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Autore: Brownie Charles    14/06/2017    3 recensioni
Sette ragazzi si risvegliano in una stanza buia e claustrofobica, legati a delle poltrone.
Non sanno perché sono lì, né conoscono chi ha escogitato una simile follia.
Sanno solo una cosa...
"Mentre vagava con lo sguardo lungo la stanza, cercando si stabilirne sommariamente i confini, avvertì un rumore metallico provenire dalla fonte di luce, simile a quello emesso da un ascensore in movimento.
Si voltò di nuovo verso la bianca colonna, e fu allora che la vide, e non volle crederci…
Una ragazza era apparsa nella stanza, lo sguardo, malinconico e mestamente basso, era intento a osservare un piccolo palmare. I capelli rosso fuoco le cascavano lunghi fino alle spalle; delle sue codine e dello sgargiante fiore che usava portare non vi era alcuna traccia."
...sanno di essere Peccatori...
"« Maledetta…maledetta!…maledetta!! » gridò inferocita all'indirizzo del cadavere, sputacchiando saliva come un grosso cane idrofobo."
...senza alcuna possibiltà di Redenzione.
Genere: Angst, Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Courtney, Geoff, Gwen, Noah, Scott | Coppie: Alejandro/Heather
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Contesto generale
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Seven Sinners

