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Autore: floricienta    25/06/2017    2 recensioni
In una società governata dalla tecnologia più avanzata combinata alla forza del Mana, la divinità dell'oceano, Tangaroa, minaccia la sopravvivenza del genere umano, costringendolo a ritirarsi a vivere sulle aeronavi e obbligandolo a compiere sacrifici per beneficiare la propria benevolenza.
È in questo contesto che si intrecciano i destini e i sentimenti di due persone. Ari, un ragazzo timido e pauroso, che si è visto portar via tutto ciò che di più caro gli era al mondo, e con un potere dentro di lui che non può neanche immaginare; e Nael, un ladruncolo di strada che, per diverse vicissitudini, si è ritrovato a convivere proprio con Ari, aiutandolo giorno per giorno a diventare sempre più forte con la sua presenza.
Un insieme di turbamento, tristezza, felicità, disperazione, amore.
Sarà proprio la catena che li lega indissolubilmente a determinare la salvezza o la distruzione dell'umanità.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Sovrannaturale
Capitoli:
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EPILOGO


Marzo, anno 440 del XII periodo

“Promettimi che ti farai sentire spesso!” Inaya era scoppiata in lacrime e stava stritolando Ari con una forza indicibile. “E che verrai a trovarmi ogni volta che potrai!”

Le aeronavi erano atterrate sulla Terra. Ormai le acque si erano completamente ritirate, tornando di nuovo mari e oceani, fiumi e laghi, e gli esseri umani potevano vivere nuovamente come un tempo, dopo gli accordi a cui erano finalmente giunti con la divinità degli oceani Tangaroa.
Questo, però, significava anche dire arrivederci alle persone che avevano incontrato in quel lungo viaggio, per rincasare ognuno nel proprio paese. Non che fossero tante, ma c'era una malinconia nell'aria che non si poteva evitare.
Inaya era la più sconvolta di tutti, dopo il legame tra fratelli che aveva instaurato con Ari e Nael, soprattutto con il primo.

“Certo che lo farò.” la rassicurò Ari, accarezzandole i capelli che, stranamente, teneva solo legati in due treccine che a loro volta si intrecciavano tra loro. “Lo faremo entrambi.” si riferì anche a Natanael.
“Ovviamente.” commentò questo, allargando le braccia per salutarla anch'egli.
“Siete sicuri che non volete...”
“Inaya,” la interruppe Ari. “sarà la centesima volta che ce lo chiedi.” le sorrise gentilmente.
“E tu rispondi per la centesima volta.” la ragazza si asciugò gli occhi con la manica della tunica bianco sporco.
Ari e Nael si guardarono ridendo sotto i baffi.
Era diventata una persona così importante per loro e le volevano un gran bene, ma adesso avevano una strada diversa da percorrere, una strada che li avrebbe portati dove tutto era iniziato.
Il biondo fece un piccolo sospiro prima di rispondere.
“Ci piacerebbe molto essere ospiti nella tua casa sul mare per qualche giorno, e sono grato che Keyondre stesso ce l'abbia chiesto, ma capirai anche tu che dobbiamo tornare a casa nostra. Nella nostra cascina. È lì che vogliamo vivere e non vediamo l'ora di rimetterci piede.”
“Uffa!” Inaya si lasciò ancora andare alle lacrime.
“Ti manderò così tanti messaggi attraverso i flussi di mana che sarai stufa di me.” Ari provò a tirarla su di morale ancora una volta.
Era così contento di averla come amica e di potersi fidare ciecamente di lei e gli dispiaceva separarsi.
“Non è un addio, lo sai?” le disse Nael.

