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Autore: InuYuriLove99    28/06/2017    0 recensioni
Storia introspettiva, su base fantascientifica. Ho intenzione di continuarla in un racconto breve, è una storia basata più sulle emozioni che sulla scienza spaziale e non, causa la mia scarsa conoscenza di queste ultime, perdonate le inesattezze e godetevi questo prologo.
Avverto che l'unica cosa non originale nella storia è il nome Drej, preso da un vecchio film di animazione, per il resto è un opera di pura fantasia.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sognando l'Azzurro


Sento...Freddo, la mia calda luce azzurra è scomparsa, dov'è, non la trovo, e noi non possiamo fare altro che dormire altrimenti diverremmo polvere.
La madre veglia su di noi e sul nostro riposo, ci tiene lontani dal grande buio e ci tiene al sicuro, all'interno della roccia, all'interno della forza, noi sopravviviamo.
Non ricordo più il calore, non ricordo le parole, quando provo a sognare sento solo freddo.
Umida cella, mia prigione, mia salvezza, viscida nella mia gola, nei miei occhi, nelle mie vene.
Provo a immaginare, provo a sperare, spero nelle sorelle, spero nelle madri e nelle figlie, spero nel loro ritorno.
Noi dormiamo, non possiamo fare altro, ci tengono al sicuro, ci costringono all'attesa, l'abnegazione è la nostra unica salvezza.
Nel buio del mio gelido sonno ascolto parole, le parole di lei, che ci conforta, la mia è lontana, ma lei è di tutti.
Nutrice del futuro, ci conserva nel passato, il tempo è futile, il progresso ignoto, la stasi è la nostra vita poichè la luce ci ha abbandonato.
Sono lontane, cercano per noi.
Madre, ho paura.
Madre, mi risveglierò?
Non sono pensiero, non sono vita, eppure sento freddo, tanto freddo.
Il buio ci reclama, il buio ci attrae, ma noi, nelle tue umide culle resistiamo, attendiamo, tu ci sveglierai, quando potremo fuggire dal buio.
Per ora ci tieni lontani da esso, con la tua forza permetti alle nostre vite di non scivolare via.
Le sorelle perite ci hanno abbandonato, le esistenze lontane ci hanno dimenticato.
Artefici del nostro passato, fummo pronti alla nostra condanna, come foglie secche, galleggiamo nel Lete di questa esistenza, senza sprofondare.
Le realtà si susseguono, le storie si ripetono, ma io ti aspetto madre, ti aspetto sorella, aspetto la chiamata alla vita.
Sebbene la nostra calda luce abbia irrimediabilmente abbandonato i nostri occhi, io conservo il ricordo del suo ceruleo bagliore, noi non siamo periti con lei.
E mai lo faremo.
Io rifiuto la morte, io rifiuto l'estinzione.
Oh madre io rifiuto l'addio.
So che sopravviveremo, all'alba di una nuova speranza torneremo.
Cullaci nel tuo sogno ora, madre.
Dimenticati, ma mai persi, i Drej risorgeranno.
   
 
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