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Autore: Van_Horstmann    18/06/2017    0 recensioni
[Warhammer Fantasy Roleplay]Sono anni che la famiglia Van Horstmann soffre per il terribile tradimento perpetrato da Egrimm ai danni dell'Impero, reputazione e alleanze sono state distrutte e così l'unica cosa che il barone Wilhelm Van Horstmann può fare è resistere e attendere che il tempo faccia svanire il ricordo del traditore.
Ma le forze del Caos sono in movimento, un culto forse vicino proprio a Egrimm sta tramando di rapire i due più giovani membri della famiglia Van Horstmann per motivi sconosciuti ma sicuramente terribili.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Delia si rialzò, partì all’inseguimento dei Van Horstmann ma rallentò quando vide il demone incrociare le lame con l’Alchimista, il suo Magister arretrò scomposto, la spada fiammeggiante calò su di lui che sollevò la sua.
Una cascata di scintille illuminò la stanza, l’Alchimista si piegò in ginocchio sotto l’attacco di Asakron, poi riuscì ad arretrare e rimettersi in piedi, il viso contratto dallo sforzo.
Gli altri avevano aggirato il combattimento e si erano lanciati all’inseguimento verso il corridoio, ma Delia tentennò.
L’Alchimista ritrasse la spada, poi la sollevò e la calò sulla testa di Asakron che si spostò a destra in un istante.
Vide il suo Magister barcollare con la forza del proprio attacco che lo sbilanciò, Asakron gli afferrò il braccio sinistro e lo strappò, l’urlo dell’Alchimista rimbombò nella sala.
Delia rimase immobile, il suo Magister aveva trovato un avversario forte. Troppo forte.
Devo aiutarlo.
I lunghi artigli neri uscirono dalle sue dita, si piegò sulle ginocchia e poi balzò su Asakron che le dava le spalle.
Piantò gli artigli sul suo collo,  ma scivolarono via come se la sua pelle fosse stata di pietra, sentì qualcosa afferrarle i capelli, un attimo dopo sbatté contro la barriera del Vortice, una scossa di energia la respinse e rovinò sul pavimento.
Un dolore lancinante partì dal naso e dalla bocca, sputò sangue e due denti e sollevò la testa, la vista era annebbiata e faticò a mettere a fuoco i duellanti.
Asakron rise:«Patetica. Non temere, mortale, ci fosse stato anche tutto il tuo culto al completo, non avresti potuto nuocermi.»
L’Alchimista scagliò la spada contro Asakron, scattò verso la barriera e posò la mano su di essa.
Asakron schivò l’attacco ma l’Alchimista rise:«Ora vedremo chi detiene il potere qui dentro!»
La barriera si infranse e il fascio esterno del Vortice si avvolse al braccio destro dell’Alchimista, Delia percepì l’enorme energia magica fluire, tanto forte da bruciarle la pelle.
«Muori! Sparisci! Dissolviti!»
La bocca dell’Alchimista si spalancò in modo innaturale fino a diventare grande quanto metà testa, vomitò un raggio nero verso Asakron che fu investito in pieno, Delia si rialzò, il demone era oscurato dalle energie che l’avevano avvolto come un bozzolo.
Poi il bozzolo esplose tra le fiamme, Asakron emerse avvolto da lingue di fuoco:«Mortale, la tua arroganza non ti porterà da nessuna parte.»
La sua voce aveva perso il tono superbo e sarcastico, ora la rabbia dominava.
L’Alchimista rise:«Non puoi nulla contro il potere del Vortice, viene dal cuore stesso del Caos!»
«Credi di conoscere il Caos? Credi davvero che non sappia cosa sia tutto questo? E ora che usi il Vortice per contrastarmi, con cosa terrai in piedi il Labirinto? I demoni che hai catturato torneranno nel reame del Caos, tutto il tuo lavoro sarà stato inutile!»
Delia vide il suo Magister aggrottare le sopracciglia:«Ricostruirò il Labirinto! Il potere del Vortice è con me! Posso fare qualunque cosa! Con esso sono un dio!»
