Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Biohazard    25/06/2017    2 recensioni
Uno scintillio poco lontano catturò la sua attenzione. Tenendo i sensi all’erta, si diresse verso quel luccichio dorato, domandandosi di cosa potesse trattarsi. Mano a mano che si avvicinava, la curiosità lasciò lo spazio allo stupore: si trattava di un albero, un albero d’oro. Harry era totalmente rapito da quell’immagine, allungò le dita per poterlo toccare, ma in quel momento una voce risuonò direttamente dentro la sua testa.
“Aiutami.”
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 
Oltre lo specchio
 
 
 
 
 
La prima sensazione percepita, non appena riprese i sensi, fu l’odore di erba e terriccio; poi ci fu un cinguettio e un fruscio. Impiegò solo pochi secondi per riacquistare totalmente la cognizione di ciò che era successo. Si alzò di scatto sistemandosi gli occhiali. Una delle stecche si era leggermente piegata e le lenti gli ricadevano storte sul naso. Era seduto in mezzo ad un bosco, l’erba era umida così come l’aria circostante. Cercò con lo sguardo i suoi amici: individuò immediatamente le sagome di Blaise e Hermione, ma di Ron e Pansy non sembrava esserci traccia, forse erano atterrati poco più avanti.
E Malfoy? Un sospiro esattamente dietro la sua schiena lo fece sussultare: Draco era disteso supino sull’erba, i lineamenti di solito affilati, avevano assunto toni più dolci, simili a quelli di Narcissa Black. Era strano vederlo così tranquillo e Harry cominciò a domandarsi quante altre sfaccettature di Malfoy avrebbe ancora avuto modo di conoscere durante quel viaggio. E non era certo neanche di volerlo sapere, anzi stava cominciando a trovare la cosa inquietante. Allungò la mano verso il compagno ed era strano definirlo così, ma Harry sentiva dentro di sé, senza alcun motivo apparente, che almeno adesso poteva dare fiducia a Draco. Poche volte il suo istinto lo aveva tradito.
“Malfoy, svegliati.” Disse, scuotendolo appena.
Il Serpeverde mugolò, poi aprì gli occhi di scatto, cercando di tirarsi di colpo in piedi e la sua testa cozzò contro il suo mento. Harry imprecò cadendo steso sull’erba, mentre Malfoy iniziava a maledirlo.
“Che succede?” urlò Hermione, raggiungendoli con la bacchetta puntata, seguita a ruota da Blaise.
“Malfoy la tua tefsta e duva come un bloffo di marmo!” farfugliò Harry, mentre la lingua gli pulsava dolorosamente.
“Beh, Granger mi sembra che stiano benone.” Commentò Blaise, riponendo la bacchetta.
Hermione si guardò intorno.
“Harry, dov’è Ron?” chiese, con leggera apprensione.
“E Pansy?”
“Non lo fo, mi fono appena svegliafo, forse fono qui intorno.”
“Qui, dove, per l’esattezza?” domandò Malfoy sarcastico.
Harry lo ignorò, si alzò in piedi e appellò gli zaini.
“Forza, cerchiamo Pansy e Ron, ma stiamo vicini e non facciamo rumore, non sappiamo cosa ci aspetta, quini bacchette pronte.”
“Per andare dove?” rimbeccò di nuovo Malfoy. Stava cominciando a dargli suoi nervi, di nuovo.
“Sai Malfoy, non credo che qui troveremo delle indicazioni stradali lungo il percorso.”
“Quindi, la tua idea geniale è quella di proseguire alla cieca?”
“Harry, in effetti, Malfoy non ha tutti i torti.”
“Grazie Granger, ancora mi stupisco perché tu non sia finita a Corvonero.”
“Dobbiamo pianificare qualcosa, altrimenti non so quanto ancora…”
Un urlo squarciò la radura.
“Pansy!”
Senza attendere un solo istante, il gruppo si lanciò nella direzione delle urla. Quando finalmente raggiunsero gli altri due, si trovarono di fronte ad una scena grottesca: non era Pansy ad urlare, bensì Ron, mentre fissava terrorizzato un grosso ragno che si stava arrampicando lungo la gamba. Sembrava totalmente paralizzato dal terrore, se non ci contavano le grida isteriche. Harry tirò immediatamente un sospiro di sollievo, per fortuna stavano entrambi bene. Pansy sghignazzava senza remore.
