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Autore: Shadaze forever    09/06/2017    2 recensioni
Ormai lo devo accettare: il nero è il mio colore, e non posso cancellarlo dalla mia vita...
Raccolta di one-shot
Dal secondo capitolo accetto richieste
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Un po' tutti | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quello stupido...




 

Cosa ho fatto di male? No, so già la risposta...


È l'ora di uscire, per i bambini della scuola elementare di Beika. Tutti sono con qualcuno, tranne una bambina dai capelli ramati. Cammina a testa bassa, senza che nessuno che le rivolga la parola. Il suo nome è Shiho Miyano, anche se lì la conoscono come Ai Haibara. Era una scienziata che lavorava per gli uomini in nero, anche se ora ha le sembianze di una bambina grazie ad un farmaco creato da lei stessa, l'APTX4869, che ha utilizzato per sfuggire dai MIB. Ha degli amici, sì, ma in questo momento sono impegnati a fare altro. Ayumi, Genta e Mitsuhiko stanno seguendo una farfalla, da bravi bambini infantili. Un altro bambino, invece, è al telefono a parlare con Ran. Il suo nome è Conan Edogawa, ma in realtà si chiama Shinichi Kudo. Anche lui aveva ingerito il farmaco, anche se con la forza. È sempre stato innamorato di Ran Mouri, sua amica d'infanzia.
Shiho è rimasta indietro di proposito: non ha voglia di stare con qualcuno, in questo momento. Con le mani nelle tasche e la testa che guarda per terra, avanza lentamente. Si ferma quando sente dei passi intorno a lei. Alza la testa e vede che davanti a lei c'è un gruppo di ragazzi di quinta che l'hanno accerchiata. Li guarda con indifferenza, poi ricomincia a camminare per la sua strada. Si sente spingere indietro, così fa più attenzione: erano quattro ragazzi, tutti il doppio di lei.

Ragazzo1:-Ciao, bambina.

Con la coda nell'occhio guarda il tipo che era dietro di lei. Si acciglia per come l'ha chiamata: bambina. Ma subito dopo si ricorda che è proprio una bambina, ora.

Ragazzo2:-Spero tu sappia difenderti, perché ora noi ti faremo soffrire come non mai nella tua vita.

La finta bambina fa un sorrisetto divertito.

Ai:-Non sapete con chi avete a che fare.

I ragazzi stringono sempre di più il cerchio, finché sono a meno di un metro di distanza dalla ramata. Uno cerca di tirarle un pugno, ma prima che la colpisca si abbassa e fa lo sgambetto a tutti e quattro. Questi cadono. La bambina fa un sorrisetto divertito e ricomincia a camminare.

Ai:-Io vi avevo avvertiti.

Svolta l'angolo e torna a casa del professor Agasa, l'uomo che l'ha accolta e che considera Shiho sua figlia, ormai. Trova la casa deserta, ma del resto lo sapeva: le aveva già detto che andava ad un convegno di scienziati, quindi sarebbe tornato domani.

.

La finta bambina si incammina per andare a scuola. Dopo un pezzo di strada trova i Detective Boys e Conan. Si limita a salutarli. I bambini si mettono a correre distanziando i finti bambini, così Conan ne approfitta.

Conan:-Allora? A che punto sei con l'antidoto?
Ai:-Male. In più non ho più avuto il tempo per continuare.
Conan:-Cosa? E allora trovati del tempo!
Ai:-Beh, Shinichi. Anche io ho i miei impegni!
Conan:-E con chi? Con il tuo passato? Ti devo ricordare che siamo solo noi i tuoi amici?

A quelle parole si ferma e si incupisce.

Conan:-Io n... Non intendevo dire...
Ai:-Ho capito benissimo quello che volevi dire. Vado a casa.
Conan:-No, asp...

Ma la ramata era già scappata via.

.

Appena arrivata si sbatte la porta dietro e si chiude in laboratorio. Il professore non è ancora tornato. "Meglio per me". Si mette a lavorare incessantemente all'antidoto.

Conan raggiunge i suoi amici.

Conan:-Ehi, ragazzi! Ai si è sentita male, quindi è tornata a casa.
Ayumi:-Mi dispiace per lei: oggi c'è matematica.
Genta:-Beh, in realtà mi sembra si annoi in matematica.
Conan:-Dai, entriamo in classe che siamo arrivati!

Si siedono e dopo qualche secondo entra anche la maestra. Si salutano e cominciano le lezioni.

Era in laboratorio da ore, l'unica fonte di luce era lo schermo del computer.

Ai:-Proviamo aggiungendo della fistodina e del sonpi. Dovrebbe avvenire un'accelerazione di particelle...
(Termini inventati da chissà quale parte del mio cervello)

Fatta la pastiglia ne da circa mezza al topo che usa come cavia. Si prepara a prendere appunti su quello che succede e si tiene pronta a far partire il cronometro. Il topo sembra vivere qualche minuto di agonia, poi da cucciolo diventa adulto.

Ai:-Ora non mi resta che scoprire se è quello definitivo.

Il professore torna a casa.

Agasa:-Sono a casa! Ahahah, che sciocco! Nessuno mi può sentire!

Agasa nota la cartella di Ai buttata per terra, quindi si avvicina.

Agasa:-Ai! Sei a casa?

La scienziata, sentendo la voce del professore, sbuffa. Prende il portatile, la gabbia con il topo e comincia a salire.

Ai:-Sono qui, professore.
Agasa:-Perché non sei a scuola?
Ai:-Volevo lavorare all'antidoto...
Agasa:-Dimmi la verità, Ai.
Ai:-... È colpa di Conan, ok?

La scienziata, dette quest'ultime parole, comincia a piangere.

Agasa:-Cosa ti ha fatto?

La ramata comincia a raccontare.

Agasa:-Quello stupido... Non imparerà mai...
   
 
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