Asakron scoppiò a ridere:«Un dio? Tu? La tua mente è ben più ristretta di quanto pensassi! Ti dico io cosa succederà: il Labirinto collasserà e tutto il tuo lavoro sarà perso per sempre. Peccato, l’unico risultato passabile della tua inutile esistenza!»
«Sei sordo demone? Con il potere del Vortice posso ricostruire il Labirinto, tenere in piedi il suo centro, completare il mio esperimento! Quando avrò il sangue dei Van Horstmann potrò analizzarlo, filtrarlo, studiarlo e capirò come funziona l’influenza del Caos negli esseri umani!»
Asakron smise di ridere, il suo tono fu perplesso:«Sei impazzito, non puoi studiare il Caos come fosse una cosa del tuo mondo.»
«Ah! Vivete nel Caos voi demoni, sussurrate alle orecchie dei mortali, li seducete, li possedete, ma non sapete davvero perché scegliete alcuni e altri no! Io lo scoprirò presto! Nel sangue dei Van Horstmann c’è qualcosa che attrae voi demoni! Polvere di malapietra forse, o qualcos’altro, qualcosa che passa di generazione in generazione. Quando lo scoprirò avrò il potere di costringere i demoni come te a possedere i mortali che sceglierò! Comanderò i mortali e i demoni!»
La spada di Asakron scomparve e il demone incrociò le braccia:«Te l’ho detto, non puoi studiare il Caos e sperare di trovarne delle regole. Il Caos non conosce regole. Piuttosto, non temi che coloro che hai catturato nel Labirinto si vendichino?»
«Quelli come te? Se tu sei il migliore, posso stare tranquillo.»
«Senza più le barriere magiche delle pareti, questo luogo è solo un po’ meno intriso di magia dell’Aethyr stesso.»
«E allora? Con il potere del Vortice posso tenere testa a una legione di demoni!»
«Anche se fosse, ti sei mai chiesto cosa succederebbe se sfruttassero proprio il Vortice per attaccarti?»
«Impossibile! Solo io posso trarre energia dal Vortice!»
Asakron sorrise:«Vero, ma il Vortice è Caos, nel Caos i demoni vivono. Come i pesci che vivono nei fiumi e nei mari del tuo mondo. Diciamo che con tutta l’energia che c’è nel Vortice è come se ti fossi messo in un’enorme oceano.»
L’Alchimista parve incerto:«N-non succederà! Non troveranno mai la parte del Vortice che si collega al regno del Caos! Non in tempo perché io distrugga te e metta a posto le cose.»
Un ghigno malvagio si delineò sul volto di Asakron:«Forse non ce l’avrebbero fatta, se non avessi indicato loro la strada.»
«Credi di spaventarmi! Menti come mentono tutti i demoni!» urlò l’Alchimista.
«Quando hai sparato tutta quell’energia su di me, mi hai messo in contatto con il Vortice, è bastato un attimo e il Reame del Caos ha visto il bagliore del mio segnale.»
«C-cosa?»
Un tentacolo nero emerse dal moncherino del braccio sinistro dell’Alchimista e gli avvolse il collo, un braccio umano con al termine una chela gigantesca squarciò il suo torace e stritolò l’avambraccio destro, i capelli divennero vermi neri che scesero verso le orecchie, il naso e la bocca.
Altre braccia, alcune umane, altre simili a tentacoli o zampe d’insetto, apparvero dal Vortice e afferrarono l’Alchimista:«No! No! Delia! Aiutami!»
Delia guardò sgomenta il Magister dilaniato dai demoni venire trascinato verso il centro del Vortice, che cosa poteva fare?
«Vattene, donna.» disse Asakron.
Delia corse via verso il corridoio, forse avrebbe trovato una via di fuga.
«Traditrice! Delia! No!»
Si voltò solo per vedere il corpo dell’Alchimista diventare un marasma di carne e mutazione mentre la testa urlò ancora prima di sparire nel Vortice.
   
 
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