Buio.
Di fronte ai suoi occhi cispiosi si stagliava opprimente il niente, un vasto vuoto silenzioso.
A poco a poco riprese il controllo dei sensi intorpiditi da molte ore di indotto letargo, accorgendosi così di essere seduta su una comoda poltrona rivestita di feltro, incatenata ad essa tramite delle polsiere metalliche che le impedivano qualsivoglia movimento delle braccia, come comprovò irrevocabilmente il suo fallimentare tentativo di svincolarsi dalla presa granitica del freddo acciaio: un improvviso stato di allerta si era impossessato di lei; un sesto senso l'avvertiva che non fosse sola dentro quel vacuo spazio.
D'improvviso, esattamente di fronte a lei, si accesse una colonna di luce, che però non era potente a sufficienza per rischiarare l'intero luogo. Una volta che si fu ripresa dall'inziale accecamento dovuto all'apparizione inaspettata di quella fonte luminosa, capì, per mezzo di essa, di essere stata collocata dentro una stanza e, soprattutto, di non essere la sola a trovarsi in quell'assurda situazione: nella penombra le apparivano sempre più nitide le figure di persone dormienti, anch'esse bloccate su delle poltrone tali e quali la sua.
Mentre vagava con lo sguardo lungo la stanza, cercando si stabilirne sommariamente i confini, avvertì un rumore metallico provenire dalla fonte di luce, simile a quello emesso da un ascensore in movimento.
Si voltò di nuovo verso la bianca colonna, e fu allora che la vide, e non volle crederci…
Una ragazza era apparsa nella stanza; lo sguardo, malinconico e mestamente basso, era intento a osservare un piccolo palmare. I capelli rosso fuoco le cascavano lunghi fino alle spalle; delle sue codine e dello sgargiante fiore che usava portare non vi era alcuna traccia.
A piccoli passi le si avvicinò, mentre una seconda colonna luminosa si accendeva proprio sotto la sua poltrona, solo che non era bianca, ma rossa, esattamente come i capelli di quella ragazza che ora la stava osservando con occhi spenti e tristi.
<< Peccatrice: Gwen; peccato: Lussuria. >>
Gwen era talmente sconvolta, che captò solo in un secondo momento cosa l'altra avesse appena detto: << Peccatrice? Lussuria? Zoey…che storia è questa? >> chiese con orrore: che non fosse uno stinco di santa si sapeva, ma finire addirittura legata ad una poltrona…e poi quella parola, Lussuria: che voleva dire? Cosa intedeva Zoey?
Tutte risposte che in quel momento non avrebbero avuto soluzione, come constatò amaramente Gwen: Zoey infatti si stava già dirigendo verso una terza colonna, stavolta celeste. Dentro vi stava un ragazzo piuttosto gracile e basso, dai marcati tratti indiani.
<< Peccatore: Noah; peccato: Accidia. >>
Noah, così come Gwen, non afferrò subito l'accusa che gli era stata mossa: il buio opprimente, la poltrona a cui era stato legato, quella ragazza rossa di cui non ricordava il nome di fronte a lui che lo mirava assente e la presenza della gotica nelle sue medesime condizioni lo avevano destabilizzato; la sua proverbiale capacità di ragionamento dovuta alla sua vita incentrata su una costante monotonia di gusti ed interessi lo aveva di colpo abbandonato a se stesso.
Quando però comprese il significato di quelle parole oscure formulò domande simili a quelle già poste da Gwen, ma anche lui non ottenne alcuna considerazione dalla giovane, già volta verso una quarta colonna illuminata di verde.
<< Peccatore: Alejandro; peccato: Invidia. >>
L'ispanico apparve sinceramente inorridito da quell'incredibile situazione che lo vedeva partecipe, oltre che dalla figura quasi spettrale di quella ragazza che invece ricordava ben più solare ed estroversa.
Provò a balbettare qualcosa, ma fu tutto inutile: Zoey era già passata oltre, diretta verso una quinta colonna, questa volta amaranto.
<< Peccatrice: Courtney; peccato: Ira. >>
La mora non ci vedeva più dalla rabbia: non appena aveva avuto abbastanza chiara la pericolosa situazione a cui era stata costretta aveva iniziato a scalciare, a graffiare i braccioli della poltrona, a ringhiare e sbuffare, in un disperato quanto inefficace tentativo di fuga; e ora che sentiva quell'ombra emanciata addossarle una colpa così grave la capacità di sopportazione era colma: << Maledetta stronza, liberami subito, hai capito?! Ehi, parlo con te! Ti ordino di liberarmi!! >> le urlò contro. Spesso era stata agitata, ma mai come in quel frangente, dove pareva essere proprio sull'orlo di una crisi di nervi.
Ma di nuovo Zoey non si mosse a compassione, e nella sua melanconica apatia si diresse verso una sesta colonna tinta di un tenue rosa.
<< Peccatore: Geoff; peccato: Gola. >>
A sentire quell'accusa il biondo si lasciò sfuggire uno sbuffo ilare: << No, ci dev'essere un errore…evidentemente devi avermi confuso con Owen. >> ridacchiò: quella situazione non gli piaceva per niente, ma non per questo si sarebbe fatto prendere dal panico, o avrebbe solo peggiorato le cose.
Ma neache lui ebbe successo, e Zoey non interruppe il suo tenebroso giro, che la stava portando nei pressi di una settima colonna, illuminata da una flebile luce dorata.
<< Peccatrice: Heather; peccato: Avarizia. >>
L'asiatica appariva piuttosto sdegnata, ma non disse nulla, né compì alcun gesto: si limitò a fissare astiosamente la rossa, in una sfida di sguardi che ben presto la proclamò vincitrice, in quanto l'infelice giovane tornò ad abbassare lo sguardo, dirigendosi verso l'ottava ed ultima colonna, di tonalità viola.
<< Peccatore: Scott; peccato: Superbia. >>
Il rosso sembrava ancora lievemente assopito, ma non appena ebbe inquadrato il contesto non poté che rimanere basito: cosa intendeva Zoey? Certo nella sua vita si era comportato più volte sgradevolmente, ma nel mondo si aggiravano sicuramente individui molte peggiori di lui e ben più meritevoli di essere definiti "Peccatori".
Aspettò spasmodicamente che Zoey avallasse una spiegazione, qualunque, e come lui gli altri sei, ma la rossa non fece altro che posizionarsi all'interno della bianca colonna da cui era apparsa, chiusa in un assordante silenzio.
I ragazzi la imitarono, tutti men che Courtney, che continuava ad urlare e a minacciare la sventurata, agitandosi senza posa ancora per alcuni minuti, che però ai ragazzi parvero ore interminabili, per poi pian piano ammutolirsi, finendo per singhiozzare amaramente: durante gli ultimi anni della sua vita aveva visto le sue certezze sgretolarsi; aveva scoperto che dietro la maschera da perfettina che si era inconsciamente imposta si celeva una personalità subdola, inaffidabile e soprattutto iraconda…una personalità brutta, tuttavia non tale da condurla in quel luogo così assurdo.
Nessuno poteva calcolare quanto tempo potesse essere passato dal loro ultimo ricordo nitido, che appariva a ciascuno incredibilmente lontano nel tempo e appartente ad una dimensione spaziale totalmente estranea a quella in cui si trovavano prigionieri.
D'improvviso una profonda voce, chiaramente modificata, irruppe nella stanza, facendo balzare sul posto i sette sventurati: << Benvenuti, miei cari Peccatori. >> esordì.



Intanto, al centro della stanza, Zoey liberò tutta la sua crescente depressione in un pianto sfrenato.

Angolo Autore
Chi non muore si rivede, eh?
Sta per iniziare l'estate, e questo fa sì che molti autori escano dal loro torpore invernale per
inondare EFP di nuovi contenuti...e questo è un bene,
specialmente per questo fandom, che in inverno ha vissuto momenti di estremamente grami.
Ma bando alle ciance, ed eccoci qui con un nuovo capitolo,
il prologo di un ambizioso progetto che ho in mente da qualche tempo, e che non riguarderà solo EFP,
ma di questo ve ne parlerò più avanti!
Nel frattempo vi auguro buona lettura, sperando di accattivarmi una buona quantità di suspense da parte
di voi lettori! ;) I vostri commenti e le vostre annotazioni saranno ben gradite, come sempre.
A presto, e buone vacanze a chi in vacanza c'è già!
Brownie Charles

   
 
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