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Autore: kike919    05/07/2017    0 recensioni
"Volevo chiamare la mamma, ma non c'era da tempo."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cybermen
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Volevo chiamare la mamma, ma non c'era da tempo.

Tutte le volte in cui ho avuto con lei un contatto, è stato solo nella mia testa, ficcandomi il suo viso nella memoria, basandomi su quelle rare foto. Erano foto così perfette, come se qualcuno le avesse scattate per non dimenticare.
Ma lei non rispondeva mai; ero sempre io a rispondere al suo posto.

Assurdo ma ho cresciuto me stessa a forza dei consigli che attribuivo a lei.
Mi sono sempre consigliata da sola. Potevo seguire le mie idee fino all'ultimo, invece di farmi convincere a rischiare stavolta.

Avevo paura di morire, adesso non desidero altro.
Ma voglio morire con il mio viso addosso; con il suo viso addosso.

 

Ora non le assomiglierò più. I miei lineamenti non combaciano in nessun punto con i suoi e non lo faranno mai più. Non avrò mai più il privilegio di morire con la sua stessa faccia.

Ora sono un robot. Potenziato. Un robot.
Mi sono rimaste solo le lacrime, in questo fienile vuoto d'anime.
Tutti mi guardano come se fossi un mostro, sono un mostro. Non posso prendermela con nessuno o li distruggerei tutti.
Sono un mostro, un mostro, un mostro...

Mamma. Avrei tanto voluto invecchiare, per mostrarti il tuo sorriso da vecchia.

Ma non sei mai diventata vecchia e non lo sarò nemmeno io.

È come legarmi un sasso alla caviglia e gettarmi in un oceano: l'unica cosa che avevo era la somiglianza con te, l'unico legame.

Avete mai provato a parlare con una foto? Per tutti i giorni della vostra vita o quasi?

È troppo poco, consolarsi per somiglianza, ma solo quello avevo...
Il mio cuore è di latta. Da quella sgorgano le lacrime.

Non pensavo che ad essere robot si potesse sentire tutto questo dolore. Che la mia carne stia marcendo putrefatta da qualche parte e io potessi sentirla?

Ora non riderò più come lei. Ho la bocca da clown, di quei clown che non fanno felice nessuno. Un clown che fa fuggire dal terrore. I miei occhi sono cavità che contengono il nulla, grossi buchi neri senza pupille che divorano la speranza.
Mamma, sono l'uomo di latta. Non l'avrei pensato mai, ma da oggi sono l'uomo di latta.
Il Dottore sta cercando di salvare tutti. È stanco, è vecchio e non sempre fa la cosa giusta, come quando rischia gli innocenti per redimere un abominio che non merita questo lusso.
Ma è buono, mamma. È buono come saresti stata tu se avessi potuto proteggermi e starmi vicino. Il Dottore è stato con me, sai? Mi ha consigliata, protetta, mi ha insegnato tante cose ed altre le ho insegnate io a lui, come si fa con una famiglia. Il Dottore mi ha dato una casa che viaggia nel tempo e anche se adesso il mio cuore è una lattina, non potevo desiderare di meglio.

Ho avuto una casa, il calore di una famiglia. Una seconda mamma.

Ma non ti preoccupare, mamma: l'acqua risolverà le cose...

Nell'acqua si può sempre sperare...

 

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Sono ancora scossa, ragazzi. Ho sempre pensato che una delle ragazze sarebbe diventata un Cyberman ma non Bill, non così. L'accaduto mi devasta ancora. Cerco di consolarmi con la sua nuova vita. Mi auguro davvero che vi sia piaciuta, se avete gradito commentate, che ne sono contenta! Per me è molto importante sapere cosa ne pensate ^^
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Buona serata!

 

 

   
 
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