La gente cominciò ad uscire dal gate con un misto di facce stanche e felici. Lola si mise sulle punte per vedere meglio e dopo quello che le parve un'eternità finalmente lo vide. I capelli castani spettinati, i grandi occhi azzurri luminosi come mai prima di allora, il sorriso stampato in faccia. Appena i loro sguardi si incrociarono delle lacrime cominciarono a solcarle il viso. Il fratello cominciò a correrle incontro e quando furono abbastanza vicino la prese in braccio e la strinse dolcemente. «Mi siete mancate ogni giorno.» disse Luke allungando un braccio per coinvolgere anche la madre nel loro stretto abbraccio. Ed ecco finalmente la loro famiglia riunita, magari un po' danneggiata, magari non era perfetta ma era l'unica famiglia che Lola poteva mai desiderare. L'abbraccio sembrò durare un'eternità. «Ah si scusate. Vi devo presentare una persona. Lui è Robert.» disse Luke indicando un giovane ragazzo che li stava osservando da un po' in silenzio. Robert si avvicinò sorridente e strinse la mano alla madre. Poi si girò verso Lola e per un attimo la ragazza non ebbe le parole. Robert aveva occhi verde smeraldo, quel tipo di occhi che ti sanno guardare dentro, nell'anima; i capelli erano dei perfetti riccioli castani che gli contornavano il viso; il sorriso sghembo gli percorreva il volto e la mano era rimasta ferma a mezz'aria in attesa di Lola. «Si scusa. Piacere di conoscerti. Sono Lola.» cominciò con tono di scuse. «Il piacere è mio.» rispose Robert cordiale. «Mi chiedevo» iniziò Luke rivolto alla madre «se Robert potesse restare da noi per un po'. Giusto il tempo di trovare un lavoro e un posto dove vivere. Un paio di mesi più o meno.» La madre guardò contenta il figlio e forse per la felicità di riavere a casa il figlio o forse per il viso gentile e affidabile di Robert, rispose con entusiasmo «Ma certamente, ogni amico di Luke è amico nostro. Puoi restare quanto vuoi, basta che aiuti un po' in casa.» - «Ma si figuri, signora. Certamente, ci mancherebbe. Grazie mille per l'ospitalità.» - «Nono, nessuna signora. Se devi restare da noi chiamami Mary.» - «Ok Mary, grazie mille.»
«Ecco qui la nostra umile dimora Robert. Niente è cambiato da quando Luke è andato via.» annunciò la mamma entrando in casa. «Una bellissima casa.» commentò cordiale Robert. «Luke mostra la stanza degli ospiti a Robert, io e Lola prepariamo la cena.» Mentre i due ragazzi salirono le scale diretti alle loro camere, Lola e la mamma si diressero in cucina pronte per preparare una cena degna del ritorno di Luke. Una cosa che Lola aveva sempre amato erano proprio quei momenti di pace e gioia che lei e la madre condividevano in cucina. Non importava quello che succedeva nella loro vita o nel mondo intorno a loro, quando andavano in cucina erano in un mondo tutto loro. Fatto di deliziosi profumi e croccanti prelibatezze. Era sempre stata affascinata da come da semplici ingredienti potessero essere creati grandiosi piatti. Erano i loro momenti, una delle poche cose che era rimasta invariata da quando il padre li aveva lasciati. Uno degli hobby preferiti di Lola. Lola si legò i capelli biondo ramato in una coda folta, si lavò le mani e cominciò a impastare, tagliare e mescolare i vari ingredienti. La madre intenta nelle stesse operazioni sul ripiano adiacente. Dopo poco scesero i ragazzi. «Luke per favore, apparecchia la tavola.» chiese la mamma al figlio. «Mary, posso aiutarvi volentieri. Me la cavo discretamente in cucina.» - «Oh ma certamente Robert. Lola fatti aiutare.» Robert si avvicinò alla ragazza e cominciò ad osservare quello che stava facendo con un'intensa curiosità. «Mi sento leggermente osservata Robert.» - «Oh scusa. E chiamami Robbie.» rispose con un sorriso che poteva far sciogliere i ghiacciai. «Ok grazie. Allora puoi tagliare le verdure che sono in quella bacinella.» Robbie dopo essersi lavato le mani, si mise a tagliuzzare con fare esperto le verdure che gli aveva indicato Lola. «Ora mi sento osservato io.» si voltò verso Lola ammiccando. «Hai ragione. Scusa.» rise Lola. Lola cercò di concentrarsi nuovamente sul piatto che stava preparando ma cucinare fianco a fianco con Robbie, il misterioso ragazzo piombato all'improvviso nella loro vita, non fu facile. Ogni tanto si ritrovava a fissarlo con occhi sognanti e ringraziò il cielo che Robbie era troppo impegnato in cucina per accorgersene.
