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Autore: Chocolat95    09/06/2017    1 recensioni
Si era risvolto al più piccolo con un sorriso, grato che fosse venuto ad accompagnarlo quella volta. Solitamente, non aveva problemi a recarsi lì anche da solo, anzi spesso lo preferiva, ma Taemin gli aveva sempre detto che stargli vicino, anche in quelle occasioni, non era assolutamente un fastidio.
Genere: Malinconico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jonghyun, Key
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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To: Taemin
<< Allora mi accompagni oggi? >>
To: Kibum
<< Certo! >>
To: Taemin
<< Ti passo a prendere io >>
 



Sedevano in auto senza dire quasi nulla. Di tanto in tanto si scambiavano veloci commenti sulla strada che più si addentrava nella campagna più era dissestata. Anche se a dire il vero, era da poco stato riaperto un tratto che finalmente si erano presi la briga di sistemare.
Oppure guardavano i campi, e si stupivano di come fosse già biondo il grano.

“Sicuramente ci saranno un sacco di lucciole la sera, non pensi hyung? Potremmo andarle a vedere una volta” come facevamo da piccoli

Taemin sembrava abbastanza in vena di fare conversazione e il fatto che Kibum rispondesse quasi a monosillabi, non lo scoraggiava assolutamente. Lo conosceva da una vita, sapeva perfettamente  che era fatto così e in ogni caso qualche volta concedeva un breve sorriso.
Imboccarono un’ultima viuzza lunga e soprattutto stretta che ancora si chiedevano come potesse essere a doppio senso di percorrenza e si fermarono nello spiazzo antistante  un cancello aperto.
Se avevano avuto una certa fretta fino a quel momento, ora sembrava sparita del tutto e varcarono la soglia con tutta calma, quasi con timore. Taemin di sicuro, era stato in quel posto solo una volta, solo quando lei era stata portata lì.

“Ciao nonna…”

La voce di Kibum era bassa, quasi mesta mentre si avvicinava alla lapide, semplice ma elegante alla sulla quale la foto di un’anziana signora sorrideva gentile a chi veniva a farle visita.
La donna era mancata ormai da qualche tempo ma per il ragazzo recarsi in quel posto era sempre come la prima volta.
Per lo meno non avevano scelto un luogo triste e malinconico dove accentuare il peso della perdita.
Il cimitero infatti era piccolo, accogliente, pieno di verde e di uccellini che cantavano riempiendo l’aria di dolci melodie.
Guardandolo e girando per quell’ambiente, Kibum aveva cominciato a pensare che aver paura dei cimiteri fosse una cosa davvero sciocca, chi stava lì desiderava solo riposare in pace e non certo tornare sulla terra a tormentare i vivi, che di crucci ne avevano già abbastanza.

“Mi riempi uno degli annaffiatoi mentre cambio i fiori?”

Si era risvolto al più piccolo con un sorriso, grato che fosse venuto ad accompagnarlo quella volta. Solitamente, non aveva problemi a recarsi lì anche da solo, anzi spesso lo preferiva, ma Taemin gli aveva sempre detto che stargli vicino, anche in quelle occasioni, non era assolutamente un fastidio.
Cominciò a slegare il mazzo di fiori bianchi che si erano portati dietro e con cura li inserì poco per volta nel vaso apposito, appena Taemin tornò con l’acqua diede una bella idratata ma si accorse anche che non ci stavano tutti.
Tolse qualche foglia decorativa di troppo e qualche bocciolo ancora immaturo ma rimettendosi dritto pensò che fosse un vero peccato buttarli via, infondo era freschi freschi.
Gli venne un’idea e avvertendo brevemente l’amico si allontanò.

Volgendosi all’intorno, cercò con lo sguardo una tomba che sembrasse di quelle un po’ abbandonate, che i parenti magari non avevano tempo di curare e che quindi avesse i fiori secchio o ne fosse addirittura priva. Cominciò a girare e si accorse che molte sembravano in quello stato, ma diverse avevano anche bei mazzi di fiori finti a rimedio dell’incuria che da lontano tuttavia facevano la loro figura.
Fece il giro del porticato, che costeggiava il quadrato verde dove si trovava la tomba della nonna, con calma, fermandosi a leggere di tanto in tanto qualche nome,  guardando l’età delle persone quando veniva scritta e sorprendendosi ci fossero anche diversi ragazzi giovani,  mentre verificava lo stato delle composizioni floreali, finchè ad un certo punto il tratto si interruppe brevemente e si trovò nuovamente all’aria aperta.

