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Autore: Nerd_Girl_97    04/06/2017    0 recensioni
Finalmente, dopo tanto tempo, il popolo di Motunui ha ripreso a solcare i mari.
Ormai Vaiana è diventata il nuovo capo del villaggio e tocca a lei proseguire tale eredità.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maui, Moana Waialiki/Vaiana, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La nostra eredità

Capitolo 4 – Un’inaspettata sorpresa


Arenui non può fare a meno di ammirare le grandiose barche che solcano il mare azzurrino e costellato dalla luce del sole: sa bene che quelle barche sono le stesse che i suoi antenati hanno usato per solcare i mari più inesplorati; aveva sentito narrare molte storie da sua madre, suo padre e dai vari saggi del villaggio riguardo questi viaggi e sognava da tanto tempo di poterli fare anche lui, una volta cresciuto.
“Un giorno, anch’io sarò un grande navigatore come loro!” Dice fra se e se, guardando quelle meravigliose barche con aria sognante.
Ad un certo punto gli arriva una piccola botta sulla testa, si volta e vede su un’altra barca, abbastanza vicina a quella su cui si trova lui, Moeava, un bambino più grande di lui di qualche anno estremamente arrogante e presuntuoso, che tiene stretto in una mano un remo. Il bambino lo guarda con un sorriso beffardo e gli dice:
“Credi davvero che diventerai un grande navigatore, solo perché lo sono stati i tuoi antenati? Sei proprio un illuso!”
Ma Arenui non si lascia intimidire dalle sue parole e gli risponde a tono.
“E invece lo diventerò eccome, vedrai!” Gli dice, con aria molto sicura:
“Si, nei tuoi sogni! Ahahah!” Dice Moeava, ridendo.
A quella frase, Arenui non riesce a ribattere e abbassa lo sguardo, molto affranto. Poi sente una voce femminile, rivolta verso il suo rivale, dire:
“Ehi, Moeava! Smettila di trattare male Arenui! Che cosa ti ha fatto di male?”
E’ Rereau, la sorella minore di Moeava, che ha un anno in meno di Arenui, il quale ha una cotta per lei, ma quest’ultima non lo sa. Infatti, appena la vede, arrossisce molto, ma cerca di non darlo a vedere.
“Non immischiarti, sorellina! Non sono affari tuoi!” Dice Moeava, in modo a dir poco aggressivo:
“Ah, si? Ti avverto che se non la pianti subito, lo vado a dire alla mamma! E sai bene che con lei non si scherza!” Dice lei, con aria minacciosa.
A quelle parole, Moeava si immobilizza, terrorizzato: la loro mamma è molto severa, quando si tratta di punire i propri figli, infatti, l’ultima volta che aveva combinato qualcosa, aveva dovuto occuparsi per un’intera settimana delle galline del loro pollaio. E quelle erano tutto, fuorché animali innocui e docili!
Così, il bambino tela via, lasciando soli la sorellina con Arenui.
“E – ehi, ehm... Ti ringrazio molto per avermi aiutato, Rereau!” Dice il bambino, balbettando per l’emozione:
“Oh, non c’è di ché! Inoltre, non ascoltare ciò che dice Moeava: in fondo è solo un povero sciocco con la testa più dura del cocco!” Risponde Rereau:
“M -  ma perché dici questo?!?” Dice Arenui, a dir poco esterrefatto dalle parole dell’amica. “Dopotutto lui è...”:
Mio fratello, lo so!” Dice la bambina, con la faccia seria e allo stesso tempo afflitta. “Ma questo non significa che debba fargliela passare liscia, quando si comporta male! E poi, tu sei mio amico! Si aiuta sempre un amico in difficoltà, no?”:
“C – certo!” Dice il piccolo, arrossendo visibilmente.
Poi Arenui, colto improvvisamente da un dubbio, rivolge un’ansiosa e perplessa domanda all’amica, guardandola dritta negli occhi.
“Rereau? Secondo te, diventerò mai un grande navigatore come mia madre?”
