Non ho studiato

Ron si svegliò di soprassalto, rendendosi conto che forse avrebbe dovuto rimettersi alla scrivania e studiare ancora. Accese la bacchetta e si diresse verso la porta della stanza senza far rumore.

«Dove vai?» chiese una voce ancora leggermente impastata alle sue spalle, segno che Hermione era stata svegliata dall’irruenza del fidanzato.

Per tutta risposta, Ron cercò nella propria testa una risposta valida, ma la sua mente era ancora parzialmente nel mondo dei sogni. «Vado solo a prendere un bicchiere d’acqua», disse cercando di convincere anche se stesso, ma si rese conto ben presto di non esserci riuscito.

Hermione lo guardò con sufficienza prima di parlare ancora: «E non puoi usare la magia?» chiese ancora, prima di prendere in mano la bacchetta e richiamare due bicchieri d’acqua.

Ron si maledisse per non aver trovato una scusa migliore e, soprattutto, per non aver pensato a una cosa del genere; si afflosciò sul letto e cercò di non rendersi ridicolo mettendosi a piagnucolare come un idiota, ma anche quel tentativo fallì miseramente.

Sentì la mano sottile di Hermione poggiarsi dolcemente sulla spalla, ma, nonostante quel suo gesto, non ebbe la forza per guardarla negli occhi e dirle la verità. «Cosa c’è che ti preoccupa? Non ti ho mai visto alzarti dal letto a quest’ora», gli sussurrò tentando di farsi dire tutto.

«Her...», provò a dire lui, ma qualsiasi parola gli morì in gola. Trasse un respiro profondo e poi riprovò a parlare: «Mi prometti che non ti metti a ridere?» chiese, riacquistando finalmente il dono della parola e usando la migliore espressione da cucciolo bastonato che riuscì a fare.

Hermione lo guardò per un attimo e annuì in risposta: le faceva troppa tenerezza per potergli scoppiare a ridere in faccia, qualsiasi cosa gli stesse capitando.

«Non ho studiato», esalò Ron togliendosi quel peso che lo opprimeva.

Hermione sbatté le palpebre un paio di volte, non molto sicura di aver capito bene. Cercò di dare risposta alle tante domande che le affollavano la mente, ma si rese conto, forse per la prima volta nella propria vita, che era impossibile capirci qualcosa.

«Scusa, ma cos’avresti dovuto studiare?» si ritrovò a chiedere, dopo un paio di minuti di silenzio.

«Tutto», rispose semplicemente lui, come se la cosa fosse ovvia e stupendosi a sua volta che la strega più intelligente del Mondo Magico non riuscisse a comprendere il suo timore.

Hermione scosse piano la testa, sforzandosi di seguire il filo dei pensieri del fidanzato. «Ron, andrai a lavorare da George, non c’è molto da studiare per un impiego ai Tiri Vispi», sospirò infine.

«Avrei dovuto studiare la composizione delle varie merendine, gli incantesimi che ha usato fino ad ora per gli scherzi che vendono di più e tutto il resto. E invece in questo periodo non ho studiato, anzi ho pensato solo a stracciare Harry a scacchi. Di sicuro George vorrà assumere qualcun altro al mio posto», riprese a piagnucolare, non riuscendo a dire qualcos’altro su quanto fosse inutile come fratello e come futuro socio.

«Andiamo Ron, come puoi pensare una cosa del genere? George ha sempre voluto che tu andassi a lavorare con lui e penso che non gli interessi se sai a memoria tutte le pozioni dei filtri d’amore, per esempio», cercò di farlo ragionare, sperando che capisse quanto fosse importante per il fratello.

«Ma...», cercò di dire qualcosa Ron, ma non gli venne in mente niente di sensato. «Uff, detesto quando hai ragione», disse poi, guardando Hermione negli occhi.

«Lo so. Ora bevi un po’ d’acqua e ritorna a letto, hai bisogno di dormire, altrimenti domani ti addormenterai sul bancone, e George allora ti licenzierà a ragione», scherzò lei porgendogli il bicchiere e scoccandogli un bacio sulla guancia.

Ron la guardò mentre si rimetteva sotto le coperte e ricominciava a dormire. “Ha ragione, dovrei dormire e non preoccuparmi del fatto che non ho studiato. Tanto George è mio fratello, cosa potrebbe mai farmi di male?”

Come già detto non è niente di che, ma spero vi sia piaciuta.
Se volete lasciarmi un parere lo spazio commenti è a vostra completa disposizione, come ai vecchi tempi... e con questa storia festeggio il traguardo delle 110 storie pubblicate qui su EFP dedicate a questo fandom. Non pensavo di averne scritte tante =D
E ora scappo a studiare, che gli esami non si fanno da soli ;)

Ciao ciao

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