Anime & Manga > Ranma
Segui la storia  |      
Autore: JacobStark    05/06/2017    3 recensioni
(attenzione: il rating è arancione per poterci dare alla pazza gioia, non perché tutte le storie saranno di quel rating, quindi divertitevi)
Come si preparano dei buoni oneshottini di Akamnma?
Prendete:
un altro universo
un ragazzo esperto di arti marziali con un “piccolo” problema
una ragazza dolce e ingenua ma molto manesca.
una grattata di romanticismo,
una spruzzata di dolcezza
una bella dose di comicità.
Mescolate il tutto fino ad ottenere un risultata che vi soddisfa e spolverate con personaggi esilaranti ed aggiungete un’ultima fettina di situazioni improbabili.
Poi sorseggiate tutto in un colpo e godetevi questa piccola gioia.
A proposito, non avreste qualche ricetta da suggerirmi?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Nuovo personaggio, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

E se...

Akane Tendo si stava affrettano per arrivare a scuola in tempo, dato che, come ogni mattina da quasi sei mesi, avrebbe dovuto affrontare metà della popolazione maschile della scuola superiore Furinkan per entrare in classe. Al pensiero di quei rompiscatole le venne il voltastomaco. Come potevano anche solo pensare che lei avrebbe accettato di uscire così n loro se l'avessero battuta? Tutta colpa di quell'idiota di Kuno, che aveva messo questa stupida regola all'inizio dell'anno scolastico. Ma chi si credeva di essere quel presuntuoso, suo padre? Smise di perdersi nei suoi pensieri appena in tempo per vedere che era arrivata alle porte della scuola, e che avrebbe fatto meglio a prepararsi al combattimento.
La solita ora di sportivi le si riversò addosso, costringendola ad un estenuante battaglia. Distribuiva calci e pugni a destra e a manca, proiettando in aria ragazzi ben più pesanti di lei, e mandando al tappeto esperti di qualunque arte marziale. Poi il combattimento, improvvisamente come era iniziato, finì. Nessuno dei contendenti era ancora in piedi, ed al centro del disastro c'era un ragazzo alto, con addosso una casacca rossa in stile cinese, folti capelli neri chiusi in un codino e dei meravigliosi occhi blu cobalto, profondi e allegri. Akane si fermò a guardarlo, rimanendo per un attimo a metà fra l'indignato e il curioso verso quello sconosciuto, rimanendo a fissarlo finché questi non prese la parola. «Tutto bene? Ho visto che l'attaccavano e ho preferito darle una mano. Ma che diavolo stavano combinando questi tizi?» Akane arrossisce un po' quando il ragazzo la guarda. «G-grazie, ma tu chi sei?» «Piacere, mi chiamo Ranma Saotome e mi sono appena trasferito. Comunque non si risponde ad una domanda con un'altra domanda.» Akane si sente punta sul vivo dal commento un po' presuntuoso del ragazzo, ma, dato che l'ha aiutata, decide di rispondere ugualmente. «È tutta colpa di un mio sempai. Ha dichiarato che chi riuscirà a battermi potrà inviarmi ad uscire.» «Wow.- Esclama il ragazzo -Certo che sei popolare. Allora, posso sapere il nome della donzella che ho salvato?»
A sentirsi dare della donzella in pericolo Akane si arrabbia. Si sente presa in giro. «Guarda che io li stendo tutti tutte le mattine, non avevo bisogno del tuo aiuto!» Ranma fa una strana smorfia fra l'offeso e il divertito. «Tranquilla, tranquilla» dice, alzando le mani in segno di pace. «Non intendevo offendere. È solo che mia madre mi ha insegnato ad aiutare sempre le donne in difficoltà.» «Io non ero in difficoltà.- Borbotta Akane, sempre più stizzita. -Non azzardati mai più a intrometterti nei miei affari!» Dice lei, ora davvero arrabbiata. Ma il ragazzo con il codino non sembra ascoltarla. «Mi spiace, ma quando una ragazza così carina sembra in pericolo non posso evitare di aiutarla.»  Akane cercava di arrabbiarsi ancora, ma finiva inevitabilmente per perdersi negli occhi blu del ragazzo. C’era qualcosa che la destabilizzava in lui. I ragazzi aveva sempre dovuto affrontarli, non le era mai capitato che la difendessero in modo così galante. Il loro gioco di sguardi fu interrotto da una voce altisonante che annunciava : «Come osi importunare la dolcissima Akane Tendo? Dichiara il tuo nome!» Ranma fece per parlare, ma il tipo, uno studente del secondo anno, vestito con una divisa da kendo nei toni del blu, con un ridicolo ciuffo alla Elvis in testa ed una katana di legno al fianco, lo interruppe «Il mio nome è Tatewaki Aristocrat Kuno, promessa del kendo e unico nel diritto di corteggiare la dolcissima Akane! Sono conosciuto come il Tuono Blu del Furinkan!» Si sentì rumoreggiare dalle finestre, ed un «Ma quando mai Tuono Blu?»  poi Ranma guarda Akane allibito: «Ma questo tizio parla sul serio o è solo un imbecille?» Akane lo guarda, quasi offesa «Lui è solo un imbecille, ed è il motivo per cui mi trovo a combattere così tutte le mattine, perché?» Ranma le fa un sorriso furbo, sornione. Poi si volta verso Kuno «Ehi ciuffettone, non credi che sia da maleducati rendere impossibile la vita ad una ragazza? Specie se carina come Tendo-san» «MA COME OSI!» Urlò Kuno, intenzionato a rompergli tutte le ossa. Akane stava per mettersi tra i due. Quel presuntuoso con il codino non aveva idea di chi aveva … Non fece in tempo a fare un passo. Il corvino era saltato sulla lama di legno del bokken, rimanendo in equilibrio con un piede solo, mentre con l’altro aveva agganciato il mento del kendoka, per poi portare a terra piede spada e proiettare Kuno per aria, per poi accompagnarlo in un tuffo di faccia a terra. E mentre il moro con il codino si ergeva vittorioso sopra il più scemo della scuola, ma anche il più forte, disse: «K.O. Scemo. E non osare più infastidire Tendo-san, montato.»

