Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: Lady Five    21/06/2017    7 recensioni
Dopo la fine della brutta faccenda di Noo, l'equipaggio dell'Arcadia, finalmente riunito, riprende la solita vita vagabonda nello spazio. Con qualche piccolo cambiamento.
Ma la “routine”, per quanto piratesca, non si addice proprio ad Harlock e alla sua ciurma. Così, un po' per caso, un po' per scelta, si lasciano trascinare in una nuova avventura, sulle tracce di un antichissimo mistero e di un'oscura profezia. Con esiti assolutamente imprevedibili.
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alla fine del viaggio in modalità in-skip e arrivati in prossimità della carovana, Harlock riaccompagnò personalmente i Mazoniani e Clarice sulla Dorcas. L'archeologa, infatti, doveva radunare tutte le sue scartoffie.
Il capitano voleva avvertire Zero e Mayu che sarebbero ripartiti presto. E soprattutto parlare con la ragazzina, senza nasconderle che cosa avrebbe implicato la nuova situazione. Sudava freddo solo all'idea, visto che le cose si erano messe ancora peggio di quello che temeva.
Una volta giunti nell'enorme hangar della Dorcas, Raflesia aspettò che tutti si fossero allontanati e che anche Harlock fosse sceso dalla navetta.
L'uomo la fissò con aria interrogativa.
“Vattene, Harlock. Prendi Mayu, Zero e la dottoressa Jones, torna subito sull'Arcadia e sparisci. Prima che si sparga la notizia e qualcuno decida di fare quello che in realtà spetterebbe fare a me.”
Harlock sapeva benissimo a che cosa si riferiva la regina. Chissà da quanto tempo desiderava pronunciare quella frase, praticamente la stessa che le aveva rivolto lui tanti anni prima, dopo averla sconfitta e umiliata... ma forse no, lei probabilmente pensava che non lo avrebbe rivisto mai più.
“Avevo già deciso così.”
Il capitano fece per andarsene. La situazione cominciava a diventare delicata. Ma Raflesia non aveva ancora finito.
“Potrei trattenervi qui, per sempre... per impedirvi di difendere la Terra...”
“Lo so.”
“Ma non lo farò. Non sono quel mostro senza cuore che pensi!”
“Non ho mai pensato questo.”
“Oh sì che lo hai pensato! Ma hai aiutato la mia gente, mi hai salvato la vita proprio qui, in questo hangar, e poi, se non fosse stato per te, non avremmo mai trovato l'aleph e avremmo continuato a vivere così, senza speranza, e saremmo morti tutti nello spazio, uno dopo l'altro. È per tutto questo che vi lascio andare... Non sono un'ingrata.”
Harlock ascoltò senza battere ciglio.
“Addio, Raflesia. Ti auguro buona fortuna. La prossima volta ci incontreremo probabilmente ai lati opposti di un cannone pulsar.”
Si voltò e si diresse verso l'uscita dell'hangar.
“La mia proposta sarà sempre valida!” gli gridò dietro la regina.
Il capitano si fermò un istante. Poi riprese a camminare, senza rispondere nulla e senza voltarsi.

