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Autore: sme21728    14/06/2017    0 recensioni
La mia vuole essere una storia che allegerisca un po' le giornate di chi la legge.In fondo leggere per me è sempre stato un modo per evadere.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando Sabrina scoprì di essere incinta,tre anni prima, era al secondo anno di università, aveva ventuno anni. Frequentava biologia. Ettore invece il padre del bambino era anche lui al secondo anno di università ma frequentava ingegneria. Avrebbe deluso tantissimo Angela e Giovanni, i suoi genitori. Nella sua testa aveva però una certezza: quel bambino o quella bambina non c’entrava nulla. L’errore era stato il suo e di Ettore. Lo avrebbe tenuto. Il primo con cui ne parlò fu proprio Ettore che a sorpresa si trovò d’accordo con lei.I due si erano messi insieme l’anno prima ma erano uno per l’altra la prima vera storia importante. Lui non voleva lasciarla sola. Quando decise di parlarne e comunicò la sua decisione come aveva immaginato Angela non la prese bene, cominciò a buttarle addosso tutti i problemi possibili, come se lei non ci avesse pensato. Il padre non parlò subito ma il giorno dopo.Era stato sempre così mai uno schiaffo alle figlie mai una parola storta. “Noi non navighiamo nell’oro tu lo sai Sabri. Abbiamo anche tua sorella che è ancora all’università almeno per altri due anni ne avrà. Come farai?Come possiamo aiutarti?” Già, loro erano in tre:un fratello maggiore Enrico che aveva appena iniziato a lavorare in banca e Maria, anche lei più grande di due anni che faceva giurisprudenza. Sabrina aveva già deciso. Avrebbe lasciato l’università ed, una volta partorito,avrebbe pensato a trovare un lavoro ed avrebbe provveduto lei al bambino o alla bambina fin quando Ettore non avrebbe finito l’università. Anche lui avrebbe voluta lasciarla ma Sabrina pensava che bastasse il sacrificio di uno solo e poi Ettore era veramente geniale, doveva finire. Proprio il giorno della laurea di Ettore Sabrina stava ripensando a quando, quell’otto agosto ,aveva avuto fra le braccia per la prima volta Silvia. Si era innamorata di lei appena l’aveva stretta e quel profumo di neonato era il più buono che aveva mai sentito. Ora silvia aveva tre anni e con il suo vestitino nuovo saltellava festante intorno al suo papà con la corona di alloro in testa. Aveva gli occhi celesti di Ettore e di capelli castani pieni di boccoli come Sabrina da piccola. Era un capolavoro. Quel giorno si era laureata anche Sara la nuova ragazza di Ettore. Sabrina lo capì al primo anno di Silvia che con Ettore non poteva più andare. Lo aveva trascurato presa da Silvia e dal suo lavoro. Aveva iniziato a fare da assistente di poltrona al dentista del suo paese. Ora continuava a farlo per due dentisti presso uno studio dentistico in una cittadina vicino al suo paese. Era contenta per Ettore ma lo conosceva ed aveva notato che qualcosa con Sara non andava. “Sabri la foto?” La voce di Ettore la risvegliò dai suoi pensieri. “Eccomi, lo faccio solo per te,sai quanto le odi”. Già odiava le foto fondamentalmente perché lei non si era mai piaciuta. Castana, piccolina, un po’ tondina. L’unica cosa che le piaceva era la sua bocca. Ettore invece l’aveva desiderata dalla prima volta che l’aveva vista ed, ancora ora,in realtà le voleva bene e la considerava importante nella sua vita. Forse anche per questo lei si era fidata di lui così tanto e non aveva sbagliato. In quegli anni, pur studiando ,l’aveva aiutata in tutti i modi. Anche economicamente. Essendo geometra aveva il vantaggio che poteva fare anche qualche progetto presso qualche studio prima della laurea. Quella sera tornò a casa stanchissima. Si era trasferita nella cittadina dove lavorava da un po’ di tempo. I genitori glielo avevano consigliato soprattutto per il periodo invernale quando viaggiare era un po’ pericoloso visto che il suo era un paese in alta montagna e le vie spesso d’inverno si bloccavano. Successivamente lei ed Ettore avevano deciso anche di iscrivere la bambina al nido. Prese dal frigo qualcosa di fresco da bere. Era iniziato il caldo. Silvia aveva iniziato le vacanze estive e quel fine settimana l’aveva lasciata dai nonni nel suo paese dove faceva più fresco e l’aria era più respirabile. In fondo si era all’ultima settimana di luglio e le ferie sarebbero arrivate i primi di agosto. A breve, inoltre, sarebbero tornati anche suo fratello e sua sorella che lavoravano fuori. Almeno sarebbero stati un po’ insieme visto che non si vedevano quasi mai. Aveva bisogno proprio di un po’di riposo e soprattutto del fresco,il caldo non lo sopportava proprio.Si mise a letto.La mattina doveva svegliarsi presto.
   
 
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