“Weasley vorrei tanto poter avere la mia macchina fotografica a portata di mano!”
“Non è per niente divertente Parkinson.” Replicò stizzita Hermione, andando in soccorso del futuro marito e Harry la seguì.
Arania Exumai.”
Il ragno svanì e Ron sembrò di nuovo in grado di articolare frasi di senso compiuto.
“Grazie tesoro, era come se il mio cervello fosse totalmente bloccato.”
“Non siamo stupiti Weasley, non è quello che ti succede il novanta percento delle volte?”
Harry vide la mano di Hermione stringersi minacciosamente attorno alla bacchetta, si affrettò quindi a calmare l’amica prima che potesse accadere l’irreparabile, ma Blaise lo precedette.
“Pansy, smettila adesso. Non siamo nella situazione di permettere a certi comportamenti infantili di prendere il sopravvento. Con le sue urla, Weasley potrebbe avere attirato verso noi di noi chissà quale creatura magica o forse molto peggio. Smettiamola con queste crisi adolescenziali una volta per tutte.”
Pansy Parkinson si zittì immediatamente e a Harry parve scorgere una vaga espressione di mortificazione, forse aveva finalmente colto il messaggio.
“Grazie Zabini.”
“Di niente Granger.”
Harry aiutò Ron ad alzarsi, poi prese la bacchetta.
Guidami.”
La bacchetta di Harry prese a roteare vorticosamente sulla mano, fermandosi poi a indicare il nord.
“Andiamo.”
“Torno a ripetere la mia domanda, dove?”
“Vuoi rimanere qui Malfoy? Da qualche parte dovremmo pur cominciare, del resto non possiamo mica volare sopra questi alberi!”
“In effetti sì, in realtà.”
Tutti si voltarono verso Ron.
“Beh, allora le scope cosa le abbiamo portate a fare?”
“Le avevo totalmente dimenticate.”
“Io no, considerando che Hermione mi ha fato stilare una lista completa di tutto quello che abbiamo portato via.”
“Che cosa farei senza di voi!” disse Harry, sorridendo. Aprì gli zaini e appellò la sua, ormai vecchia, Firebolt. La scopa atterrò vicino al suo padrone, mentre il nuovissimo modello Lightspeed atterrava al fianco dell’amico. Ron non aveva saputo resistere, così ne aveva prenotata una quando era ancora in prevendita. Lui, insieme alla squadra inglese, era stato il primo a poterla cavalcare. Beh, aver sconfitto Voldemort qualcosa doveva pur contare qualcosa, no?
Salirono sulle scope e oltrepassarono le fronde degli alberi: il cielo era azzurro, intorno a loro c’era una distesa di alberi e a qualche chilometro di distanza svettavano le torri di un castello candido come la neve.
“Ecco la nostra direzione!”
Tornarono a terra, riferendo quello che avevano visto.
“Quanto credi che ci vorrà ad arrivare?”
“Non lo so, forse mezza giornata di cammino.”
“Okay, quindi, si va’?”
Il gruppo annuì in silenzio e s’incamminò verso il castello. Qualche ora dopo, nonostante le lamentele logorroiche di Pansy – “odio gli insetti, le foreste e anche il campeggio!” –  le proteste di Ron – “Ragazzi, perché non ci fermiamo per una pausa? Comincio ad avere fame!”- e i battibecchi tra Draco e Harry, finalmente riuscirono a vedere la fine di quell’intricato labirinto di alberi.
“Chi arriva per ultimo prepara la cena!”
Ron lanciò senza preavviso la sfida, mentre Harry partì al suo inseguimento, dietro di lui Blaise e Draco.
“Ehi! Tornate qui! Vi sembra il momento?” Urlò Hermione, ma senza risultati. Lei e Pansy rimasero una affianco all’altra fissando con disappunto il quartetto che correva a perdifiato.
“Maschi.”
“Già.”
Ron era in testa, Draco e Harry erano pari, Blaise chiudeva la fila.