Andò subito nella zona ospedale. Aveva dato appuntamento a Clarice alla navetta dopo un'ora. Non aveva molto tempo. Ma fu fortunato: sia Zero che Mayu erano lì a lavorare. La ragazzina gli corse incontro e lo abbracciò.
“Finalmente sei tornato! Siete stati via un sacco di tempo! È andato tutto bene, allora!”
“Sì... abbastanza... senti, tesoro, ora non ho tempo per darti troppe spiegazioni, ma... dobbiamo andare via.”
Mayu lo guardò un po' stupita.
“Sì, lo so che al vostro rientro saremmo dovuti ripartire. Ma quando?”
“Subito. Immediatamente. Vai a prendere le tue cose, saluta chi devi salutare e raggiungimi nell'hangar tra un'ora esatta.”
Il sorriso della ragazza si spense all'istante. Harlock sapeva benissimo a chi stava pensando.
“Ma... così presto?”
Harlock fece un cenno al dottor Zero di avvicinarsi e spiegò brevemente a entrambi la situazione.
Anche il medico fu preso alla sprovvista.
“Ma... i miei pazienti...”
“Ha già fatto moltissimo per loro... Ora dobbiamo andare. È un ordine.”
Harlock in certe circostanze odiava comportarsi così. Ma non era il momento di perdere tempo in discussioni, e quindi aveva fatto ricorso alla sua autorità di capitano.
Tornò nell'hangar e attese. Sapeva che tutti sarebbero stati puntuali.
La prima ad arrivare fu Clarice, preceduta da tutti i suoi bauli, trasportati da due gentili addetti al carico merci mazoniani, che li stiparono, non senza una certa difficoltà, nella navetta, sotto lo sguardo preoccupato del capitano.
Poi giunse il dottor Zero, un po' trafelato. E infine Mayu, accompagnata da Darragh e Gudrun. La ragazzina aveva gli occhi rossi. Darragh le teneva un braccio intorno alle spalle, come per infonderle coraggio, ma il suo sguardo, già malinconico, era terribilmente triste.
Mayu salutò per prima Gudrun, che la abbracciò con tenerezza, sussurrandole all'orecchio qualcosa a cui lei rispondeva con dei cenni affermativi del capo.
Harlock pensò che forse, in quelle settimane, Mayu aveva per la prima volta capito che cosa significasse avere una madre, o qualcosa di simile. Kei era troppo giovane e priva di esperienza per sostituire davvero quella figura, mentre Gudrun era una madre, ed evidentemente tra loro si era stabilito un buon rapporto. Il che significava che la sua figliocca avrebbe sofferto due volte.
Poi venne il momento di salutare Darragh, e Mayu scoppiò in lacrime. Il giovane la stringeva tra le braccia, dicendole qualcosa che Harlock non riuscì, e non volle, sentire. I due poi, incuranti della loro presenza, si scambiarono gli ultimi, appassionati baci, e non sembravano avere alcuna intenzione di lasciarsi.
Harlock decise che era meglio non prolungare oltre quell'agonia, ma non sapeva come fare. Non era avvezzo a gestire simili situazioni. Lanciò uno sguardo disperato a Clarice, che colse al volo la sua muta richiesta. Si avvicinò e prese Mayu per le spalle, con dolce fermezza.
“Vieni, cara, è ora di andare...”
La ragazzina si sciolse a malincuore dall'abbraccio di Darragh e si lasciò condurre sulla navetta, cercando coraggiosamente di dominare i singhiozzi.
Il capitano salutò e ringraziò Gudrun per quanto aveva fatto per Mayu in sua assenza.
“ È stato un piacere averla con noi. È una ragazza in gamba. Abbia cura di lei.”
“Lo farò.”
Poi Harlock strinse la mano a Darragh.
“È stato un onore conoscerti. Mi dispiace davvero che le cose siano andate così.”
Ed era sincero.
Il ragazzo ricambiò la stretta.
“L'onore è stato mio, capitano.”
Non c'era più nulla da dire o da fare lì.
Harlock si mise ai comandi e in pochi secondi la navetta fu fuori dall'hangar, abbandonando per l'ultima volta l'astronave ammiraglia mazoniana.
L'atmosfera a bordo era piuttosto cupa. Clarice cercava di distrarre e consolare Mayu, ma al capitano sembrò che anche la donna avesse gli occhi lucidi. Si chiese se anche lei avesse dovuto dire addio a qualcuno allo stesso modo... se tra lei e il dottor Werner si fosse stabilito un legame non soltanto professionale... non l'avrebbe mai saputo, e di certo non gliel'avrebbe mai domandato.
Appena giunti a bordo dell'Arcadia, Harlock si recò subito in plancia, dicendo a Mayu e Clarice che le avrebbe raggiunte poco dopo. Lì trovò Yattaran e Kei, a cui diede ordine di prepararsi a passare immediatamente alla navigazione in-skip e di fare rotta verso la Terra.