Intorno a loro tutto era abbagliato da luci bianche, provocate dagli innumerevoli portali che si aprivano in ogni angolo per riportare le persone nel loro luogo d'origine. Il bagliore era così accecante che dava anche fastidio alla vista.
Inaya finì con il sospirare e si lanciò tra le braccia di entrambi, salutandoli ancora una volta tra le lacrime.
“Grazie di tutto, Inaya.” Ari le baciò la testa. “Grazie per essere una persona magnifica.”
“Ammettilo che hai intenzione di farmi piangere per tutta la settimana.” lo prese in giro, tirando su con il naso.
“Spero proprio che a Keyondre non venga il mal di testa con i tuoi piagnistei.” Nael le sorrise beffardo e lei gli tirò un pugnetto nello stomaco.

Se con Ari aveva plasmato l'amore fraterno, con Nael aveva colto proprio l'essenza di essere due fratelli che bisticciavano per tutto senza mai essere troppo seri. Era un equilibrio perfetto tra loro tre.
Rimasero ancora qualche minuto a parlare, prima che il mago del buio e Keneke si avvicinarono a loro.

“Ragazzi, siete pronti a partire?”
“No, padre! Non potevi aspettare ancora?” Inaya gli si gettò addosso e sfregò il muso contro la sua tunica, causando una risata generale.
“Siamo pronti.” rispose Ari.
“Sei convinto di non voler far parte del prossimo Consiglio?” domandò la maga del fuoco.
“Non è quello che voglio.” il ragazzo scosse il capo.
Era già da qualche giorno che la donna stava cercando di convincerlo a presentarsi alle prossime elezioni, ma lui non ne voleva sapere.
“Sono onorato di essere un mago e di avere un nome, ma non è la via che ho scelto di seguire.” continuò, con un piccolo sorriso e un luccichio nelle iridi.
“Oh, beh!” Keneke si portò le mani ai fianchi. “Voterò comunque per te.”
“Somma Keneke!” Keyondre si spiaccicò una mano alla fronte, sconsolato.
“Che c'è? È giovane, ha tutto il tempo per decidere di cambiare idea, e io non perderò di certo l'occasione di vederlo crescere davanti ai miei occhi. Spero solo che lo faccia prima che io passi a miglior vita.”
“Somma Keneke, non dica queste cose.” la supplicò Ari, un po' a disagio.
“Va bene, non perdiamoci in altre chiacchiere. Abbiamo lunghe giornate di lavoro davanti a noi e non saranno per niente semplici.” fece per andarsene, ma si voltò un'ultima volta per rivolgersi di nuovo ad Ari. “Aspetterò qualche tua notizia.”
Il ragazzo annuì.

Dopo altri brevi minuti, in cui Ari e Nael ringraziarono anche il Sommo Keyondre, furono finalmente pronti per partire.
Keyondre materializzò un portale che fece risplendere di bianco entrambi i ragazzi.
“Ci vediamo presto.” Ari si girò e salutò la sua amica affiancata dal padre, lo stesso fece Nael prima di prenderlo per mano.
“A presto, Ari!” gridò Inaya con quanto fiato aveva in gola, portandosi un pugno al petto. “Comportati bene, Nael!”
“Lo farò!”
Così dicendo, fecero un ulteriore passo e sparirono alla vista della ragazza e del mago del buio.





Atterrarono su un prato un po' umido e scivoloso e fecero molta fatica a rimanere in piedi, infatti, caddero immediatamente l'uno sull'altro.
Si rialzarono aiutandosi a vicenda e si guardarono intorno.

Siamo tornati...

Ari cominciò a camminare mano nella mano con Nael e non dovettero compiere molti metri prima di intravedere uno steccato bianco che aveva perso un po' di colore in alcuni punti ed era sicuramente da imbiancare di nuovo.
Era così strano mettere piede nuovamente sulla terra.
Si sentì attraversato dalla morbidezza del terreno, dall'aria pulita che penetrava direttamente nei polmoni e il suono degli uccelli che da qualche parte cinguettavano sereni e contenti. Socchiuse appena gli occhi per sentire anche lo scroscio del fiume che attraversava i campi poco distante da lì.

Siamo davvero a casa.

Prese a correre senza neanche accorgersene, seguito dall'altro.
La cascina si innalzò davanti a lui e si sentì trafitto nel petto.

