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Autore: Mob4    27/06/2017    0 recensioni
Alex ha diciotto anni, nata con occhi di colori diversi, ha un rapporto conflittuale con sua madre.
Succube dei suoi problemi di autostima aggravati dalle parole di sua madre, decide di accettare un servizio fotografico per un'agenzia di moda in modo da non sentir più le sue cattiverie.
Connor è un tatuatore a cui non è mai importata l'opinione degli altri, sempre nervoso e scortese, cambierà atteggiamento dopo aver conosciuto Alex?
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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INK LOVE

 

Capitolo 1 ( ALEX )

 

 

 

 

Stamattina sono davvero contenta,finalmente ho finito gli esami e posso rilassarmi andando al mare.

Mia madre non è stata entusiasta del voto con cui sono uscita dalla maturità ma questo non mi tocca minimamente,sono soddisfatta del mio settantasette e non mi faccio problemi.

Sono le dieci spaccate, indosso un costume rosso e senza perdere altro tempo corro al mare,dista dieci minuti da casa mia.

Ashley mi sta aspettando mentre si liscia i lunghi capelli biondi con le dita.

“Eccomi!” dico sorridente.

Ashley mi bacia le guance ed andiamo a sistemare gli asciugamani in spiaggia.

“Voglio abbronzarmi assolutamente, sembro una mozzarella..beata te che hai la carnagione scura!”

Sorrido maliziosamente facendo volteggiare i capelli con la mano destra.

“Non ridere Alex! Non puoi capire quanto sia brutto per noi dalla carnagione cadaverica..”

Iniziamo a parlare di scuola con amarezza,siamo state compagne di banco per cinque anni e tra poco dovremmo separarci.

Ashley andrà a studiare fuori paese mentre io..non ho ancora deciso.

Per le due ci avviamo verso casa e quando apro la porta, mia madre non è ancora rientrata.

Il rapporto con mia madre fa schifo, litighiamo ogni santo giorno e qualsiasi cosa faccia non le va mai bene.

Quando ero più piccola, potevo avere quattordici anni, mi disse che ero grassa e che non dovevo mostrare in giro i miei enormi “prosciuttoni”.

Iniziai a non mangiare più nulla ed ora che ho diciotto anni e sono alta un metro e settanta, mi sento brutta e grassa nonostante pesi sessanta kili.

Qualcosa che ho sempre voluto fare sin da piccola sono i tatuaggi, in particolare vorrei farmene uno sulla gamba destra, una sirena con una bellissima coda rossa.

“Sono a casa!” la voce di mia madre mi fa riemergere dai miei pensieri , che abbandono momentaneamente.

Viene a trovarmi in camera con un barattolo in mano.

“Ti ho preso l'insalata..il pasto adatto a te.” mi sorride e continua.

“Vedo che hai avuto il coraggio di andare al mare, stai attenta a quello che potrebbe pensare la gente che ti guarda.”

Sento qualcosa dentro appassire sempre di più, trattengo le lacrime fino a quando mia madre non ritorna in cucina.

Ho molti problemi di autostima, non mi sento bella e non ho mai avuto un ragazzo, forse anche per il mio carattere da maschiaccio..mi ritengo una persona forte ma ogni volta che mia madre apre bocca le mie sicurezze vacillano.

Il cellulare mi squilla improvvisamente.

“Salve, Alex?”

Mi guardo nello specchio della mia camera,l'occhio verde è molto arrossato, mentre il destro di un blu abbastanza scuro sembra meno sofferente.

Spesso come oggi, mi contatta gente che lavora in agenzie di moda per farmi fare dei servizi fotografici, Ashley è nel giro e dato che l'ho accompagnata davvero molte volte a posare per delle riviste, molto frequentemente mi è stato chiesto di partecipare.

Non ho mai accettato nessun incarico, fino ad oggi.

Se voglio smettere di stare male devo provare ad ascoltare altri pareri, ignorando mia madre e pensando solo a me stessa.

Senza dirle nulla il giorno dopo mi reco in quest'agenzia, vergognandomi molto.

Indosso dei pantaloncini comodi ed una maglia rossa che forse mette troppo in evidenza il mio seno prosperoso.

Non ho mai fatto un servizio fotografico e mi sento molto a disagio.

Mi fanno accomodare su una sedia con altre ragazze e ci presentano le Make-up artist, quella che mi assegnano si chiama Marianne.

“Sei veramente bella, hai dei bellissimi capelli castani che mettono in risalto i tuoi occhi, hai un bel corpo femminile..perchè piangi?”

Mi tocco con le dita sotto gli occhi, non mi sono accorta di aver iniziato a piangere.

Cerco di riprendermi ed ignoro tutte le parole di mia madre che in questo momento mi riaffiorano dai ricordi, una volta mi ha anche chiamata “ anormale” per via della mia eterocromia.

Le foto vanno bene, faccio anche amicizia con delle ragazze e finalmente mi sento un pò meglio.

Sono rimasta contenta di quest'esperienza, nessuno mi ha giudicato in modo negativo ed anzi ho anche ricevuto dei complimenti.

Dopo quattro giorni mi ritrovo sulla copertina di una rivista per ragazze, scioccata osservo la mia foto in primo piano.

“Cazzo..” è l'unica cosa che riesco a dire.

Torno a casa in preda al panico, se mia madre lo scopre sono cazzi amari.

Ed ovviamente ogni volta che faccio qualcosa lei non si sa come, lo viene sempre a sapere.

Appena rientra mi getta sul viso il settimanale di “New Girl” , mi riempie di parolacce, basa il suo discorso su quanto io sia immatura e senza cervello.

“Cosa hai fatto! Cerchi attenzioni da parte di tutti! “

Quasi mi viene da piangere ma la guardo soltanto un attimo, poi prendo la borsa con dentro il portafogli ed esco di casa, mentre ancora sento le sue grida alle mie spalle.

Sorrido mentre mi allontano, un sorriso amaro pieno di sentimenti che non sono in grado di definire, se l'ho fatta grossa secondo mia madre.. allora la farò ancora più grossa.

Entro in “ Tattoo life” e vado direttamente a parlare con il responsabile, una ragazza non molto più grande di me, piena di piercing.

Mi guarda con sospetto ma quando le metto i soldi che ho guadagnato dal servizio fotografico sulla sua postazione, cambia espressione.

“Vorrei farmi una sirena sulla gamba destra, con la coda colorata di rosso.” dico mentre le mostro un'immagine molto bella che ho trovato su instagram.

“Aspetta soltanto un attimo, ti preparo il disegno mentre arriva Connor.”

Annuisco convinta.

Succederà un vero casino.

 

 

 

 

 

 

   
 
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