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Autore: valechan91    15/06/2017    1 recensioni
Il fiore più bello è quello che sboccia nella avversità. Iwaizumi e Oikawa lo sanno.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Piuttosto che…


 

Ciao ragazzi! Eccomi di ritorno con una nuova IwaoI ma… solo per stavolta, preparate i fazzoletti.
Ci sono pochissime IwaOi in giro, troppo poche, e quindi provvederò ad aumentare in maniera esponenziale il materiale sulla coppia più degna, ufficiale ed amata.
Buona lettura!


 


Piuttosto che…


 

 

 

Iwaizumi Hajime e Oikawa Tooru.  Oikawa Tooru e Iwaizumi Hajime.
Erano sempre stati insieme da quando erano nati.  Le due famiglie erano vicine di casa e i due bambini giocavano insieme.
Il piccolo Hajime, da piccolo, era ben voluto da molti bambini, ma Tooru, un po’ gracile, necessitò del suo aiuto. Soprattutto quando era circondato più da bambine che da maschetti.
Fu Hajime a mostrare il mondo della pallavolo a Tooru, e i genitori di entrambi erano contenti della loro amicizia.
Ma si sa, qualcosa con la crescita e l’evoluzione del tempo e della persona, può sempre cambiare...



I due ragazzi, una volta al liceo, erano diventati una sorta di accoppiata vincente. Nonostante i battibecchi, perché Oikawa era bravissimo a far saltare i nervi al proprio migliore amico, la fiducia che nutrivano  e che tutta la loro squadra nutriva era palpabile.
Ma oltre alla vita sportiva, stavano per affrontare un enorme problema.
Dopo la sconfitta contro La Shiratorizawa, al torneo interscolastico, le cose per loro cambiarono. La sofferenza li aveva uniti, e i loro sentimenti vennero a galla.
Non sapevano quando avevano oltrepassato, e di molto, il confine tra amicizia e amore, ma sapevano che l’uno non poteva stare senza l’altro. Erano legati, indissolubilmente.
Nuovo torneo, e stavolta, la sconfitta è per mano della Karasuno. La loro fiducia incrollabile li sostenne, nonostante poco prima dell’inizio del torneo avessero discusso sulla possibilità di andare a studiare in università diverse.
All’Aoba Johsai, Oikawa era tra i migliori della scuola, Iwaizumi era solo secondo. I ragazzi del terzo anno erano tra i migliori. Iwaizumi ancora si chiedeva come potesse quel cervello di gallina del suo ragazzo essere il più bravo nello studio tra tutti loro. Lo avrebbe picchiato anche per quello, se non si impegnava a dovere.
Per andare a vedere i nazionali a Tokyo, decisero di stare in albergo, ma prendendo due stanze doppie, i genitori dei due ragazzi iniziarono a pensare.
Hajime e Tooru ancora non avevano detto nulla, per colpa di un leggero timore.
I signori Iwaizumi e i signori Oikawa non erano omofobi, e ormai, era come se avessero due figli. Ma quando all’improvviso, il sogno di diventare nonno svanisce… la mente umana inizia a comportarsi in maniera molto diversa… inizia ad essere irrazionale…
I signori Oikawa parlarono con il figlio, e decisero di prendersi del tempo per riflettere. Amavano profondamente  Tooru, e anche Hajime, ma era stato un duro colpo.
Anche la signora Iwaizumi fu d’accordo… almeno all’inizio.
Il tempo di lasciar vedere la finale nazionale ai ragazzi…. E avrebbero deciso.
Al loro ritorno, Hajime e Tooru trovarono l’atmosfera decisamente pesante.
Furono grati agli Oikawa, che, per quanto sperassero in un secondo nipotino, sapevano che il legame tra i due ragazzi era forte, e la cosa giusta da fare era accettarlo ed aiutarli.
In un Giappone che non accettava di buon grado gli omosessuali, avrebbero avuto una vita decisamente difficile.
Purtroppo, però, gli Iwaizumi non erano dello stesso avviso.
Il legame tra i due ragazzi era forte, ma volevano il meglio per loro. Davvero erano fatti l’uno per l’altro? Per stare insieme in eterno?


