Anime & Manga > Akatsuki no Yona
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Autore: carrie1221    01/06/2017    0 recensioni
| Rivicita Akatsuki no Yona | | Completa |
Nessuno di voi si é immaginato il continuo dell'anime,non seguendo però le vicende del manga? Bhe io si.
Scusate,ma le introduzioni non sono il mio forte.
|Akatsuki no Yona|
Storia presente su Wattpad con sesso titolo, il mio account è AlessiaCarrie
I personaggi non appartengono a me,ma a chi li ha creati.
La storia é frutto della fantasia dell'autrice,cioè io.
AlessiaCarrie/carrie1221
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kija, Son Hak, Soo-Won, Yona
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non mollava,non rinunciava.

Ma non lo avrei lasciato vincere.

"Quindi é vero che sei l'Essere.

Mi era stato riferito dal generale del clan della terra. Io in un primo momento non gli avevo creduto,ma poi gli detti ragione, e devo dire che non si sbagliava. Congratulazioni"

Sferrava colpi a più non posso,ma io sempre scaltra glieli paravo.

Rimanemmo in quella situazione di stallo per molto tempo,almeno fin quando lui non mi ferì all'altezza dell'anca.

Vedevo le gocce di sangue scendere sempre più frequenti verso il pavimento a formare quelle tanto circolari gocce rosse, che ora quasi lo ricoprivano.

Abbassai per un momento lo sguardo alla ferita. Fortunatamente sembrava che la lama non avesse colpito organi vitali, ma il sangue continuava imperterrito a scendere.Devo ringraziare con tutto il cuore che essendo l'Essere ho alcuni vantaggi, ed la guarigione accelerata,é uno di essi. Dopo lo scontro, ed a questo punto mi chiedo se ci sia un dopo, dovrò disinfettarla. Di certo avrebbe fatto male. Ma pazienza. Avrei sopportato.

La testa incominciò a pulsare,ma io non demorsi. Dovevo farcela. Dovevo sconfiggerlo, una volte per tutte.

Dovevo dimostrarlo a me stessa.

Non sono più la Yona del passato.

Dovevo dire a me stessa,dovevo dire a tutti, che ora , quel buio e pieno di errori, capitolo della mia vita si era chiuso.

Che avevo chiuso con lui.

Raccolsi tutta la mia determinazione, coraggio e quel poco di forza rimasta e mi lanciai all'attacco.

Nonostante il forte ed acuto dolore all'anca continuavo a sferrare colpi,mettendo cosi una continua pressione a Soo-won.

Appena lo vidi in un momento di stanchezza, non so se psicologia o fisica,gli sferrai un colpo alla gamba ed un altro alla testa, abbastanza profondi per farlo svenire ma non per ucciderlo.

Non so che fine farà, o cosa gli riserverà il futuro. Fatto sta che io nella sua vita non ci sarò più.

Forse quando, mesi fa , ci incontrammo per caso in quella portuale cittadina fu grazie al destino. Il destino voleva che mi dicesse che era dispiaciuto.

O almeno é cosi che la penso.

L'unica cosa negativa é una.

In vita mia non mi potrò mai dimenticare di lui. Che esso sia vivo o morto.

Non potrò mai dimenticarmi di quando anni fa ero innamorata persa di lui, andando contro anche il volere del mio amato padre.

Non potrò dimenticarmi di quando uccise mio padre,e non potrò mai dimenticarmi questo momento.

Non mi dimenticherò mai quando i suoi occhi sconfitti si chiusero,decidendo così il vincitore della sfida e anche,forse,della battaglia. Quegli occhi che per la prima volta ho visto vacillare, quei occhi in cui per la prima volta ho visto la paura e la consapevolezza di aver sbagliato alleggiare.

Appena mi girai notai che Kija aveva pure finito,riportando però solo alcuno non troppo gravi ferite.

Mi avvicinai ad lui e con le lacrime agli occhi lo ringraziai.

Lui rivolse uno sguardo preoccupato alla mia ferita. Gli dissi di non preoccuparsi, che era più importate andare ad aiutare gli altri, ma non mi ascoltò, perché con fare deciso strappò un pezzo di stoffa dalla sua toga e lo legò intorno alla ferita per limitare l'uscita del sangue.