“Grifondoro vince!”
“Te lo puoi scordare Weasley!”
Harry correva e, a dispetto della situazione, si stava divertendo come non gli capitava da parecchio. Gli sembrava di essere tornato nuovamente a Hogwarts, come se il tempo non fosse passato e si sentiva bene. Certo, si trovava in una dimensione parallela, Merlino li aveva convocati con la magia e si era ritrovato in compagnia dei vecchi avversari Serpeverde, ma finché Ron e Hermione fossero stati con lui sapeva di poter affrontare qualunque cosa, come in passato.
Stava per raggiungere Ron, quando l’amico si bloccò di colpo, appena fuori dalla boscaglia, sembrava pietrificato.
“Ron che succede?”
“Harry…” piagnucolò, indicando qualcosa.
“Potter, ma si può sapere perché diavolo…!”
“Silenzio!”
Troppo tardi.
Un ruggito squarciò l’aria e i quattro ragazzi gridarono: due giganteschi Ironbelly Ucraini, una delle razze di drago più grandi esistenti, a guardia delle porte del castello, li avevano visti e si erano librati in volo verso di loro.
“Che cosa facciamo?”
“Scappiamo!”
Il quartetto rientrò nel bosco senza pensarci due volte, Hermione e Pansy avevano estratto le bacchette, anche se la Serpeverde sembrava sul punto di svenire.
“Che succede?” strillò isterica.
“Draghi!”
“Tutti a terra!” urlò Harry a squarciagola non appena aveva visto le fiamme lambire le cime degli alberi. Lanciò un potente incantesimo scudo intorno ai suoi compagni mentre Hermione e Blaise lanciavano l’incanto aguamenti.
“Harry che cosa facciamo?” domandò Ron, mentre uno dei draghi sradicava un albero con la stessa facilità con cui si estirpava un’erbaccia.
“Credo che i draghi fossero a protezione del castello, se riusciamo a raggiungerlo, forse smetteranno di attaccarci.”
“Sei sicuro Potter?” domandò Draco.
“No, ma non mi sembra ci siano molte alternative! Cerchiamo di rallentarli!”
“Come? Sai bene che la pelle di un drago è resistentissima alla maggior parte degli incantesimi!”
“E meno male che tu fratello è un domatore di draghi Weasley! Una delle parti deboli di un drago, se non l’unica, sono gli occhi. Incanto conjunctivictis!” rispose Draco con un grido.
Harry sorrise con un pizzico di malinconia, ripensando al suo padrino Sirius, ancora una volta tornava in suo soccorso.
“Togliti da lì!” Harry fu afferrato Draco un secondo prima che la coda del drago frustasse il terreno.
Hermione, Blaise e Pansy lo raggiunsero.
“Sbrigatevi! Dobbiamo allontanarci e nasconderci!”
Hermione aiutò Ron ad alzarsi.
“Se riusciamo a non farci notare possiamo usare gli incantesimi per occultarci e…”
“Herm, io e Harry abbiamo già un piano, però voglio che tu e gli altri facciate esattamente quello che hai appena suggerito.”
“Che cosa avete intenzione di fare?”
Harry appellò il mantello dell’invisibilità, le scope e della polvere buiopesto.
“Dobbiamo arrivare al castello: Ron ed io distraiamo i draghi e cercheremo di rallentarli, voi protetti dagli incantesimi e dal mantello sgattaiolate dentro il castello.” Harry era già in sella alla sua Firebolt e Ron stava inforcando la sua.
“Ron davvero, non credo sia una buona idea…”
Hermione sembrava davvero spaventata, così come Pansy.
“Tesoro, vedrai andrà tutto bene!” Ron le diede un leggero bacio sulle labbra.
“Non avrete mica intenzione di andare senza di me!” Malfoy si affiancò a Harry sulla Nimbus Fire. “Sappiamo tutti qui chi è il migliore a volare.”
“Ti piacerebbe!” Harry sorrise a Malfoy, avvolto di nuovo da un senso di déjà-vu.
“Da quando vuoi fare l’eroe Malfoy?”
“Da quando la mia vita e quella dei miei compagni viene messa nelle tue mani Waesley!”
Harry scosse la testa.
“Andiamo!”