 

I genitori di Hajime erano sempre stati delle persone alla ricerca della perfezione, molto più di quelli di Tooru. Per loro, un figlio modello come Hajime era motivo di vanto e di orgoglio.
Per loro, Hajime non poteva essere innamorato di Tooru, e viceversa. Per questo, fecero di tutto per fermare almeno il proprio figlio. Non li lasciavano mai soli in casa o altrove, tranne che a scuola.
Arrivarono anche a presentare ad Hajime parecchie ragazze e organizzare appuntamenti al buio.
Vedendo che il figlio non cedeva, il padre del ragazzo iniziò, solo per un attimo a pensare che forse, i suoi sentimenti erano forti, ma sempre quelli di un adolescente.

Un giorno, l’uomo diede un ultimatum ad Hajime. “Se non smetti di amare quel ragazzo, sarò io stesso ad ucciderlo”
Hajime non ci credeva, sapeva che non sarebbe arrivato a tanto… ma avrebbe potuto picchiarlo. Suo padre era sempre stato dell’idea che l’uomo dovesse essere forte, virile.
Il ragazzo, con lo sguardo nel vuoto, annuì, senza parole. Salì le scale tornando nella sua stanza ed inviò un messaggio di buonanotte  a Oikawa.
Sarebbe stato l’ultimo.
“Perdonami, Oikawa” penso, Hajime.



 

 

Il mattino seguente, la madre di Iwaizumi trovò il ragazzo impiccato, nella sua stanza, con un messaggio per terra.
“Preferirei morire piuttosto che smettere di amare Oikawa Tooru”

Il padre, all’urlo della donna, accorse e vide il figlio. Strinse i pugni. “Perché?” si chiese
La donna, piangendo, chiamò al signora Oikawa, che in lacrime parlò al marito.
Tooru stava scendendo per la colazione, lo fecero vestire in fretta senza dirgli nulla e lo portarono dagli Iwaizumi.
Tooru, a quella visione, sbiancò.
Avevano già chiamato la polizia, che aveva analizzato tutto e steso il corpo di Hajime, con un lenzuolo, sul letto.
“Iwa-chan, se è uno scherzo, non è divertente” fece il ragazzo con voce tremante. Il biglietto era stato spostato sul comodino,  il ragazzo lo lesse.
Con le lacrime agli occhi e in preda alla rabbia, urlò “Perché, zio? È colpa tua! Non era forse più tuo figlio se amava me come io amavo lui? Che colpe aveva? Che colpe avevamo se ci amiamo? Non siamo sempre vostri figli?”
L’uomo, che era ancora incredulo, non riuscì a rispondere.
“è colpa tua se Iwa-chan è morto!” gridò ancora Tooru per poi scappare, senza smettere di piangere.
Non poteva crederci. Perché a loro?

 

Oikawa corse fino ad una collinetta da cui i due guardavano, le notti d’estate, le stelle cadenti.
Si gettò a peso morto sull’erba e pianse, pianse, fino ad addormentarsi.
Iwaizumi Hajime non c’era più.
Avevano pensato anche a scappare di casa, ma il suo stupido Hajime aveva rinunciato.
Quando si svegliò, asciugandosi gli occhi gonfi  e rossi di pianto, notò che con il biglietto ce n’era un secondo.
Lo aprì. Era per lui.
“Tooru, se stai leggendo questo, vuol dire che sono morto. Non pensare che io abbia rinunciato a noi. Beh, forse puoi pensarla anche così.  Ma anche scappando e vivendo la nostra vita, non sarebbe andata bene. Saremmo stati in pericolo. Mio padre ha anche minacciato di ucciderti se non avessi rinunciato a te. Ma non potevo farlo. Non dopo tutto ciò che siamo.
Sarai arrabbiato e triste, ma perdonali.  Mi avranno già sulla coscienza.
Vivi la tua vita e segui la tua strada senza esitare.
Ti aspetterò. Non ti azzardare a seguirmi.
Ti amo
Hajime”

 

Tooru iniziò di nuovo a piangere. Come poteva il suo Iwa-chan capirlo così bene?
Voleva seguirlo, sentiva il cuore scoppiare come se gli mancasse l’aria.
Le persone accanto a lui lo spronavano, ma Hajime era sempre stato quello che, anche con le cattive, lo faceva impegnare, lo seguiva e lo aiutava.
Adesso era solo, per sempre.
“Iwa-chan, farò come hai detto. Vivrò la mia vita. Realizzerò il nostro sogno, i nazionali”
Oikawa si alzò e gli sembro di vedere all’orizzonte, tra le nuvole, il raro e leggero sorriso della persona che più amava al mondo.
“Se non ti dimenticherò, sarai con me, Non potrei dimenticarti anche volendo” pensò scrutando serio il paesaggio intorno a sé “devo farcela anche per te”

