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Autore: Donatozilla    20/06/2017    4 recensioni
Sequel di The Amazing Lizard Hero 2.
Un anno è passato dalla morte di Lizard Hero. Red ha scatenato i criminali sugli innocenti, provocando un ondata di terrore. Ma qualcosa sta per cambiare.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Lizard Hero'
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Lizard Hero uscì fuori dalla chiesa, trascinando Red oramai svenuto. Si era rimesso la maschera sul volto e quando i poliziotti lo videro uscire, gli corsero incontro. “Lizard Hero! Ce l’hai fatta!” disse Slade. “A quanto pare” rispose l’eroe osservando il proprio avversario svenuto “Ammanettatelo. Dubito che nel stato in cui si trovi possa svegliarsi subito oppure liberarsi” “Subito!” disse uno dei poliziotti ammanettando Red e trascinandolo verso una delle volanti della polizia. “Dovrete portarlo in manicomio. Lì non farà del male a nessuno” disse Lizard Hero. “D’accordo” rispose il poliziotto per poi far entrare nella volante il criminale. Entrò anche lui e partì verso il manicomio. Lizard Hero fece per andarsene, ma fu bloccato da Slade che disse “Dove credi di andare? Sei ferito e devi farti curare. Fortunatamente qui c’è più di un ambulanza. Ti ricucirà senza alcun problema”. Pochi minuti dopo Lizard Hero si ritrovava dentro un ambulanza senza la machera e la maglia del costume, intento a farsi ricucire da un dottore. “Sei stato ferito gravemente” disse il dottore “Ma non gravemente quanto un anno fa, il giorno della tua morte” “Eheh non farmelo ricordare “ rise Don con un po’ di ghiaccio in faccia. “Cosa farai ora?” chiese il dottore finendo di ricucire l’ultima ferita. “Andrò a New York. Mi è stato detto che i miei genitori si sono trasferiti là. Devo andare da loro, dirgli che sto bene” “Beh… allora buona fortuna” rispose il dottore. Don allora si rimise la maglia del costume e la maschera, per poi uscire dall’ambulanza. Si avvicinò a Slade dicendo “Quando sarà il funerale di Jonh?” “Domani. Ci sarai?” “Sì. Si merita anche il mio ultimo saluto. Era un buon amico…”. Si avvicinò al furgone di Mark che disse “Dove ti porto?” “A casa mia. Voglio passare un ultima notte proprio là e… ho bisogno che tu costruisca qualcosa per me” “Uh? Che cosa?”. Il giorno dopo. Tutta la città era al cimitero, per dare il suo ultimo saluto a Jonh. “Oggi siamo qui riuniti per dire addio all’ex commissario Jonh Santos. Ha salvato Lizard Hero dalla morte, sacrificando la sua vita. Un grande uomo, un grande poliziotto. Mancherà a tutti noi”. Don si trovava in mezzo alla folla, vestito di nero e osservando tristemente il terreno. Si sentiva in colpa. Quando la bara con dentro il corpo di Jonh venne messo sotto terra, la gente cominciò ad andarsene… tranne Don. Rimase a osservare la tomba di Jonh in completo silenzio. Osservò la lapide e lesse ciò che c’era scritto: Qui giace Jonh Santos. Grande uomo. Grande eroe. Disposto a tutto per il bene comune. Don sospirò. Era colpa sua se Jonh era morta. Era colpa sua se Red lo aveva ucciso. Solo. Colpa. Sua. “Don?”. Si voltò e vide Manuel e Gabriele. “Cosa farai ora?” chiese Gabriele. “Andrò a New York” “Vuoi andare dai tuoi genitori?” chiese Manuel. “Sì. Devono sapere che sto bene. Lo meritano. In questo anno hanno sofferto per la mia perdita, e sicuramente stanno soffrendo tutt’ora” “…. Ci mancherai Don…” disse Gabriele. “State tranquilli” disse Don “Tornerò un giorno. E se avrete bisogno di me… dovrete solo chiamare”. Dopo aver detto ciò se ne andò. Doveva fare qualcosa prima di partire. Don entrò nel manicomio della città. Lì si trovavano molti pazzi e folli… ma lì tutti temevano Red. Era stato messo in una cella isolata, ed era stato coperto da almeno tre camice di forza e i suoi piedi erano stati ammanettati. Don e Red erano separati solo da una grossa porta di metallo con una piccola finestrella. “Oh ciao Donnie” disse Red. C’erano ancora i segni della battaglia della nottata prima sul suo volto, ma ciò non disturbava Red. “Qual buon vento ti porta qui?” chiese lo psicopatico. “Sono venuto a dirti addio Red” rispose semplicemente Don. “ohhhhhhhhhhhhh è perché stai per andare a New York?”. Don si bloccò. Come faceva a saperlo? “Ohhhhh ti starai chiedendo come faccio a saperlo?Oh le voci girano pure qui sai?”. Don si incupì dicendo “Non uscirai mai di qui Red” “Ohhhhhh lo dici tu Don” rise Red “Lo dici tu eheheheheheheh” “Addio Red” disse Don per poi andarsene. Poche ore dopo Don si trovava in aereoporto. Avrebbe preso il volo che lo avrebbe portato a New York. Si era portato in valigia il suo costume, ma non temeva che fosse scoperto. Infatti si era fatto costruire la notte prima un Nasconditore, che aveva messo nel valigia. La macchina avrebbe reso invisibile la macchina stessa e il costume solo agli altri mentre solo Don avrebbe potuto vedere il costume e il Nasconditore. Ora era pronto. Era pronto a tutto.
   
 
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