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Autore: Poseidon longsee    14/06/2017    0 recensioni
Questa storia è la rivisitazione in chiave personalissima della storia delle divinità greche, di tre in particolare: Poseidone, Atena ed Ares
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la storia di tre immortali leggendari che ancor oggi chiamiamo con i nomi di Poseidone, Atena ed Ares. Tuttavia bisogna dire che loro non sono nati come gli dei immortali che conosciamo, infatti loro tre vennero scelti millenni orsono, in un periodo oscuro e pericoloso, insieme ad altri nove loro pari, dall'Universo stesso per proteggere l’equilibrio e governare la Terra secondo le leggi della natura. Per assolvere al meglio questo gravoso compito tutti gli dei, di comune accordo, unirono i loro poteri per costruire una città d'oro e di marmo sulla cima del monte più alto del paese allora più importante: la Grecia. Così facendo poterono controllare costantemente la civiltà senza doversi disperdere, perché, si sa, l’unione fa la forza, e senza avere la tentazione di intervenire nello svolgersi degli eventi scendendo sulla terra. Ben presto però Poseidone, Atena e Ares stipularono un accordo segreto e solenne con il quale decisero di abbandonare la residenza degli dei per sfuggire al controllo sempre più tirannico e pressante di Zeus, che lentamente si stava lasciando corrompere dai vizi dei mortali perdendo di vista il suo compito. Decisero così di costruire le loro capitali dalle quali governare e proteggere l’aspetto della realtà che l’Universo aveva loro affidato: Poseidone fondò Atlantide al di là delle colonne d'Ercole, nel grande oceano dove il potere di Zeus e della sua corte ancora non arrivava; Atena superò il mare e tra due grandi fiumi fondò Babele nella ricca terra che all’epoca era chiamata Mesopotamia dove del potere dei veri dei giungeva solo l’eco trasformato in miti e leggende; Ares superò le ampie regioni del nord fino ad arrivare in una terra dove l’inverno era perenne e tanto lontana che gli dei erano persino sconosciuti, in quel luogo fondò Asgard. Ogni dio dimenticò presto il regime di paura di Zeus e con il passare delle decadi la loro alleanza si consolidò diventando lentamente amicizia, per breve tempo le tre divinità riuscirono persino a mettere in ombra il potere della città degli dei tuttavia, la loro forza non sarebbe durata ancora a lungo. Zeus infatti già da lungo tempo osservava con timore la crescente forza della triade e, per paura di perdere il suo potere decise di annientarli, arrivando a convincere anche la sua corte che la morte di tre loro fratelli fosse inevitabile e necessaria per la pace. Dopo aver portato tutti gli abitanti della città dalla sua parte, chi per convinzione chi per paura della sua ira, radunò un grande esercito con a capo gli dei superiori e scese in guerra; in pochi si misero contro il folle tentativo del sovrano degli dei essendo perciò costretti alla fuga e a riparare nelle città della triade. Per prima venne attaccata Babele, Zeus in persona scelse di attaccare di notte così da cogliere la città al massimo della sua debolezza; a nulla valsero le possenti mura o il grande valore dei soldati che la proteggevano, la città venne espugnata e Atena, colta di sorpresa, per evitare la disfatta completa del suo popolo fece riparare tutti i cittadini superstiti nella rocca ed eresse un campo di pura energia intorno alla cittadella e all’immensa biblioteca custodita al suo interno in cui era preservato tutto il sapere della civiltà umana, innalzandole nel cielo e trasportandole in una dimensione sicura, oltre i domini di Zeus, la dove i suoi attacchi e la sua sete di potere non potevano giungere. La disfatta di Babele scatenò l’ira di Poseidone e di Ares che attaccarono con ferocia la città degli dei espugnandola e mettendola a ferro e fuoco portando però prima in salvo tutti i potenti reperti magici che Zeus aveva collezionato nei secoli. La loro vittoria tuttavia si macchiò presto di tradimento poiché ad Atlantide in quei momenti veniva ucciso Nereo, compagno di Poseidone, il quale, una volta tornato nella sua capitale per festeggiare e mettere al sicuro tutto ciò che era stato salvato scoprì invece il terribile torto e, per il dolore, decise di nascondere la sua città agli occhi degli uomini e degli dei immergendola in una dimensione nella quale esisteva solamente un’infinita distesa d’acqua chiudendosi nel dolore. Tuttavia il torto non passò impunito; per vendetta Poseidone scagliò contro il mondo un’onda di immense proporzioni, alta più di quattrocento metri, che distrusse tutta la Grecia e colpì duramente gli dei stessi, molti di loro perirono tra i flutti creati dall’ira di Poseidone. Dopo quella notte dei nove nemici della triade ne rimasero in vita solamente quattro. Zeus adirato per tale affronto radunò ciò che restava del suo esercito e marciò contro Asgard; tuttavia anziché trovare solamente Ares ad attenderlo, come si aspettava, trovò la triade al completo. Atena e Poseidone infatti avevano deciso di rispondere alla chiamata di Ares nella speranza di porre fine alla guerra, che tanto gli aveva tolto, per sempre. La battaglia fu terribile e costò moltissime vite di uomini coraggiosi; alla fine la vittoria di Poseidone, Atena e Ares venne pagata con l’esilio di Asgard dalla terra, ultimo atto di Zeus prima di morire così da avere vendetta. Ancor oggi la triade veglia sul nostro pianeta, legata da antica e profonda amicizia, senza però poter intervenire direttamente nelle vicende umane mentre le civiltà da loro governate, alla fine di un periodo di guerre disastrose e terribili, trovata la pace e l’armonia crescono e prosperano diffondendo l'amore e la conoscenza.
   
 
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