Casa nostra.

All'improvviso aveva le guance bagnate.
“Stai bene?” gli chiese Nael, un po' preoccupato.
Ari si asciugò, con un mugugno di assenso e, subito dopo, si sentì avvolgere dalle braccia dell'altro ragazzo, la guancia contro la sua testa.
“Siamo a casa.”
Quasi non riusciva a crederci.
Aveva troppe emozioni che fluivano dentro di lui e tutto gli sembrava troppo bello per essere vero.
L'ultima volta che aveva visto la cascina c'era la finestra più vicina all'ingresso distrutta in mille pezzi; adesso non solo quello era rovinato. L'acqua aveva causato molti problemi che avrebbero dovuto risolvere e ci sarebbe voluto un po', ma tutto sarebbe tornato così come era un tempo.
Era comunque il loro rifugio, persino ridotto in quello stato.

Non può che essere così.

Voltò appena lo sguardo per vedere anche la stalla.
Per continuare a vivere come prima avrebbero avuto bisogno di nuovi animali per partire con l'attività, benché non ci sarebbero stati problemi grazie al suo nuovo titolo di Mago, poteva richiedere qualsiasi cosa desiderasse.
Rimasero qualche minuto fermi, abbracciati tra loro, ad ammirare la fattoria da lontano, persi in tutti i ricordi a cui essa era legata. Erano talmente tanti e profondi che li fecero fremere e quasi venir da piangere ancora.

“Quella sera, quando ti ho trovato nella stalla,” Nael cominciò a parlare con lo sguardo perso in punto non ben precisato davanti a sé. “ho subito pensato di cogliere la palla al balzo per togliermi dalla posizione scomoda del ragazzo di strada e avere un tetto sulla testa, cibo senza bisogno di rubare e qualche comodità che pensavo non avrei più avuto, come un semplice bagno.” fece una piccola risata.
Ari sollevò il volto per guardarlo, un sorriso perenne stampato su di esso.
“L'unico problema sarebbe stato occuparsi di un bambino depresso e malinconico, ma me la sarei cavata in qualche modo.” gli fece l'occhiolino.

Hai trovato un bambino davvero difficile, non è così? Grazie per aver insistito con me.

“Poi ho scoperto che quello stesso bambino era molto più in gamba di me e ho pensato – Buon per me! È abbastanza autodidatta da non dovermi preoccupare più di tanto! – tutto quello che dovevo fare era consolarti, dato che all'inizio non facevi che piangere ed eri sempre giù di morale per via dei tuoi genitori...”
“Scusa...”
“Non hai di che scusarti, avevi un'ottima ragione per farlo.”

Cercherò di non farti più vedere il mio viso triste, te lo prometto.

“Poi,” riprese Nael. “quella notte hai urlato e io non ci ho nemmeno pensato due secondi che mi sono fiondato nella tua camera per vedere cosa fosse successo, rendendomi conto solo dopo che fossi preoccupato da morire. Mi hai chiesto di dormire con te perché avevi paura a causa dei tuoi incubi e perché ti sentivi solo, e mi hai chiamato per la prima volta Nael.” sorrise ripensando a quel momento. “Ecco... È stato proprio allora che ho capito di volerti proteggere da qualsiasi cosa, di voler vedere risplendere sul tuo volto il sorriso e di voler stare accanto a te, non perché così avrei avuto un posto in cui vivere, ma un posto in cui c'era qualcuno al mio fianco di importante e a cui stavo iniziando a volere davvero bene.”

Il cuore di Ari non poté rimanere impassibile di fronte a quelle parole e spalancò la bocca, persino incapace di formulare un pensiero.
“Mi sono messo addosso la maschera per farmi vedere come il tuo eroe, come la persona di cui potevi fidarti ciecamente e l'unica che poteva stare al tuo fianco senza problemi. Ho iniziato a pensare di voler essere per sempre solo noi due. Non importava del resto del mondo.”

