Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Akicchi    20/06/2017    2 recensioni
{SPOILER: CAPITOLO 128. }
«Agni, cosa devo fare?»
«Vai avanti, padron Soma.»
«Ma tu– Agni...»
«Io veglierò su di te. Sempre.»
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Agni, Principe Soma Asman Gadal
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Precisazioni dell'autrice:

Suraj kee kiran è l'hindi di raggio di sole, così ho trovato in un sito dove parlavano del meteo, condizioni meteorologiche e tutto, ma spero sia corretto e di non aver insultato nessun indian@.

Fine del mio angolo, forse ci si rivede dopo. uvu

 

 

 

 

 

 

 

In all my dreams, dear, you seem to leave me
When I awake my poor heart pains.

 

 

La porta era chiusa e bloccata dall'esterno, non potevi aprirla perché Agni ti aveva buttato dentro una stanza oscura e teneva salda la maniglia, verso la propria direzione, in modo da impedirti di uscire.

L'oscurità più totale.

Per la prima volta in vita tua ti ritrovavi in uno spazio stretto, buio, l'ultima luce che avevi visto era il sorriso di Agni con il suo occhio ormai prossimo alla cecità.

L'aria odorava di sangue, di sale, di polvere da sparo. Odorava di solitudine, una solitudine incolmabile, ma anche di terrore, terrore di perdere la persona che si trovava dall'altra parte della stanza.

La tua mano batteva contro la porta in legno con forza, gridavi con tutta l'aria che avevi nei polmoni di farti aprire, pur sapendo che avresti rischiato di perdere la vita, ma non ti interessava, Agni era lì fuori, ferito. Dovevi salvarlo, non potevi restare con le mani in mano, potevano benissimo dirti che dovevi fregartene e che era soltanto un servo, ne avresti trovato un altro.

No, non era soltanto un servo.

No, non ne avresti trovato un altro – o addirittura migliore – di Agni.

Agni era la luna.

Agni era il tuo opposto.

Agni era il tuo amico più caro.

Agni era il tuo confidente.

Agni era il tuo tutto.

Agni era...

 

 

You told me once, dear, you really loved me
And no one else could come between.

 

 

La voce di Agni ti arrivava roca, da dietro la porta, non riuscivi a comprendere tutto ciò che ti stava dicendo – o se lo stava facendo, non riuscivi ad udirla a causa dei tuoi singhiozzi e pianti sommessi. Era una melodia che trasportava un piacevole suono esotico, come la musica indiana che entrava con fare soave nelle tue sfarzose stanze.

Se chiudevi gli occhi riuscivi a ripercorrere quella sinfonia di danze, di piaceri, sentivi ancora l'aroma della frutta fresca, dei profumi degli incensi e dei fiori appena raccolti. Eppure non volevi chiuderli, non volevi perderti in quella visione paradisiaca in un momento del genere. Ci ritornerai dopo, adesso devi concentrarti e continuare ad implorare Agni di aprire la porta e di non fare l'eroe.

Ormai non avevi più le forze di provare ad aprire la porta, eri crollato in ginocchio come un suddito davanti al suo sovrano, eppure riuscivi a sentire qualcosa ed erano i gemiti soppressi – a fatica – di Agni, una coltellata sulla schiena, un gemito dal quale scappava un grumo di sangue, un'altra coltellata sulla schiena, un altro gemito nonostante la presa era ancora salda alla maniglia per impedire la sua apertura, il grido del suo nome, una supplica di liberarti. Era tutto invano, non ti avrebbe mai aperto.

Agni era...

You'll never know dear, how much I love you
Please don't take my sunshine away...

 

 

Agni era morto.

Agni era morto senza sapere quanto lo amavi di bene.

Il tuo corpo ormai non reagiva più a nulla, il tuo cervello non riusciva più a connettere i neuroni, il tuo cuore faticava a battere e le tue emozioni erano distrutte, travolte da uno tsunami di tristezza, per non dire depressione. Forse era soltanto un incubo, forse Agni era stato portato in salvo.

Eppure non era così, al tuo risveglio non avevi ritrovato Agni al tuo fianco.

Agni!

Il tuo corpo scattò come una molla, il tuo sguardo lo cercava per tutta la stanza invano, la brutta notizia della sua morte ti era arrivata come un'accoltellata che premeva sempre più in profondità.

Calde lacrime ora rigavano il tuo nobile volto: non poteva essere morto, non lui. Poteva capitare a chiunque, ma non a lui, non alla tua Luna.

La pagheranno, la pagheranno molto cara. Eppure, se Agni fosse stato al tuo fianco, ti avrebbe appoggiato una mano sulla spalla e sussurrato che non era un'idea alquanto saggia e non necessaria, avrebbe portato soltanto altro sangue, dolore e perdite.

 

«Agni, cosa devo fare?»

«Vai avanti, padron Soma.»

«Ma tu– Agni...»

«Io veglierò su di te. Sempre.»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice:

-Si guarda intorno, avvolta nel piumone(?).-

Non ci sono persone che mi vogliono accoltellare, vero?

TI ACCOLTELLERANNO, SE NON LA SMETTI DI GIRARE IL COLTELLO DALLA PARTE DEL MANICO.

Okay, okay! Scusate, non sono mai stata brava nello scrivere quest'angolo, sigh, perché sono un disagio umano. Comunque, prima di tutto voglio ringraziarvi per averla letta! Lo so, LO SO che fa male questo capitolo, ci sto male anche io, anzi. Neanche ci volevo credere, ma neanche al fatto che la Toboso l'ha pianificato per dieci anni 'sto capitolo, TOBOSO IO NON TI PERDONO.

-Coughs.-

Comunque, davvero, grazie mille per averla letta! Forse ritornerò nel fandom per scrivere altro, ma prima devo sperare che la Toboso non mi batta sui tempi e faccia ciò che pianifico (e credetemi, è una cosa crudelissima – chi mi conosce già sa o potrà farsi un'idea).

Enniente, ringrazio le sante personcine che mi sopportano/supportano! Grazie, vi voglio bene. ;v; (Evito di fare nomi, ma loro capiranno. uvu)

Ps: ora quitto, davvero, perché neanche avrei dovuto scriverla 'sta schifezza, ma ehi!, shit sith happens. 8D

   
 
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