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Autore: Robigna88    10/06/2017    0 recensioni
Elijah Mikaelson è il vampiro nobile di cui ci si può sempre fidare. Dietro i completi eleganti e le maniere da gentiluomo, si nasconde però qualcun altro... un essere primordiale, un predatore che lui tiene a bada ogni giorno e che gli vive dentro, al di là di una porta rossa.
Se l'essere dietro la porta sfuggisse al suo controllo, chi sarebbe in grado di salvarlo da se stesso?
- Mini ff in due capitoli-
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Freya Mikaelson, Klaus, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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THE RED DOOR

2.

 

 

 

 

 

Allison avanzò di qualche passo in direzione di Elijah, lentamente, senza dire neppure una parola. L’Originale se ne stava immobile davanti a lei, i capelli lunghi e il viso impiastricciati di sangue, le braccia forti altrettanto. La guardò come se non avesse idea di chi fosse, e le parole di Freya le ritornarono in mente. Con un grosso respiro si fermò e si schiarì la voce piegando poco il capo; quello era l’Elijah che aveva ucciso Tatia dietro quella porta rossa, l’Elijah che ancora non aveva il pieno controllo del suo essere vampiro. Era spaventoso ma lei sapeva che la paura non avrebbe aiutato nessuno.

“El” sussurrò piano. “Sono io... mi riconosci?” gli disse abbozzando un sorriso. “Sono qui per aiutarti.”

Lui non disse nulla, ma qualcosa nel suo sguardo cambiò, Allison ebbe la sensazione che non fosse un cambiamento positivo. Il vampiro fece qualche passo in avanti costringendo lei a farne altrettanti indietro. “Niente panico” mormorò a se stessa quando la corteccia di un albero la bloccò.

“Io non ho bisogno di aiuto” disse Elijah. “Tu, invece, straniera... non avresti dovuto avventurarti in questo posto.” Con una mano la afferrò per il collo e la sollevò in alto. “Addio!” esclamò lasciando uscire i denti affilati.

 

 

“Freya che sta succedendo?” Klaus si inginocchiò e strinse la mano di Allison. Il corpo della sua amica tremava, sul suo collo si formarono dei segni rossi che somigliavano alle dita di una mano. Il tremore si fece più forte mentre lei si inarcava, addormentata e intorno ai suoi occhi si formavano due grandi chiazze scure, sangue sulla fronte, lacrime che le rigavano lentamente le guance. “Freya!” la chiamò di nuovo con più forza.

“Elijah la sta sicuramente aggredendo” sentenziò la strega piegandosi e poggiando entrambe le mani ai lati della testa di Allison, tenendola più ferma che poteva. “Hayley, tienile le gambe” disse all’Ibrida e lei lo fece. La maggiore dei Mikaelson iniziò a mormorare qualcosa con gli occhi chiusi

“Cosa stai facendo? Tirala fuori da quel ciondolo, adesso!” ordinò Klaus.

“Se la tira fuori adesso perderemo Elijah per sempre.” Replicò Hayley.

“Troveremo un altro modo, non la lascerò morire. È mia amica ed Elijah impazzirebbe di dolore se le succedesse qualcosa. Freya” tornò a guardare sua sorella. “Cosa stai facendo?”

La strega non rispose continuò a cantilenare qualcosa e infine si lasciò cadere seduta per terra. “Hayley ha ragione” disse. “Ma anche tu ne hai. Ho praticato un incantesimo di protezione, per avere una sorta di assicurazione, qualora le cose non andassero come previsto e il peggio dovesse accadere.”

L’Ibrido originale deglutì a vuoto mentre il corpo della cacciatrice si rilassava e il tremore diminuiva. Sotto la sua testa però, iniziò a formarsi una pozza di sangue.

 

 

Allison gemette portandosi una mano alla testa. Sanguinava, poteva sentire il calore del sangue calarle giù sul collo, sulle spalle, inzupparle il vestito. Tossendo provò a mettersi in piedi e barcollando si poggiò ad un altro albero. “Elijah” mormorò mentre sentiva la bocca riempirsi di sangue. “Ti prego, devi svegliarti.”

“Io sono sveglio!” lui la afferrò per il capelli tirando indietro, girandole il capo con forza per mettere in risalto il collo. “Il tuo cuore batte forte, posso vederlo pulsare attraverso le vene sul tuo bel collo. E il tuo sangue ha un odore così... piacevole! Un sapore ancora migliore.”

La donna chiuse gli occhi, un singhiozzo le esplose al centro del petto; sarebbe morta ma non era la morte a spaventarla. A farla piangere era il pensiero che Elijah sarebbe andato perduto per sempre e lei per quel vampiro in completo aveva sempre desiderato soltanto il meglio. In silenzio, in attesa...

“Ti amo” gli disse liberandosi, con l’ultimo briciolo di forza rimastole, dalla presa. “E non ho paura di morire. Ma non voglio farlo prima di averti salvato. Quindi, ho bisogno che provi a ricordare. Ti prego, El.”

Elijah allungò la mano e lei pensò che l’avrebbe afferrata di nuovo con forza e che quella sarebbe stata la fine. Invece la presa fu delicata, le dita si persero tra i suoi capelli. “Allison?”

“El” a lei venne quasi da ridere. “Sei tornato.”

“Oh mio Dio” l’Originale le prese il viso tra le mani. “Cosa ho fatto...”

“Sto bene” la cacciatrice quasi cadde, lui la prese in braccio e la portò fuori da quella maledetta porta rossa. “Freya!” urlò sperando che sua sorella potesse sentirlo.