La bambina guarda, sommessa, gli occhi dell’amico: sono supplicanti, da essi traspare tutta l’ingenua insicurezza tipica dei bambini della loro età; ma al contempo stesso, riesce a intravedervi anche della speranza, della forza di volontà. E’ come se Arenui le stesse dicendo, solamente con lo sguardo: “Ce la metterò tutta per fare in modo che ciò si avveri! Te lo garantisco!”.
Ciò fa sorridere teneramente Rereau, dal quel semplice sguardo capisce che il suo amico ha tutte le carte in regola per poter diventare un grande navigatore, ma che ha ancora bisogno di un altro po’ di fiducia in se stesso per poter realizzare il suo sogno.
“Solo se tu ci crederai davvero, Nui!” Dice la bambina.
E dicendo così, salta decisa sulla barca di lui e non appena se lo trova davanti, lo bacia teneramente sulla guancia. A quella vista, Pua si copre gli occhi con le orecchie per la vergogna, mentre Heihei inclina la testa, spaesato come sempre. Arenui, a quel contatto, diventa più rosso della cresta del gallo ed è talmente imbarazzato che non riesce a dire neanche una parola.
Lei sorride e prima di tornare sulla sua barca, gli dice, facendogli l’occhiolino:
“Consideralo come bacio d’augurio per il tuo primo viaggio in mare!”
Il piccolo la guarda mentre ritorna sulla sua barca, spiccando un altro bel salto, dopodiché la vede allontanarsi sempre di più insieme alla sua famiglia; è talmente rapito da non staccarle gli occhi di dosso, nemmeno per un secondo. Rimane in quello stato di estasi, fino a quando non sente la voce di suoi padre, alle sue spalle, dire:
“Aah, i giovani amori!”
Arenui si volta di scatto verso il genitore e, col cuore che gli batte a mille, gli dice, fingendo di non capire:
“M -  ma che stai dicendo, papà?”:
“Ehi, guarda che ho capito tutto!”:
“Capito che cosa?”:
“Che lei ti piace!”
A quella frase, il bambino arrossisce e inizia persino a sudare: non vuole che suo padre venga a sapere della sua cotta segreta per Rereau, sarebbe troppo imbarazzante!!
“No che non mi piace!” Comincia a dire, cercando in tutti i modi di essere credibile. “Lei per me è solo un’amica e poi... io odio il romanticismo! Bleah!”
Maui si scambia un’occhiata con Mini - Maui, il quale fa un sorriso beffardo come per dire: “E’ davvero pessimo a mentire!”. A quel punto, il semidio si china e, guardando il proprio figlio negli occhi, gli dice:
“Andiamo, non c’è niente di male se ti piace una bambina! Scommetto che anche tu piaci a lei, anzi! Ne sono più che certo! Dopotutto, sei il figlio di un grande e potente semidio!”:
“Papà!!!” Sbotta il figlio, non sopportando il comportamento del padre.
Preferirebbe morire, piuttosto che confessare la sua cotta segreta per Rereau!
“Su, dai, ammettilo che lei ti piace!” Dice Maui, insistente.
E dicendo così, lo prende tra le braccia, impedendogli di sfuggire alla sua presa e comincia a fargli il solletico sul pancino, facendolo ridere a crepapelle e continuando a ripetere, a nastro, in maniera scherzosa:
“Ti piace! Ti piace! Ti piace!”
Il bambino vorrebbe liberarsi, ma la stretta del padre e il solletico imperterrito lo costringono a mollare l’impresa; a stento, riesce a dire parole di protesta, oppure altre volte nell’intento di indurre, inutilmente, il papà a smettere.
“Ahahahah… No, papà… Ahaha… Smet… tila!... T... tanto... Ahahah... non... Ahah... lo... dirò... Ahah... mai!... Ahaha...”
