" Tutti i personaggi di questo storia sono frutto della fantasia dell'autrice e qualsiasi riferimento a persone reali è da considerarsi puramente casuale. I fatti in cui sono coinvolti i personaggi  sono anch'essi di pura fantasia e non trovano alcun fondamento nella realtà. " ~ 
 

Avete presente quando qualcuno vi dice che non siete capaci di fare niente e che nella vostra vita non combinerete mai niente di buono? Ecco voi avete il diritto di dimostrargli che si sbaglia, ed è per questo che due mesi fa ho deciso di cambiare vita e andarmene via dal mio piccolo paesino. Amo viaggiare e il mio lavoro mi permette di farlo,e penso non ci sia cosa più bella di tutto ciò,anche se è un lavoro temporaneo è pur sempre un mestiere che mi permette di fare ciò che mi piace e viaggiare nel week end. L'unico problema? La mia famiglia,loro non fanno altro che sottovalutarmi e sminuirmi. È sempre stato così fin da quando ero una ragazzina... e adesso 

sono le cinque e mezzo  di una fredda mattinata di inverno,dovrei essere in hotel sotto le coperte calde con il mio pigiama di pail,e invece sono fuori a girovagare per le strade di Toronto con la neve che mi arriva fin sopra le caviglie. È un giorno festivo,e non devo lavorare per cui ne ho approfittato per andare in uno dei tanti luoghi che ho sempre sognato di vedere. Le luci ricoprono l'intera città,e la neve continua a cascare interrottamente,come le lacrime sul mio viso. Mi avvio lentamente verso l'aeroporto per tornare nella mia casa in California. Onestamente non riesco ancora a credere alle brutte parole che mi hanno detto i miei genitori e mia sorella. Non fanno altro che schernirmi,prendermi in giro e farmi sentire una continua delusione. 

Qualsiasi cosa io dica o faccia è un errore. 

Mi sento un errore,una continua delusione per tutti. Ho un rapporto strano con loro ma non malsano o di odio,so che mi dicono determinate cose per che mi serve come lezione perché loro mi insegnano,ma il punto è che lo fanno nel peggior dei modi possibili. 

Dicono che non sono capace di fare niente,che non riesco a fare niente di buono in questa vita e che per quanto io provi nel fare qualcosa di giusto combino sempre la cosa sbagliata e forse è per questa ragione che ho deciso di andarmene,perché voglio crescere,essere indipendente senza chiedere l'aiuto continuo di qualcuno per qualsiasi cosa. 

Voglio poter sbagliare senza che  mi giudichino un completo fallimento.  

"Due mesi,non di più e tornerai a casa. Non sei capace di cucinare,o di fare le cose più basilari come pretendi di badare a dei bambini se non sai neanche badare a te stessa?"  

Queste dannate parole non facevano altro che risuonarmi nella  testa.

Ed è strano il potere che hanno due parole messe in fila, o una frase detta nei peggiori dei modi  possa cosi influenzare tanto la tua vita.