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Autore: aniasolary    04/06/2017    8 recensioni
Un capitolo per personaggio o coppia per dare il mio giusto finale sentimentale a una delle serie più belle degli ultimi anni, sense8.
#1 Nomi e Amanita.
"Quando ero Michael, ho scelto che non potevo vivere senza essere felice.
Il primo passo per la felicità era essere Nomi.
Il secondo passo per la felicità è amare Amanita."
#2 Kala e Wolfgang.
"Le labbra di Wolfgang la trovano, impreparata e scossa, ma instancabile. Lei lo accoglie, con il corpo e con la mente.
«Ti piace,» ansima lui. «Come nei tuoi sogni?»
Finalmente, con entrambe le cose."
#3 Sun e Mun.
"Un rumore la fa sussultare: Mun è accanto a lei e aspetta un suo segnale.
Sun annuisce.
Corrono."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Amanita, Kala Dandekar, Lito Rodriguez, Nomi Marks, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Quando ero Michael

Ad Antonella

Nomi apre gli occhi.
È sveglia da ore, in realtà, ma non aveva il coraggio di guardare l’alba di quello che sarà il giorno più bello della sua vita. Bug, accanto a lei, sonnecchia ancora.
Le viene da sorridere. «Grazie per avermi fatto compagnia in questa lunga notte, Bug.»
Amanita ha dormito da sua madre in modo che l’effetto sorpresa fosse perfetto.
Ma se c’è una cosa che Nomi non sopporta è perdere tempo mentre la vita le scorre davanti agli occhi.
«Be’, andiamo a farci bone.»
«Ma tu sei già uno schianto, zuccherino,» biascica Bug.
«Allora sei sveglio!»
Bug apre un occhio. «Volevo rimandare il momento, buddy. Vivere con te e la tua amata è stata un’ esperienza… stupefacente.»
Nomi inclina di poco la testa in preda alla tenerezza. «E la tua presenza e il tuo aiuto sono stati fondamentali. Per la mia cerchia e per me, me come persona.»
«Te come Nomi.»
Nomi lo abbraccia. Essere chiamata per nome la emoziona sempre. Ha sempre creduto che il momento in cui si sceglie il nome per qualcuno sia sacro. Un nome è il primo passo per far esistere qualcosa.
«Adesso, però, devi andare. Tra poco arriva mia sorella e questa stanza sarà piena di…»
«… donne! A malincuore, mi dileguo,» fa lui, e le dà un leggero bacio sulla fronte. «A dopo.»
Bug è già andato via, quando Nomi si scopre di nuovo in compagnia.
«Non mi hai mai detto perché hai scelto Nomi.» È Kala.
È nella sua testa ma è lì, seduta sul divanetto poco sotto la finestra, coi ricci capelli neri inondati di sole.
«Un nome è importante, ti dice chi sei. Che cosa vuol dire Nomi?» continua lei.
Nomi si guarda allo specchio e sorride mentre si scioglie il primo bigodino. «Nessuno.»
«Come Nemo? »
«Nemo è più preciso, è Latino. Io sono partita da senza di me… No me.» I boccoli biondi le accarezzano le spalle bianche. «Era Michael che mi diceva addio, per far vivere finalmente la vera me.»
Kala la aiuta a disfare gli altri boccoli. «È un nome triste.»
«È la mia vita. Certe linee si spezzano ma la speranza parte da lì. Alla fine io mi sono unita e sono nata.» Nomi fa un respiro profondo. «So che in molti pensano che si nasce solo dall’amore. Io, Nomi Marks, sono nata dall’odio eppure c’è tanto amore dentro di me… Anch’io sono la dimostrazione che l’odio non può vincere. Da’ valore alla tua vita, Kala. Sii intelligente come sei stata tante volte. Non vivere la vita di qualcun altro. Vivi la tua.»
Kala abbassa di poco la testa, le gote ambrate le si arrossano leggermente. «Io… io devo trovare il coraggio.»
Sun le appare accanto. «Ti faccio qualche lezione?»
***
Quando ero Michael, ero già Nomi.
La Mercedes si ferma di fronte al giardinetto addobbato e Nomi scende dal posto del passeggero.
Quando ero Michael, sapevo che dovevo lasciarlo andare. Che non potevo vivere la sua vita e lui doveva lasciarmi vivere la mia. Michael è stato un mio grande nemico.
Alla fine è stato un mio grande amico.
Nomi si appoggia al braccio del padre, lui le fa una carezza prima di fare il primo passo verso il punto più pieno di fiori. «Non ti ho mai amato abbastanza, figlia mia.»
Nomi appoggia la testa sulla sua spalla. «Riconoscere qualcuno è il primo passo verso l’amore.»
«Tu sei una donna.»
«Io sono una donna.»
«Tu sei la donna. E un giorno lo capirà anche tua madre.»
Quando ero Michael, ho capito quanto la vita sia preziosa. Quando ero Michael, ho capito che dovevo fuggire dalle pretese degli altri e onorare la mia volontà. Quando ero Michael, ho capito che lui era una maschera che mi hanno messo addosso il giorno in cui sono nata.
