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Autore: Ciuffettina    09/06/2017    5 recensioni
Siamo proprio sicuri che la super forza di Sansone era dovuta ai suoi lunghi capelli? O era merito di qualcos'altro?
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cain, Gabriel, Lucifero, Metatron, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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- Questa storia fa parte della serie 'Il dietro le quinte della Bibbia'
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Che bevuta!” pensò Sansone, sedendosi sul letto e massaggiandosi le tempie. “Questo a Fadahel non piacerà per niente.
Fadahel, il suo angelo custode, quando era comparso ai suoi genitori per annunciare la sua nascita, li aveva avvisati che lui avrebbe dovuto essere un nazireo fin dal concepimento e questo aveva significato che, sua madre prima e lui dopo, avevano dovuto astenersi dal vino, dalle bevande inebrianti e dall’aceto di vino. Persino l’uva gli era vietata! E, ovviamente, non doveva tagliarsi i capelli.
«Fatto le ore piccole, eh?» domandò una voce sarcastica vicino a lui.
Sansone si voltò e vide un tizio biondo alto che lo squadrava con dei gelidi occhi azzurri e un altro dietro di lui con capelli neri e folti e la barba altrettanto folta.
«E voi chi siete? Non ricordo di avervi visto al mio matrimonio…»
«Infatti non c’eravamo. Io sono uno dei primi angeli a essere stato creato» rispose quello biondo orgogliosamente.
«Davvero? Potrei vedere le tue ali?»
«Gli occhi degli umani non potrebbero sopportarne la vista» rispose secco.
A Sansone sembrò che il sedicente angelo avesse pronunciato la parola “umani” con un leggero disgusto ma non ne era certo. «Come posso sapere che mi stai dicendo la verità?» Fece per alzarsi dal letto ma il tizio biondo, con un gesto della mano, prima lo fece levitare e poi lo scaraventò contro la parete. «Adesso ci credi?» domandò annoiato.
«Che forza!» esclamò Sansone rialzandosi. «Sei qui per redarguirmi perché non avrei dovuto ubriacarmi ieri sera? Mi sono appena sposato e prova tu a festeggiare per sette giorni senza bere vino, senza contare che quella vacca mi ha tradito…»
«Libero di fare quello che vuoi, visto che il voto di nazireato ti è stato imposto e non è stata una tua scelta libera. Sono qui a proposito di quei trenta umani che hai ucciso…»
«Ehi, lì non è stata colpa mia!» lo interruppe Sansone, alzando le mani. «C’erano trenta invitati al matrimonio e durante i festeggiamenti avevo proposto loro un enigma: “Dal divoratore è uscito…”»
«Non m’interessa il tuo indovinello!» lo interruppe il messaggero divino.
«No? Peccato perché era strepitoso. Dunque ho detto loro che se indovinavano, avrei dato a ognuno una veste e altre trenta di ricambio, altrimenti dovevano essere loro a regalarle a me e quelli hanno arato con la mia vacca! Altrimenti non l’avrebbero mai risolto.»
«Intendi dire che tua moglie ha svelato loro la soluzione?»
«Proprio così! Le ho detto di non farsi più vedere! Non era giusto che loro avessero vinto con l’inganno, perciò sono andato in giro per le strade, ho fatto secchi trenta filistei che ho trovato e mi sono appropriato dei loro vestiti per pagare il debito.»
«Sei un umano davvero ingegnoso» ridacchiò l’angelo. «Sei degno d’impugnare la Prima Lama che ti renderà vittorioso contro tutti i tuoi nemici.»
«Dici sul serio? Fantastico! Mi piacerebbe proprio averla!» esclamò l’umano entusiasta avvicinandoglisi.
In quel momento, atterrò un altro angelo. «No, Sansone, non dargli retta! Sarà meglio che tu venga con me: dobbiamo parlare di ieri sera…» E fece per afferrarlo.
«Gabriel, perché non lasci scegliere al tuo protetto?» domandò il primo angelo. «Non devo essere io a ricordarti che esiste il Libero Arbitrio, vero?»