Ancora coi rimasugli di fiori in mano fece per cambiare quadrante tornando sulla via principale quando vide una lapide che sembrava incastrata in una lingua di prato. Era piccola e ci stava perfettamente, tanto che si chiese quale delle due fosse stata fatta apposta per l’altra, se la lapide o l’area.
Avvicinandosi maggiormente però si rese conte del perché delle dimensioni ridotte; era la tomba di una bambina.
Un’immensa tristezza lo prese. Lui ancora si crogiolava nel dolore di aver perso una nonna che era stata come una madre, ma ora si immaginava come potesse essere dall’altra parte, come potesse essere perdere un figlio. Ovviamente non riusciva a comprenderlo pienamente ma era abbastanza sicuro la sofferenza fosse simile.

Senza pensarci troppo decise che avrebbe lasciato lì i suoi fiori e li depositò con cura vicino alla statuina di un angoletto addormentato che ornava quella tomba infantile. Gli parve quasi simbolico averci messo i suoi boccioli recisi e mentre ancora rimuginava si allontanò.

“Chi c’era là hyung?” chiese Taemin appena lo vide tornare, mentre si incamminavano verso l’uscita

“Una bambina…”

“Quanti anni aveva?” l’espressione del più piccolo parve rabbuiarsi come la sua poco prima

“Non lo so… non mi sembra ci fosse la data… tra l’altro mi sono anche già dimenticato il nome…” e salì in auto senza aggiungere altro perso nei suoi pensieri.
 

 
***


 
Jonghyun prese velocemente il guinzaglio e si abbassò verso la sua cagnolina.

“Stai calma Roo, adesso andiamo, adesso andiamo però devi fare la brava se no non ci fano entrare” la riprese bonariamente mentre cercava di tenerla ferma per agganciare il collare e una volta riuscito nell’impresa la tirò su in braccio come fosse stata un pupazzo prendendo poi le chiavi dell’auto dal tavolino dell’ingresso.
Fischiettò allegramente mentre guidava e anche mentre varcava il cancello attento a che la cagnolina non tentasse di correre subito in giro in quel bel prato.

“Guarda che SoDam ci aspetta là” ridacchiò

Canticchiava anche mentre dispiegava le foglie del bel bouquet che si era fatto preparare per la sorella e appena la vide quasi si giustificò del perché ne avesse preso uno così grande quel giorno

“Sai, il fioraio mi ha chiesto se erano per una bella ragazza. Ho risposto che sì, erano per la più bella di tutte. Perché tu sicuramente lo saresti stata sorellina…”

Solo a quest’ultima frase, la voce vacillò e per un attimo, strinse forte tra le mani quei fiori, prima di depositarli sulla piccola lapide da dove sporgeva leggermente la foto di una bambina sorridente.

“…sei stata con me per così poco… eppure è stato come una vita intera…”

Tirò leggermente il guinzaglio come a richiamare la sua piccola compagna

“Hai visto Roo? SoDam è contenta di vederti. Non hai potuto giocare con lei così tanto come con me ma la mia sorellona ti ha voluto bene come continuo a volertene io… eh noona?”

Roo puntò il musino  scuro in sua direzione, guardandolo intensamente per un po’, come a dirgli che aveva capito, che si ricordava bene di quella bambina che all’improvviso aveva lasciato la loro casa, lasciando il fratellino da solo sul loro grande tappeto.
Perso nei suoi ricordi, Jonghyun si accorse solo dopo un po’ che la cagnolina si era avvicinata al vaso di fiori rovistando leggermente in mezzo a qualcosa

“Ehi”

La scosto forse un po’ troppo brusco e nel farlo si accorse di aver fatto scivolare un rametto di fiorellini bianchi
Stava per rimetterli a posto quando notò che non ricordava di aver visto un rametto simile nel suo mazzo, simile ad una nebbiolina profumata

“Eh questi…?” si chiese, rigirandoseli tra le dita, probabilmente erano scivolati da quello di qualcun altro, del resto, erano così delicati…

Senza pensare troppo neanche a questo li mise insieme ai suoi, ma era una rametto solitario, si perdeva parecchio nel vaso, così lo depositò sulla statuina dell’angiolino addormentato, come a fargli ombra, e dopo averla salutata un’altra volta se ne andò.