Tutti si alzano in piedi.
Quando ero Michael, ho scelto che non potevo vivere senza essere felice.
Il primo passo per la felicità era essere Nomi.
Il secondo passo per la felicità è amare Amanita.
Eccola. È circondata dai suoi tre papà, mentre la madre, con un lungo vestito a fiori, piange e ride insieme.
Amanita indossa un abito arancione, aderente, con rifiniture viola e scarpe dello stesso colore. È una sposa diversa ed è splendida.
D’altronde anche Nomi, col suo abito color panna e a sirena, è diversa a suo modo. E nulla potrebbe essere più perfetto.
«Oh, Dio, il foglio con le promesse.»
«Cosa?» fa suo padre.
«COSA?» si inserisce Lito.
«Le ho dimenticate in bagno.»
«Tu… veramente…?»
«Che disastro…»
Lito si mette le mani sul viso e apre la bocca pronto a scatenare un urlo.
Nomi ritrova improvvisamente la calma. «Lito. Non ti azzardare.»
Tutti gli invitati fissano Nomi straniti. Il giudice di pace si abbassa gli occhiali sul naso, perplesso.
«Non preoccuparti.» Lito le sorride. «Le hai ripetute così tante volte che le ho imparate a memoria.»
Oh, grazie, cerchia. Grazie.
«Tesoro,» la richiama Amanita. «Tutto bene?»
«Sì, sì. Scusate. Quando sono nervosa parlo da sola.»
Amanita le fa un grande sorriso e avvicina la bocca al suo orecchio. «A chi dobbiamo l’onore?»
«Lito.»
Amanita agita il bouquet. «Una celebrità al mio matrimonio! Troppo figo.»
Il giudice di pace apre le braccia e chiama le spose a sé. «È il momento delle promesse… Amanita.»
Amanita fa un colpo di tosse, d’improvviso di mostra seria. «Sì.» Un respiro profondo. Amanita prende la mano di Nomi e la stringe con entrambe le sue. «Nomi Marks, quando mi hai conosciuta, avevi bisogno di qualcuno pazzo come me. Ma quando io ti ho conosciuta, anch’io ho capito che avevo bisogno di una donna intelligente e combattiva come te. No, sbaglio. Di te e basta. Nessuno che ti somigli. Perché in molti passano la vita solo a sognare ma tu hai realizzato il tuo sogno ed è qui, davanti ai miei occhi. Sei tu.» Amanita trattiene le lacrime. «Tu che sei il frutto di una scelta e con questa scelta celebri la vita ogni giorno. La celebri insieme a me. Sei straordinaria e ti amo infinitamente, voglio condividere con te i miei sogni, i miei progetti, i miei problemi, la mia quotidianità. Tutti i motivi per cui la vita è meravigliosa.»
Nomi vorrebbe piangere ma Lito la trattiene. Le parole ritornano, nitide e decise come la prima volta in cui le ha pronunciate allo specchio.
«Quando ero Michael, ho desiderato di morire. Ho desiderato che il mondo si accartocciasse su se stesso ed io fossi risucchiata dalla distruzione. Vedevo distruzione perché io ero distrutta. Io ero soffocata. Ero in gabbia.» Nessuno, tra i presenti, sorride più. «Ma la vita non è fatta per desiderare la morte e, giorno dopo giorno, ho capito chi ero. Amanita, non so se tu mi avresti amata, se fossi nata nel corpo di Nomi Marks. Ma nascere nel corpo di Michael mi ha reso quella che sono oggi. Senza Michael non ci sarebbe Nomi. Una Nomi che ti promette che sarà sempre fedele a se stessa e al nostro amore. Che ti sosterrà sempre e crederà sempre in te, come tu hai fatto con me. Io, Nomi, devo ringraziare Michael per averti incontrato e perché anche tu mi ami. E perché io ti amo. Ti amo. E ti prometto che potrai sempre far parte del mio strano mondo.»
«Io amo il tuo strano mondo,» mormora Amanita, e la stringe a sé.
La sorella di Nomi dà il via all’applauso.
Il giudice non ha ancora dato il suo assenso ma Nomi e Amanita si stanno già baciando, in mezzo a una moltitudine di colori e sorrisi, come a quel Pride di anni fa, in cui insieme hanno celebrato l’amore e la libertà. E si sono sposate per questo.
Per continuare a celebrarsi, e celebrare ogni giorno l’amore e la libertà.
«Non c’è di che,» sussurra Lito, e si siede accanto a Bug, anche se lui non può accorgersene e bisbiglia, accanto a un posto vuoto: «Ai matrimoni mi commuovo sempre».
*
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Ciao a tutti! Frequento questa piattaforma da anni e sono torna a scrivere per una delle mie serie tv preferite, per dare un finale a questi personaggi preziosi che il mondo probabilmente non si merita. 
Vi è piaciuta la mia versione del matrimonio delle Nomanita? :3 Tornerò con nuovi capitoli dedicati a coppie e personaggi diversi *-* Spero di avervi regalato un sorriso <3

Alla prossima,
Ania <3 
 
 
 
 
 
 
   
 
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