La testa di Sansone scattò verso il nuovo arrivato. «Gabriel? Ma non avevi detto di chiamarti Fadahel?»
«I tuoi genitori già se la stavano facendo sotto perché era comparso loro un angelo, se avessero saputo che ero un arcangelo, sarebbero schiattati di sicuro.»
«Ma che fai, fratellino? Dici le bugie ai tuoi protetti? Male, male, male!» esclamò il primo messaggero, agitando l’indice.
«Lucifer, lo sai benissimo che Fadahel è il mio terzo nome… o è il quarto…? Beh insomma non ho mentito, semplicemente non mi sono presentato con quello più famoso. Tu piuttosto: gli hai detto che sei il Diavolo?»
«Ma che sciocchezza!» interloquì Sansone. «Lo sanno tutti che il Diavolo ha le corna, la coda e le zampe caprine, mentre lui è perfettamente normale. Allora dicevamo della Prima Lama?»
«Ti stai confondendo con Pan…» cercò d’intervenire Gabriel ma invano.
«Fagliela vedere» disse Lucifer girandosi verso quello che non aveva ancora aperto bocca.
Il tizio tirò fuori qualcosa dalla tunica e la porse, con molti indugi, a Sansone.
L’israelita si aspettava qualcosa di fantastico: una spada forgiata in qualche metallo sconosciuto o un pugnale intarsiato ma… «Mi state prendendo in giro?» sbottò non appena l’ebbe in mano. «Questa è una mascella di animale!» Certo c’era legato un manico nero e a prima vista poteva anche sembrare un pugnale ma quello era soltanto un banale osso. L’avevano preso per uno stupido?
«Di asino per essere precisi» rispose l’uomo senza nome e si sollevò una manica, mostrando una curiosa voglia che somigliava alla mascella. «Senza il Marchio la Lama è inutile ma con il Marchio sarai invincibile!»
«Che aspetti allora? Dammelo!»
«No, Sansone ascoltami!» gemette Gabriel disperato e appoggiandogli una mano sul braccio. «Ti corromperà l’anima! Diventerai un essere assetato di sangue e non riuscirai più a fermarti…»
Sansone si sottrasse alla sua presa. «I Filistei stanno dominando Israele e se con questa riuscissi a massacrarli tutti, sarebbe fantastico!»
«Guarda che i Filistei non sono demoni o mostri ma esseri umani esattamente come voi Israeliti. Spero che tu non voglia massacrare anche tua moglie, tuo suocero e i tuoi amici di nozze» replicò l’arcangelo severamente.
«Begli amici! Loro hanno…»
«… arato con la tua vacca. Te l’hanno mai detto che sei ripetitivo?» sbuffò Lucifer.
«Inoltre non ne hai bisogno» proseguì Gabriel, senza badare al fratello ma rivolgendosi soltanto al suo protetto. «Sei già fortissimo! Vorrei ricordarti che sei riuscito a uccidere a mani nude quel leone che voleva aggredirti.» Gentilmente gli tolse l’arma dalle mani e la riconsegnò al suo proprietario.
«Ah beh, se il tuo protetto riesce a uccidere cento leoni di fila a mani nude, la mia offerta è del tutto inutile. Andiamocene!» disse Lucifer al tizio con il Marchio.
Gabriel stava già per rallegrarsi per la sua piccola vittoria, quando Sansone strillò: «Aspettate! Dopo aver ucciso quel leone, ero esausto! Se in quel momento ne fosse comparso un altro, non sarei riuscito nemmeno a scappare! Davvero con quella potrei uccidere cento leoni di fila?»
«Garantito!» rispose Lucifer, sorridendogli. «E anche di più! Niente e nessuno potrà a fermarti, neanche la Morte stessa.»
«Che forza!» replicò l’umano. «Voglio la Lama! Voglio il Marchio! Fad… cioè Gabriel… dove stai andando?» domandò quando vide che il suo angelo custode si era girato e aveva aperto le ali.
«Dove non posso vedere il tuo decadimento!» e decollò.
 
*****
 
Quando ho letto che Sansone aveva ucciso 1.000 filistei con una mascella d’asino, mi sono scattate le antenne e così ecco questo racconto.
Pare che non sempre Gabriel si presentasse come tale, in alcune occasioni usò altri nomi: Fadahel per annunciare la nascita di Sansone, Ervihel per parlare con Davide, Nathaniel per salvare i tre ragazzi dalla fornace ardente.
   
 
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