 Dopo pochi minuti, però, appare Vaiana alle spalle del semidio, la quale inizialmente ride divertita, poi dice, con tono serio, rivolta al marito:
“Maui, lascia in pace il povero Nui!”:
“Non ora, Bottondoro! Voglio a tutti i costi far confessare questo nanerottolo!” Le risponde Maui, ancora impegnato a fare il solletico al figlio:
“M... mamma... Ahahahah!... Ti... ti prego... fallo... Ahaha... smettere... Ahahah... Non... ce... la... Ahah... faccio... più... Ahahah!” La supplica il bambino, rosso in faccia per le troppe risate:
“E invece non mollo finché non avrai ammesso “Tu Sai Cosa”!” Dice Maui, continuando imperterrito a fargli il solletico.
Vaiana alza gli occhi cielo, sospirando: a volte, suo marito, si comporta peggio dei bambini!
Non ha altra scelta, se non quella di sottrarre il piccolo dalle braccia enormi del semidio, per far smettere quest’ultimo col suo gioco infantile. Finalmente libero dalla stretta insistente e soffocante del padre, Arenui può finalmente tornare a respirare, mentre la madre lancia un’occhiata un po’ storta al marito, dicendo:
“Maui, un gioco è bello quando dura poco! Si può sapere perché volevi insistere?”:
“Non scaldarti troppo! Volevo solo far dire la verità a nostro figlio!” Risponde lui, un po’ infastidito dall’atteggiamento di lei:
“La verità?!?” Esclama lei, sbalordita.
Dopodiché, guarda Arenui dritto negli occhi e gli dice:
“Nui, che ti è preso? Eri così eccitato all’idea di dire la cosa a papà! Perché adesso non vuoi più farlo?”:
“Ma mamma, non è come pensi! Non si tratta di quella cosa, ma di un’altra!” Risponde il bambino, stressato e allo stesso tempo imbarazzato da quella situazione:
“Mi stai dicendo la verità?”:
“Sii!”:
“U – un momento! Si può sapere di cosa diamine state parlando, voi due?” Dice Maui, molto confuso da ciò che sta sentendo.
A quel punto, madre e figlio smettono di parlare tra di loro e volgono i loro sguardi verso il semidio, visibilmente perplesso e anche un po’ infastidito da quella suspence.
Vaiana prende l’iniziativa per il figlio e dice:
“Nui vuole dirti una cosa molto importante! Nui?”
Ma il bambino guarda il padre con aria arrabbiata e dice, deciso:
“No!”
La madre rimane sbalordita da quella uscita a dir poco inaspettata di Arenui e cerca di farlo ragionare.
“Nui! Andiamo, si, ok, papà si è comportato da stupido prima...”:
“Ehi!” Ribatte Maui, abbastanza risentito:
“… ma è pur sempre tuo padre! Ha il diritto di sapere quella cosa! Avanti!”:
“No, non voglio!” Risponde ancora più aspramente il piccolo, stavolta incrociando le braccia e mettendo il broncio a suo padre.
A quel punto, la donna si avvicina al marito e gli dice, molto severa:
“Maui, devi chiedere scusa ad Arenui!”:
“Che?? Chiedergli scusa?!? Ma non gli ho fatto niente!” Esclama il semidio, protestando vivamente, non comprendendo il suo sbaglio:
“Ne sei davvero sicuro?” Lo rimbrotta la moglie, alzando un sopracciglio.
Maui, a quel punto, si mette a riflettere su ciò che aveva fatto prima al bambino e infine si rende finalmente conto di aver urtato la privacy del figlio, cercando di fargli dire a tutti i costi una cosa che non se la sentiva per niente di confidargliela. Gli sembra così ironica quella situazione, poiché gli ricorda molto quella volta in cui, durante la loro prima avventura, Vaiana cercò insistentemente di fargli sputare il rospo riguardo alla verità sul suo passato.
Questa consapevolezza lo fa sentire molto in colpa, così decide di andare dal figlio e di chiedergli scusa. Lo trova appoggiato al remo della barca, in compagnia di Pua e di Heihei, mentre osserva rapito i gabbiani volare sopra di loro, con eleganza e dedizione.
Però, non appena si accosta vicino a lui, il piccolo si allontana di pochi passi: e’ ancora molto arrabbiato.
