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Autore: Alexiochan    12/06/2017    3 recensioni
Tenma Matsukaze era un ragazzino assai particolare. Poteva essere definito anche "strano" o addirittura "fuori di testa" a causa della sua indole allegra che gli impediva categoricamente di considerare i lati brutti di una qualsiasi faccenda. Perchè è molto piú facile arrendersi allo sconforto anziché cercare una via d'uscita. Per questo motivo i suoi amici e le persone che lo conoscono bene lo definiscono "coraggioso" o addirittura "intrepido". Ma come ogni persona, anche la piú solare e semplice conserva in cuor suo un segreto oscuro. E quello di Tenma Matsukaze è davvero uno fra i piú terribili.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Matsukaze Tenma, Tsurugi Kyousuke, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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PREMESSA PREMESSINA PREMESSETTA

Non sono solita trattare temi delicati, anzi, mi piace scherzare e scrivere fanfiction demenziali e/o comiche perchè il messaggio che voglio lasciare è l'essere positivi e scegliere di ridere e vivere la propria vita al meglio invece di piangere o struggersi per qualcosa o qualcuno. Ma oggi mi sono imbattuta in una condizione molto particolare ed importante. Perciò ho deciso di impegnarmi in qualcosa di piú complesso e reale. 
Per spiegare meglio a tutti coloro non sappiano di cosa si parli, ecco la definizione di Wikipedia:
"L'androginia è la combinazione di elementi o caratteristiche maschili e femminili in una stessa persona. Tale "ambiguità" può fondare la propria identità di genere o anche solo lo stile di vita esteriore (ad esempio nel mondo dello spettacolo o della moda).
La parola non è utilizzata in ambito scientifico e non fa in alcun modo riferimento alle modalità di riproduzione o all'orientamento sessuale (pertanto non è neanche sinonimo di bisessualità); viene invece usata per indicare in un individuo la coesistenza di aspetti esteriori, sembianze o comportamenti propri di entrambi i sessi."
E, ovviamente, chi altri poteva essere la mia vittima sacrificale se non il povero Tenma? XD 
Ringrazio la mia sensei di genetica per avermi fatto conoscere questa aberrazione così speciale. 
Buona lettura a chiunque sceglierà di continuare a leggere! 


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Tenma Matsukaze era un ragazzino assai particolare. Poteva essere definito anche "strano" o addirittura "fuori di testa" a causa della sua indole allegra che gli impediva categoricamente di considerare i lati brutti di una qualsiasi faccenda. Perchè è molto piú facile arrendersi allo sconforto anziché cercare una via d'uscita. Per questo motivo i suoi amici e le persone che lo conoscono bene lo definiscono "coraggioso" o addirittura "intrepido". Ma come ogni persona, anche la piú solare e semplice conserva in cuor suo un segreto oscuro. E quello di Tenma Matsukaze è davvero uno fra i piú terribili. 

Tutto cominciò il giorno della sua nascita. L'ospedale di Okinawa non era tra i piú affollati e la camera di Delila Al'Fadi-Matsukaze dava proprio sul mare. Sorrise dolcemente al pensiero di lei e la sua bambina a caccia di granchi sugli scogli rocciosi o delle loro future escursioni nella barriera corallina. Si voltò verso la culla e il suo sorriso si ampliò nel vedere quella piccola cosina rosa che si agitava, allegra, senza piangere. Anzi, si guardava attorno con curiosità e quando incrociò gli occhi della mamma, sorrise e si infilò una manina in bocca. 
< Okay, Tenma. La tua pucciosità ha vinto un'altra volta > ridacchiò Delila, sporgendosi per sollevare in braccio la figlia. Quella in tutta risposta lanciò un gridolino felice e mosse i piedini come a calciare un pallone immaginario. 