Neanche a me è mai importato del resto del mondo.

“Con il passare del tempo sono arrivato a questo punto, Ari.”
Nael gli prese il mento tra l'indice e il pollice, sollevandogli il viso e avvicinando il proprio.
“Mi sono innamorato così tanto di te che non vedo altri che te, e tutti gli altri spariscono.”
Per quanto Ari avesse appena promesso nella sua mente di non piangere più, fu difficile fermare una lacrima che gli sfuggì dagli occhi, ma venne catturata dalle labbra dell'altro.
“Questo sentimento non ha fatto che crescere e crescere e non sapevo come gestirlo fino a qualche tempo fa... poi è successo quello che è successo e, il fatto che noi due ci troviamo qui, insieme, davanti a quella che è sempre stata la nostra casa, non fa che confermare che ho fatto bene a lasciarmi completamente travolgere da te. Se poi aggiungiamo che hai affrontato una divinità per riavermi indietro... beh...” soffocò un'altra risata. “Allora non posso che ritenermi ancora più fortunato.”
Nael gli lasciò un bacio fugace prima di concludere il discorso.
“Ari, sei il mio mondo, sei tutto quello che mi serve per vivere e non riesco a trovare delle parole più banali di queste per confessartelo, ma credimi quando te lo dico, perché io ti amo come nessuno ha mai amato qualcuno.”
“Certo che ti credo.”
Il sorriso meraviglioso di Nael fece esplodere quello di Ari.

Sono io quello più fortunato tra i due.

Il biondo lo abbracciò con tutta la forza che possedeva e sentì di dover anche lui confessare quello che aveva nella testa, glielo doveva da più di nove anni.
Si staccò appena per poterlo guardare di nuovo negli occhi, benché non fossero più gli stessi di una volta, sapeva che erano ancora più belli.
“All'inizio anche io avevo pensato che ti stessi approfittando di me per avere un posto in cui vivere e, inoltre, non sapevi fare niente.”
“Non è vero!” Natanael lo interruppe subito, schioccando la lingua.
“Ti ho insegnato moltissime cose.”
“Moltissime, non tutte.”
Ari sospirò esageratamente, scuotendo la testa.
“Quindi qualcosa sapevo fare.” insistette il moro e l'altro dovette cedere.
“Va bene, Nael... Allora diciamo che sapevi fare il minimo indispensabile.” andò a cercare la sua mano che non rifiutò di venir presa. “A ogni modo, tu mi ascoltavi sempre e cercavi di consolarmi, e io l'ho apprezzato molto e, inizialmente, non riuscivo ad andare oltre a questo. Piano piano ho cominciato a pensare che in fondo non era così male averti intorno, nonostante fosse palese che non ero che un peso per te e lo facevi solo per circostanza...”
“Devo scusarmi anche io, allora.”
Ari negò con la testa, prima di riprendere.

“Però, più passava il tempo e più sentivo che tu mi capivi ed eri l'unico che mi poteva confortare. Poi, quella notte, quando ti ho visto correre preoccupato da me, mi sono reso conto che i tuoi occhi erano cambiati. Tu eri davvero preoccupato per me, non era più un obbligo ed è stato lì che ho capito che forse esisteva qualcuno con cui potevo aprirmi.”
“E Nael da dove ti è uscito?” gli portò una ciocca di capelli biondo cenere dietro l'orecchio prima di cominciare a giocare con il piercing.
Ari si imbarazzò per quella domanda.
“S-sai che io mi faccio molte fantasticherie... Ho pensato al tuo nome per molto tempo, ma non ero mai riuscito a chiamarti così prima di quella volta...” il suo cuore tamburellò forte, ripensando a tutte quelle memorie.
“Poi non l'hai più mollato.” Nael gli rispose, affabile.
“Non ti piace?” alzò un sopracciglio.
“Se non mi fosse piaciuto, non ti avrei permesso di chiamarmi in quel modo.”
“Hai la faccia da Nael, questo è un dato di fatto.”
Scoppiarono a ridere, rubandosi a vicenda un altro bacio.

