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Autore: CrystalWolf    22/06/2017    0 recensioni
"Un colpo di spada. Vibrato nel buio.
Vide l'uomo accasciarsi, trafitto dalla spada. Perse un attimo a contemplare quella lama insanguinata, risplendeva di simboli rossi e fiammeggianti.
Non era un'esperta ma avrebbe giurato che fossero rune.
Osservò il sangue che scivolava dalla lama, come se fosse un imperfezione in quell'acciaio brillante e dovesse scomparire in fretta.
Poi ritrasse la lama. Lei p guardò impaurita, guardò quegli occhi felini che scintillavano nel buio della notte.
Il grifone dorato aveva colpito ancora."
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Geralt di Rivia, Nuovo personaggio
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Salve a tutti.
Mi sento un po a disagio a scrivere un capitolo così corto, ma è un piccolo prologo per la storia che si costruirà nei capitoli a venire.
Chi mi conosce sa che pdio fare capitoli così piccoli, ma fidatevi ne vale la pena.
Non ho altro da dirvi. Mi raccomando, finito di leggere il prologo passate fra le note, ho alcune cose da spiegarvi per aiutare a comprendere al meglio la storia.
Buona lettura.



Tutte le storie hanno un prologo no?
Sia quelle stupide e sciocche, cantate da qualche bambinaia acida, con pochi denti in bocca e rughe sul viso, sia quelle spettacolari e ricche di pathos come quelle del celebre bardo Dandelion.
Non so se questa storia potrà entusiasmarvi come le ballate sul Lupo Bianco, Geralt di Rivia, cantate da Mastro Dandelion, ma per onore e ispirazione della musa vi canterò le gesta del Grifone Dorato. Questa storia inizia così....


~~~~~~~~~PROLOGO~~~~~~~~~~~~

Una figura nera come la notte cavalcava veloce quel piccolo sentiero
Era un piccolo sentiero di collina, tutt'intorno nient'altro che distese di erba, e ogni tanto qualche campo coltivato quando passava vicino a qualche villaggio.
Ne aveva attraversato uno, il giorno prima che gli era rimasto particolarmente impresso.
Era molto grande con svariate fila di case. Molte erano in legno, ma alcune di solidi mattoni. Era gente contadina, e quando vi era giunto il sole stava tramontando. Mentre lo attraversava giungevano al suo naso svariati odori. Odori di carne, di cavoli e altra verdura, segno che si stava preparando la cena.
Ogni tanto il vento cambiava e giungeva una zaffata di fumo provenienti dai vari comignoli in cui le massaie cuocevano i pasti.
Era smontato brevemente, producendo un suono metallico dovuto all'armatura che portava e che scintillava sotto il sole infuocato del tramonto.
Controllò la bacheca di legno. A dire il vero aveva già una destinazione, non stava vagando senza meta, ma semplicemente alcune abitudini erano dure a morire.
Osservò brevemente i fogli appesi sopra, contenenti varie richieste ed alcuni annunci. Constatò che non vi era nulla di allettante per uno come lui e quindi rimontò.
Era già al limitare del villaggio quando il suo sguardo si posò su un campo fiorito. Era un misto di fiori di Bidens e Celidonie. Il giallo e il rosso infuocato unita alla luce del tramonto, fecero sorgere un piccolissimo sorriso sulle labbra dell'uomo, che contemplava quello spettacolo di colori.
Durò un attimo però. Fin da quando era arrivato aveva sentito gli occhi del villaggio puntato su di lui, e l'ultima cosa che voleva era avere problemi.
Spronò il cavallo e si allontanò a gran velocità sotto il sole del tramonto.
Ed eccolo lì, a cavalcare nell'oscurità più totale. Fosse stato un altro si sarebbe certamente perso. Ma non lui.
Dopo un'altra mezz'ora arrivò alla sua meta. I cancelli di Assengard. Contemplò la bandiera che vi sventolava. Una barca che navigava sotto un cielo rosso. Un tempo un sole dorato avrebbe formato quella bandiera ma era passato tanto tempo. Ora vi erano dei dettagli bianchi blu a stabilire come il ghiaccio avesse sostituito il sole dorato nel controllare il Nazair.
Arrivò ai cancelli. Erano di pietra e due guardie, aggrappati alle loro alabarde sonnecchiavano illuminati dalla fioca luce delle due lanterne ai lati.
Una si destò e subito fermò il viandante, ma bastarono due parole e le occhiate che gli lanciarono per aprire i cancelli con un malcelato disagio.
Mentre lo straniero entrava, le due guardie si lanciarono un'occhiata preoccupata. Lo avevano riconosciuto.
L'armatura dorata, le due spade e il medaglione. Il Grifone Dorato era giunto.


Ed eccoci qui.
Allora vi spiego due cose.
Ci troviamo nel Nazair, vent'anni dopo la fine degli eventi di The Witcher 3(mi riferisco all'espansione Blood and Wine).
Nella mia testa malata mi sono immaginato una Redania e un Kovir che si uniscono per attaccare Nilfgaard e conquistare e smembrare il suo impero. E grazie a rivolte, tradimenti e avvenimenti che chiariremo in seguito ci riusciranno.
Siamo nella capitale, anche se piuttosto rurale, del Nazair e come avrete già capito il nostro protagonista appartiene alla Scuola del Grifone.
So che alcune puristi vorranno uccidermi ma fidatemi di me. Inoltre, rivedremo anche(più in là) il nostro Geralt di Rivia.
Bene per il momento è tutto. Alla prossima e..
Good luck on the path.
Christian98
  
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