Ma il problema si presentò due anni piú tardi. Tenma dondolava i piedini nel vuoto dal suo passeggino. Non le piaceva il passeggino, la bloccava troppo e le impediva di camminare. Anche se quasi sempre cadeva, camminare le dava un senso di libertà e voleva provarlo il piú possibile. Mugolò contrariata per attirare l'attenzione della mamma. Quando capì che non l'avrebbe ottenuta tanto presto, borbottò qualcosa di incomprensibile infilandosi in bocca un lembo del suo vestitino verde chiaro. 
< Mi scusi, dottore. Sono così confusa, non riesco a capire... > balbettò Delila, sconvolta da ciò che il dottore le stava dicendo. Si passò una mano sul viso e la fermò sulla testa, scoprendosi la fronte dalla frangia castana. 
< Signora... Gliel'ho già spiegato... È una rarissima forma di androginia. Si tratta di un difetto genetico sviluppatosi dopo le radiazioni nucleari ad Hiroshima, ma che era presente sin dall'antichità. Fortunatamente è un caso ogni cento milioni e non si vede spesso, anzi, io stesso non ne ho mai visto uno in quarant'anni di impiego >
< V-Va bene, ma che effetti avrà su Tenma? > la donna fece una breve pausa mentre gli occhi le si riempirono di lacrime < Morirà? >
< No, no! Non morirà, signora! Di questo non deve preoccuparsi > il dottore si interruppe per porgere alla giovane madre un fazzoletto < Il problema è che Tenma è un maschio dalla vita in su ed una femmina dalla vita in giú. Le consiglio di portarlo da qualcuno che sia piú esperto di me in materia psicologica. Potrebbe avere una grave crisi d'identità a causa di questo problema >
Il dottore fece una piccola pausa, aspettando che Delila assorbisse il concetto prima di proseguire.
< So che non è facile, ma Tenma è stato fortunato. Pensi se l'avesse scoperto alle medie, quando a tutte le sue amiche fosse cresciuto il seno e a lui no. O se mentre giocava con i suoi amici avesse avuto le prime mestruazioni. Avendolo scoperto così presto, per noi sará facile fargli accettare ciò che è >
< Ma io non capisco... Non si può fare un'operazione, o... > Delila si interruppe per sfilare dalla bocca di Tenma la stoffa del vestitino, ottenendo un brontolio indispettito tipico dei bambini piccoli. 
< Questo dovrà deciderlo Tenma. Se da grande vorrà diventare donna basterà un intervento al seno. In caso contrario, dovrà farsi rimuovere l'utero, ma non c'è possibilità per lui di essere maschio o femmina al cento percento >
La giovane madre annuì a testa china, in solo mezz'ora tutte le sue certezze erano state spazzate via da una verità difficile e complessa. 
Durante il viaggio di ritorno Tenma si sentiva confusa. La mamma non parlava e non cantava come al solito, non giocavano nemmeno a fare le gare di corsa con il passeggino. Si voltò con la testolina verso di lei e la guardò curiosamente.
< Wah? > la chiamò, tendendo una manina verso di lei. Delila rivolse solamente un piccolo e debole sorriso alla figlia prima di proseguire guardando dritto davanti a sè. E Tenma, seppur ancora così piccola, capì che qualcosa stava cambiando. 

Tenma si sentiva assai confuso. 
< Perchè non posso mettere piú la gonna, mamma? > 
< Perchè devi scegliere cosa metterti: o le gonne e le magliette o le felpe e i pantaloncini >
Delila di struggeva davanti all'ingenua confusione del figlio. Sapeva benissimo che Tenma non poteva andare all'asilo un giorno come femmina e un giorno come maschio, doveva scegliere adesso. 
< Peró ti avviso che dovrai vestirti come sceglierai ora anche da grande > 
Il bambino di tre anni ci pensò su qualche secondo, poi optò per i vestiti più comodi e colorati e da quel giorno in poi fu considerato un maschietto a tutti gli effetti. 

Il problema poteva essere terminato in quel momento ed in effetti era così per Tenma. Si sentiva un maschio a tutti gli effetti, anche se la sua parte femminile gli suggeriva il contrario. Specie quando si trovava vicino a Tsurugi Kyousuke. Ma ora, in prima liceo alla Raimon High School, capì di essersi totalmente sbagliato e che il suo corpo la pensava diversamente. Guardò ancora una volta i propri boxer azzurri sporchi di rosso e quasi si sentì mancare alla vista del sangue. Cercò di mantenere la calma ed estrasse dalla tasca della divisa il cellulare. Una volta trovato il numero che cercava, lo premette ed attese che la persona chiamata rispondesse.
< Pronto? Tenma? Va tutto bene, tesoro? > La voce di Aki fu la goccia che fece traboccare il vaso e il quattordicenne si ritrovò le guance bagnate di lacrime ancor prima di rispondere alle domande della zia.
< Aki-nee... P-Potresti venire a prendermi? >





Tana del disagio

Qualcuno è sopravvissuto alla lettura fino a qui? *la pagliuzza rinsecchita rotola al vento* D: 
Bene... Questo è solo il primo capitolo (l'avvocato è sempre pronto per le vostre denunce) e non è molto lungo perchè si tratta di un prologo, per l'appunto. La storia vera e propria comincerà dal prossimo capitolo, dove vedremo un Tenma selvatico già sviluppato che tenta di relazionarsi da maschio con i suoi amici. Riuscirà a tenere nascosta a Tsurugi la sua vera natura? ALLARME SPOILER: certo che no ;3 
Riuscirà a non fare figuracce? ALLARME SPO- non serve, tanto lo sapete già che ne farà eccome, anche di eclatanti. 
Deheheheh, la demenza deve esserci sempre nelle mie storie, mi spiace ma è piú forte di me :/
Credo di aver causato abbastanza traumi, meglio che mi ritiri. Per ora~ 

                          
                         Alexiochan
   
 
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