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Autore: Alecraft Mounts    03/07/2017    4 recensioni
Amy si è appena risvegliata dopo essere stata investita da un camion. Sonic va a farle visita, ma non da solo: riesce a convincere Shadow a venire con lui.
Che svolta prenderà questa visita? Beh, tutto ciò che posso dire è che Shadow sta imparando chi sono davvero i suoi veri amici.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Rose, Shadow the Hedgehog, Sonic the Hedgehog
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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True Friends
 
 
 
-Shadow? Andiamo!- gridò Sonic al riccio nero. –Dobbiamo andare a fare visita ad Amy, adesso!
Shadow sbuffò soltanto, restando sul ramo dell’albero su cui si era disteso. –Non ho bisogno di fare visita ed incontrare la tua ragazza, Sonic.- sostenne.
Il riccio blu ringhiò ed agitò la testa. –Non è la mia ragazza.- affermò. –E tu devi venire. Tutti sono impegnati, eccetto te, e non voglio essere il solo ad andare a trovarla. Ha bisogno di sapere che qualcun altro, oltre a me, si interessi alle sue condizioni.
-Allora vai a cercare Cream. Sono sicuro che una ragazzina di sei anni abbia abbastanza tempo e meno cose importanti da fare.
-Cream è andata a trovarla ieri, non appena Amy si era risvegliata.- lo informò Sonic. –Andiamo: tutto ciò che devi fare è sederti da qualche parte e fare niente!
Shadow voltò la testa, accennando ad un sorrisetto quando lo sentì lamentarsi.
-E va bene…- Sonic ci rinunciò, voltandosi ed allontanandosi.
Il riccio nero allora s’imbronciò per un secondo, prima di saltare giù dal ramo dell’albero ed atterrare alle spalle di Sonic. –Andiamo, Faker. Non farmi pentire di questo.- disse Shadow, camminando in testa.
Sonic fece un ampio sorriso, affrettandosi dietro l’altro.
 
* * *
 
Sonic e Shadow si spostarono all’ospedale di Station Square, dove si trovava Amy. I due entrarono e si diressero verso lo sportello.
-Ciao!- salutò Sonic. La gatta bionda lì dietro rispose con un gesto della mano e tirò fuori degli appunti.
-Come posso aiutarvi?- chiese lei.
-Uhm, vorremmo fare visita ad Amy Rose.
La gatta bionda scarabocchiò qualcosa in fondo, poi porse una tessera a Shadow e Sonic.
-Stanza 452, prendete l’ascensore per l’ottavo piano. Dovrebbe essere su quel livello.- spiegò ai due.
Questi annuirono, e s’incamminarono verso l’ascensore. Shadow schiacciò il pulsante che stava ad indicarel’ottavo piano, e i due si misero fianco a fianco quando iniziarono a spostarsi.
-Spiegami: perché Rose è finita in ospedale?- chiese il riccio nero.
-È stata investita da un guidatore spericolato… che era in un camion piuttosto grande.- gli chiarì Sonic. –È fortunata ad essere ancora viva. Ha perso i sensi per tre settimane.
-E tu dov’eri durante tutto ciò?
-I-io? Ero ad Angel Island con Knuckles. Stavo imparando alcune mosse di riserva. Non… non ne avevo idea! Vorrei poter essere stato qui, però…
-Dovresti prestare più attenzione alla tua ragazza, Sonic.- lo ammonì Shadow, sorridendo per la rabbia del riccio blu.
-Lei non è la mia ragazza! Mettitelo in quella tua testa di coccio, Shadow!
Il riccio nero rispose con molta calma a questo scaraventando Sonic contro una parete dell’ascensore.
Le porte si aprirono e Shadow uscì, mentre Sonic cercò di scrollar via lo stordimento causato dall’urto. Finalmente riuscì a  rinsavire, e corse dietro l’altro, che si era fermato di fronte la stanza numero 452.
Sonic era sul punto di dire qualcosa, ma lasciò perdere quando aprì la porta che conduceva nella stanza di Amy.
Shadow si aspettava qualsiasi cosa, tranne quello.
Amy aveva delle fasce bianche che avvolgevano metà della sua testa; il suo braccio sinistro era ingessato; aveva una sacca d’acqua ed un monitor per le flebo fissati ad essa.
-Wow… Ha un aspetto orribile.- disse Shadow.
Sì: non solo era stata fasciata, ma il resto del suo corpo era coperto di tagli e lividi.
-So-Sonic!- pianse Amy, sorridendo. In seguito spostò lo sguardo sul riccio nero, e la sua espressione di felicità fu rimpiazzata da una scioccata. –Shadow?
-Ciao, Rose.- la salutò lui, mettendosi a sedere su una sedia libera. Incrociò le braccia e chiuse gli occhi.
-Come ti senti, Amy?- domandò Sonic.
-Meglio, ora che sei venuto.- rispose la riccia. –Ma… che cosa ci fa Shadow qui?
-Sono stato forzato.- rispose, continuando a tenere gli occhi chiusi.
-Lui ha scelto di venire e di vederti.- lo “corresse” Sonic. La riccia annuì.
Durante l’ora successiva, Amy e Sonic parlarono delle cose di sempre, mentre Shadow restò seduto tutto il tempo.
 
