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Autore: memyselfandbia    04/07/2017    0 recensioni
- Mi ami per questo. Oh! Ecco, questo ti piace? -
- È fa vo lo so! Mettitelo e andiamo -
- Cretino! -
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Qui ti amo.
Negli oscuri pini si districa il vento.
Brilla la luna sulle acque erranti.
Trascorrono giorni uguali che s'inseguono.

La nebbia si scioglie in figure danzanti.
Un gabbiano d'argento si stacca dal tramonto.
A volte una vela. Alte, alte stelle.

O la croce nera di una nave.
Solo.
A volte albeggio, ed è umida persino la mia anima.
Suona, risuona il mare lontano.
Questo è un porto.
Qui ti amo.

Qui ti amo e invano l'orizzonte ti nasconde.
Ti sto amando anche tra queste fredde cose.
A volte i miei baci vanno su quelle navi gravi,
che corrono per il mare verso dove non giungono.
Mi vedo già dimenticato come queste vecchie àncore.
I moli sono più tristi quando attracca la sera.

La mia vita s'affatica invano affamata.
Amo ciò che non ho. Tu sei cosi distante.
La mia noia combatte con i lenti crepuscoli.
Ma la notte giunge e incomincia a cantarmi.
La luna fa girare la sua pellicola di sogno.

Le stelle più grandi mi guardano con i tuoi occhi.
E poiché io ti amo, i pini nel vento
vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie di filo metallico.

 
- Pablo Neruda, Qui Ti Amo
 
 
 
Marzo 25.
Lya,
sto provando l’idea del cazzo che mi ha affibbiato il mio analista, sì esatto, vado da uno strizzacervelli ed è tutta colpa tua.
È colpa tua perché se non avessi avuto quella grande idea di andartene, di morire, di lasciarmi probabilmente ora non avrei bisogno di qualcuno che mi aiuti a non fare stronzate. Sono arrabbiato Lya. Sono arrabbiato con te.
Mi manchi, ma non ti voglio perché sono arrabbiato.
Mia sorella dice che tu le hai sussurrato di aiutarmi ad amare ancora, lascia che ti dica che non ne ho bisogno, non mi va. Io ho amato, amo e amerò te, non mi serve nessun altra.
Ho ricominciato a fumare, ma è perché sono arrabbiato e triste. Il dottore dice che sono depresso, ho il crepacuore dice, ma son tutte balle. Come faccio ad avere il crepacuore se quell’organo non credo di avercelo ancora?
Non andrò più da lui.
Ti ricordi quando ci siamo incontrati?
Indossavi quella maglietta blu con una gonna tutta floreale, una bandana rossa in testa e le scarpe bianche, avevi le amni tutte sporche di vernice, la piccola radio con la l’ultima canzone dei Coldplay a palla, ballavi e cantavi, ogni tanto di fermavi a fissare il dipinto che stavi creando, se non ti convinceva ci spalmavi sopra dell’azzurro e dipingevi il mare perché come dicevi te “l’acqua aggiusta tutto”, quel dipinto lo regalasti a me.
Lasciati dire che l’acqua non ripara proprio nulla! Son passati 13 mesi da quando hai deciso di andartene e a me il petto fa male esattamente come allora.
Scriverti mi sta facendo arrabbiare e sento che piangerò, perciò ora smetto.
Ciao.
 
 
 
Aprile 3
Lya,
sto continuando ad andare dal terapeuta, dicono che dopo un po’ stai meglio, peccato che non ti spieghino quanto dura quel un po’. Io comunque non ci credo a tutto quello che mi dice lui.  
Lo sai il rapporto che ho sempre avuto nei confronti dei dottori che pensano di conoscere il tuo cervello.
Mia sorella ha deciso di nascondermi le sigarette, lei non capisce che sono arrabbiato e devo sfogarmi.
Tranquilla non ce l’ho più con te, ma con me stesso. Forse avrei potuto fare di più o inventarmi qualche cura miracolosa contro la tua malattia.
Ti ricordi come mi hai detto di aver quel brutto male?
Eravamo a tavola e stavamo facendo una partita a Balle con Beau e Colinne, dopo aver vinto l’ennesima partita ci hai guardato e tra le risate ci hai detto:
– ho il cancro al pancreas, stadio avanzato. Chi vuole il caffè? –
Hai sempre avuto il pregio di guardare tutto da una prospettiva positiva e leggera, ma quella volta potevi risparmiartela perché io non ci vedevo nulla di così fantastico e superficiale in quello che mi avevi appena detto.
Te ne stavi andando.
Mi dicevi sempre che non avevi paura e questo mi tranquillizzava un poco.
Scusa Lya se non ho fatto di più.
Mi dispiace non aver scoperto una cura che ti facesse restare qui con me.
Ciao.
 
 
Agosto 28
Ciao Lya,
sto meglio, una parte di me è ancora vuota e non conto sul fatto che si colmi perché so che è impossibile.
Mi manchi ancora tanto, troppo sai.
Ho smesso di andare dal terapeuta, non farò stronzate, ma almeno finisco di spendere i soldi; anche se mi ha aiutato ad accettare la tua scomparsa.
Continuare con le sedute di certo non ti farà tornare.
Ho ripreso a lavorare e tra un mese ricomincerò il corso di università che avevo abbandonato.
Poco a poco riprendo in mano la mia vita, ma certi giorni non ne ho proprio voglia.
Quando mi manchi mi chiudo nella tua cabina armadio, il tuo profumo alla pesca è ancora presente, se chiudo gli occhi mi sembra di vederti.

 
 È possibile che non abbai mai nulla da indossare? -
H&M ha meno vestiti di te, tesoro-
Non è affatto vero, fai presto tu a parlare, sei uomo! -
Per fortuna! Ti sbrighi o faremo tardi e poi finisce che ti lamenti con me se arriviamo e il film è già cominciato-
Mi ami per questo. Oh! Ecco, questo ti piace?
È fa vo lo so! Mettitelo e andiamo-
Cretino. –  
Mi manchi.
Ti amo.
Non sono più arrabbiato e credo che mi convenga smetterla di scriverti altrimenti finirò per credere che non te ne sei andata, ma solo assentata.
Perciò ti saluto e ti ricordo che sono innamorato di te, oggi come ieri.
 
Ciao Lya,
tuo Jayden.
 




 
   
 
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