“Comunque...” continuò Ari. “Da quel momento hai iniziato a starmi sempre più vicino e sei arrivato anche a scambiare qualche coccola e a dormire con me fino a trasferirti perenne nella mia stanza. Ti avvicinavi ancora e ancora e dentro di me si facevano strada dei sentimenti che non avevo mai provato, ma che pensavo fossero quello descritti nei libri. Per questo ho iniziato a credere di amarti, nonostante non sapessi cosa volesse dire.”
Ari tornò a guardarlo dritto in viso.
“Ma ora ne sono sicuro. Con il passare del tempo ho iniziato a volerti sempre con me e non volevo nessun altro intorno e volevo addirittura rimanere abbracciato a te tutto il giorno per sentirmi protetto e amato... Quindi posso, con certezza, dirti che ti amo.”
“Non avevo dubbi.”
“Ti amo in una maniera che mi ha sconvolto fin nel profondo. Ho buttato all'aria tutti i miei timori per te, sono arrivato a compiere gesta che mai avrei anche solo potuto immaginare e adesso siamo di nuovo insieme, adesso noi...” si bloccò non sapendo come finire la frase e sospirò ancora. “Credo che dovrò lavorarci su per quanto riguarda il fare discorsi.”
“Ti aiuterò io.” lo prese in giro l'altro, facendogli la linguaccia.
“Tutto quello che devi sapere è che...”
“Lo so già.”
Ari lo guardò confuso.
“Ormai so tutto quello che pensi, tutto quello che senti, perché succede lo stesso a me. Perché noi due siamo legati più della propria anima al corpo.”
“Già...” sorrise il biondo.
“Perciò, non hai bisogno di dire altro. Basta che rimaniamo insieme.”
“Insieme.”
Si abbracciarono forte, inspirando a fondo quell'odore tanto familiare che si mischiava con quello altrettanto familiare che proveniva dalla zona intorno a loro.
“Anche le nostre anime lo saranno per sempre.”
Concluse Ari, alzandosi in punta di piedi per poter baciare Nael nella maniera più dolce possibile.

Era così che aveva inizio una nuova vita per entrambi.
Una vita che avrebbe avuto molti sentieri e biforcazioni, ma avrebbero scelto sempre in coppia quella più giusta da seguire, che li avrebbe portati alla felicità che tanto bramavano da tempo.
Una vita dove non c'era più spazio per la solitudine e per la malinconia, ma solo per l'amore che provavano l'uno nei confronti dell'altro.
Avrebbero riempito le loro giornate con quello stesso sentimento.
Un sentimento che cantava melodioso, così come un'onda che si infrangeva su un futuro radioso.



Fine


 

NOTA DELL'AUTRICE
*piange e sommerge di nuovo la Terra*
Adesso è davvero tutto finito.
Questo mi rattrista e ne sono anche felice, è una strana sensazione u.u
Niente più appuntamenti settimanali con la Nari, niente più “lo correggo domani che non ho voglia”... °^° ahah, comunque, spero davvero che vi abbia lasciato qualcosa questa storia. Mi piacerebbe sentire i vostri pareri conclusivi e i miei Ari e Nael vi mandano un enorme abbraccio per ringraziarvi di essere ancora qui, fino alla fine.
A proposito di ringraziamenti, volevo proprio spendere due parole a riguardo e non solo.
Ecco a voi:


 

Siamo giunti alla fine di un viaggio che ha tenuto impegnata la mia mente e il mio cuore a lungo. Ormai è passato un anno e mezzo da quando Ari e Nael sono usciti fuori dalla mia testa e hanno preso vita, e non ringrazierò mai abbastanza il mio pazzo cervello per avermeli fatti sognare.
Così come devo ringraziare chi mi ha accompagnato durante la stesura e chi ha creduto in me. Sono le mie amiche più care e non sono sufficienti un paio di righe scritte qua, loro lo sanno e penso di dimostrarlo spesso quanto tengo a loro, quindi tanto basta.