Akane per un secondo si mise a guardare la scena, imbarazzata. Nessun ragazzo l’aveva mai protetta, si era sempre dovuta allenare da sola. E invece quel tipo si era messo in mezzo, senza nemmeno chiedere. Non sapeva davvero cosa provare. Era arrabbiata? Era emozionata? le era venuto un tuffo al cuore? Insomma, non era una novità da nulla, un ragazzo che la difendeva. Peccato che subito dopo aprì bocca. «Allora, perché una ragazza carina come te si comporta da maschiaccio in questo modo?» Ad Akane salì immediatamente una rabbia incredibile. «COME OSI!!!!» disse, colpendo il ragazzo con il codino con tutta la sua forza. Al ragazzo rimase impressa una cinquina rossa fiammante sulla guancia. Non sembrò impressionarsi più di tanto, più che altro era stupito. «Alla faccia del caratterino.» disse, rivolto alla folla che li osservava dalle finestre. Tutti si misero a ridacchiare. Poi la campana suonò, e tutti scapparono, lasciando i due fuori dalla scuola, e poi fuori dalla classe, con un secchio in mano. Non una punizione che Akane reputasse problematica, e nemmeno Saotome sembrava soffrirne. Lo teneva con due dita, come se non pesasse nulla. E nel frattempo la riempiva di domande. Erano quasi tutte incentrate sul perché di quella carica mattutina. Rispose. Diede la colpa a Kuno, al suo assurdo modo di fare e di porsi, ed infine lui si fece una sonora risata, aggiungendo un «Se mai ti servisse aiuto chiama. È sempre un piacere difendere una ragazza, anche se è un maschiaccio del genere.» Akane ha una voglia folle di prenderlo a pugni, ma non può farlo. Un po’ per i secchi, un po’ perché è galante, cosa rara per lei, da tutti considerata un maschiaccio senza speranza. Perché alla fine quello era. Certo, i ragazzi della scuola faceva a botte per lei, ma c’era qualcosa di malsano, morboso in quel modo di fare. Lo facevano perché lo diceva Kuno. La maggior parte di loro neanche gli aveva mai parlato, si limitavano a ripetere in loop “Akane Tendo ti amo!”. Che odio. Alla fine la giornata si conclude senza che lei sia riuscita a parlare nuovamente con il ragazzo con il codino, insomma, Saotome. Torna a casa, tormentata dalla sorella Nabiki che la assedia di domande su chi sia il ragazzo di quella mattina. Akane risponde in modo evasivo, finché Nabiki non minaccia di riferire tutto a padre. Akane, preoccupata per il ragazzo più che altro, racconta tutto. In particolare il discorso avuto con lui in corridoio. «Ma guarda, Akane a trovato il suo principe con l’armatura scintillante!» «MACCHÉ principe! Al massimo lui è un orco*!» Strilla Akane, cercando di liquidare il discorso