 

Il funerale di Hajime fu riservato solo agli amici e i parenti stretti, venne invitata anche la squadra dell’Aoba Johsai.
Anche Hinata, Kageyama e tutta la Karasuno parteciparono.
Kageyama prese in disparte il proprio senpai, tanto ammirato quanto muro da superare, e lo abbracciò con un solo braccio, come a fargli forza.
“Oikawa-san, so che è dura per te, e so che hai un pessimo carattere che solo Iwaizumi-san sapeva tenere a bada. Anche se non mi apprezzi,… ti sono vicino”
Oikawa sgranò gli occhi, sorpreso, e fece una smorfia, come di irritazione. Diede dei colpetti sulla testa del kouhai “Ti ringrazio, Tobio-chan. Suppongo.“ disse soltanto
Come se non bastasse, subito dopo incontrò Ushijima, suo eterno nemico, insieme al suo alzatore, Shirabu Kenjiro.
“Oikawa, mi dispiace” disse con la solita voce possente e monotono, mentre Shirabu faceva un inchino, che Tooru ricambiò “ forse… so cosa provi. Devi farti forza anche per Iwaizumi”
Tooru accennò un sorriso tra i più falsi del suo repertorio, non scordando che il suo Iwa-chan sapeva riconoscerli e non li amava.
“Ti…ringrazio, Ushiwaka-chan, suppongo, e anche te, Shirabu-chan. Ma…” si avvicinò e mise una mano sulla spalla del più alto “anche per Iwa-chan. Preparati a perdere. Sono ancora più motivato adesso” disse andandosene




 


Passarono gli anni, e nonostante le cose non fossero più come prima, Oikawa Tooru era diventato l’alzatore numero uno e titolare della nazionale giapponese.
Era andato a vivere da solo dopo ciò che era successo.
Non aveva perdonato del tutto, ma cercava di pensare che non era il solo a soffrire. 
In nazionale si era trovato con Ushijima, e se da un lato aveva maledetto quel destino, aveva sogghignato maligno dentro di sé.
Era troppo impegnato ad arrivare in vetta per pensare di fare comunella con il nemico, ma durante gli allenamenti gli alzava la palla senza problemi, stupendo lo stesso ushijima.
Non aveva, però, notato lo sguardo affilato di Tooru.
Gli vennero in mente le parole di Matsukawa, durante la prima partita contro la Karasuno.
Poteva sfruttare i punti deboli dei suoi compagni.
Sul momento,  per lui non avrebbe avuto senso, era legato ai compagni della Seijo.
Ma in quella situazione andava tutto a suo vantaggio, era uno dei vantaggi di essere alzatore, mente della squadra.
Il Giappone vinse due  tornei nazionali consecutivi.


 

 

Dopo la vittoria, Oikawa tornò nel suo appartamento.
In quegli anni, era strano, ma aveva memorizzato sul proprio cellulare ancora, il numero del suo Iwa-chan. Quando era teso, gli bastava scrivergli, non potendo inviare, e si sentiva leggero.
Il mattino dopo. Tooru Oikawa fu trovato impiccato nella sua camera da letto.
A terra, un biglietto.
“Preferisco morire piuttosto che smettere di amare Iwaizumi Hajime. Sto tornando da te, Iwa.chan”
La sorella, rimasta già sconvolta e arrabbiata dall’accaduto, dopo la perdita del fratello minore, decise di vivere più vicino ai genitori, sebbene avesse supportato sempre suo fratello.
Takeru si ripromise di diventare un campione di pallavolo come il giovane zio.




 

Li seppellirono vicini, e in quel momento i genitori di entrambi fecero una promessa.
Ogni anno, avrebbero portato dei nontiscordardime sulla tomba.
Non li avrebbero perdonati, lo sapevano. Ma erano il simbolo del loro amore, che aveva superato persino la morte.

 

 





 

 


Non ammazzatemi dopo tanta sofferenza, in fondo si sono riuniti.
A presto con ancora una IwaOI!

   
 
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