Voleva che io rimanessi in questa stanza, a controllare, a riposarmi, ma io non gli diedi retta. Volevo andare ad aiutare gli altri.

Uscimmo dal palazzo e notammo che il combattimento non andava per il verso giusto. Dissi ad Kija di andare ad aiutare Yun e cosi fece a malincuore.

Non voleva lasciarmi da sola.

Non voleva lasciarmi indifesa.

Fu allora che mi venne un idea.

Potevo tenerli al sicuro usando l'arco. D'altronde essere l'Essere ha i suoi vantaggi no?

Rientrai nuovamente dentro il castello,ed entrai nella prima stanza che riconobbi. L'armeria. Presi arco e frecce, e correndo il più velocemente possibile, per quanto si può con una gamba ferita, ritornai nel punto in cui la battaglia era più accesa.

Mi posizionai e con un gesto veloce incominciai a scagliare frecce.

Una dopo l'altra.

Frecce che andavano a ferire i soldati.

Frecce che andavano ad aiutare i miei amici.

I soldati stupiti si girarono a guardarmi.

Si innalzò una nube di mormorii.

Fu allora che decisi di parlare.

Cercai per qualche secondo la giuste parole da dire.

"Soo-won é stato sconfitto. Arrendetevi. Io non voglio arrecar danno ad altri innocenti. Abbassate le armi prima che una mia freccia vi colpisca al petto ferendovi mortalmente ."

Decisero di non posare le armi.

Decisero,che,la morte con un caloroso abbraccio, li avrebbe uccisi, per mano mia o dei miei compagni.

Posso dire fieramente una cosa.

Soo-won aveva addestrato un buon esercito,ed ora a pensare che dovremmo combattere contro di esso sto male. Povere le famiglie.

Non indulgiai oltre. Presi la mia katana e mi lanciai nella mischia.

Potevo chiaramente leggere lo stupore dei soldati.

Una donna in battaglia?

Una donna con in mano un arma?

Una donna in battaglia,con un arma,che é anche la Principessa?

In questo momento penso che le loro menti siano confuse. Che siano entrate in confusione.

Ogni volta che lottavo con qualche soldato,mi concentravo sulla sua faccia.

Bambinesca, da veterano, cattiva, innocente, con cicatrici o pura, da diavolo o da angelo, con rughe o con lineamenti morbidi e sottili.

Dietro tutti quei volti c'era una storia,e a malincuore io dovrò scriverci la parola fine, o la parola riinizio.

Più la mia katana si impregnava di sangue, più pregavo non so quanti dei,di veder smettere una volta per tutto questi combattimenti.

E poi pensai che questo massacro avvenne per causa mia e di Soo-won.

Ora,finalmente capisco mio padre,d'altronde aveva ragione. Le battaglie fanno male, ma sono Essenziali.

Tutti lottano per una battaglia, propria o comune. Tutti.

Le battaglie fanno male. Molto male.

Anche io.

Più il numero dei cadaveri a terra aumentava,più mi capacitavo, che forse, avevamo davvero vinto.

Che la mia rivincita era stata compiuta.

Avevamo vinto la battaglia. La mia battaglia.

La battaglia che ha cambiato enormemente l'animo di una persona.

La battaglia che ha fatto capire, quanto sia logorato il paese in cui risiedo, in cui regnerò.

La battaglia che mi ha distrutta.

Fisicamente e psicologicamente.

La battaglia che mi ha aiutata.

La battaglia che verrà scritta sui libri di storia.

Mi immagino già il titolo del paragrafo.

La Rivincita della Principessa.

La Rivincita.

Si perché io ora vincendo questa battaglia, mi sono presa una rivincita, la Mia Rivincita.

La rivincita per mio padre.
 Per quel piccolo bambino ucciso nella città portuale di Awa, per i pirati che combattevano per la giustizia, per i miei compagni, per Hak, per il regno, per i cinque dragoni, per la speranza, e si, anche per il mio dolore.


Ho finalmente preso la mia rivincita.





 

Spazio Autrice:

Fine

The end


WOOOO.... E' finita. Ditemi se vi è piaciuta e se volete magari un sequel

   
 
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