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Autore: Sheron    03/07/2017    2 recensioni
-Vuoi salire?-
-No, avrei un'idea migliore in realtà.- il ragazzo nel giardino si passò velocemente una mano tra i lisci capelli rosa e si aggiustò la lunga frangia.
-Ovvero?- il tono della ragazza era perplesso.
-Scendi, l'alba ci aspetta.-
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il leggero venticello di inizio autunno sbatteva lentamente sulla finestra socchiusa della sua camera, si diresse verso la finestra e inalò quell'aria fresca che sapeva quasi di pioggia per poi chiuderla del tutto. Era ormai notte fonda e lei non riusciva a prendere sonno, un po' come tutte le altre sere. Si stese sul letto accendendo la tv e cambiando continuamente canale nella speranza di trovare qualcosa di interessante, la spense sbuffando. Alzò lo sguardo al soffitto che era diventato l'unica cosa interessante in quella serata, cambiò direzione e guardò l'orologio sul suo comodino: quasi le quattro di mattina, e lei era ancora sveglia. Si costrinse a chiudere gli occhi sperando che arrivasse il sonno. Dei leggeri ticchettii rimbalzavano sulla finestra facendole credere che avesse iniziato seriamente a piovere, ma era tutto troppo tranquillo. Quei leggeri rumori erano costanti e non potevano derivare dalla pioggia. Aprì gli occhi e puntò lo sguardo sulla finestra: asciutta. Il suo sguardo era perplesso, fissò i suoi occhi lì, aspettando che il rumore si ripetesse, ed eccolo li di nuovo accompagnato da un sassolino che colpiva la finestra in questione. Si decise ad alzarsi e andò verso la finestra, la aprì lentamente non volendo rischiare di ritrovarsi un sassolino in faccia. Quando fu sicura di non correre il rischio si sporse cercando la causa di tutto ciò, una leggera volata di vento le portò i capelli davanti al viso, li spostò dietro l'orecchio e abbassò lo sguardo verso il giardino della sua casa a mare trovando finalmente il colpevole. -Ehi! Sei sveglia?- -Come pensi che avrei aperto la finestra se no?- -Touché..- -Vuoi salire?- -No, avrei un'idea migliore in realtà.- il ragazzo nel giardino si passò velocemente una mano tra i lisci capelli rosa e si aggiustò la lunga frangia. -Ovvero?- il tono della ragazza era perplesso. -Scendi, l'alba ci aspetta.- sul viso del ragazzo nacque un sorriso che contagiò anche la ragazza: sapeva del suo debole per l'alba ed il tramonto. -Il tempo di cambiarmi e arrivo.- riportò la testa nella camera, chiuse la finestra e si cambiò velocemente pensando al suo amico di una vita. Lo conosceva da anni ormai: ogni anno, finita la scuola ed iniziata l'estate, si incontravano puntualmente lì avendo le case a mare confinanti. Purtroppo però trascorrevano solo i mesi estivi insieme, una volta arrivato l'autunno si salutavano e si davano appuntamento per l'anno successivo. È sempre andata così. Nonostante passassero solo quei pochi mesi insieme, poteva dire di esserci cresciuta insieme. Lui era stato la sua prima cotta e anche il suo primo bacio, dato all'ombra di un albero per ripararsi dal sole. Scese velocemente le scale facendo attenzione a dove metteva i piedi poiché era tutto buio, prese le chiavi di casa e uscì all'aperto chiudendosi per bene la porta alle spalle. Il ragazzo era lì in piedi che la aspettava con uno zaino sulla spalla. -Buongiorno signorina.- fece un piccolo inchino che fece sorridere la ragazza. -...a lei.- imitò l'inchino del ragazzo che le tese una mano. -Andiamo...- la ragazza prese la mano del ragazzo e insieme camminarono verso la spiaggia. La sabbia era soffice e leggermente umida, i due ragazzi stesero un telo da mare e ci si sedettero sopra, uno di fianco all'altra e guardavano il mare aspettando l'alba. Lei posò la testa sulla spalla del suo amico e lui le avvolse le spalle con un braccio. -Hai freddo?- -Non troppo- disse lei. -Meglio evitare.- si distanziò leggermente dalla ragazza togliendosi la giacca e posandola sulle spalle della ragazza. Ritornò alla posizione di prima. -Meglio?- le chiese, lei annuì. Il vento soffiava ancora leggero spostando i capelli dei due ragazzi. -Perciò a breve si torna in città, alla solita routine...- disse il ragazzo dopo qualche secondo di silenzio, sbuffò leggermente. -Già... università, esami, lavoro, casa. Però ora non pensiamoci, è ancora estate.- -Mi mancherai, come le altre volte.- -Ma ci rivedremo l'anno prossimo, come le altre volte.- -Si ma, Asami*, ogni tanto sento il bisogno di vederti più spesso...- -Anche io Jimin, anche io..- Sapeva che l'estate sarebbe finita e loro sarebbero tornati in città diverse, con persone diverse, routine diverse, vite diverse. Stettero in silenzio e si sentiva solo il rumore del vento. -Jimin?- interruppe quel silenzio. -Mh..?- -Te lo ricordi il nostro primo bacio? Ci ripensi mai?- -Come potrei dimenticarlo.... ci penso ogni giorno, Asami, soprattutto quando non ci vediamo.- la ragazza deglutì senza rispondere, il ragazzo continuò. -Quest'autunno non voglio lasciarti. Non penso di riuscirci di nuovo...- Asami continuava a stare in silenzio. -Asami, sai perché ti ho portata qui?- -Per vedere l'alba..- la ragazza finalmente parlò e guardò nuovamente il cielo che stava iniziando a schiarirsi. -Non solo...- Le onde colpivano in modo costante le coste frastagliate e il bagnasciuga, Jimin portò una mano sotto il mento di Asami in modo da poterle girare il viso nella sua direzione, chiuse gli occhi e posò lentamente le labbra su quelle della ragazza, inizialmente rigide per lo stupore ma che poi ricambiarono il bacio e si addolcirono. I due ragazzi erano ormai troppo impegnati per accorgersi che l'alba era arrivata ed il sole stava sorgendo, proprio come stava sorgendo anche l'inizio di un nuovo amore. *ASAMI: dal giapponese 麻美; Significato: "Bellezza del mattino".
   
 
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