E mentre si libravano in volo, Harry sentì Zabini “Cercheremo di coprirvi le spalle! Usate anche l’incantesimo Freddafiamma!”
Harry fece cenno di vittoria, mentre gli altri tre compagni scomparivano alla vista sotto l’incantesimo di Hermione e del mantello dell’invisibilità.
Harry, Ron e Draco volarono oltre gli alberi in fiamme trovandosi faccia a faccia con i due Ironbelly.
“Comincio a credere che non sia stata tanto una buona idea quella di seguirvi.” Commentò Draco, deglutendo “Cosa mi sarà saltato in testa!”
“Troppa influenza Grifondoro.”
“Lo temo anch’io Potter!”
Appena superate le fronde degli alberi, i due draghi furono immediatamente su di loro, senza dargli tregua. Volarono in direzione del castello, schivando le fiamme dei due draghi.
“Cerchiamo riparo tra le torri e le guglie.”
Ron e Draco non se lo fecero ripetere due volte, seguendo la sua direzione. Doveva cercare di prenderli in contropiede.
“Ron, prendi!” Lanciò all’amico un po’ di polvere buiopesto “Dobbiamo dividerci, voi due prendete quello a destra, io mi occupo di quello a sinistra.”
“Va bene!” Come previsto i due draghi si separarono e Harry era già pronto con la sua strategia; scese in picchiata verso il terreno erboso, il drago dietro di lui, che lanciava getti infuocati. Venne colpito di striscio ad una spalla, ma tenne ben saldo il manico di scopa. A pochi metri dal suolo impennò di nuovo la scopa, mentre il drago, colto alla sprovvista, colpiva durante il suolo. Harry lanciò prontamente un conjunctivictis contro l’animale, che prese a dimenarsi dal dolore. Afferrò la polvere e la lanciò, insieme con un potente incarceramus sulle ali.
Harry esultò, ma un grido lacerante squarciò l’aria. Si girò immediatamente: Draco stava precipitando al suolo. Afferrò immediatamente il manico, pregando di fare in fretta, ogni secondo che passava era un metro in meno che mancava al Serpevedre prima di sfracellarsi al suolo. Con il cuore in gola si lanciò verso il corpo di Draco afferrandolo e cadendo malamente a terra. Si alzò avvertendo del liquido viscoso scivolargli tra le dita.
“No! No! No!” Draco era privo di sensi con un profondo squarcio sulla schiena.
“Harry!” Hermione comparve dal nulla insieme a Pansy e Blaise.
“Herm hai del dittamo o qualsiasi altra cosa?”
Pansy era cerea in viso, il volto stravolto dall’agitazione.
“Sì, ho qualcosa, ma Harry non so se basterà.”
“Deve bastare!”
“Harry!” sentì l’urlo Ron, stridergli nelle orecchie. Doveva pensare, fare qualcosa, ma diamine c’era tutto quel sangue, Malfoy si stava dissanguando tra le sue braccia.
Non sapeva cosa fare, ma poi senza preavviso sentì nelle proprie orecchie risuonare un canto, un canto che era nella sua memoria e che conosceva molto bene. Alzò gli occhi al cielo, osservando con stupore uno stormo di fenici correre in soccorso di Ron, avventandosi contro il drago. Erano tante e benché qualcuna fosse colpita dal fuoco, dalla cenere, Harry, vedeva rinascere dei pulcini. Alla fine una delle fenici raggiunse l’occhio sinistro e il drago gridò di dolore, battendo in ritirata.  La musica si ripeté e Harry sentì lo stupore e l’emozione invadergli il petto, mentre davanti a lui planava una bellissima fenice che Harry avrebbe riconosciuto fra mille.
“Fanny…” sussurrò appena.
“È un piacere vederti Harry.”
 
 
 
 
 
 
 
NdA:// Piccola sorpresa sul finale che spero abbiate apprezzato. È da tantissimo tempo che non aggiorno e spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Grazie ancora a tutti voi che continuate a seguire questa avventura a sfondo “medievale”, se così si può dire. Bene, ci vediamo al prossimo capitolo! Un abbraccio a tutti!
 
 
 
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Biohazard