 

 

Elijah aprì gli occhi di colpo, sdraiato all’interno della sua bara. Allison li aprì sul pavimento, all’interno di un sigillo; ammaccata ma viva.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

Freya aiutò Allison ad indossare una t-shirt e le sorrise sedendosi di fronte a lei. “Stai bene? Lividi a parte intendo.”

Allison annuì, poi serrò le mascelle mentre la giovane strega le medicava la fronte. “Sì, sto bene. Elijah sta bene?”

“Sta bene” l’altra annuì. “Quello che hai fatto è stato impressionante. Hai trovato subito la porta giusta, come ci sei riuscita?”

“Onestamente non lo so” ammise la cacciatrice. “Ho camminato lungo il corridoio e arrivata a quella specifica porta ho sentito una specie di energia. Ho solo... seguito il mio istinto.”

“Beh, fai al tuo istinto tanti complimenti da parte mia. Anche se credo che sia stato merito di altro.”

“Allison” la voce di Elijah arrivò chiara ma bassa. “Posso... posso entrare?”

Freya sorrise alla sua nuova amica. “I tuoi vestiti saranno pronti fra trenta minuti” le disse alzandosi.

Allison attese qualche istante, poi si mise in piedi ma non si girò subito. “Non spaventarti” disse ad Elijah. “Sembra peggio di ciò che è.”

L’Originale la vide voltarsi lentamente e guardarlo con un sorriso che stonava con tutte le ferite che aveva sul viso. Le ferite che lui le aveva causato. “Perdonami, ti prego.”

“Non ho niente da perdonarti, El. Quello non eri tu e io sto bene. Beh al momento sono un po’ ammaccata” gli si avvicinò di qualche passo. “Ma tornerò come nuova nel giro di poche settimane.”

Lui le prese le mani, credeva che avrebbe indietreggiato spaventata, ma lei rimase ferma e ricambiò la stretta. “Ti prego, lascia che ti dia un po’ del mio sangue per guarire le ferite.”

La cacciatrice fece un grosso respiro, mollò la presa di una mano e gli accarezzò il viso. “Se accetto prometti di toglierti quello sguardo pieno di sensi di colpa dagli occhi.”

“Ci proverò.”

“Okay allora. Ma puoi per favore mischiare il sangue ad un po’ di bourbon o di vino? Non mi sentirei a mio agio a bere direttamente dal tuo braccio.”

Elijah annuì, le baciò piano la fronte e poi le preparò un drink.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

“Ah eccola qui la nostra coraggiosa cacciatrice, pulita e guarita. Hai permesso ad Elijah di darti un po’ del suo sangue, vedo.”

Allison abbozzò un sorriso guardando Klaus. “Si sentiva terribilmente in colpa, aiutarmi lo ha fatto sentire un po’ meglio.”

“Grazie di essere venuta, Allison. Non ci dovevi nulla eppure sei corsa non appena ti ho telefonato.”

“Nessun problema. Davvero.”

L’Ibrido annuì. “Stai bene, guerriera?”

Gli occhi nocciola della donna si riempirono di lacrime. “Ho attraversato la porta rossa e lo amo comunque. Ma lui ama un’altra donna e quindi devo lasciarlo andare.”

Klaus la guardò con un sorriso triste. “Vuoi andartene prima che torni a casa vero?”

“Non credo che sarei capace di dirgli addio. L’ho già fatto troppe volte.”

“Hey” Freya arrivò seguita da Hayley e sorrise alla donna. “Hai modificato tu il mio sigillo?”

“Sì, ho aggiunto un simbolo enochiano, il simbolo dell’equilibrio. I sigilli tendono a disperdere la magia, quel simbolo la terrà ben bilanciata.”

“Grazie Allison.”

La cacciatrice sorrise, poi volse lo sguardo ad Hayley e fece un grosso respiro. “Dai tuoi occhi direi che hai visto cose spaventose nella mente di Elijah. Mi sbaglio?”

L’altra abbassò per un attimo lo sguardo, ma non disse nulla e il suo silenzio rispose per lei.

“Elijah è un vampiro di oltre mille anni. Ha vissuto ogni tipo di dolore e disperazione” continuò Allison. “Perpetuamente si porta dietro il fardello di una fame che non è sempre in grado di controllare. Se lo ami davvero, devi amarne ogni parte, perché lui è entrambe le cose: il gentiluomo e la bestia dietro la porta rossa.” Un altro sorriso ai suoi amici ed Allison fu pronta ad andarsene, fuori incontrò Elijah.

“Te ne stavi andando senza salutarmi, non è vero?” le chiese.

“Sì, lo stavo facendo” replicò lei stringendo in mano le chiavi dell’auto che Klaus le aveva prestato per il suo ritorno a casa.

“Ho... sentito quello che hai detto ad Hayley e a Klaus” il vampiro abbassò lo sguardo. “Non andartene, ti prego.”

La donna si mordicchiò l’interno della guancia. “Non posso restare, Elijah. Sai che non posso. Ho bisogno che mi lasci andare. Ti prego.”

Lui la lasciò andare.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

DUE MESI DOPO

 

 

Elijah bussò due volte alla porta, poi attese. Gli tremavano le mani e si sentì ridicolo per un attimo. Allison aprì e lo guardò perplessa. “Ciao.”

“Ciao” rispose lei con un sorriso. “Cosa... cosa ci fai qui?”

“Io ho... pensato molto in questi mesi. Dopo quello che è successo molte cose nella mia vita sono cambiate. Non ero più sicuro di nulla ed era tutto così... confuso. Poi però mi sono accorto che una cosa era ben chiara in tutto quel caos; tu.”

“Elijah...”

“Mi hai chiesto di lasciarti andare ma io non posso farlo, non voglio farlo perché io...”

Lei sorrise. “Sta zitto e baciami, Mikaelson.”

Elijah non se lo fece ripetere due volte.

   
 
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