Harlock raggiunse poi Clarice nella sua cabina. Era sola.
“Dov'è Mayu?”
“Ha preferito andare in camera sua. Masu sapeva tutto e le ha portato qualcosa da mangiare. Ma era molto abbattuta, povera creatura!”
“Lo so. Ci stiamo dirigendo verso la Terra, Mayu deve riprendere la scuola e spero che ritrovare i suoi amici la aiuti a superare tutto questo. Tu che cosa hai deciso di fare?”
“Tornerò a casa mia e alla mia solita vita, ora che non c'è più alcun pericolo.”
“Grazie alla copia originale del Voynich, sconvolgerai il mondo accademico!”
Clarice fece uno dei suoi sorrisi pieni di entusiasmo, quasi infantili.
“Grazie a te, caro. Ho fatto un'esperienza straordinaria, ho scoperto più cose in questi mesi che in tutto il resto della mia vita, ho conosciuto mondi e popoli che non avrei mai immaginato di incontrare... Non lo dimenticherò mai!”
“Ti chiedo soltanto... ehm, di non divulgare la mia parentela con Federico... preferirei continuare a essere soltanto il pirata più ricercato dell'Universo...”
“Ma certo, non ti preoccupare, ci avevo già pensato! Ma tu promettimi solo una cosa...”
Harlock si fece di nuovo serio.
“Promettimi che non ci perderemo più di vista... che ogni tanto verrai a bere un caffè dalla tua vecchia prof!”
“Non conosco nessuna vecchia prof, ma ti prometto solennemente che, ogni volta che verrò a trovare Mayu, verrò a bere un caffè da te, Clarice! Parola di pirata!”

Il capitano ritornò in sala comando e chiese a Kei, dopo averle illustrato la situazione, di andare a vedere come stava Mayu. Forse la ragazzina preferiva, in quello stato d'animo, la presenza di una donna.
Ma si sbagliava.
Kei tornò poco dopo.
“Vuole te, Harlock” gli comunicò semplicemente.
Harlock si alzò dallo scranno con un sospiro. Non è che non volesse starle vicino, ma proprio non sapeva come comportarsi, cosa dire... Lui lo aveva saputo fin dall'inizio, che quella storia le avrebbe spezzato il cuore, ma, nonostante tutto, non era preparato.
Prima di andare da lei, passò in infermeria e si fece dare dal dottor Zero qualcosa che la aiutasse a dormire. Sarebbe stata la cura migliore. Tanto per iniziare.
Come entrò nella sua cabina, Mayu gli si attaccò letteralmente al collo, ricominciando a singhiozzare. O forse non aveva mai smesso. Harlock si sedette sul letto, se la prese sulle ginocchia e la lasciò sfogare, stringendola a sé, come quando era piccola. Vide che la buona Masu le aveva preparato i suoi piatti preferiti, ma la ragazzina non aveva toccato nulla.
“Perché non possiamo nemmeno mandarci dei messaggi, magari con un oloregistratore? Yattaran potrebbe aiutarci...” gli chiese, quando si fu un po' calmata.
“Vedi, Mayu, se davvero ci sarà un'altra guerra, Darragh potrebbe essere accusato di contatti con il nemico. Non lo penserà sua madre, e nemmeno Raflesia, ma altri potrebbero fargli passare dei guai. Sarebbe troppo rischioso per lui. E tu non vuoi che lui si trovi in pericolo, no?”
Mayu scosse la testa e non disse più niente. Harlock riuscì finalmente a convincerla a mangiare qualcosa e a prendere il medicinale di Zero. Attese che si addormentasse, poi andò direttamente nella sua cabina, pensando che, nel disgraziato caso in cui le Mazoniane fossero riuscite a conquistare la Terra, almeno lei sarebbe stata al sicuro. Ben magra consolazione!
Kei lo stava aspettando.
“Come sta?”
“Come vuoi che stia? È distrutta.”
“ È una ragazza forte. Se la caverà.”
“Certo certo.”
Harlock si lasciò andare sulla poltrona, passandosi una mano sulla fronte. Di questa storia che Mayu era forte, però, la Vita se ne stava approfittando un po' troppo.
Decise che qualche altro giorno di vacanza su Ombra di Morte non le avrebbe fatto altro che bene. La scuola... anche se era assolutamente contrario ai suoi principi, poteva aspettare. Avrebbe trovato lui una scusa con la direttrice.