Ma Maui non si perde d’animo e torna ad avvicinarsi al figlio, dicendogli teneramente, non nascondendo una certa nota di rammarico nella voce:
“Senti, Nui, noi due dobbiamo parlare.”
Il bambino non gli risponde, e neppure lo guarda.
Maui china il capo all’ingiù, molto triste e scoraggiato e incrocia lo sguardo di Mini - Maui, il quale lo incoraggia a tentare comunque di parlare con il figlio; persino Pua gli fa un gesto con la testa come per dirgli “Dai, su, provaci!”.
Così, l’uomo prende fiato e inizia a parlare.
“Capisco che tu sia ancora arrabbiato con me, per averti quasi costretto prima a raccontarmi una cosa che non ti andava affatto di dirmi, infatti sono qui per...”
Ma non fa in tempo a fargli le sue scuse, che sente il padre di sua moglie dire:
“Maui! Presto, abbiamo bisogno di te!”:
“Cosa?? Che succede?” Chiede Maui, sorpreso:
“Un enorme squalo bianco sta cercando di attaccare alcune barche!”
Il semidio lancia un’occhiata fugace al figlio: vorrebbe tanto proseguire il discorso che si era fatto mentalmente per scusarsi con lui, ma non può assolutamente rifiutarsi di aiutare gli altri, perciò prende in mano il suo amo gigante e segue il suocero.
Tui gli mostra il grande squalo mentre tenta di attaccare la barca di una famiglia, poco vicina a loro.
“Non c’è problema, me ne occupo io!” Esclama Maui, per nulla intimorito da quell’animale:
“Ma Maui, potrebbe essere pericoloso!” Dice Vaiana, a dir poco preoccupata per lui:
“Sarà un gioco da ragazzi per me, tranquilla!”
E dicendo così, le fa l’occhiolino.
Dopodiché, tramite l’amo si trasforma in uno squalo adornato da strisce ondulate che emulano i suoi capelli ricci e si tuffa in mare.
Appena si avvicina a lui, gli grida con tono di sfida:
“Ehi, pesce troppo cresciuto! Se devi prendertela con qualcuno, prenditela con uno della tua stessa taglia!”
Lo squalo accoglie la sfida e gli nuota incontro, iniziando a lottare con lui. Si danno colpi di coda, cercano di mordersi e si danno musate molto violente: sebbene Maui sia più forte rispetto a lui, lo squalo riesce comunque a dargli parecchio filo da torcere; poi, ad un certo punto, urtano inavvertitamente la barca su cui sta la famiglia di Vaiana e il piccolo Arenui cade in mare!
Lo squalo avverte il tonfo in acqua e una volta aver individuato il bambino, lascia perdere il suo avversario e nuota in direzione di lui! Arenui vorrebbe scappare nuotando, ma non sa ancora nuotare abbastanza bene, per fortuna sua madre si accorge della situazione e si getta subito in acqua, per recuperarlo.
Non appena lo afferra, comincia a nuotare in direzione della barca, ma lo squalo li sta sempre alle calcagna e non appena è abbastanza vicino quasi da poterli addentare entrambi, interviene Maui che lo scaraventa lontano da loro.
Madre e figlio ritornano sulla barca, finalmente al di fuori dalla portata dello squalo, mentre quest’ultimo torna ad attaccare Maui, ancora più furioso di prima.
Alla fine, il semidio riesce a batterlo e lo squalo fa per andarsene, quando prova ad attaccarlo a tradimento, cercando di morderlo sul collo, proprio vicino alle branchie! Ma proprio in quel frangente, interviene il piccolo Arenui che afferra lo squalo per la coda e, sorprendentemente, lo solleva come se fosse un ramoscello, dopodiché lo scaraventa via, molto lontano da loro!
Il padre osserva il tutto molto sorpreso, oltreché shockato: suo figlio, a quanto pare, è forte proprio come lui!