«La cena è servita.» annunciò soddisfatta Lola portando in tavola l'ultimo piatto. «Sembra tutto delizioso sorellina.» - «Non lo sembra soltanto fratellino.» - «Modesta la ragazza.» rise Luke abbracciando affettuosamente la sorella. «Posso confermare che in cucina se la cava divinamente.» commentò Robert facendo l'occhiolino a Lola. «Grazie Robbie. Vedi c'è chi apprezza Luke.» - «Poi io e te facciamo quattro chiacchiere.» rispose Luke a Robbie con un sorriso minaccioso. Robbie guardò perplesso Lola che alzò le spalle, ignara di quello che voleva dire il fratello. Durante la cena Luke cominciò a raccontare del suo viaggio con una passione mai vista prima. Si soffermò a descrivere persino i profumi che aveva incontrato e ad i suoni che aveva sentito così dettagliatamente che a Lola parve davvero di essere lì insieme a Luke. A tratti interveniva anche Robbie raccontando qualche evento divertente che era capitato durante i loro mesi passati insieme. La voce di Robbie era dolce e soave e Lola era completamente ipnotizzata dalle sue parole. Era così bello sentirli raccontare con così tanta passione. Era bello poter conoscere un po' del mondo al di fuori dal loro e dalle loro piccole tragedie.
«Mamma tranquilla va a riposare, ci penso io qui.» disse Lola alla fine dei racconti. «No ci pensiamo noi.» aggiunsero in coro Luke e Robbie. «Quanti ragazzi volenterosi. Grazie mille, vado a stendermi.» La mamma salutò i figli con un bacio sulla fronte e Robbie con un sorriso e li lasciò. «Allora sorellina, con James come va?» James, il ragazzo che frequentava un anno prima. «Quello stronzo, l'ho beccato a letto con un'altra.» Al ricordo Lola rabbrividì un po' ma cercò di restare serena. «Un uomo che tradisce non è un uomo.» Inaspettatamente fu Robbie a parlare. Lola alzò lo sguardo sorpresa «Già, è solo un verme.» «Devo spaccargli la faccia??» chiese serio Luke. «Calma i bollenti spiriti. Non ce n'è bisogno. Non ne valeva la pena allora e non ne vale la pena nemmeno ora. È successo poco dopo che tu sei partito e ovviamente l'ho mollato subito. Ho provato ad uscire con un altro ragazzo, Dave, ma non ha funzionato.» spiegò al fratello. «In che senso?? Ha fatto qualcosa??» - «Luke no. Solo non ha funzionato. Siamo rimasti amici però.» «Guarda che ti controllo.» continuò Luke serio rivolto alla sorella. «Oh per favore non iniziare nuovamente con questa storia.» Ecco l'unico problema del loro rapporto: Luke era troppo protettivo nei suoi confronti. Davvero troppo. Così tanto che spesso i ragazzi che volevano anche solo chiederle di uscire non ci riuscivano mai perché Luke li spaventava prima. «Ok me ne vado.» Luke alzò le mani in tono di resa e lasciò la stanza. «Non è cattivo. Ti vuole solo proteggere.» commentò Robbie. «Lo so è che è stressante a volte. Mi è mancato da morire davvero ma ora torna e vuole già mettere in riga tutti. Vorrei solo avere la possibilità di fare i miei errori come dovrebbe essere giusto.» spiegò Lola mentre sistemava i piatti in lavastoviglie. «Ti capisco ma vuole solo evitarti di soffrire.» cercò di consolarla Robbie. «Lo so ma io voglio soffrire. Voglio fare i miei errori. Voglio poter innamorarmi del ragazzo sbagliato senza che lui lo spaventi. Perché solo così posso capire quale sarà quello giusto.» Fece una pausa e fissò Robbie. «Ha senso, senza fare errori non sappiamo cosa vogliamo.» commentò Robbie. «Grazie. Non so nemmeno perché ti sto dicendo tutte queste cose.» - «No tranquilla. Se posso aiutarti lo faccio volentieri.» - «Grazie sei gentile.» - «Sono convinto che troverai la persona giusta. Magari è più vicino di quello che pensi.» sorrise Robbie avvicinandosi a lei. «Magari.»