Mentre correvo nel buio della notte con la pioggia scrosciante che mi inzuppava i vestiti, realizzai ciò che era appena successo. 

Ero solo. 

Totalmente solo ed in balia di me stesso. 

Non avevo nessuno e nessuno sapeva di me. 

Quella sera dormii in un posto a caso al riparo dalla pioggia, incurante dei possibili pericoli del dormire all'esterno in quella stagione. 

Purtroppo ebbi fin troppo tempo per pensare. 

Pensai alla mia condizione. 

I miei genitori erano morti in un incidente davanti i miei occhi. 

Io ero l'unico sopravvissuto 

Non avevo parenti. 

Non avevo amici. 

Ero nella più completa solitudine. 

E se nessuno poteva certificare che io ero vivo cosa sarebbe successo? 

E se magari tutto ciò è stato solo un sogno o un incubo?

Iniziai quasi a dubitare della mia esistenza. 

Tuttora credo che quella fu la sensazione peggiore che abbia mai provato. 

Da quel giorno la mia paura più grande fu quella di rimanere solo, abbandonato e dimenticato da tutti. 

Athazagorafobia. 

Il giorno dopo arrivai in un orfanotrofio e da quel momento feci amicizia con i miei nuovi fratelli ed iniziai a sentirmi veramente vivo. Due persone in particolare erano le più importanti per me. 

Akane che era una ragazza molto dolce e sempre solare, si comportava quasi come una mammina perché era anche molto responsabile. 

E Yuuchan che era il completo opposto. Sempre scontroso e corrucciato, sembrava quasi che cercasse di proposito di scatenare delle risse ed era molto immaturo.

Eppure tenevo molto più a quest'ultimo. 

Dopo che si scatenò l'apocalisse fu come se quegli anni si furono azzerati. 

Ero di nuovo totalmente solo 

La mia famiglia era morta

E l'unico sopravvissuto era convinto che io fossi morto. Ed ero certo che mi aveva già dimenticato. 

La mia più grande paura era tornata ad essere la mia cruda verità. 

E quando ci pensavo non riuscivo a non farmi prendere dal panico. 

Iniziavo a respirare a fatica mentre le lacrime chiedevano di uscire facendomi bruciare gli occhi e sentivo come un macigno al posto del cuore. 

Solitamente mi rannicchiavo su me stesso, circondando le ginocchia con le gambe e appoggiandovi la testa e mi lasciavo trasportare dalle emozioni, iniziando a piangere e singhiozzare silenziosamente anche se l'unica cosa che volevo fare era urlare per cercare di liberarmi da quel dolore.

Certo c'era sempre la possibilità che Yuuchan non mi avesse dimenticato,ma dall'apocalisse erano passati ben quattro anni. 

In quale illusione dovevo rifugiarmi?

In quella di essere di nuovo totalmente solo e potermi ricreare una vita da 0 per la seconda volta?

O in a quella in cui l'unica persona a cui tenevo veramente si ricorda di me e magari mi starà cercando?

Solitamente credevo alla prima, ma cosa sarebbe successo se invece mi fossi rifugiato nella seconda?

Decisi a fatica di non pensare né al futuro, né al passato. Dovevo vivere giorno per giorno, cercando di resistere ai miei istinti da vampiro ma continuando a sperare che prima o poi qualcosa sarebbe cambiata. Ma non sapevo neanche io in cosa sperare di preciso.

Finché non reincontrai Yuu.

E da quel momento mi fu tutto più chiaro.

Non c'era stato passato senza di lui.

Non c'era nessun presente senza di lui.

E non ci sarebbe stato nessun futuro senza di lui