{ Il cielo pullula di stelle, astri splendenti di dèi capovolti.
Ognuno porta un sogno, con sé. Quello di essere semplicemente umano.


Ho desiderato essere come te, almeno per una volta. Tu che hai il mondo nelle tue mani e il mondo si fa sorreggere da te. Tu che mi guardi come se fossi inferiore e contemporaneamente come se fossi il tuo migliore amico. Tu che non ti faresti mai salvare da me se solo te ne rendessi conto, e che invece mi salvi la vita senza timore, come se fosse più importante della tua.

Tu, ora mi guardi con occhi sorridenti e soddisfatti, mentre le luci della notte rischiarano i nostri volti. Non mi chiedi cosa io abbia, perché non te ne accorgi. Come io mi senta, perché non è necessario.
Qualcosa di più grande di me - e di te - è nel tuo cuore.
Alzi gli occhi e io ti seguo. Immagino il tuo sorriso, mentre contempli la luna.

Il cielo pullula di bianche stelle, e se conoscessi il mio stato ora, non ti renderesti conto che è lo specchio della mia anima trafitta. Perché, se per te la volta si mantiene sulle nostre teste, e le stelle fisse ti guardano compiaciute, per me vedo solo astri in fiamme, luminosi e splendenti solo come possono essere al culmine della loro morte.
E il destino.
I loro figli bruciano al contatto con l'atmosfera, e le rosse scie che lasciano sono frecce nel mio cuore.
La mia anima è piena di stelle cadenti.

Così, il mio destino è finire con te. Niente mi dice circa me stesso, e le mie notti insonni. Forse perché non c'è niente da dire.
Quindi, mi toglierò dalla testa il mio desiderio di essere acqua - trasparente - con te. Il mio desiderio di essere considerato quello che sono.
(Ché tu non sei l'unico che finge.)

Dimenticherò il mio nome, e tu non ricordarlo.
Dopo questa notte di morte, io sarò solo il servo di Artù.