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Autore: workinprogress    04/06/2017    1 recensioni
[Peggy Carter/Daniel Sousa]
Sono le sette e mezza a New York. Sente il ticchettio dei suoi tacchi mentre entra nell'ufficio, un cappello calato appena sugli occhi, le sue labbra rosse ancora incurvate nell'ombra del sorriso che ha scambiato con Rose.
Vive nel suo domani, sempre un passo avanti a lui.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daniel Sousa, Peggy Carter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A three-hour time difference

 

 

 

 

07:27AM

Peggy varca la soglia dell'ufficio dell'SSR, valigetta di pelle stretta in mano e il ticchettio di un elegante ombrello d'avorio sul pavimento mentre cammina.

È un giorno cupo e piovoso a New York. Uno di quelli che fanno sembrare l'idea di rimanere a letto sotto le coperte terribilmente, deliziosamente attraente.

Oltrepassa la postazione di Daniel, occupata di fresco dall'agente Cooper. Posa la valigetta sulla sua scrivania, dando un'occhiata alla sua destra. Il telefono rimane muto, senza messaggi appuntati per lei.

Si siede con nonchalance e si schiarisce la voce. «Niente telefonate stanotte, agente Cooper?».

Lui si volta con un sorriso stanco dipinto sulle labbra. «Ah, da non crederci. Il turno più noioso che io abbia mai fatto».

«Il che è tutto dire».

Non ha chiamato, è ovvio. Peggy abbassa lo sguardo sulla pila di documenti davanti a sé, iniziando a sfogliarli. Suppone che se avesse finalmente deciso di richiamarla, avrebbe perlomeno pensato con attenzione al fuso orario. Come se fosse facile dimenticarlo.

Non adesso, dice a se stessa, distogliendo lo sguardo dalla cornetta. Starebbe dormendo, in ogni caso, sotto lenzuola leggere nel secco calore di Los Angeles. E non l'ha mai richiamata, dopotutto, quindi forse sta cercando di mandare un messaggio.

Dovrebbe saper riconoscere un vicolo cieco quando ci si trova davanti. È solo difficile abituarsi all'idea.

 

04:27AM

Il ventilatore da soffitto si muove lentamente sopra la sua testa. Daniel segue con gli occhi il movimento delle pale, un giro dopo l'altro.

Sono le sette e mezza a New York. Sente il ticchettio dei suoi tacchi mentre entra nell'ufficio, un cappello calato appena sugli occhi, le sue labbra rosse ancora incurvate nell'ombra del sorriso che ha scambiato con Rose.

Vive nel suo domani, sempre un passo avanti a lui. È sempre stata irraggiungibile, dopotutto. Perlomeno, questa volta Daniel può fingere che sia soltanto perché sembra esserci una vita intera di fuso orario, in quelle tre ore.

Seppellisce la testa più a fondo nel cuscino. Le pale del ventilatore continuano a girare. Lei potrebbe anche essere su un altro pianeta, o su un'altra stella. In fondo, lo è sempre stata.

 

***

 

 

Note dell'autrice.

Questa è la prima volta che mi cimento in qualcosa tratto da una serie TV e non da un libro, ed è anche la prima volta che torno a pubblicare su EFP dall'agosto del 2014. Meglio tardi che mai.

Questa storia originariamente era stata scritta in inglese, perché l'avevo pubblicata su fanfiction.net, poi mi sono detta che a questo punto tanto valeva fare lo sforzo di tradurla e postarla anche qua. C'è un che di bizzarro nell'essere traduttori di se stessi, adesso sento di poterlo dire.

Cosa aggiungere a questa breve fic, se non che adoro Daniel e Peggy come se non ci fosse un domani? Niente, suppongo.

Spero vi sia piaciuta!

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