Sull'Arcadia nei giorni successivi si stabilì un'atmosfera quasi euforica. Nonostante il capitano avesse informato tutto l'equipaggio di quello che era successo su Fanauraa (omettendo qualche particolare...) e del nuovo potenziale pericolo che incombeva sulla Terra, i pirati non sembravano per nulla spaventati. Anzi, forse, si sentivano più a proprio agio nel pensare ai Mazoniani come agguerriti nemici, piuttosto che come bisognosi di aiuto. Era più naturale, per loro, ecco.
Tutto a bordo era tornato come prima. Quella strana storia appariva ora come una specie di sogno, qualcosa di staccato dalla realtà.
Lo stato d'animo di Mayu pian piano migliorò. Lui cercava di trascorrere più tempo possibile con lei e lei era più affettuosa del solito, come quando era bambina. La ragazzina, notò il capitano, amava però anche molto la compagnia di Clarice. Spesso le trovava intente a chiacchierare nella cabina dell'archeologa, e ne fu felice. E la vacanza fuori programma su Ombra di Morte fu un ulteriore balsamo per il suo piccolo cuore ferito.
Arrivati in prossimità dell'orbita terrestre, Harlock, Kei e Ryo accompagnarono prima Clarice a casa sua, rinnovando la promessa di rivedersi presto, e poi Mayu al collegio. I corsi erano cominciati soltanto da pochi giorni e la direttrice non fece alcuna questione. L'accoglienza che manifestarono tutti i compagni a Mayu confortò Harlock, che si sorprese ad augurarsi che Han, o uno qualsiasi dei suoi amici, riuscisse a farle dimenticare il giovane Mazoniano dagli occhi viola.
“Harlock - gli chiese Mayu al momento di salutarsi - credi che a mio padre dispiacerebbe molto se facessi l'archeologa, anziché l'ingegnere come lui?”
Lui le scompigliò i capelli.
“Sono sicuro che tuo padre vorrebbe che tu facessi ciò che ti rende felice, nient'altro.”
La ragazzina sorrise soddisfatta, gli stampò un bacio sulla guancia e corse verso un gruppo di amiche che la stavano aspettando davanti al portone d'ingresso. Kei gli fece notare, non senza un certo fastidio, che quelle se lo stavano letteralmente mangiando con gli occhi, ridacchiando e dandosi di gomito.

Tornati sull'Arcadia, Yattaran li accolse giulivo.
“Si riparte, capitano?”
“Non subito. Dobbiamo avvisare i terrestri del prossimo probabile tentativo di invasione, no? Non credo che la cosa potrà essere risolta per via amichevole, purtroppo... anche perché i nostri compatrioti non molleranno nemmeno un asteroide, per aiutare i Mazoniani!”
“E come pensi di fare?”
“Un contatto con quelli del governo ce l'abbiamo. Cominceremo da lì.”
I due ufficiali rimasero un attimo interdetti, non capendo a chi si stesse riferendo Harlock. Poi la ragazza realizzò.
“Tadashi!”
“Già. Yattaran, cerca un canale sicuro di comunicazione e fammi parlare con lui.”
Magari sarebbe stata la volta buona che il ragazzo decidesse di tornare sull'Arcadia...tanto lui non era mica geloso!

 

 

FINE

 

 

 

Note finali

E così siamo arrivati alla fine... che non è quella che molti di voi speravano! Quindi, sento di dovervi delle spiegazioni.
Quando ho iniziato a scrivere questa storia, in effetti avevo in mente un lieto fine: i due popoli mazoniani trovavano un bel pianeta tutto per loro e si trasferivano a vivere lì, felici e contenti, con i pirati dell'Arcadia liberi di andare e venire a loro piacimento... ma, sapete quando vi si insinua in testa un tarlo?... ecco, con il passare del tempo ne ero sempre meno convinta... A quel punto, avevo due possibilità:

1) grazie al castello su Fanauraa, si apriva un portale spazio-temporale, in modo che i due popoli mazoniani potessero tornare indietro nel tempo, dando inizio alla prima colonizzazione della Terra. Sarebbe stato un finale perfetto... Senonché, questa idea è stata davvero troppo usata e abusata, in questo fandom e altrove, quindi l'ho scartata quasi subito;

2) un finale un po' stile tragedia greca (che, purtroppo per voi, io ADORO!): un destino ineluttabile costringe i personaggi a percorrere strade impreviste. Se Raflesia non tenterà di conquistare di nuovo la Terra (difficile ipotizzare una soluzione pacifica...), il suo popolo perirà. Se Harlock non farà di tutto per difenderla ancora, si sentirà un traditore. E proprio lui è stato lo strumento inconsapevole che rende possibile tutto questo.

Secondo me, questa era l'unica alternativa plausibile e così ho scelto. Avrei potuto cambiarlo per venire incontro alle vostre aspettative, ma ho preferito restare coerente con le mie scelte.
Oltretutto, se ci pensate, il finale è abbastanza aperto: non è detto che le Mazoniane facciano davvero la guerra: è probabile, ma magari non riusciranno a organizzare di nuovo un'impresa così grossa... E poi, chissà, potrebbe esserci un seguito (al momento non credo, ma io non ho mai posto limiti all'ispirazione...).

Qualcuno si dispererà anche per la fine del flirt tra Mayu e Darragh... che era comunque destinato a finire... insomma, è difficile mantenere i contatti con il ragazzino conosciuto al mare...figuriamoci con un alieno! Sono crudele? No, solo realista. C'è di buono che gli adolescenti soffrono terribilmente, ma si riprendono anche in fretta. È tutta esperienza!

Intanto, per farmi perdonare, vi preannuncio che, appena avrò un attimo di calma, scriverò una delle mie one-shot demenziali estive, collegata a questa fic!

 

Ringraziamenti

Ringrazio davvero dal profondo del cuore chi ha condiviso con me questa avventura, sia in modo silenzioso, sia, soprattutto, soffermandosi a lasciare commenti e osservazioni che mi hanno riempito di gioia e di orgoglio. Insomma, fa piacere sapere di aver fatto un buon lavoro, di aver coinvolto e divertito dei lettori così attenti ed esigenti!
Un abbraccio particolare ai fedelissimi Briz65, Divergente Trasversale, Florestan, FoolThatIam, Innominetuo e Jose, che non mi hanno mai fatto mancare la loro affettuosa presenza. Ragazzi, è stato un piacere e un onore avervi a bordo!

 

Bibliografia

Oltre alla sempre preziosa Wikipedia, ecco i principali testi, articoli e siti che mi hanno aiutato a mettere insieme questa storia (alcuni li ho già citati):”

  • David Abulafia, “Federico II, un imperatore medievale”, ed. Einaudi

  • A. Gaspani, “Federico II: il Governo, la Scienza e l'Astronomia” (su www.duepassinelmistero.com)

  • G. Fallacara - U. Occhinegro, “Castel del Monte, nuova ipotesi comparata sull'identità del monumento”, Gangemi Editore

  • https://www.youtube.com/watch?v=cSu-b7w-Mmg

  • www.castellodelmonte.it

  • A.L. Bonfranceschi, “Svelati i primi segreti del manoscritto Voynich”, su www.wired.it

  • E. Sherwood Ph. D, “Il manoscritto Voync decifrato?”, su www.liutprand.it

  • T. Toniutti, “Voynich, il manoscritto del mistero” su www.repubblica.it

  • “Il mistero del manoscritto Voynich, l'unico codice mai decifrato”, su www.invasionealiena.com

  • “Il manoscritto Voynich”, su www.psicosi2012.wordpress.com

  • S. Della Valle, “Il manoscritto Voynich”, su http://wpage.unina.it/dellaval/Voynich.pdf

  • J.L. Borges, “L'aleph”

 

(Sul web si trova molto altro materiale, soprattutto sul Voynich)

  
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