Arrivate a casa si cambia i vestiti e si dirige nel dojo, in modo da potersi allenare prima che il padre cominciasse le lezioni del pomeriggio. Era lì,  impegnata a ripetere i katà, quando una voce la scuote. È una voce fin troppo familiare «Ehi! Ehi?! C’è nessuno in palestra? Devo sfidare il maestro.- poi la voce continua, in modo più fastidioso che mai. -Sentite, non ho intenzione di rubarvi l’insegna od altro, mio padre mi ha detto solo che dovevo venire qui a conoscerlo e sfidarlo. E anche a dargli un messaggio, dice che sono vecchi amici.» Sospira, terrorizzata da cosa succederà. Apre la porta scorrevole del dojo e si ritrova davanti niente meno che Ranma Saotome. «Ma salve! È un piacere rivederti Tendo-San» dice il moro, con quell’affascinate sorriso storto. Affascinate? Ma a cosa pensa? Poi Akane riesce a riprendere il controllo. «Mio padre… è impegnato. Ma se vuoi ci penso io a darti una lezione.» Disse, facendo scrocchiare le nocche ed il collo. Voleva sembrare minacciosa, ma non gli era riuscito molto bene, dato che il sorriso di Saotome si fece ancora più storto e più affascinante. «Ottimo, allora è il caso di iniziare subito.» disse, entrando nel dojo e mettendosi in posizione. Poi sfila la giacca, una giacca verde oliva, strana, in stile cinese. Gli sta molto bene però. Si gira e si rimette in posizione, pronta a combattere. Cominciano a scambiarsi colpi. O meglio, lei prova a colpirlo, mentre lui si limita a prenderla in giro, evitando i suoi pungi e calci come se lei si muovesse al rallentatore. È frustrante, ed ancora peggio è il fatto che non riuscire a colpirlo. È come se si muovesse più velocemente del suo pensiero, come se prevedesse ogni sua mossa. Alla fine Akane fa il suo solito errore. Mette troppa forza in un calcio a martello, che non solo non colpisce Saotome, ma sfonda il pavimento con uno scoppio fragoroso. Abbastanza fragoroso da far apparire suo padre sulla porta. «Cosa succede nel mio dojo?» dice, sbattendo lo scorrevole. Poi vede Ranma. Un ragazzo. Con sua figlia. Soun Tendo non si era mai mosso così velocemente. Comunque non abbastanza. Ranma Saotome si piega come un foglio di carta, evitando il cacio volante** e lasciando con un palmo di naso Soun, che si schianta comicamente sul pavimento, scivolando fino in fondo alla sala, ed investe una colonna, che fortunatamente regge e non crolla. «Finalmente un adulto. Mi scusi, è lei Tendo-sensei?» chiese, con un inchino educato. Akane sa cosa sta per succedere. Ed si sente morire d’imbarazzo in anticipo. «CHI DIAVOLO SEI E COME OSI ATTACCARE MIA FIGLIA!!!!» Con una raffica di colpi tenta di abbatterlo, finché non lo guarda meglio. Akane nota distintamente uno sguardo attento negli occhi del padre, ed un lampo di stupore nel ricevere il terribile calcio rotante del ragazzo, che lo schianta a terra sul colpo. «Stia un po’ tranquillo, non toccherei mai una ragazza, e comunque è lei che ha proposto di combattere. Mi stavo limitando a schivare i colpi.» Quando suo padre si riprende, poco dopo, prende la lettera che il ragazzo aveva portato e si entusiasmò. Era corso quasi subito in casa, e Saotome si è seduto a terra, ed ora la sta fissando, interessato. «Allora, stai spesso con quel kimono addosso? Perché ti nasconde tutte le forme, ed è un peccato.» Akane sta sentendo sempre più il bisogno di spaccagli la testa, ma è la prima volta che un ragazzo gli fa’ i complimenti, quindi si trattiene. Poi dalla casa arrivano delle botte, e dalla porta in cui era sparito suo padre poco prima escono due persone. Uno è Soun, l’altra è sua madre, Yumiko Tendo. È una donna bellissima, con lunghi e morbidi capelli blu notte, simili in tutto e per tutto a quelli di lei. Le rivolge uno dei suoi sorrisi radiosi, di quelli in grado di illuminare tutta una stanza. Sua madre sposta lo sguardo da Akane a Saotome, e lo squadra con occhio critico ma soddisfatto, poi li presenta. «Akane, tesoro, lui è Ranma Saotome, figlio di un vecchio amico di tuo padre. E di una mia amica di vecchia data. Lui è tornato da poco dalla Cina, e loro vogliono incontrarci.» poi rivolge uno sguardo a dir poco glaciale al marito. «Solo rincontrare un vecchio amico, vero caro?» Lui, con il tono terrorizzato ed imbarazzato di quando la moglie lo riprendeva per una stupidaggine. Akane non aveva idea di quale fosse la stupidaggine, ma si andò a cambiare, pronta per la cena a casa dei Saotome. 