Tuttavia c'è qualcun altro che devo ringraziare e questi siete voi lettori.
Potrebbe sembrare banale, lo so, ma io sono felicissima delle persone che ho incontrato lungo questo cammino, ogni commento letto mi ha fatto sorridere ed emozionare anche in piccolo, ogni aggiunta nei preferiti, ricordati, ecc, mi ha fatto capire di essere un po' apprezzata (o almeno i miei bimbi sono apprezzati ahah) e ogni lettura mi ha reso cosciente di avere un piccolo seguito che ha voluto scoprire come sarebbe finita questa storia d'amore ostacolata da divinità e la paura di non farcela (per fortuna che, invece, Ari ce l'ha fatta eccome).

Non nominerò nessuno in particolare per più motivi. Sia perché non sono in grado di andare a recuperare nickname di persone silenti ma che meritano comunque di essere ringraziate, sia perché non ho il potere di sapere chi apprezzerà più avanti questa storia, sia perché lo trovo un po' ingiusto e ognuno di voi che legge sa che mi sto riferendo proprio a lui.
Quindi grazie infinite per questa piccola grande gioia di aver letto ciò che ho creato.

Più volte ho ripetuto che Ari e Nael fanno parte di me e rappresentano entrambi una parte della mia anima in tutti i sensi. Per quante storie potrò inventare loro due saranno sempre al di sopra di tutti gli altri indipendentemente dal fatto che so benissimo che la Nari non è perfetta. Loro due e ciò che ho voluto mostrare dei loro sentimenti lo sono per me, e spero di avervi acceso le stesse emozioni andando avanti con i capitoli.

A proposito della storia, volevo fare un piccolo excursus. Probabilmente non vi interessa, ma volevo sottolineare alcune piccole cose.
È evidente come la Nari sia divisa in tre parti: 1-14 /15-24 /25-epilogo.
In ogni parte c'è un filo conduttore che manda avanti la storia.

La prima parte è un enorme prologo dove la tematica principale è la prima volta.
La prima volta dei sogni di Ari, il primo bacio, il primo rapporto, la prima volta che si separano, la scoperta della magia, interazione con altre persone, ecc... Il sentimento principale è quello dell'accettazione delle conseguenze (sia in negativo come diventare un mago, sia in positivo come essere una coppia con la persona che si ama) dopo un primo smarrimento e ciò che comporta quell'accettazione (sfociando in rabbia cieca e disperazione da parte di Nael, solitudine e flebile speranza per il futuro da parte di Ari).

La seconda parte analizza la tematica della scoperta.
La scoperta di ciò che nasconde l'animo di Nael, la discendenza di Ari da genitori maghi, il motivo per cui Tangaroa è infuriato (insomma, tutte le scoperte del passato) e, il più bello da scrivere, la scoperta dei sentimenti di Ari e Nael. Tutto l'insieme ha portato a capire come sia nato quel senso di dipendenza che scorre tra i due ragazzi e che li lega senza vie di scampo, cosa che altrimenti non avrebbe senso. Ovviamente in questa parte il sentimento predominante è quello dell'amore e della confusione causata proprio dall'amore.

La terza parte è quella del viaggio e della rivoluzione.
La tematica del viaggio è principale in molti fantasy (e non solo), ha accompagnato la letteratura nel corso degli anni, e io ho cercato di riproporla in un altro modo.
Ari capisce di poter salvare Nael e parte fisicamente per un viaggio verso la battaglia contro Tinirau che gli darà proprio l'opportunità di riportare in vita il suo amato grazie alla promessa scambiata con Tangaroa. Il sentimento che emerge è quello della determinazione, nonostante ci siano comunque quegli alti e bassi che contraddistinguono Ari (fino alla fine della battaglia lui credeva di non farcela, sebbene si sia sforzato di crederci). Anche in Nael si vede la determinazione. Lui tenta e ritenta di farsi sentire da Ari all'inizio di questa parte, lo segue, lo incoraggia... fa il Nael insomma!

