno per questa volta.