Passò del tempo. Akane conobbe meglio Ranma, la sua famiglia, le sue stranezze. Scoprì perfino che sia lui che il padre erano affitti da una maledizione cinese, e che il padre di lui era un idiota. L’aveva promesso in sposa, in modo preistorico, ad una ragazza, ma lui si era rifiutato. Nessuno, o quasi, aveva capito il perché.  Aveva conosciuto un caro amico di Ranma, Ryoga, un ragazzo disorientato e molto buffo, che lei aveva rifiutato. Poi era arrivata anche Shampoo, una ragazza cinese che era collegata a rana in qualche strano modo. Inoltre… Tante cose erano cambiate da quando Ranma Saotome e la sua famiglia erano entrati nella sua vita. Non era passato giorno senza che succedesse qualcosa di assurdo. E poi c’erano stati loro. Lei e Ranma, felici e segreti, che si erano messi assieme senza dire nulla a nessuno. Le uniche due persone a saperlo erano le loro madri, troppo furbe e troppo consapevoli di loro per non notarli. Loro due si erano fidanzati di nascosto, senza dirlo in giro. Nonostante litigassero in pubblico era finivano sempre per ritrovarsi appiccicati, come attratti dal destino. C’era voluto tempo, fatica e tanto coraggio, da parte di entrambi, ma alla fine lui l’aveva letteralmente rapita dal suo letto, una notte, e l’aveva portata sul tetto. Qui le aveva fatto solo una richiesta, guardandola negli occhi. Zaffiro contro nocciola, Akane non aveva saputo resistere. E la domanda era «La piantiamo entrambi con questa scenata assurda?» Lei lo aveva guardato negli occhi. Lui non era in grado di fare affermazioni normali, e tanto meno di pensare a frasi romantiche, quindi la blu dovette sforzarsi non poco per capire cosa intendesse il ragazzo. Ma alla fine lui abbassò gli occhi, si sfiorò le labbra con la lingua per inumidirle e mormorò: «Akane, mi sono innamorato di te. So che sembrerò uno stupido, un vigliacco e magari anche un ingenuo a pretendere che tu mi dia retta. Ma non posso farne a meno. Mi hai conquistata nel momento in cui ci siamo incontrati. In cui ti ho vista assediata da una manica di deficenti che tentavano di uscire con te sconfiggendoti. Mi ero ripromesso di essere diverso da loro, ma alla fine non ho fatto altro che prendere a pugni chiunque ti si avvicinasse. Però… non so fare altro. Io sono bravo con i pugni, ma non sono nemmeno capace di dirti che mi sono innamorato di te.» l’ultima parte l’aveva sputata fuori quasi come se gli facesse male. Ad Akane non poté fare altro che usare la sua forza invero molto poco femminile per prendergli la testa e forzargli le labbra sulle sue, ottenendo il suo primo bacio. A quello ne erano succeduti molti, molti altri. E poi c’era stato il primo appuntamento, Quell’indimenticabile primo appuntamento passato più a scappare dai pretendenti di entrambi che a stare insieme come coppia, ma che si era concluso… nel migliore dei modi. 