Solitamente i personaggi maturano nel corso del viaggio: situazione iniziale, evento che sconvolge l'equilibrio, protagonista che diventa forte e ristabilisce l'equilibrio. Per Ari non è proprio così, infatti non ho parlato di maturazione, ma di rivoluzione.
Ari fino alla fine si crede quella persona inutile, debole, che non può cambiare le cose, tuttavia capisce che lui non è solo quella persona (quel bellissimo monologo a Tinirau) che si è sempre creduto, ma che è sempre stato qualcosa di più senza però vederlo. Ari cambia nel momento stesso in cui decide di dividersi da Nael per diventare un mago ed è in questo specifico passaggio che si può parlare di maturazione inconsapevole da parte del protagonista stesso.
Invece, per quanto riguarda il viaggio e il salvataggio di Nael, Ari non matura affatto. Lui non è quel protagonista che diventa eroe, lui è spinto da puro egoismo (lo dice anche lui stesso), non gli interessa della sorte dell'umanità, dei maghi, del resto dei Sacrifici. Rivuole solo Nael al suo fianco. Questo lo fa smuovere e comprendere com'è cambiato nel corso dei mesi, perciò si parla di rivoluzione.

Anche Nael non matura in questa parte, succede nella prima. Infatti, come spiega Tangaroa ad Ari nel capitolo ventotto, a Nael mancava solo la realizzazione del suo amore per essere maturo e degno di diventare un sacrificio. Tutto il percorso del passato è stato il suo personale viaggio di maturazione che si è completato nella prima parte quando si illumina, infatti in Nael non si vedono grossi cambiamenti evidenti. Lui è sempre lui dal primo momento che si presenta al lettore fino alla fine, con le sue sfumature che si comprendono mano a mano che si procede, ovviamente.

Tutto questo per dire cosa? Non lo so nemmeno io, sono quei discorsi che mi capita di fare nel letto tentando di addormentarmi senza successo.
Volevo solo esprimere tutto il mio amore, la cura, la passione e i sentimenti che ci ho messo per creare questo piccolo mondo e i miei personaggi. Un ringraziamento è d'obbligo anche a loro.

In conclusione, grazie ancora per tutto quanto a voi tutti. Chi c'è sempre stato, chi è arrivato dopo e chi arriverà in seguito. Se qualcuno volesse lasciare un parere su ciò che ha letto in quarantadue capitoli ne sarei felice, anche fra vent'anni ahah!
Spero di avervi donato qualche emozione.
Grazie a tutti.
Flor



PS: Sarò silente fino a settembre, tuttavia, tornerò con una nuova storia del tutto diversa! Nuovo genere, nuovi personaggi, nuovi amori! Una storia con protagonisti adolescenti, in un ambito scolastico (ma non solo!) ambientato ai giorni nostri.
Vorrei presentarvi in anteprima la trama di Rumore Complice, che sarà pubblicata a partire dai primi giorni di settembre, sperando di stuzzicare la vostra curiosità!


 

Boomboom.
Il rimbalzo della palla sul campo.
Boomboom.
La batteria che tiene il tempo.
Boomboom.
Due cuori che battono all'unisono.
Questo è il percorso che due ragazzi intraprendono alla ricerca di quel sentimento così complicato che è l'amore. Quando sorgono i primi batticuori, gli imbarazzi, le incertezze, le passioni.
Quando non si sa quale scelta sia la migliore. Quando si deve decidere tra l'amare o il rinunciare.
Possono avere fiducia soltanto in ciò che li circonda. Nel boato di un petto scalpitante, nel sospiro di un fiato irregolare, nel frastuono di una mente confusa.
Perché in fondo si sa.
In amore... il rumore è complice.


 

 

  
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