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Autore: Pinkproudhead    21/06/2017    3 recensioni
Dal capitolo uno:
Lo sentiva, lo sapeva, che sarebbe finita in questo modo meschino, le era stato detto dalle stelle, dai tarocchi, l'aveva letto sul fondo del tè e ne aveva avuto anche una breve visione,ma non le era servito a niente, testarda aveva rinnegato il destino, lo scorrere naturale delle cose.
Era evidente, era stata una stupida, non si può combattere ma ci si può solo armonizzare al flusso, nonostante delle volte vada contro la nostra volontà. Nonostante avremmo tanto voluto che non.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Dawn, Scott, Zoey
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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E quindi alla fine se ne era andato. Alla stazione, nemmeno una lacrima di addio, nessuno spazio per i sentimentalismi, l'aveva semplicemente guardata con un po' di tristezza in volto, una tristezza così forte da essere visibile a chiunque. Lei avrebbe voluto dire qualcosa, avrebbe voluto dirgli "aspetta", avrebbe voluto dirgli "parliamone", avrebbe voluto dirgli "non te ne andare".
Ma non aveva fatto niente di tutto questo, perchè avrebbe dovuto? La decisione era già stata presa, era già stata comunicata in toni forti e chiari, precisa e letale come una coltellata e cercare una mediazione sarebbe stato come conficcare il pugnale ancora più in profondità.
A questo pensava Dawn, in una mattina di Giugno qualsiasi, mentre aspettava che l'acqua bollisse e nel frattempo preparava l'infuso per tè, fuori l'estate stava iniziando a farsi sentire debolmente, un sole timido non era capace di riscaldare, a North Bay infatti fa quasi sempre freddo, ma perlomeno niente pioggia, e comunque i suoi raggi illuminavano la superficie del lago Nipissing che dalla finestra sembrava una distesa di luce danzante. Era meraviglioso. Intorno al perimetro pini, betulle, ed aceri erano più verdi che mai, sempre altissimi ed imponenti ma mai in modo dispregiativo, padri dall'aria un po' severa ma sempre dolci ed accondiscendenti immersi in un silenzio irreale interrotto solo dal borbottio del bollitore e, di tanto in tanto,dallo squittio di uno scoiattolo spintosi un po' troppo vicino all'abitazione, una modesta baita di legno sulla riva del lago, adibita principalmente a casa delle vacanze che restava disabitata per la maggior parte del tempo. Non era una consuetudine infatti che Dawn si trovasse lì in questo periodo dell'anno ancora così poco turistico e dal clima inospitale ma dopo gli ultimi eventi aveva bisogno di rimanere un po' da sola con i suoi pensieri.
Guardando il quadro più ampio, si ripeteva, non era durata a lungo, cinque mesi, nel corso di una vita non sono nulla, un' inerzia, eppure questa riflessione non la rassicurava. Lo sentiva, lo sapeva, che sarebbe finita in questo modo meschino, le era stato detto dalle stelle, dai tarocchi, l'aveva letto sul fondo del tè e ne aveva avuto anche una breve visione,ma non le era servito a niente, testarda aveva rinnegato il destino, lo scorrere naturale delle cose. Era evidente, era stata una stupida, non si può combattere ma ci si può solo armonizzare al flusso, nonostante delle volte vada contro la nostra volontà. Nonostante avremmo tanto voluto che non.
Questo posto così tranquillo, continuava però la sua mente parallelamente, sarebbe tanto piaciuto a Scott, molto di più che il suo appartamento nel college di Ottawa immerso nel caos frenetico della capitale. Non l'avrebbe mai scoperto però, perchè Scott non era lì, nè ad Ottawa, dove erano stati insieme, ma in Oklahoma, tornato dalla sua famiglia dalla quale aveva in precedenza cercato di scappare. Non le aveva dato nemmeno una spiegazione,solo un educato ben servito prima di salire sul treno, lei lo aveva guardato partire e poi aveva pianto. Per alcuni minuti non era riuscita a sentire più niente, nessuna emozione, seduta lì sulla panchina della stazione, poi la vita era continuata come al solito, solo un po' più triste.
Aveva provato a chiamarlo nei giorni successivi ma non aveva mai ricevuto risposta, finchè il telefono dall'altra parte non aveva persino smesso di squillare: numero inesistente adesso recitava la voce artificiale della segreteria. Impossibile rintracciarlo. Aveva ponderato l'idea di spedirgli una lettera, per chiarire alcune cose e cercare una spiegazione plausibile, ma si era accorta con rammarico di non sapere il suo indirizzo.
Il tè stava freddando ed era nel mezzo del riscaldamento per lo yoga quando da sotto il tavolo era apparso, appena sveglio, Bucky.
Bucky era un meticcio che le aveva portato un pomeriggio Scott, piuttosto preoccupato, dopo averlo trovato morente sul ciglio della strada.
"Questi stronzi" aveva esordito entrando di fretta "non si sono nemmeno degnati di fermarsi"
"Da quando ti importa dei cani?" aveva chiesto allora sorpresa mentre curava il cucciolo ma senza l'affanno di Scott, perchè, sin da quando era entrato nell'appartamento, aveva visto che sarebbe sopravvissuto.
"Ha importanza?"Aveva risposto lui bruscamente per celare questa debolezza. E aveva importanza alla fine? Si era limitata a scuotere la testa sorridendo e a continuare con le medicazioni.
Adesso Bucky la guardava fiducioso, scodinzolando in modo un po' sgangherato come avrebbe fatto per sempre a causa dell'urto, in attesa della pappa. Nonostante fosse allegro come al solito mentre gli versava da mangiare nella ciotola,sapeva che anche lui sentiva la mancanza di Scott . Quanto era strano il fatto che certi eventi una volta accaduti non possano essere resettati. Bucky era nella sua vita da poco eppure ricordava a stento una vita senza di lui e adesso non avrebbe mai più potuto dimenticarlo, eppure fino a qualche mese prima neppure sapeva della sua esistenza, forse nemmeno esisteva ancora. Adesso invece era indelebile. Mostrava un smania di uscire all'aria aperta.
-Certo,piccino- gli disse mentre si raccoglieva i lunghi capelli biondiossimi in una coda. Si infilò le scarpe e aprì la porta d'ingresso, Bucky schizzò fuori alla velocità della luce, riusciva a intravederlo con la coda dell'occhio. Investita dall'aria fresca si era decisa finalmente ad iniziare la giornata, non c'era molto da fare, ma sarebbe riuscita a cavarsela anche oggi.
  
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