A ripensare a quell’occasione Akane ha un brivido. Ormai è grande, a quasi venti anni. Sa benissimo cosa vuole fare. Ranma è l’uomo della sua vita, lo è stato sin dal primo momento in cui si sono incontrati. E, per sua stessa affermazione, lei è la donna della sua vita, fin dal primo momento in cui si sono incontrati. Ed ora indossa un kimono bianco. Al suo fianco c’è suo padre, davanti a lei tutti i suoi amici. Almeno quelli che hanno accettato la situazione. Per fortuna sono molti. All’ingresso del tempio ci sono tutti, dal sacerdote agli ospiti. E sopratutto c’è lui. Anche lui indossava un kimono cerimoniale, che evidentemente gli sta scomodo. Al suo fianco c’è sua madre Nodoka, che lo tiene praticamente al guinzaglio. È una donna estremamente tradizionalista, e non aveva apprezzato l’idea che loro due avessero… consumato prima delle nozze. Alla fine c’erano arrivati, ed ora sono lì, a giurarsi fedeltà reciproca per il resto della vita, con un rito tanto antico quanto da aggiornare. Akane non ha idea di cosa sarebbe successo da lì in poi, ma è certa di una cosa: rimarrà con il suo amato per sempre. Fuori è primavera, e i due escono dal tempio in una pioggia di petali rosa. 

Fuori è primavera. 

 

*chi la capisce giuro che lo infilo nella mia prossima Oneshot.

**L’errore di battitura era troppo divertente per correggerlo.

 

L’ “E Se…” del titolo è ovviamente riferito alla domanda “ e se Ranma e Akane non fossero stati costretti?” ma anche “E se la mamma di Akane fosse ancora viva?” tra l’altro, il nome che ho scelto per la mamma di Akane, Yumiko, significa portatrice di bellezza. Bel complimento alle ragazze Tendo, vero?
Insomma, in Ranma 1/2 ci sono moltissimi “E Se”. Io né ho inserti solo un paio. Spero tanto che vi sia piaciuta. Lasciate una piccola recensione, e leggete il pre ed il post storia, mi raccomando. 

 

–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–§–

Questo è un … plot? Che ho già usato e che era piaciuto molto. Si tratta di una raccolta collettiva di oneshot dedicate ad una coppia che molti di noi adorano, ovvero i dolcissimi Ranma e Akane. Una delle coppie più ingenue e  testarde che io abbia ma visto in effetti. Comunque, come funziona la raccolta: si tratta fondamentalmente di mandarmi delle idee compilando la scheda che lascio qui sotto. 
Non voglio rubarvi delle idee, l’invito a mandarmi le vostre idee è rivolto a chi non ha tempo o voglia di mettersi a scrivere, oppure a chi non crede, e solo crede, di non essere in grado di scrivere (io credo in voi, e se avete coraggio #oneshottinidiAkanma e pubblicate pubblicate pubblicate). Naturalmente apparirà il vostro nome. Solo, io trovo molto bello scrivere, anche se lo faccio per gli altri. Se volete partecipare mandatemi la scheda tramite messaggio privato, e magari lasciatemi una recensione per dirmi cosa ne pensate della mia idea.



Ciao a tutti dal vostro 

Jacob Stark di Grande Inverno

Scheda
Trama: (un breve riassunto della vostra idea) 
Personaggi: (spero che Ranma e Akane siano scontati)
Paring: (Ranma e Akane non osate toccarmeli) 
Rating: (attenzione, il rating è arancione perché così ci possiamo spingere fin dove vogliamo) 
Varie ed eventuali:
Il vostro nome: 
Magari un salutino, ciao 

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: JacobStark