Ci sono cose che fanno più male

«Spengi quello schifo»

Girata sullo stomaco, tra le lenzuola sudate, Hermione si passa distrattamente una ciocca di capelli tra le dita, e scaccia con l’altra mano lo sbuffo di fumo che le ha bruciato le narici.

 «Mmh?» borbotta Sirius, perché fa finta di non capire – la prima volta fa sempre finta di non capire, forse perché si prende tempo per guardarla ancora formulare la frase, tempo per inghiottirle le parole appena escono dalle labbra umide della sua saliva e gonfie dei suoi morsi violenti quando spinge troppo forte e lei serra le palpebre per non far capire che sta sentendo male.

«Ti ho detto di spengerla. La sigaretta. E se sapessi quanti danni provoca una singola-»

Lui ridacchia col suo fare indifferente, e scuote i capelli come un cane scuote il pelo, e mostra i denti – le zanne – di un randagio – denti così bianchi e così duri, così rigidi quando mangiano via ogni briciola della sua ragionevolezza, del suo pudore, quando stringono troppo e lei soffoca le proteste (troppo deboli) per non farsi sentire ai piani inferiori.

Infine, senza staccarle di dosso gli occhi scuri, socchiudendo le ciglia lunghe, spenge il mozzicone proprio sul lenzuolo immacolato accanto a lei. 

Hermione sbuffa, e fa per aprire la bocca e dire qualcosa ma con un gesto dei fianchi magri lui la volta sulla schiena ed è già sopra di lei e – il letto cigola – sente l’odore arrogante della sua acqua di colonia e – Sirius fai piano di sotto ci sentono – le soffia il suo alito caldo sul collo e – Sirius ti prego - ogni cosa si riempie di brividi tanto che sente a malapena la sua voce quando le sussurra all’orecchio:

«Ci sono cose che fanno più male»

Come quello che stiamo facendo, vorrebbe sospirare lei, ma invece gli riavvia i capelli e lo stringe al seno acerbo – va tutto bene – e lascia che si annulli con lei, dentro di lei, che abbandoni quella prigione di mura vecchie e marcescenti, che rincorra la vita per sentirsi giovane ancora, lo sente mentre geme e mescola i loro ansimi spezzati – «guardami negli occhi» le dice sempre -  e spinge e infine si quieta e sorride, e la bacia e la stringe come se fosse l’unica al mondo – ti amo, dio, ti amo, sospira lei (lui l’abbraccia fino a non farla respirare, ma non lo dice mai).

Ci sono cose che fanno più male, come guardarlo scivolare oltre il velo e tendere una mano, troppo distante com’era sempre stata – quindici anni di differenza – e non riuscire ad afferrarlo, perderlo per sempre dopo non averlo avuto mai, chiudere gli occhi e sbiadire, sbiadire, sprofondare giù.

(Guardami negli occhi,  e lei le aveva cercate per l’ultima volta, quelle iridi nere che riuscivano ad accenderla come una miccia e un fiammifero – ma erano già vuote ed erano già morte ed erano già altrove, forse lo erano sempre state.

E non era riuscita a trovarle)

Note: salve a tutti, e grazie per essere arrivati fin qui! Questa storia giace negli abissi del mio computer da secoli, l'ho ritrovata oggi e rileggendola ho pensato: sai una cosa? Non mi sembra niente male. Così ora dovrete sorbirvela voi, ah! L'ennesima Sirius/Hermione, come se ne avessi sfornate poche.
A parte tutto, spero che l'abbiate gradita! In questi giorni sto lavorando ad una long su questo fandom, e sono stranamente a buon punto (considerato tutti gli aborti di long che giacciono sparsi nell'hard disk, nessuna oltre il terzo capitolo). Magari questa è la volta buona! Spero di riuscire a pubblicarla e a darle un senso, se vi interessa stay tuned!
Ah, un'ultima cosa: qualcuno di voi ha un mac? Ho cambiato pc da poco e questo mi sta dando non pochi problemi con l'editing delle storie, in particolare per quanto riguarda la scelta dei personaggi o del genere, insomma tutte quelle cose che richiedono selezione multipla. Non compare la barra di scorrimento e non vi dico i secoli che impiego, con manovre impossibili, per selezionare le cose che vorrei e lasciar fuori il resto. Se avete avuto lo stesso problema e avete capito come risolverlo, fatemi sapere pls, ve ne sarei immensamente grata!
Grazie ancora a tutti, un bacio e alla prossima!
pierres