* * *
 
-Sta diventando piuttosto buio fuori.- disse Sonic. –E’ meglio andare.
Rivolse un saluto ad Amy con un gesto; poi si voltò ed osservò il riccio nero.
-Ma Shadow, al contrario, deve restare.- affermò, accennando ad un sorrisetto.
Gli occhi di Shadow si aprirono strabuzzati a questo. –Che cosa?- sbottò, rabbioso.
-Sei stato seduto qui per un’ora e a malapena hai rivolto la parola ad Amy. Voglio che tu le parli.- continuò.
-Io non devo fare nulla.- replicò Shadow, alzandosi.
Sonic lo osservò furioso.- Vedi, Faker, è che Amy si è risvegliata soltanto ieri! Ha bisogno che le persone le parlino, così avrà qualcos’altro a cui pensare oltre all’incidente. Al di fuori della nostra chiacchierata,  che non è stata molto, ha bisogno di altri argomenti ancora su cui concentrarsi. Una vera parlata con Shadow The Hedgehog dovrebbe essere uno scherzetto!
L’interessato rivolse un ringhio al riccio blu, ma si sedette nuovamente. –Ti odio.- borbottò.
Sonic sorrise ed uscì dalla stanza, lasciando Shadow ed Amy da soli.
 
* * *
 
Amy si rigirò nel suo letto un po’ a disagio, dal momento che non era capace di muoversi molto a causa della sua ingessatura e dei cavi. Sonic se n’era andato soltanto dieci minuti prima, quando Shadow si era seduto lì, dicendo nulla. Quel silenzio la stava uccidendo.
-Quindi…- iniziò, cercando di far nascere una conversazione. –Come sei stato prima che io me ne fossi… andata?
-Bene.- rispose, e non una parola in più.
-Okay… Eggman… ha cercato di muovere un attacco di recente?
-No.
-Ehm… va bene. Non è accaduto nulla di interessante ultimamente?
-Non proprio.- rispose Shadow, sbuffando.
Amy iniziò a sentirsi irritata per le sue risposte. -Possiamo, per favore, provare a parlare?- chiese.
Shadow aprì soltanto un occhio in quel momento, e poi lo richiuse nuovamente.
Amy sospirò e voltò il capo. –Sei così cocciuto.- affermò, infastidita. –Perché non riesci a parlare come un normale mobiano?
-Io non sono normale.- rispose Shadow. –Sono l’essere supremo. Non ho ragioni per cui parlare ad una farabutta come te.- continuò.
-Farabutta?! Io almeno ho degli amici! E comunque il mondo mi rispetta!
-Il mondo rispetta me. Fanno tutto ciò che io voglio. Non che io abbia bisogno del loro aiuto, in ogni caso.
-Loro non fanno cose per te per rispetto, ma per paura.
Quella frase fece strabuzzare gli occhi  al riccio nero, scosso. -Che cosa intendi?- chiese.
Amy si girò nella sua direzione. -L’unica ragione per cui le persone fanno tutto ciò che tu vuoi è perché sono spaventate da ciò che tu potresti fare a loro. Pensi che le persone ti rispettino, che siano amiche con te, con il modo in cui tu agisci?- disse Amy. –Scommetto che tu non sai com’è avere un vero amico!
Shadow scattò furiosamente, e le puntò un dito contro. –Io so cos’è un vero amico!- urlò.
Amy deglutì, ma mantenne le sue basi, nonostante fosse bloccata in un letto d’ospedale. -Davvero? E chi?
-Maria!
La riccia sussultò; poi spostò il suo sguardo sul pavimento. Aveva completamente dimenticato di Maria… l’unica vera amica di Shadow.
-Io… Io avevo completamente dimenticato di lei. Shadow… mi dispiace.- si scusò, cercando di rimediare al suo errore.
-Tu non hai idea di come sia stare lì in piedi e guardare l’unica persona di cui potevi fidarti, l’unica persona che era come una famiglia, morire di fronte a te!- gridò Shadow. –Quindi… non venire  a parlarmi di veri amici! - Si voltò ed iniziò a dirigersi verso della porta.
-S-Shadow, per favore! Mi dispiace!- continuò Amy.
Il monitor alle sue spalle iniziò a battere velocemente. Gli occhi di Amy si dilatarono quando iniziò a sentirsi in preda alle vertigini. Shadow si guardò attorno e vide la testa di Amy crollare sul suo cuscino. Lei tentò di restare sveglia, ma iniziò ad assopirsi. L’ultima cosa che vide prima di perdere conoscenza, era Shadow che usciva dalla stanza.
 