 
***
 



Questa volta era venuto da solo, era un po’ di fretta ma c’era sempre tempo per un saluto veloce, cambiò l’acqua, sostituì i fiori e gettò un occhiata complessiva alla lapide dopo averla ordinata un po’.
Ce n’erano altri.
Prese il telefono dalla tasca

<< Mamma? Ciao, hai portato dei fiori a SoDam di recente? >>

La madre dall’altro capo rispose negativamente, ma Jonghyun questo lo sospettava già.
Era da tempo infatti che quando gli capitava di andare a visitare la sorella, trovava sempre un fiore, vicino alla statuina dell’angelo. All’inizio non li aveva quasi notati o aveva pensato fossero accidentali perché si trattava quasi sempre di rametti piccoli o fiorellini singoli, chiari, leggeri, di quelli che tranquillamente potrebbe aver sospinto il vento fin lì.
Ma erano sempre nella stessa posizione e avevano cominciato ad essere anche di vario tipo, più grandi, più colorati, ma sempre un po’ discreti, come a non volersi veramente far vedere. 

Così aveva preso a fare un giro nel piccolo cimitero prima di andarsene, per vedere se riconosceva un eventuale mazzo da cui provenivano ma o erano boccioli o se erano fioriti magari il mazzo originario era nel frattempo stato sostituito.
Una volta gli parve di scorgere un bouquet particolarmente colorato simile ad un fiore che aveva trovato sulla tomba della sorella, ordinatamente composto sulla lapide di un’anziana signora, che si era avvicinato per osservare un po’, ma poteva essere una coincidenza, dopo tutto era pieno di fiori diversi e li aveva anche visti in periodi diversi.

Per curiosità, cominciò a visitare anche quell’altra sepoltura di tanto in tanto, non lo faceva spesso, per un certo periodo se ne dimenticò anche, del resto avere il nome Kim come riferimento, non era un granchè essendo un cognome diffusissimo, e il fatto che ogni volta trovasse tombe aggiunte confondevano un po’ il suo senso dell’orientamento abituato com’era alla fissità della zona in cui invece risposava SoDam.
Aveva smesso di pensarci quando non aveva avuto più tanto tempo, ma una volta tornate a regolarizzare le visite, si era convinto che sì, anche chi lasciava quel fiore ormai l’aveva presa come abitudine.
 
 

***
 



Per tanto tempo non era riuscito ad andare a trovarla e un po’ si dispiaceva, ma sapeva che avrebbe capito, del resto poteva vedere quanto fosse impegnato
…o almeno Kibum credeva così.
Credeva che potesse vederlo da dove si trovava ora e se non era in grado di comunicare direttamente, almeno qualche segno indiretto poteva mandarlo, o far sentire comunque la sua presenza.

Come sempre la salutò con un sorriso, si chinò, parlandole, raccontandole le due giornate mentre sistemava i fiori come sempre e come sempre ne lasciò da parte qualcuno per poi avviarsi verso una tomba più piccola ma più vecchia.
Ci si era diretto con passo deciso ma  aveva notato solo all’ultimo che qualcuno l’aveva preceduto.

 
***
 



Il ragazzo che si trovò di fronte doveva avere più o meno la sua età e probabilmente la sua faccia stranita rispecchiava la propria nell’aver trovato qualcuno che non si aspettava. Per un lunghissimo momento si squadrarono a vicenda, osservandosi, studiandosi, facendosi domande col pensiero alle quali nessuno dei due avrebbe risposto se avessero continuato a non esprimerle, ma forse non ne avevano neanche veramente intenzione.
Tuttavia quelle di Jonghyun finirono abbastanza presto, perché ci aveva messo poco a riconoscerlo, dall’espressione persa di chi si sente scoperto e soprattutto per il fiore delicato che aveva tra le dita.
Senza un perché, gli sorrise

“Ti stavo aspettando, finalmente ti conosco anche io…”





Angolo dell'autrice:
ho altre millecinquecento cose da fare ma questa mi si è fissata in testa impedendomi di proseguire, così ho dovuto liberarla. L'avevo prevista più lunga e forse anche un po' più triste ma vabhe... così è venuta e spero comunichi ugualmente quello che sentivo ^^
  
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