Vaiana prende il figlio tra le braccia e gli dice, molto contenta e, stranamente, per nulla sbalordita da ciò che ha fatto:
“Nui! Hai salvato tuo padre! Sei un vero eroe!”:
“Volevo soltanto che quel brutto squalo non facesse del male al mio papà!” Dice il bambino.
In quel preciso momento, riappare Maui sulla barca, di fronte a loro, ritornato nella sua forma umana, il quale si avvicina ai due, con la faccia ancora sconvolta e chiede, balbettando:
“Ho – ho visto bene quello che ho visto? N -  nostro figlio ha davvero messo fuori gioco quello squalo?!?”:
“Si, Maui! Hai visto proprio bene!” Gli risponde la moglie, ridacchiando sotto i baffi:
“N – non ci posso credere... n- nostro figlio... ha una super forza p – proprio come me! Non me l’aspettavo proprio!!!”:
“Io e Nui avremmo voluto tanto dirtelo, ma pensavo che non ci avresti mai creduto!”:
“Aspetta un secondo! Quindi era questa la “cosa famosa” che Nui voleva tanto dirmi?!?” Esclama Maui, ancora più shockato di prima:
“Si, papà! Volevo tanto dirtela perché volevo renderti fiero di me!” Dice Arenui:
“Ma io sono sempre fiero di te, figlio mio! E ciò che adesso mi rende ancora più fiero di te, non è il fatto che tu possiedi una grande forza, ma il fatto che ti sei comportato da vero eroe! Mi hai salvato la vita!”:
“Ehi, sarai un gran testardo e alle volte anche un po’ fastidioso, ma rimani pur sempre il mio papà! E ti voglio tanto bene!”
E dicendo così, Arenui si getta al collo del padre, abbracciandolo forte, poi il bambino gli sussurra in un orecchio:
“Scusami se mi sono arrabbiato, prima!”:
“No, sono io che devo chiederti perdono, Nui! Non dovevo forzarti a fare una cosa che non ti andava, d’ora in poi lascerò che tu mi confida le tue cose quando lo vorrai e quando ti andrà di farlo!”:
“Grazie, papà! E comunque sappi che ti ho già perdonato!”
A quell’abbraccio, poco dopo, si aggiungono anche Vaiana, Mini -  Maui insieme alla sua Mini – Famiglia e anche Pua e Heihei.
Dopo un po’, Vaiana esclama, molto felice e grintosa:
“Ehi, ehi! Dobbiamo ancora mostrare al nostro Nui come si governa una barca!”:
“Hai ragione, Bottondoro! Forza, forza, non c’è un minuto da perdere!” Esclama Maui.
Maui e Vaiana iniziano subito a dare lezioni di navigazione al piccolo Arenui, il quale li ascolta con molta attenzione, ormai deciso più che mai a tener fede alla sua promessa di diventare un grande navigatore come sua madre, suo nonno e tutti i suoi antenati.

Fine
 
Note dell'autrice: E siamo gunti alla fine! Scusate se ci ho messo tanto a scrivere quest'ultimo capitolo, ma ultimamente avevo avuto parecchio da fare e avevo avuto pure una crisi di idee. Ad ogni modo... Vi è piaciuta la rivelazione su Nui? Ve l'aspettavate? Avevo in mente da un po' di rendere Nui forte quanto il padre, dato che è un quarto di semidio, oltre che renderlo un personaggio forte e determinato quanto la madre. Piccole informazioni: il nome Moeava significa "Lo squalo che spia il passaggio e che incute paura", mentre Rereau significa "L'uccello che vola con grazia nella volta del cielo"; inoltre Moeava sarebbe il bambino che nel film si mette a ballare in modo stravagante e che fa l'occhiolino a Vaiana! Infine, riguardo alla parte in cui lo squalo bianco cerca di attaccare Maui a tradimento, ho messo che mirava alle branchie e non ad altre parti del corpo, perché ho letto da alcune parti che le branchie sono un punto debole degli squali.
Ora che la storia è finita, ci tengo a ringraziare tantissimo chi ha seguito la mia storia fino alla fine! A presto!
   
 
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