* * *
 
Amy si risvegliò all’incirca verso le quattro del mattino. Si alzò lentamente e si massaggiò le tempie. Guardò alla sua sinistra, e vide che la sua sacca d’acqua era stata riempita, e che c’era una tazza di tè dolce sul tavolo accanto a lei. In seguito sentì la porta aprirsi e si voltò, osservando Shadow entrare nella camera con una zuppiera.
-Ti sei svegliata?- chiese.
La mente di Amy, finalmente, ricordò cos’era accaduto la scorsa notte; abbassò lo sguardo ed annuì.
-Mi… mi dispiace… per quello che ho detto.- gli disse.
A Shadow non sembrava che importasse molto quando le piazzò la scodella fra le braccia.
Lei la osservò, poi spostò il sguardo sul riccio nero. –Perché mi hai portato questo?- chiese.
-Hai perso conoscenza qualche ora fa. Ho aspettato fino a che non ti fossi svegliata prima di portarti qualcosa che ti aiutasse a sentirti meglio.- le rispose Shadow.
Ciò fece sentire Amy ancora più in colpa.
-Perché mi stai aiutando?- gli domandò.
Shadow non rispose, ma posizionò la sedia di fianco a lei e si sedette. Amy lo osservò per un momento, per poi risposare nuovamente il suo sguardo sulla zuppa. E, finalmente, prese il cucchiaio ed iniziò a mangiare. Mentre faceva ciò, Shadow restò al suo fianco, con gli occhi chiusi e le braccia conserte, praticamente morto.
Finì il suo cibo e posò la scodella sul tavolo, poi prese la sua bevanda e buttò giù un sorso. Sorrise; mise a posto il bicchiere ed osservò il riccio lì presente.
-Grazie, Shadow.- disse.
Il riccio nero rimase semplicemente  seduto, senza muoversi. Amy si distese, e tentò di addormentarsi nuovamente. Si rigirò ancora una volta, cercando di assumere una posizione comoda, ma non ne era capace. Finalmente, decise di ritentare. Spostò lo sguardo sul riccio, assillandosi per qualcosa.
-Shadow… perché… sei rimasto e mi hai aiutata?- chiese. Era una domanda che le stava rodendo il fegato, e aveva bisogno di ottenere una risposta.
-Perché eri in difficoltà. Non ero intenzionato a starmene lì in piedi e lasciare che qualcuno svanisse ancora una volta.
-Ancora una volta…?- Amy sorrise un po’ e si mise a sedere. Poi si sporse e diede a Shadow un bacio sulla guancia.
Il riccio nero aprì gli occhi ed osservò Amy, arrossendo. –Per cos’era?- chiese.
-Grazie, Shadow. Se vuoi, adesso puoi andare: io sto bene.- e, con questo, si distese, e in un attimo  si addormentò con un sorriso sulle labbra.
 
* * *
 
Amy si svegliò all’incirca verso le nove del mattino. Sbadigliò, sorridendo ampiamente. Non dormiva così bene da davvero tanto tempo.
Si mise a sedere e sgranchì l’unico braccio sano. Si voltò per dare un’occhiata al tempo all’esterno. Sembrava una splendida mattina, e anche molto, per la sua gioia. Poi si rigirò dal lato opposto, chiedendosi se il suo medico fosse stato lì per prendere appunti.
E notò Shadow che dormiva su quella stessa sedia.
-Lui… non se n’è mai andato?- si chiese.
Onestamente, era sorpresa da ciò. Sorrise, ed iniziò a scuoterlo. Questo si lamentò, aprendo un solo occhio, e rivolse il suo sguardo ad Amy.
-Che cosa?- domandò.
-Grazie, Shadow.- rispose lei. –Grazie per essere un vero amico.
Il riccio nero annuì leggermente. –Ora posso tornare a dormire?- chiese.
-Certo.- rispose lei.
Questo chiuse gli occhi e tentò di addormentarsi di nuovo. Amy ritenne che gli avrebbe fatto piacere un’altra ora per riposarsi.
Quando entrambi iniziarono ad appisolarsi nuovamente, un piccolo sorriso prese forma sul volto di Shadow.
 
 
Angolo autrice:
Buonasera a tutti voi.
Ultimamente mi sto presentando spesso non con dei testi scritti da me, ma con delle semplici traduzioni. Spero che  questa piccola one-shot sia stata di vostro gradimento. Personalmente, la trovo molto dolce. Se siete interessati, potete trovare la storia originale cliccando su questo link: https://www.fanfiction.net/s/10092817/1/True-Friends
Spero di poter presentarmi presto con qualcosa scritto realmente da me.
Vi ringrazio per aver letto; un abbraccio da parte di Alecraft Mounts.
 
   
 
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